[O.T.] Alfredo Rampi (Italia 1981)

Scatta il fluido erotico...

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anxxur
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#46 Messaggio da anxxur »

Mi sembra che nessuno abbia mancato di rispetto al povero Alfredino. E l'oblio non aiuta mai: magari qualche genitore starà  più attento a lasciare il proprio figlioletto a scorrazzare senza controllo e si eviteranno tragedie simili. Almeno lo spero.
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Come Quando Fuori Piove
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#47 Messaggio da Come Quando Fuori Piove »

Ballman ha scritto:E' possibile chiudere stó topic???
per un gesto di rispetto al povero Alfredino.
Grazie
:o
Davvero ti urta così tanto?

Molti non avevano mai sentito la storia di Alfredo Rampi, parlarne è anche un modo per ricordare quel povero bambino. E per riflettere su quante cose siano cambiate dal 1981 ad oggi: ormai siamo talmente abituati a vedere la morte in diretta tv o su youtube, che nemmeno ci facciamo più caso :-?
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Frenghintosh
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#48 Messaggio da Frenghintosh »

Commento cinico che più cinico non c'è, a me dato che mi chiamavo (pure ora mi chiamo) come lui mi presero per il culo per tutto il resto dell'anno (ah l'immensa crudeltà  dei bambini), comunque povero piccolino che brutta morte!

A me è rimasto impresso il disegno che fecero vedere col pozzo con una figurina rossa alla fine (alfredino nel pozzo), i pompieri avrebbero dovuto scavare una galleria per arrivare di lato a lui e salvarlo solo che lui scivoló sempre più giù è alla fine non ce la fece.

da Wikipedia...

"Alfredo e la sua morte sono anche uno dei vari misteri italiani. Attraverso le fotografie del corpo congelato, al momento della dichiarazione di morte, si notó una imbragatura che lo avvolgeva, impossibile da mettere dentro un pozzo artesiano. Il magistrato era certo che Alfredo fosse stato calato nel pozzo e che quindi non vi fosse caduto, ma le indagini furono archiviate per l'impossibilità  di giungere alla verità ."

http://www.giugenna.com/dies_irae/lipot ... tml#026579
La vita è qualcosa che ci succede mentre facciamo altri progetti.

Tutto mi è lecito! Ma non tutto mi giova! Tutto mi è lecito ma non mi faró dominare da nulla! (1 Paolo Corinzi 6,12)

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wolf.55
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#49 Messaggio da wolf.55 »

Frenghintosh ha scritto:Commento cinico che più cinico non c'è, a me dato che mi chiamavo (pure ora mi chiamo) come lui mi presero per il culo per tutto il resto dell'anno (ah l'immensa crudeltà  dei bambini), comunque povero piccolino che brutta morte!

A me è rimasto impresso il disegno che fecero vedere col pozzo con una figurina rossa alla fine (alfredino nel pozzo), i pompieri avrebbero dovuto scavare una galleria per arrivare di lato a lui e salvarlo solo che lui scivoló sempre più giù è alla fine non ce la fece.

da Wikipedia...

"Alfredo e la sua morte sono anche uno dei vari misteri italiani. Attraverso le fotografie del corpo congelato, al momento della dichiarazione di morte, si notó una imbragatura che lo avvolgeva, impossibile da mettere dentro un pozzo artesiano. Il magistrato era certo che Alfredo fosse stato calato nel pozzo e che quindi non vi fosse caduto, ma le indagini furono archiviate per l'impossibilità  di giungere alla verità ."

http://www.giugenna.com/dies_irae/lipot ... tml#026579
Ciao, ho letto l'articolo che indichi.
Franco Scottoni era un giornalista di Repubblica, ma è deceduto da qualche anno, penso fosse una brava persona: da pensionato era il direttore responsabile di "Noi nove" il giornalino del mio quartiere stampato da una cooperativa di portatori di handicap. Quì non siamo ad Ustica, si tratta solo della brutta storia di un bambino di sei anni che elude la sorveglianza dei genitori e con la curiosità  dei bambini si mette in un "brutto impiccio". A cosa poteva servire imbragare il bambino se non a recuperarlo dal pozzo? Se lo avesse fatto qualche altro, dove è finita la corda usata per agganciare l'imbracatura? Ad imbragare il corpicino non sarà  stato uno dei minatori di Gavorrano che dopo una ventina di giorni -con tanta tanta calma -lo hanno recuperato?

Tieni presente che per i VVF effettuare un "soccorso a persona" a qualcuno caduto in un pozzo è frequente. Il 27 marzo 2006 a Roma, davanti alla Basilica di San Giovanni, è stato recuperato un ragazzo caduto in un pozzetto profondo 10 mt, negli anni scorsi un cavallo dei CC è sprofondato in un tombino dalle parti del Colosseo (è stato recuperato!), si tratta di interventi pianificati, non di improvvisazioni.

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GaiusBaltar
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#50 Messaggio da GaiusBaltar »

Ricordo il dramma di quei giorni io ero piccolo e non capivo il fatto che si trovassero a centinaia di chilometri da dove vivevo, allora dicevo a mia mamma "io sono magro possono mandare me ad aiutare il bambino" allora ebbi la prima percezione che il mondo era grande e non circoscritto alla mia zona di residenza. Mi impressionó molto tanto che quando il poveretto morì i miei mi censurarono la notizia per qualche giorno.
Mi pare di aver visto una volta una intervista al ragazzo che avevano calato per tentare il salvataggio del piccolo Alfredino, per assurdo della vita era un servizio mi pare del TG5 sull'obesità , mi pare che dicesse che dopo lo gli eventi gli sia presa una specie di stress che lo fa ingrassare. Almeno ho questo ricordo spero di non aver detto una cazzata o aver offeso alcuno.
Fu davvero una vicenda triste in cui si dimostró che come paese, intendo sistema paese (organizzazione, massmedia, politici ecc.) non eravamo pronti a salvare un bambino bloccato in un pozzo.
P.S.: nel capolavoro cinematografico "L'esercito delle 12 scimmie" si cita una vicenda simile di "un ragazzo caduto in un pozzo e per nutrirlo gli volevano mandare una scimmia ammaestrata con un panino. Si scopre poi che il ragazzino aveva fatto uno scherzo ed era nascosto in soffitta." La cosa che era una burla mi ha dato un grosso fastidio mi ero dimenticato di quella vicenda e la cosa me lo ha riportato alla mente, tra me e me poi pensavo se ai tempi avessero avuto una scimmietta magari lo salvavano.
Saluti a tutti.
"Nel torbido si pesca meglio" Il Direttorino

"La cattiveria dei buoni è pericolosissima" G. Andreotti

http://www.youtube.com/watch?v=KLaTmro5MfE

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cimmeno
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#51 Messaggio da cimmeno »

wolf.55 ha scritto: Ciao, ho letto l'articolo che indichi.
Franco Scottoni era un giornalista di Repubblica, ma è deceduto da qualche anno, penso fosse una brava persona: da pensionato era il direttore responsabile di "Noi nove" il giornalino del mio quartiere stampato da una cooperativa di portatori di handicap. Quì non siamo ad Ustica, si tratta solo della brutta storia di un bambino di sei anni che elude la sorveglianza dei genitori e con la curiosità  dei bambini si mette in un "brutto impiccio". A cosa poteva servire imbragare il bambino se non a recuperarlo dal pozzo? Se lo avesse fatto qualche altro, dove è finita la corda usata per agganciare l'imbracatura? Ad imbragare il corpicino non sarà  stato uno dei minatori di Gavorrano che dopo una ventina di giorni -con tanta tanta calma -lo hanno recuperato?
non so, ma mi sembra strano ch ein una zona di campagna uno non trovi miglior modo, volendo far sparire un bambino( per motivi che non sapremo mai) che calarlo con in un pozzo. e se anche fosse, non si capisce la necessità  di un'imbragatura per calarlo con calma.

a quell'età  ero una specie di uragano combina guai ( macchine distrutte incendi etc) quindi non vedo nulla di strano in un bambino che trova una cinghia o qualcosa di simile per terra, se la mette attorno alla vita per capire cosè, poi corr eed inciampa nel posto sbagliato.credo che la sfortuna abbia voluto che sul suo cammino sia capitato quel pozzo non coperto dalla placca di ferro per chissà  quale motivo.
donne italiane!
se sentite il bisogno di azioni concrete...

FATE POMPINI!!!!

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wolf.55
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#52 Messaggio da wolf.55 »

GaiusBaltar ha scritto:...Mi pare di aver visto una volta una intervista al ragazzo che avevano calato per tentare il salvataggio del piccolo Alfredino, per assurdo della vita era un servizio mi pare del TG5 sull'obesità , mi pare che dicesse che dopo lo gli eventi gli sia presa una specie di stress che lo fa ingrassare. Almeno ho questo ricordo spero di non aver detto una cazzata o aver offeso alcuno.
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sgrofo
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#53 Messaggio da sgrofo »

Alfredino di vermicino.... poco dopo l'attentato al papa. Facevo la terza liceo e l'unica cosa che mi interessava al mondo era farmi le canne
si cerca di essere il meno stronzi possibile

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PhilippeMexes5
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#54 Messaggio da PhilippeMexes5 »

Non ci interessa molto in questo contesto.

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sgrofo
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#55 Messaggio da sgrofo »

und?
si cerca di essere il meno stronzi possibile

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#56 Messaggio da Drogato_ di_porno »

The Mongoxxx ha scritto:Alfredino Rampi lo ricordo come fosse ieri.

Non so spiegarne il motivo, forse perchè ero sufficientemente grande da seguirne la vicenda cogliendone in pieno il dramma. Fino ad allora la diretta televisiva - a mia breve memoria - era servita per tutt'altro genere di faccenda. Era legata allo sport, a manifestazioni di piazza, soprattutto ad eventi con un loro inizio ed una loro fine molto ben definiti e, tutto sommato, scontati.

Era l'Italia di Alberto Camerini, Alan Sorrenti e la Rettore, musicalmente parlando.

Giusto l'anno prima si erano svolte le Olimpiadi in Unione Sovietica, boicotatte dagli U.S.A.

Rino Gaetano era morto da una decina di giorni.

Alfredino Rampi, ricordo, nacque come una delle tante notizie di cronaca, senza niente di particolare che ti dovesse far riflettere.
Un incidente, insomma.
Un ragazzino è caduto in un pozzo.

Quel ragazzino - come ha ricordato qualcuno - indossava una canottiera a righe e le foto mostrate facevano risaltare il bel sorriso che dovrebbe avere qualunque bambino a quell'età .


Un ragazzino in un pozzo. Un pozzo artesiano. La gente cominció ad informarsi su cosa fosse, un pozzo artesiano. Soprattutto, cominció a chiedersi quanto tempo sarebbe occorso per vedere quel ragazzino riaffiorare in superficie, perchè è così che naturalmente sarebbero andate le cose.


La RAI trasmise 18 ore di diretta a reti unificate.
Milioni di persone seguirono la vicenda minuto per minuto.
Era solo questione di tempo.
E sembrava che di tempo ce ne potesse essere a volontà , dopotutto era il mese di Giugno, le scuole erano chiuse, eravamo in vacanza, come si puó pensare di morire mentre sei in vacanza?


Ma le ore passavano e ogni tentativo falliva.
Il pozzo era largo 30cm e profondo 80 metri.
Alfredino si trovava a circa 36 metri di profondità  ed ogni tentativo fatto per raggiungerlo sembrava farlo sprofondare sempre più in basso.
La diretta televisiva somigliava sempre più ad una tragica, surreale agonia.


Un volontario, molto piccolo e magro, riuscì a raggiungerlo e ad imbragarlo, ma l'imbragatura si aprì.
Per 3 volte.
Il volontario restó a testa in giù per non so quanto tempo, e quando riemerse era solo.
Il solo contatto con il ragazzino era un microfono.
Il microfono, ad un certo punto, smise di trasmettere suoni.


Ero anch'io, un ragazzino. Di qualche anno più grande.
La morte in diretta, paradossalmente non vista ma solo sentita, ebbe un effetto a modo suo devastante, per tutti coloro che non si erano scollati dal televisore sperando fino all'ultimo.
L'estate, naturalmente, proseguì com'è stabilito dalla Natura delle cose.

Ma il senso d'impotenza rimase.
E credo riaffiori ogni volta che quelle immagini - com'è accaduto di recente - vengono ritrasmesse.
Un ragazino è caduto in un pozzo.
Vuoi che non si riesca a tirarlo fuori?!
Siamo andati sulla Luna, porca miseria.
Questo è un semplice pozzo e l'estate è la stagione più bella di tutte,no?
ripensando a questo bellissimo post di mongoxxx (complimenti) e all' immane tragedia di Alfredino, butto lì un paio di pensieri sulla "natura" e sull' "estate". è verissimo quello che dice mongoxxx
"l' estate è la steagione più bella"

"Vuoi che non si riesca a tirarlo fuori?!
Siamo andati sulla Luna, porca miseria.
per Alfredino tutta la nostra "civiltà " e "tecnologia" si è dimostrata impotente. è come se fosse successo nel 6000 a.C.

d' estate, ai tempi delle elementari e delle medie, mi trovavo in un tale stato di beatitudine da non sapere più che giorno fosse. poteva essere il 20 o il 27 giugno, lunedì o venerdì. la scansione temporale aveva senso d' inverno, imposta dalle scadenze scolastiche. l' estate era sinonimo di libertà  totale, di "lasciarsi andare", il tempo pareva infinito. ora so che la vita se ne vola via più in fretta di qualsiasi vacanza estiva ma da bambino era diverso, c' era giugno e poi luglio e poi ancora agosto...

un' altra costante era il mio proposito di finire i "compiti delle vacanze" il giorno dopo la chiusura delle scuole: mi ci mettevo un pomeriggio, qualcosa facevo, poi gli amici citofonavano e...mi riducevo a fare tutto 3 giorni prima l' inizio del nuovo anno. in 1a o 2a superiore, la settimana precedente il rientro, dormii sulla scrivania in mezzo a pigne di problemi da risolvere..

il post di mongoxxx mi ha fatto venire in mente la trilogia di Pavese dal significativo titolo "La bella estate". un racconto in particolare: "il diavolo sulle colline". ricordavo queste parole:
"Non c' è niente che sappia di morte più del sole d' estate, della gran luce, della natura esuberante. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte..."

"La campagna in agosto è indecente. Che ci fanno tanti sacchi di semi? C' è un tanfo di coito e di morte. E i fiori, le bestie in calore, le polpe che cascano?"
sono temi ricorrenti in pavese, ma è vero che la natura e l' estate puzzano di morte. i pericoli mortali che ho corso da bambino li ho vissuti d' estate: giocando in un bosco per un soffio un tronco appuntito non mi si conficcó nella trachea (mi colpì di striscio). facendo il coglione sullo scivolo di un parco acquatico, mi cappottai sfiorando con la testa il bordo dello scivolo, rischiando di aprirmi il cranio in due come un melone (il bagnino mi fece fare il giro del centro a calci in culo); ricordo il terrore davanti ad una vipera rimasta alcuni secondi - parvero secoli - immobile a fissarmi per poi dileguarsi nell' erba alta, o una medusa che dal fondo si gonfiava salendo verso di me...e tanti altri situazioni potenzialmente letali, come quando rischiai di sfracellarmi sugli scogli, di cadere nel vuoto in montagna. provetto nuotatore dai 6 anni, una mattina nel mare agitato faticai non poco a riguadagnare la riva. avrei potuto morire anch' io, e il bello è che all' epoca neppure me ne resi conto. accertatomi d' essere tutto intero ripartivo più incosciente di prima.

ricordo i rapimenti di bambini (marco fiora, farouk ecc.), d' estate la notte preferivo morire di caldo con la finestra chiusa perchè mi vedevo incatenato in qualche buco sull' aspromonte.

proprio quel "lasciarsi andare" e la spensieratezza sfrenata mi facevano percepire le micidiali insidie che la natura e gli uomini celano. l' infanzia è l' epoca del mito, l' era in cui i fanciulli misteriosamente intuiscono il segreto della vita, l' età  dei luoghi unici che il nostro ricordo assolutizza, collocandoli fuori dalla spazio-tempo e trasfigurandoli in simboli dell' umana vicenda. da adulti perdiamo l' innocenza originaria (come l' umanità  la perde nel corso della Storia) e rimangono i ricordi sfuocati che sto cercando di descrivere.

la montagna in particolare mi fece capire che le distanze in verticale son ben altra cosa che in orizzontale, come per Alfredino 30 o 60 o 80 m sottoterra non erano uno scherzo.

ringrazio CQFP per avermi fatto conoscere questa pur drammatica vicenda, ero così piccolo che oggettivamente non potevo ricordarlo. anch' io non sapevo cos' è un pozzo artesiano. ho scoperto che la morte di Alfredino ha fatto nascere un centro a lui intitolato: http://www.centrorampi.it/

c' è qualcosa di spaventosamente "mitologico" nella morte di quel bimbo: è come se la terra ostile si fosse spalancata per risucchiarlo, inghiottirlo, stritolarlo. non ha voluto lasciarlo vivere. la melma assassina lo ha immobilizzato, soffocato. laggiù al buio, Gea la Madre Terra, Nemica della vita, lo ha "fuso" in se stessa, non gli ha lasciato la minima possibilità  di scampo. gli "amici" che dovevano salvarlo erano vicini 30 m tanto quanto erano lontani 30 m.

da piccolo sapevo che la natura non era bella. era forse di-vertente, distraente, intensa.. non certo bella.
sono un analfabeta funzionante

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vertigoblu
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#57 Messaggio da vertigoblu »

bellissimo post.
"Se è vero che l'arte commerciale rischia sempre di finire prostituta, non è meno vero che l'arte non commerciale rischia di finire zitella"
Erwin Panofsky

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#58 Messaggio da Come Quando Fuori Piove »

Drogato_ di_porno ha scritto:
The Mongoxxx ha scritto:Alfredino Rampi lo ricordo come fosse ieri.

Non so spiegarne il motivo, forse perchè ero sufficientemente grande da seguirne la vicenda cogliendone in pieno il dramma. Fino ad allora la diretta televisiva - a mia breve memoria - era servita per tutt'altro genere di faccenda. Era legata allo sport, a manifestazioni di piazza, soprattutto ad eventi con un loro inizio ed una loro fine molto ben definiti e, tutto sommato, scontati.

Era l'Italia di Alberto Camerini, Alan Sorrenti e la Rettore, musicalmente parlando.

Giusto l'anno prima si erano svolte le Olimpiadi in Unione Sovietica, boicotatte dagli U.S.A.

Rino Gaetano era morto da una decina di giorni.

Alfredino Rampi, ricordo, nacque come una delle tante notizie di cronaca, senza niente di particolare che ti dovesse far riflettere.
Un incidente, insomma.
Un ragazzino è caduto in un pozzo.

Quel ragazzino - come ha ricordato qualcuno - indossava una canottiera a righe e le foto mostrate facevano risaltare il bel sorriso che dovrebbe avere qualunque bambino a quell'età .


Un ragazzino in un pozzo. Un pozzo artesiano. La gente cominció ad informarsi su cosa fosse, un pozzo artesiano. Soprattutto, cominció a chiedersi quanto tempo sarebbe occorso per vedere quel ragazzino riaffiorare in superficie, perchè è così che naturalmente sarebbero andate le cose.


La RAI trasmise 18 ore di diretta a reti unificate.
Milioni di persone seguirono la vicenda minuto per minuto.
Era solo questione di tempo.
E sembrava che di tempo ce ne potesse essere a volontà , dopotutto era il mese di Giugno, le scuole erano chiuse, eravamo in vacanza, come si puó pensare di morire mentre sei in vacanza?


Ma le ore passavano e ogni tentativo falliva.
Il pozzo era largo 30cm e profondo 80 metri.
Alfredino si trovava a circa 36 metri di profondità  ed ogni tentativo fatto per raggiungerlo sembrava farlo sprofondare sempre più in basso.
La diretta televisiva somigliava sempre più ad una tragica, surreale agonia.


Un volontario, molto piccolo e magro, riuscì a raggiungerlo e ad imbragarlo, ma l'imbragatura si aprì.
Per 3 volte.
Il volontario restó a testa in giù per non so quanto tempo, e quando riemerse era solo.
Il solo contatto con il ragazzino era un microfono.
Il microfono, ad un certo punto, smise di trasmettere suoni.


Ero anch'io, un ragazzino. Di qualche anno più grande.
La morte in diretta, paradossalmente non vista ma solo sentita, ebbe un effetto a modo suo devastante, per tutti coloro che non si erano scollati dal televisore sperando fino all'ultimo.
L'estate, naturalmente, proseguì com'è stabilito dalla Natura delle cose.

Ma il senso d'impotenza rimase.
E credo riaffiori ogni volta che quelle immagini - com'è accaduto di recente - vengono ritrasmesse.
Un ragazino è caduto in un pozzo.
Vuoi che non si riesca a tirarlo fuori?!
Siamo andati sulla Luna, porca miseria.
Questo è un semplice pozzo e l'estate è la stagione più bella di tutte,no?
ripensando a questo bellissimo post di mongoxxx (complimenti) e all' immane tragedia di Alfredino, butto lì un paio di pensieri sulla "natura" e sull' "estate". è verissimo quello che dice mongoxxx
"l' estate è la steagione più bella"

"Vuoi che non si riesca a tirarlo fuori?!
Siamo andati sulla Luna, porca miseria.
per Alfredino tutta la nostra "civiltà " e "tecnologia" si è dimostrata impotente. è come se fosse successo nel 6000 a.C.

d' estate, ai tempi delle elementari e delle medie, mi trovavo in un tale stato di beatitudine da non sapere più che giorno fosse. poteva essere il 20 o il 27 giugno, lunedì o venerdì. la scansione temporale aveva senso d' inverno, imposta dalle scadenze scolastiche. l' estate era sinonimo di libertà  totale, di "lasciarsi andare", il tempo pareva infinito. ora so che la vita se ne vola via più in fretta di qualsiasi vacanza estiva ma da bambino era diverso, c' era giugno e poi luglio e poi ancora agosto...

un' altra costante era il mio proposito di finire i "compiti delle vacanze" il giorno dopo la chiusura delle scuole: mi ci mettevo un pomeriggio, qualcosa facevo, poi gli amici citofonavano e...mi riducevo a fare tutto 3 giorni prima l' inizio del nuovo anno. in 1a o 2a superiore, la settimana precedente il rientro, dormii sulla scrivania in mezzo a pigne di problemi da risolvere..

il post di mongoxxx mi ha fatto venire in mente la trilogia di Pavese dal significativo titolo "La bella estate". un racconto in particolare: "il diavolo sulle colline". ricordavo queste parole:
"Non c' è niente che sappia di morte più del sole d' estate, della gran luce, della natura esuberante. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte..."

"La campagna in agosto è indecente. Che ci fanno tanti sacchi di semi? C' è un tanfo di coito e di morte. E i fiori, le bestie in calore, le polpe che cascano?"
sono temi ricorrenti in pavese, ma è vero che la natura e l' estate puzzano di morte. i pericoli mortali che ho corso da bambino li ho vissuti d' estate: giocando in un bosco per un soffio un tronco appuntito non mi si conficcó nella trachea (mi colpì di striscio). facendo il coglione sullo scivolo di un parco acquatico, mi cappottai sfiorando con la testa il bordo dello scivolo, rischiando di aprirmi il cranio in due come un melone (il bagnino mi fece fare il giro del centro a calci in culo); ricordo il terrore davanti ad una vipera rimasta alcuni secondi - parvero secoli - immobile a fissarmi per poi dileguarsi nell' erba alta, o una medusa che dal fondo si gonfiava salendo verso di me...e tanti altri situazioni potenzialmente letali, come quando rischiai di sfracellarmi sugli scogli, di cadere nel vuoto in montagna. provetto nuotatore dai 6 anni, una mattina nel mare agitato faticai non poco a riguadagnare la riva. avrei potuto morire anch' io, e il bello è che all' epoca neppure me ne resi conto. accertatomi d' essere tutto intero ripartivo più incosciente di prima.

ricordo i rapimenti di bambini (marco fiora, farouk ecc.), d' estate la notte preferivo morire di caldo con la finestra chiusa perchè mi vedevo incatenato in qualche buco sull' aspromonte.

proprio quel "lasciarsi andare" e la spensieratezza sfrenata mi facevano percepire le micidiali insidie che la natura e gli uomini celano. l' infanzia è l' epoca del mito, l' era in cui i fanciulli misteriosamente intuiscono il segreto della vita, l' età  dei luoghi unici che il nostro ricordo assolutizza, collocandoli fuori dalla spazio-tempo e trasfigurandoli in simboli dell' umana vicenda. da adulti perdiamo l' innocenza originaria (come l' umanità  la perde nel corso della Storia) e rimangono i ricordi sfuocati che sto cercando di descrivere.

la montagna in particolare mi fece capire che le distanze in verticale son ben altra cosa che in orizzontale, come per Alfredino 30 o 60 o 80 m sottoterra non erano uno scherzo.

ringrazio CQFP per avermi fatto conoscere questa pur drammatica vicenda, ero così piccolo che oggettivamente non potevo ricordarlo. anch' io non sapevo cos' è un pozzo artesiano. ho scoperto che la morte di Alfredino ha fatto nascere un centro a lui intitolato: http://www.centrorampi.it/

c' è qualcosa di spaventosamente "mitologico" nella morte di quel bimbo: è come se la terra ostile si fosse spalancata per risucchiarlo, inghiottirlo, stritolarlo. non ha voluto lasciarlo vivere. la melma assassina lo ha immobilizzato, soffocato. laggiù al buio, Gea la Madre Terra, Nemica della vita, lo ha "fuso" in se stessa, non gli ha lasciato la minima possibilità  di scampo. gli "amici" che dovevano salvarlo erano vicini 30 m tanto quanto erano lontani 30 m.

da piccolo sapevo che la natura non era bella. era forse di-vertente, distraente, intensa.. non certo bella.
Vertigoblu, non si dice "bellissimo post, si dice chapeau :wink:

Mi son ritrovato in tantissime cose dei ricordi estivi di Drogato di porno: i compiti delle vacanze, il perdere la cognizione del tempo...io ad esempio da piccolo passavo l'estate in biciletta, alcuni giorni salivo in sella al mattino e giravo tutto il giorno, fino all'ora di cena. E quando scendevo dalla bici avevo quasi disimparato a camminare. Con i miei amici facevamo giri lunghissimi in mezzo al bosco, guadavamo perfino i fiumi, e pensandoci, ciascuno di noi ha rischiato almeno una volta di farsi male seriamente. Senza contare le volte che ci siamo persi ed ovviamente non avevamo nessun contatto con i nostri genitori.

L'estate, la natura, i bambini, la tragedia: sembrano tutte cose collegate tra loro ed a pensarci bene c'è anche un bellissimo libro che tratta questi temi, "Io non ho paura" di Ammaniti. Leggetelo, è bellissimo.
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Steiner74
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#59 Messaggio da Steiner74 »

Come Quando Fuori Piove ha scritto:L'estate, la natura, i bambini, la tragedia: sembrano tutte cose collegate tra loro ed a pensarci bene c'è anche un bellissimo libro che tratta questi temi, "Io non ho paura" di Ammaniti. Leggetelo, è bellissimo.
Leggendo questi ultimi post mi sono venuti in mente anche due bei romanzi di Lansdale: "In fondo alla palude" e soprattutto "La sottile linea scura".
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI

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#60 Messaggio da sgrofo »

RAGAZZINO CADE IN UN POZZO A GRAVINA, SOCCORSI

(ANSA) - GRAVINA IN PUGLIA (BARI), 25 FEB - Un ragazzino di
11 anni e' caduto in un pozzo di una casa abbandonata a Gravina
in Puglia. E' successo una mezz'ora fa. I primi ad arrivare sul
posto sono stati i mezzi del 118 allertati da alcuni cittadini.
e i vigili del fuoco.
Il bambino - a quanto si e' saputo - risponde alle domande
dei soccorritori, piange e chiede aiuto. (ANSA).
si cerca di essere il meno stronzi possibile

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