Lilith ha scritto: C. Pavese

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Cesare Pavese, hotel Roma, Torino (non ricordo più la stanza), 1950Lilith ha scritto:Mi avete messo malinconia...
Due sigarette
Ogni notte è la liberazione. Si guarda i riflessi
dell'asfalto sui corsi che si aprono lucidi al vento.
Ogni rado passante ha una faccia e una storia.
Ma a quest'ora non c'è più stanchezza: i lampioni a migliaia
sono tutti per chi si sofferma a sfregare un cerino.
La fiammella si spegne sul volto alla donna
che mi ha chiesto un cerino. Si spegne nel vento
e la donna delusa ne chiede un secondo
che si spegne: la donna ora ride sommessa.
Qui possiamo parlare a voce alta e gridare,
chè nessuno ci sente. Leviamo gli sguardi
alle tante finestre - occhi spenti che dormono -
e attendiamo. La donna si stringe le spalle
e si lagna che ha perso Ia sciarpa a colori
che la notte faceva da stufa. Ma basta appoggiarci
contro l'angolo e il vento non è più che un soffio.
Sull'asfalto consunto c'è già un mozzicone.
Questa sciarpa veniva da Rio, ma dice la donna
che è contenta d'averla perduta, perchè mi ha incontrato.
Se Ia sciarpa veniva da Rio, è passata di notte
sull'oceano inondato di luce dal gran transatlantico.
Certo, notti di vento. E' il regalo di un suo marinaio.
Non c'è più il marinaio. La donna bisbiglia
che, se salgo con lei, me ne mostra il ritratto
ricciolino e ahbronzato. Viaggiava su sporchi vapori
e puliva le macchine: io sono più bello.
Sull'asfalto c'è due mozziconi. Guardiamo nel cielo:
la finestra là in alto - mi addita la donna - la nostra.
Ma lassù non c'è stufa. La notte, i vapori sperduti
hanno pochi fanali o soltanto le stelle.
Traversiamo l'asfalto a braccetto, giocando a scaldarci.
C. Pavese
Uff...CanellaBruneri ha scritto:
Cesare Pavese, hotel Roma, Torino (non ricordo più la stanza), 1950
18 Agosto:
La cosa più segretamente temuta accade sempre.
Scrivo: o tu, abbi pietà . E poi?
basta un po' di coraggio.
Più il dolore è determinato e preciso, più l'istinto della vitasi dibatte, e cade l'idea del suicidio.
Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette lo hanno fatto.
Ci vuole umiltà non orgoglio.
Tutto questo fa schifo.
Non parole. Un gesto. Non scriveró più.
NON FATE PETTEGOLEZZI
Sì, anche lui è con noiLilith ha scritto:
Ma Lui?
E' già qui dentro?
Le cose più belle di Pavese sono le traduzioni, le poesie, ed il suo diarioLilith ha scritto:Uff...CanellaBruneri ha scritto:
Cesare Pavese, hotel Roma, Torino (non ricordo più la stanza), 1950
18 Agosto:
La cosa più segretamente temuta accade sempre.
Scrivo: o tu, abbi pietà . E poi?
basta un po' di coraggio.
Più il dolore è determinato e preciso, più l'istinto della vitasi dibatte, e cade l'idea del suicidio.
Sembrava facile, a pensarci. Eppure donnette lo hanno fatto.
Ci vuole umiltà non orgoglio.
Tutto questo fa schifo.
Non parole. Un gesto. Non scriveró più.
NON FATE PETTEGOLEZZI
mai visto un lieto fine, ma una cosa la devo dire: ho visto morire con un sorriso beffardo.donegal ha scritto:
Johnny Cash che rivisita Personal Jesus in chiave acustica, una cammella che brucia, un abat-jour rossa che diffonde la quiete.
E una bottiglia di Ferrarelle sgasata, che i lieti fini e i quadretti perfetti non è che mi facciano impazzire.
Come un vecchio rimorso, un vizio assurdoHB ha scritto:Lilith ha scritto: C. Pavese
so che anche i vostri occhi, adesso, sono socchiusi.
perchè è vero, lei li avrà .
ma non qui, non questa notte.
HB