Vero, buona analisi.Drogato_ di_porno ha scritto: Se non fossimo sotto l' ombrello americano noi cristiani europei non saremmo messi meglio. Nel 1914 l' Europa unita era al culmine della sua potenza, poi col solito autolesionismo ci siamo dissanguati perdendo il primato; lo facevamo anche prima, solo non c' era chi potesse insidiarci seriamente: un gruppo di europei uniti, ossia gli americani.
Pero' c'e' stata una differenza tra gli europei del secolo scorso e l'attuale situazione del mondo arabo: le divisioni interne in Europa erano fondate sull'esistenza di confini nazionali, di differenze ideologiche o di classe sociale. Il discriminante, dico.
Cio' ha portato a guerre, tumulti, moti di piazza piu' o meno radicali. Oggi, invece, tranne in Irak e in Afghanistan dove c'e' una guerra, il mondo islamico mi sembra scosso da convulsioni interne. Come un serpente senza testa: si torce, colpisce a caso, quasi sempre se stesso.
Pero' forse sono io ad avere una visione confusa e sotto c'e' una logica che mi sfugge.
Beh, non sempre: il "nazionalismo arabo" e successivamente panarabo sono una creazione inglese, come giustamente sottolinei, ma dell'ultimo secolo. Prima esistevano una marea di tribu' distinte, assolutamenbte diverse tra loro (fatto ancora attuale, per es, in Yemen) e anche il panislamismo... era piuttosto sul blando.L' Islam è sempre stato combattuto tra: panarabismo, nazionalismo dei singoli stati, pan-islamismo. basti pensare a quei volponi degli inglesi che in WWI hanno fatto combattere musulmani arabi contro musulmani turchi (promettendo tutto e di più) prima di incularli tutti. (inglesi e yankee da sempre maestri assoluti nell' usare gli altri).
Il concetto di base, pero', e' esatto: tutto frutto di un mondo anglosassone che e' leader indiscusso nello sfruttare le debolezze strutturali di atlre culture o collettivi.
Una domanda che mi pongo, pero', e': come si e' arrivati dal miraggio del pan-arabismo all'attuale chi cojo cojo?