Miss Spring ha scritto:Non sono d'accordo.
Benigni può piacere o meno, esattamente come Fazio, ma è innegabile che questi programmi abbiano dei meriti.
Senza scomodare Marx, Engels o la scuola di Francoforte, credo che ci sia differenza tra l'invitare e intervistare Mario Rigoni Stern e trasmettere l'ennesima intervista allo zio Michele di Avetrana. Avete criticato le lecturae Dantis (condotte, peraltro, sui commenti di Sermonti che tanto vi piace), lo spettacolo sui Comandamenti (che ho visto solo per cinque minuti), quello sulla Costituzione... Superficiali, approssimativi. Può anche essere, ma se gli spettacoli di Benigni hanno contribuito a far sì che qualche spettatore decidesse di rileggersi un paio di canti della Commedia, di prendere in mano la Bibbia o accostarsi alla Costituzione, allora, imho, l'obiettivo è stato pienamente raggiunto.
Il merito di Fazio (e anche di Benigni) sta in questo: stimolare e suscitare curiosità. Forse non è cultura, forse le domande non sono sempre all'altezza dell'ospite e trovo anch'io Fazio decisamente fastidioso, ma portare la gente a comprare dei libri, andare al cinema o visitare una mostra secondo me è qualcosa di prezioso e "civile".
Il tuo è un discorso ribassista che in tempi di magra come questi può anche andare bene, ma, in base al sacrosanto diritto di spizzicare evocato da rufus, non è difficile prevedere che quelli che andranno a leggersi un po' di Bibbia saranno nell'ordine dall'uno per mille. I restanti 999 continueranno a credere per tutta la vita - per esempio- che in quei libri ci sia scritta per davvero la parola
desiderio, per giunta con il significato e l'etimo (etimo minoritario, quasi certamente errato, tra l'altro) strombazzato da Benigni.
La tragedia è tutta qui.