pan ha scritto:Meno un paio di errori.
IL POETA MORI’ ALL’ALBA
Senza un soldo, solo, così come venne al mondo,
morì infine nella piazza, di fronte all’irrequieta festa.
Vegliarono il cadavere del dolce vagabondo
due Muse: la speranza e la miseria.
Fu un poeta completo nella vita e nelle opere,
scrisse versi quasi celesti, quasi magici,
di invenzione veritiera,
e da uomo del suo tempo, quale era,
anche ardenti canti e poemi civili
di parte e di bandiere.
Alcuni, i più vecchi, lo rifiutarono dal principio.
Alcuni, i più giovani, lo rifiutarono in seguito.
Oggi andranno al funerale quattro buoni amici,
i parrocchiani del Caffé,
gli artisti del circo ambulante,
un po’ di operai,
un vecchio editore,
una donna bellissima,
e domani, un domani,
fiorirà la terra caduta su di lui.
Lascia poche cose, libri, un Heine, un Whitman,
un Quevedo, un Darío, un Rimbaud, un Baudelaire,
uno Schiller, un Bertrand, un Bécquer, un Machado,
versi di un essere amato che se ne andò prima di lui,
molti racconti incompiuti, una mappa, una banderuola
e un’antica fregata dentro una bottiglia.
Quelli che lo videro dicono che morì come un bimbo.
Per lui la morte fu come l’ultimo incanto:
aveva una stella morta sopra al petto vinto
e un uccello nella spalla.
