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Beh, tuo zio (senza offesa) doveva essere un minkione come montimanigliasferica ha scritto:
tornando all'idea delle 2 monete mi ricordo ancora che qualche giorno dopo aver visto l'intervento di bossi ne parlai con mio zio (un uomo stile Monti sia x il fisico, carattere, mentalità, idee) e mi disse: una cretinata da non prendere nemmeno in considerazione.
Beh, non esageriamo: per esempio Hong Kong e Mainland China hanno due monete...manigliasferica ha scritto: tornando all'idea delle 2 monete (per nord e sud italia) mi ricordo ancora che qualche giorno dopo aver visto l'intervento di bossi ne parlai con mio zio (un uomo stile Monti sia x il fisico, carattere, mentalità, idee) e mi disse: una cretinata da non prendere nemmeno in considerazione.
Ci sarebbe da fare un discorso lungomanigliasferica ha scritto:beh lui sta bene come monti quindi perchè il sistema deve cambiare?
cinico e di parte.
E non so quanta voglia ho di fare discorsi lunghi di economia su questo forum Le imprese del nord prendevano i soldi per aprire al sud proprio perchè con questa situazione lo stato doveva fare dei trasferimenti e mandare soldi al sud.hoover ha scritto:La fai troppo semplice...sai quante imprese del nord hanno preso finanziamenti pubblici al sud per avviare imprese che già in partenza non avevano un futuro? E poi col finanziamento hanno approfittato per comprare macchinari nuovi, da spostare poi negli stabilimenti del nord Italia e trasferire quelli vecchi al sud (dove nel mentre avevano chiuso e c'erano nuovi disoccupati a carico dello Stato).
la germania dell'est continua ad essere molto più povera di quella dell'ovest. Anche in questo caso per la moneta sbagliata. Infatti la baviera (dove ci sono la maggior parte delle industrie tedesche) spesso si lamenta di dover trasferire soldi ad altri lager.hoover ha scritto:Non è solo una questione di monete...se così fosse non si spiegherebbe il caso della Germania Est e quella Ovest, due economie differenti con la stessa moneta che piano piano si sono avvicinate (ora non so che l'est ha raggiunto i livelli dell'ovest, ma sicuramente non c'è la differenza che esiste tra nord-sud italiano).
Ovviamente i politici della baviera che si lamentavano di dover trasferire i soldi ai tedeschi più poveri, diventicavano sempre di dire che grazie ai tedeschi più poveri il marco era svalutato e quindi loro esportavano meglio.bellavista ha scritto:la germania dell'est continua ad essere molto più povera di quella dell'ovest. Anche in questo caso per la moneta sbagliata. Infatti la baviera (dove ci sono la maggior parte delle industrie tedesche) spesso si lamenta di dover trasferire soldi ad altri lager.hoover ha scritto:Non è solo una questione di monete...se così fosse non si spiegherebbe il caso della Germania Est e quella Ovest, due economie differenti con la stessa moneta che piano piano si sono avvicinate (ora non so che l'est ha raggiunto i livelli dell'ovest, ma sicuramente non c'è la differenza che esiste tra nord-sud italiano).
Salvini sull’Euro: “Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. i meridionali stiano senza l’euro, non se lo meritano”
http://intoccabili.wordpress.com/2012/1 ... -meritano/
Si Drughì, ma infatti io mica sto facendo i complimenti hai leghisti. Lo so che sono dei cialtroniDrogato_ di_porno ha scritto:Bella, ti ricordo che Salvini fino a poco tempo fa era favorevole all'euro.
Poi per copiare Grillo (che mieteva consensi) ha cambiato idea.
Quindi di che cazzo stiamo parlando?
Salvini sull’Euro: “Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. i meridionali stiano senza l’euro, non se lo meritano”
http://intoccabili.wordpress.com/2012/1 ... -meritano/
) e un minuto dopo dell'urgenza di uscire dall'euro si sono dimenticati, e si è passati agli zingari 
Svizzera, la guerra e le ripicche contro i frontalieri italiani
Casellario giudiziario da presentare. Conti in banca bloccati. Battaglie sui salari. Ora il Canton Ticino boicotta 60 i mila lavoratori lombardi. Maroni imbarazzato.
Roma e Berna, soprattutto dopo l’intesa fiscale, cinguettano come non mai. Ma tra Lugano e Milano (e i loro rispettivi governi leghisti) è tornato un clima che riporta i lavoratori italiani in Svizzera agli Anni 50. Cioè quando alla frontiera venivano controllati come cavalli.
VERIFICHE GIUDIZIARIE. L’ultima provocazione elvetica ai frontalieri - gente che lavora entro 20 chilometri dalla dogana e che in cambio di meno tasse accetta anche di guadagnare la metà di uno svizzero - prevede la presentazione del casellario giudiziario e l’elenco dei carichi pendenti, se si vuole il permesso di lavoro. Per tutta risposta il segretario generale della Farnesina Michele Valensise ha convocato l'ambasciatore Giancarlo Kessler e gli ha espresso «la viva preoccupazione del governo italiano» per una norma che è contraria agli accordi sulla libera circolazione dei cittadini.
«TUTELIAMO IL TERRITORIO». Ma il governo federale può fare poco, perché dietro quest’uscita c’è il governatore del Canton Ticino (e leader della Lega dei Ticinesi) Norman Gobbi. Il quale parla di una misura di «tutela del territorio», ricorda che «due italiani con precedenti penali sono stati arrestati da noi per una serie di rapine» e non dimentica che per un pelo Raffaele Sollecito - quando era ancora sotto processo per l’omicidio di Meredith Kercher - stava per ottenere la cittadinanza elvetica.
Ma il caso non viene seguito soltanto alla Farnesina. Al Pirellone è forte l’imbarazzo del governatore Roberto Maroni, che (con Umberto Bossi) è a pieno titolo nel Pantheon della Lega dei Ticinesi. Ma qui, più dell’ideologia, ci sono gli interessi di 60 mila frontalieri lùmbard.
Sono equamente divisi tra le province di Como e di Varese, bacini di voto storici per il Carroccio.
«LI MANDIAMO NEL CAOS». Così Maroni ha tuonato: «Statevene un mese a casa, gli stipendi ve li pago io, così gli svizzeri finiscono nel caos». Come vuole l’adagio, si è sempre meridionali di qualcuno. E questa volta i “terroni”, o l’idraulico polacco, sono gli italiani.
Che fino a qualche anno accettavano di lavorare alla metà di un salario medio, in cambio di una tassazione diversa e della certezza di un costo della vita (in Italia) minore grazie a uno stipendio svizzero.
NODO DEL SALARIO MINIMO. E che adesso sono diventati il grimaldello nella Confederazione per una battaglia che va sopra le loro teste: istituire il salario minimo in un Paese dove la contrattazione collettiva è merce rara.
Erano 40 mila negli Anni 90, 60 mila oggi: i frontalieri sono troppi in una Svizzera che per continuare a crescere ha dovuto anche abbandonare la parità dell’euro. Anche perché adesso non si “accontentano” più dei posti in fabbrica o nei cantieri, ma sono molti ricercati dall’industria della finanza e dei servizi. E sono sempre più richiesti dopo che l’introduzione dell’Aspi ha reso i loro licenziamenti più convenienti e meno onerosi.
GLI XENOFOBI ALL'ATTACCO. Proprio brandendo lo spettro del dumping salariale, gli xenofobi dell’Udc e la Lega dei Ticinesi hanno avuto gioco facile nel far passare una proposta d’iniziativa popolare per chiedere al governo (che si guarda dal farlo) di introdurre quote contro i lavoratori stranieri per favorire i locali.
