
il culo femminile...
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il culo femminile...
...Ultimamente non sono assiduo frequentatore dell'amato forum...ma noto con grande dispiacere che l'oscuro oggetto del mio-vostro desiderio langue.....non piace più??? ASSuefatti??..vedete di cogliere la finezza ....ma...fate anal??? 

...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Re: il culo femminile...
Appena visto WEAPONS OF ASS DESTRUCTION 4 (2005)Trez ha scritto:...Ultimamente non sono assiduo frequentatore dell'amato forum...ma noto con grande dispiacere che l'oscuro oggetto del mio-vostro desiderio langue.....non piace più??? ASSuefatti??..vedete di cogliere la finezza ....ma...fate anal???
di Jules Jordan, con Alexis Amore, Michelle B., Luci Thai, Tory Lane, Jasmine Byrne, Heather Gables.
E' uscito nel mese di dicembre 2005.
E' in 2 dischi DVD, e dura 235 minuti, con 6 scene volcaniche!!!!.
Nella 5a scena, la bella bionda Heather Gables si fa sodomizzare da Mandingo. Non ho altre parole.....
Se non l'hai visto Trez, corri a riservare/acquistare la tua copia. Non la mai prestare ai tuoi amici...non la rivedrai mai piu'.


Sono tutte buone, di lunga durata, e anal che durano un secolo!!!!patrulla ha scritto:anche la scena con alexis amore non è male....
Ma Heather Gables che prende quella grande mazza nera di Mandingo ti leva il fiato. Ha un buchetto eleastico che lo prende tutto senza battere un'occhio....
Jasmine Byrne molto bella e focosa anche lei!!
Mi impiego di fare una recensione di questo film nei prossimi giorni se interessa a Trez....
Alla ricerca della coda perduta
// titolo di questa presentazione è in realtà un "escato": un titolo "civetta", come si dice nel gergo giornalistico con un senso che manifestamente si avvicina al "luogo dove si pone I'esca per attirare gli uccelli". Nulla di osceno perchè la frase indicata in virgolette e trascritta letteralmente da un vocabolario della lingua italiana che, in quella allusione, include anche "gli uccelli rovo" di televisiva e romantica memoria. Solo che, invece di "coda" si sarebbe dovuto parlare di "testa": conseguentemente il poemetto, che qui si intende presentare, avrebbe dovuto chiamarsi "eculeide" e non "culeide". Infatti, appena presa coscienza del compito insolito di editare questo scoppiettante libercolo, siamo andati alla ri-cerca della "e" - cioè della "testa" - che ritenevamo perduta dalla parola "scatologia".
A prima vista, sentendo parlare di letteratura "scatologica", abbiamo ipotizzato di trovarci di fronte ad un madornale refuso di stampa perchè finora non abbiamo ragionato che in termini di letteratura "escatologica", cioè opere che nguardano i destini finali dell'uomo, I'orizzonte oltremondano o il modo in cui viene concepito I'aldilà . Invece ora sappiamo che esiste una vera e propria letteratura "scatologica": una letteratura che ha letteralmente "perso la testa" ponendo a fondamento dell' orizzonte umano opere come "la culeide" attribuita a Gabriele Rossetti (Vasto 1783 - Londra 1854), padre del pittore preraffaellita Dante Gabriel. Altre opere del genere, come "La petologia", "La cacaiuola" e "La merdeide", risultano del tutto anonime.Forse peró è una forzatura far rientrare "La culeide" nel novero degli scritti di scatologia che, come detta ufficialmente il Dizionario Enciclopedico della Treccani, concerne uno "scritto scherzoso che ha per
argomento gli escrementi". Non è esattamente questo l'argomento del Gabriele "minore" (essendo il Rossetti abruzzese perchè nato a Vasto il 28 febbraio 1783, il "maggiore" non potrebbe essere nel caso che il conterraneo D'Annunzio), ma lo "scherzo" resta "mordace" e -come nota Elio Morelli - sembra sottintendere una più generale veduta satirica e amara dell' autore. E' ovvio che anche noi propendiamo per questo ampliamento del significato del termine "scatologia", al limite concordando con Benedetto Croce quando definisce il Rossetti poeta "se non nell 'uso che si suol fare di questa parola per coloro che parlano, ossia improvvisano, e scrivono in versi, e che più propriamente si dovrebbero chiamare versiflcatori". Non poeta, dunque, bensì versificatore: ma a dispetto di Croce e di Morelli, l' importante è capire perchè scatologia e non escatologia, perchè culeide e non eculeide. Se si riuscisse davvero a capire tutto questo, la Carolina dello scherzo rossettiano rischierebbe di divenire più famosa delta Didone di virgiliana memoria: Culeide contro Eneide, allora. E se anche I' orizzonte è del tutto mondano, si tratta pur sempre di un "al di là del corpo" (il "di dietro", per chi non I'avesse capito) mai sufficientemente ed esteticamente preso in considerazione. A prescindere, ovviamente, dai "nudi di donna" degli artisti: peró i pittori, a differenza del poeti (o dei "versiflcatori"), non sono costretti a usare parole che sono le stesse (o quasi) della volgarità più estrema.Non è comunque colpa dei poeti-verisificatori se, avendo le donne "perso la coda" da tempo immemorabile, non c'e più alcuna verencondia nel loro al di là del "fisico" (le scimmie, al contrario, mandando i loro inverecondi richiami d'amore proprio scoprendo quello che sta sotto I'arto perduto dal genere umano). E non è nemmeno colpa nostra se, pensando pensando,
arriviamo a concludere che I 'antitesi "al moderno costume dei culi finti" sta proprio in quella scatologia che ha perso la testa (la "e" di escatologia).
Come abbiamo detto all'inizio "escato" è un inganno: non sapevamo ancora che "escatico" si riferisse sintomaticamente ad una tassa che negli oscuri tempi medioevali si pagava per avere il diritto di "condurre i porci al pascolo nelle terre del padrone". A questo punto, dato per scontato che ormai anche noi "abbiamo perso la testa", (e)scatologia potrebbe voler dire la scienza che ci consente - con lo "spirito ghibellino e gia risorgimentale " del Rossetti - di ristabilire "il gusto della risa-ta franca e consolatrice".
La Culeide è un poemetto giocoso in sestine, tutte terminanti con le parole "... il cul di Carolina".
Un entusiastico osanna al deretano di una dolce fanciulla.
Leggetelo con animo disincantato. E dopo I 'immersione in un oceano di rotondità carnose e simmetriche, dal fascino inquietante e misterico, ci sentiremo più ben disposti ad affrontare !e procelle delta vita.
Tutto merito del cul di Carolina.
Napoli, è ver, di belle donne è piena
impareggiabili per la grazia e '1 brio,
che han di angelica forma, e non terrena,
e spalle e petto e seno, e che so io?
Ma non si ammira da Capodichina
a Miseno, che il cul di Carolina.
Nè allor che tutto il mondo a Carditello
va alla gran festa, nè a Capodimonte;
ne a Piedigrotta in mostra, o ad Architello;
ne al Vomer mai si vide, o a Vergin-monte;
nè ai passeggi di Chiaja e Mergellina
più bel cul di quel di Carolina. (...)
Armida, Bradamante, Olimpia, Alzira,
Laura, Leonora, Angelica, Virginia,
Tamiri, Semiramide, Zaira,
Ersilia, Clitennestra, Argene, Erminia,
Giulia, Marzia, Aristea, Fulvia, Agrippina,
non ebbero il bel cul di Carolina.
Nè Solimena, o Guido, e nè Bastiano
dipinser mai, nè Vinci, o Polignoto,
nè Rubens, Michelangel, nè Tiziano,
nè Apelle, pur tanto famoso e noto,
nè il sommo genio della terra urbina,
bello un culo come quel di Carolina
Filologia deretana
Culo: al latino culos o culilla = grande tazza, che a sua volta derivano dal greco custos = cavita, o da koilos = concavo, onde kolon = intestino crasso. Dallla stessa radice deriva cunnus = vulva.
Secondo il Pianigiani anche il termine cielo (in latino coelum appartiene alla stessa radice di koilos: chiara allusione alla convessità della volta terrestre. Per alcuni culo deriverebbe dal sanscrito kula = retroguardia.
- Er mappamonno de 1'ostessa.
(G. Belli)
- L'astuccio del cazzo.
- Secesso de la superabundanza del cibo.
(da un trattato di medicina volgare)
- La perfezione è la sfera. II superlativo della perfezione è il culo.
(John Rome)
- Quella parte abbondanzievole che il Creatore pose alla fine della
schiena per maggior comodo di sedere
(Badessa lombarda, XVI sec.)
- Un mandolino lucente, un pendolo d'oro, un cuscino carnale, una
visione quasi non umana: il sedere di Naomi Campbell. (Natalia Aspesi, 1998)
- Forma che così pura t'arrotondi,
dove s'inserta 1'arco delle reni
e nella mia man che ti ricerca, abbondi
avanzando in tua copia tutti i seni...
(G. D'Annunzio)
- II sedere è potere.
- Ognuno è il culo che ha.
- Meglio i posteriori che i posteri.
- II culo è importante, ma se non c'è una mano che lo spinge non va avanti.
(Da una "lezione " in TV di Tinto Brass del 18/12/1994)
Il culo viene chiamato anche Centro Posteriore, Topo Odoroso, Buco Oscuro, Tubo Perfetto, Sorgente Misteriosa, Pozzo Sostanzioso, Fosso Trascendentale, Antro Nascosto.
(Malerba, Protagonista)

// titolo di questa presentazione è in realtà un "escato": un titolo "civetta", come si dice nel gergo giornalistico con un senso che manifestamente si avvicina al "luogo dove si pone I'esca per attirare gli uccelli". Nulla di osceno perchè la frase indicata in virgolette e trascritta letteralmente da un vocabolario della lingua italiana che, in quella allusione, include anche "gli uccelli rovo" di televisiva e romantica memoria. Solo che, invece di "coda" si sarebbe dovuto parlare di "testa": conseguentemente il poemetto, che qui si intende presentare, avrebbe dovuto chiamarsi "eculeide" e non "culeide". Infatti, appena presa coscienza del compito insolito di editare questo scoppiettante libercolo, siamo andati alla ri-cerca della "e" - cioè della "testa" - che ritenevamo perduta dalla parola "scatologia".
A prima vista, sentendo parlare di letteratura "scatologica", abbiamo ipotizzato di trovarci di fronte ad un madornale refuso di stampa perchè finora non abbiamo ragionato che in termini di letteratura "escatologica", cioè opere che nguardano i destini finali dell'uomo, I'orizzonte oltremondano o il modo in cui viene concepito I'aldilà . Invece ora sappiamo che esiste una vera e propria letteratura "scatologica": una letteratura che ha letteralmente "perso la testa" ponendo a fondamento dell' orizzonte umano opere come "la culeide" attribuita a Gabriele Rossetti (Vasto 1783 - Londra 1854), padre del pittore preraffaellita Dante Gabriel. Altre opere del genere, come "La petologia", "La cacaiuola" e "La merdeide", risultano del tutto anonime.Forse peró è una forzatura far rientrare "La culeide" nel novero degli scritti di scatologia che, come detta ufficialmente il Dizionario Enciclopedico della Treccani, concerne uno "scritto scherzoso che ha per
argomento gli escrementi". Non è esattamente questo l'argomento del Gabriele "minore" (essendo il Rossetti abruzzese perchè nato a Vasto il 28 febbraio 1783, il "maggiore" non potrebbe essere nel caso che il conterraneo D'Annunzio), ma lo "scherzo" resta "mordace" e -come nota Elio Morelli - sembra sottintendere una più generale veduta satirica e amara dell' autore. E' ovvio che anche noi propendiamo per questo ampliamento del significato del termine "scatologia", al limite concordando con Benedetto Croce quando definisce il Rossetti poeta "se non nell 'uso che si suol fare di questa parola per coloro che parlano, ossia improvvisano, e scrivono in versi, e che più propriamente si dovrebbero chiamare versiflcatori". Non poeta, dunque, bensì versificatore: ma a dispetto di Croce e di Morelli, l' importante è capire perchè scatologia e non escatologia, perchè culeide e non eculeide. Se si riuscisse davvero a capire tutto questo, la Carolina dello scherzo rossettiano rischierebbe di divenire più famosa delta Didone di virgiliana memoria: Culeide contro Eneide, allora. E se anche I' orizzonte è del tutto mondano, si tratta pur sempre di un "al di là del corpo" (il "di dietro", per chi non I'avesse capito) mai sufficientemente ed esteticamente preso in considerazione. A prescindere, ovviamente, dai "nudi di donna" degli artisti: peró i pittori, a differenza del poeti (o dei "versiflcatori"), non sono costretti a usare parole che sono le stesse (o quasi) della volgarità più estrema.Non è comunque colpa dei poeti-verisificatori se, avendo le donne "perso la coda" da tempo immemorabile, non c'e più alcuna verencondia nel loro al di là del "fisico" (le scimmie, al contrario, mandando i loro inverecondi richiami d'amore proprio scoprendo quello che sta sotto I'arto perduto dal genere umano). E non è nemmeno colpa nostra se, pensando pensando,
arriviamo a concludere che I 'antitesi "al moderno costume dei culi finti" sta proprio in quella scatologia che ha perso la testa (la "e" di escatologia).
Come abbiamo detto all'inizio "escato" è un inganno: non sapevamo ancora che "escatico" si riferisse sintomaticamente ad una tassa che negli oscuri tempi medioevali si pagava per avere il diritto di "condurre i porci al pascolo nelle terre del padrone". A questo punto, dato per scontato che ormai anche noi "abbiamo perso la testa", (e)scatologia potrebbe voler dire la scienza che ci consente - con lo "spirito ghibellino e gia risorgimentale " del Rossetti - di ristabilire "il gusto della risa-ta franca e consolatrice".
La Culeide è un poemetto giocoso in sestine, tutte terminanti con le parole "... il cul di Carolina".
Un entusiastico osanna al deretano di una dolce fanciulla.
Leggetelo con animo disincantato. E dopo I 'immersione in un oceano di rotondità carnose e simmetriche, dal fascino inquietante e misterico, ci sentiremo più ben disposti ad affrontare !e procelle delta vita.
Tutto merito del cul di Carolina.
Napoli, è ver, di belle donne è piena
impareggiabili per la grazia e '1 brio,
che han di angelica forma, e non terrena,
e spalle e petto e seno, e che so io?
Ma non si ammira da Capodichina
a Miseno, che il cul di Carolina.
Nè allor che tutto il mondo a Carditello
va alla gran festa, nè a Capodimonte;
ne a Piedigrotta in mostra, o ad Architello;
ne al Vomer mai si vide, o a Vergin-monte;
nè ai passeggi di Chiaja e Mergellina
più bel cul di quel di Carolina. (...)
Armida, Bradamante, Olimpia, Alzira,
Laura, Leonora, Angelica, Virginia,
Tamiri, Semiramide, Zaira,
Ersilia, Clitennestra, Argene, Erminia,
Giulia, Marzia, Aristea, Fulvia, Agrippina,
non ebbero il bel cul di Carolina.
Nè Solimena, o Guido, e nè Bastiano
dipinser mai, nè Vinci, o Polignoto,
nè Rubens, Michelangel, nè Tiziano,
nè Apelle, pur tanto famoso e noto,
nè il sommo genio della terra urbina,
bello un culo come quel di Carolina
Filologia deretana
Culo: al latino culos o culilla = grande tazza, che a sua volta derivano dal greco custos = cavita, o da koilos = concavo, onde kolon = intestino crasso. Dallla stessa radice deriva cunnus = vulva.
Secondo il Pianigiani anche il termine cielo (in latino coelum appartiene alla stessa radice di koilos: chiara allusione alla convessità della volta terrestre. Per alcuni culo deriverebbe dal sanscrito kula = retroguardia.
- Er mappamonno de 1'ostessa.
(G. Belli)
- L'astuccio del cazzo.
- Secesso de la superabundanza del cibo.
(da un trattato di medicina volgare)
- La perfezione è la sfera. II superlativo della perfezione è il culo.
(John Rome)
- Quella parte abbondanzievole che il Creatore pose alla fine della
schiena per maggior comodo di sedere
(Badessa lombarda, XVI sec.)
- Un mandolino lucente, un pendolo d'oro, un cuscino carnale, una
visione quasi non umana: il sedere di Naomi Campbell. (Natalia Aspesi, 1998)
- Forma che così pura t'arrotondi,
dove s'inserta 1'arco delle reni
e nella mia man che ti ricerca, abbondi
avanzando in tua copia tutti i seni...
(G. D'Annunzio)
- II sedere è potere.
- Ognuno è il culo che ha.
- Meglio i posteriori che i posteri.
- II culo è importante, ma se non c'è una mano che lo spinge non va avanti.
(Da una "lezione " in TV di Tinto Brass del 18/12/1994)
Il culo viene chiamato anche Centro Posteriore, Topo Odoroso, Buco Oscuro, Tubo Perfetto, Sorgente Misteriosa, Pozzo Sostanzioso, Fosso Trascendentale, Antro Nascosto.
(Malerba, Protagonista)

MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GEGGIA
Re: il culo femminile...
anche io non ho parole....si fa sodomizzare da Mandingo? Ma usano l'anestesia per scene del genereLen801 ha scritto:Appena visto WEAPONS OF ASS DESTRUCTION 4 (2005)Trez ha scritto:...Ultimamente non sono assiduo frequentatore dell'amato forum...ma noto con grande dispiacere che l'oscuro oggetto del mio-vostro desiderio langue.....non piace più??? ASSuefatti??..vedete di cogliere la finezza ....ma...fate anal???
di Jules Jordan, con Alexis Amore, Michelle B., Luci Thai, Tory Lane, Jasmine Byrne, Heather Gables.
E' uscito nel mese di dicembre 2005.
E' in 2 dischi DVD, e dura 235 minuti, con 6 scene volcaniche!!!!.
Nella 5a scena, la bella bionda Heather Gables si fa sodomizzare da Mandingo. Non ho altre parole.....
Se non l'hai visto Trez, corri a riservare/acquistare la tua copia. Non la mai prestare ai tuoi amici...non la rivedrai mai piu'.
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