THROAT: A CAUTIONARY TALE (2008,Vivid)

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alexis machine
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THROAT: A CAUTIONARY TALE (2008,Vivid)

#1 Messaggio da alexis machine »

THROAT: A CAUTIONARY TALE
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Produzione: Vivid
Anno: 2008
Prodotto: giugno 2008
Uscita: marzo 2009
Durata: 123'
Genere: film con trama, porno-noir, straight
Regia: Paul Thomas
Fotografia: Ralph Parfait
Cast: Sasha Grey, Penny Flame, Aliana Love, Kelly Wells, Beverly Hills, Brynn Tyler, Emilianna, Carmen McCarhty, Megan Monroe, Ricky Raxx, Evan Stone, Tom Byron, Herschell Savage, Trent Tesoro, Marco Banderas, Rocco Reed, Voodoo

[Screenshots aggiunti da Len 10 gennaio 2010]
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Poco prima che l’alba sorga a rischiarare la livida notte che grava sulla Città degli Angeli, una bellissima ragazza (Sasha Grey) viene trovata morta sul ciglio della strada, di fronte all’uscita d’emergenza d’un club poco raccomandabile. È distesa supina con le braccia aperte e il corpo non presenta segni di violenza. La causa del decesso: una bottiglia di birra, il vetro rotto e scheggiato, piantata in fondo della gola, col collo stretto che le spunta come uno stelo scuro dalla bocca grottescamente dischiusa in una corolla di sangue. Chi era la ragazza? E chi può averle fatto una cosa simile? Ma soprattutto qual’è la sua storia? Sarà lei stessa a raccontarcela. O meglio la sua voce fuori campo che, da un non meglio identificato limbo mortuario od osservatorio metafisico, scandisce, in un dedalo di flashback, versioni contrastanti dei vari testimoni e andirivieni fra passato e presente, le indagini di una coppia di poliziotti (Tom Byron e Penny Flame) sulle vicende che ne hanno determinato il tragico epilogo.

“Throat: A Cautionary Tale”, diretto da Paul Thomas e prodotto dalla Vivid, è molto più di un semplice remake di “Deep Throat”, com’era stato lasciato intendere del lancio pubblicitario.
È una specie di porno-noir malinconico, perverso, profondamente citazionista e in qualche modo nostalgico del cinema americano classico e moderno. Del leggendario film di Gerard Damiano, nella sceneggiatura scritta da Raven Touchstone, rimane soltanto l’epocale trovata del clitoride situato nel cavo dell’epiglottide, mentre totalmente assente è l’atmosfera gioiosa e solare del prototipo. Quel sogno libertario e post sessantottino è finito per sempre e i tempi sono irrimediabilmente cambiati. In peggio. La storia si arricchisce così di foschi rimandi alla breve vita infelice della vera Linda Lovelace (la figura del fidanzato geloso e violento, qui interpretato da Trent Tesoro, che maltratta la Grey e cerca di sfruttarne il “talento” nei modi più biechi, anche prostituendola in una gang-bang orale a pagamento), alla biografia della sua protagonista ( pare che anche la Grey, come il personaggio che interpreta, non avendo una famiglia alle spalle, avesse più volte pensato di pagarsi college facendo spogliarelli e spettacoli sexy), ma ispirandosi soprattutto a modelli “alti” del cinema noir e poliziesco come “Il Viale del Tramonto” di Billy Wilder (da cui è ripresa l’idea del “morto che parla”, poi copiata anche da “American Beauty”), “Black Dahlia” (la morte orrenda di una bella sconosciuta e l’indagine poliziesca che, come in un puzzle, cerca di far combaciare tutti i pezzi del suo misterioso passato), ai serial di ultima generazione tipo C.S.I. (la coppia di poliziotti con problemi personali e un’attrazione sessuale irrisolta l’una verso l’altro, gl’ingrandimenti, le velocizzazioni e le sovraimpressioni grafiche che visualizzano gli esami anatomici e scientifici) e concedendosi persino una citazione, non si sa bene se voluta o casuale, “polanskyana” ( da “Repulsion”: la scena in cui la Deneuve immagina di essere assalita da una serie di mani misteriose nascoste nell’oscurità, qui declinata ovviamente in chiave porno con Penny Flame al centro di attenzioni palpatorie tutt’altro che indesiderate).

Dal punto di vista dell’estetica cinematografica il risultato può dirsi pienamente soddisfacente: a partire dalla regia elegante e sapiente di Thomas che sa come catturare l’impatto visivo degli amplessi con movimenti fluidi, senso della composizione ed un montaggio nitido, incisivo, e dimostra un ritmo invidiabile anche nella direzione delle scene drammatiche che non durano mai un secondo più del dovuto e tengono alto l’interesse dello spettatore nei confronti della trama. Molto bella anche la fotografia: livida, metallica e desaturata nelle scene di detection s’accende di colori e contrasti durante le scene di sesso sottolineando efficacemente le varie gradazioni del climax erotico di volta in volta rappresentate. I dialoghi sono quasi sempre adulti,efficaci e stringati, qua e là impreziositi da sfumature letterarie hard-boiled, specie nel testo della voce narrante della protagonista. La prova degli attori è, in generale, più che sufficiente: a partire dal magnetismo innato della Grey, sorta di mannequin godardiana, impassibile e sofferente, consumata dal vorace desiderio sessuale che suscita in tutti coloro che la circondano; le fa da ottimo contraltare una Penny Flame in forma strepitosa che, nella parte di una poliziotta dagli oscuri trascorsi, ninfomane e alcolizzata, rivela anche una discreta sensibilità recitativa; bene anche il cast maschile con un viscido Trent Tesoro nei panni del primo fidanzato di Sasha, un gigionesco Evan Stone, molto più gentleman e di classe, nei panni del secondo fidanzato di Sasha e manager dello strip-club “The Zone” dove la ragazza si esibisce e fuori dal quale verrà trovata morta, e uno stanco, dolente Tom Byron nei panni dell’agente incaricato delle indagini sull’omicidio che fa coppia con Penny.
Su un piano squisitamente pornografico, invece, questi i momenti più significativi. La scena iniziale in cui Aliana Love, una giovane creola di bellezza non comune, introduce Sasha all’arte del deepthroat, con tanto di miele per agevolare e “addolcire” l’inabissamento del dildo. L’uno contro uno fra la Grey e Trent Tesoro, in cui la ragazza, che non era mai riuscita a godere in modo “tradizionale”, prova il suo primo devastante orgasmo proprio ricorrendo all’arte deglutiva precedentemente appresa. I “live fuckin’ shows” che avvengono all’interno del locale in cui lavora Sasha e che vedono protagonista per pochi minuti, oltre alla succitata Aliana Love e a molte degne comparse, anche un’ analmente scatenatissima, al solito, Kelly Wells. L’irrefrenabile impulso erotico ed autodistruttivo che spinge l’agente Penny Flame, impasticcata ed in preda ad una crisi di nervi, nella dark room dello strip-club al centro di un furibondo threesome con Voodoo eBeverly Hills, completo di kissing lesbici, penetrazione anale e vaginale e copioso cumshot che la Penny riceve intorno all’ombelico e la Beverly ripulisce diligentemente. La straordinaria performance della coppia Sasha Grey e Evan Stone che alterna momenti di grande intimità e dolcezza a cavalcate orali e anali di profondità non comune. L’amplesso punitivo e selvaggio fra Tom Byron e Penny Flame, a seguito della scoperta, da parte del primo, che la collega fa ancora uso di stupefacenti. La scena si svolge en-plain air, nel cortile di un vecchio deposito, con la Penny, congestionata e fremente nel viso infiammato da una frenesia erotica malata e compulsiva, che implora l’uomo di darle quello che si merita e il vecchio Tom che le impone ruvido doggystyle faccia al muro e una reverse cow-girl d’altri tempi.

Produzione ambiziosa e patinata nel classico stile Vivid, “Throat : A Cautionary Tale”, segna il ritorno in grande stile del porno ad una dimensione cripto-hollywoodiana e narrativa che sembrava quasi una raritè Un cinema che, pur fra qualche ingenuità e semplificazione fisiologica nel genere, dispiega grandi mezzi e buone capacità tecniche, nel raccontare una storia di sesso, crimine e disillusione, un microcosmo in cui le differenze fra i personaggi positivi e quelli negativi sono minime e dove nessuna redenzione finale, né platonico happy-end può metterci al riparo dal tetro sentore di morte e di disfacimento morale che aleggia sopra ogni cosa. E che rende il sesso ancora più disperato, viscerale, perverso ed eccitante. Promosso da AVN con 5 A, ovvero col massimo dei voti, per quanto mi riguarda , invece, un:

8/10
ci sta tutto.

derek1933
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Re: THROAT: A CAUTIONARY TALE (Vivid, 2008)

#2 Messaggio da derek1933 »

Ottima recensione.. ma scusa, una domanda, il film lo hai visto in italiano o in lingua originale? Io non sono riuscito a trovarlo doppiato, e a dire la verità i film Wicked e Vivid che sono i più belli non li trovo mai doppiati..

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alexis machine
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Re: THROAT: A CAUTIONARY TALE (Vivid, 2008)

#3 Messaggio da alexis machine »

derek1933 ha scritto:Ottima recensione.. ma scusa, una domanda, il film lo hai visto in italiano o in lingua originale? Io non sono riuscito a trovarlo doppiato, e a dire la verità i film Wicked e Vivid che sono i più belli non li trovo mai doppiati..

Grazie del complimento.

No, io l'ho visto in lingua. D'altronde la trama, per quanto costellata di andirivieni fra passato e presente, è facilmente comprensibile e i dialoghi sono botta e risposta, immediati. Non so se ne esiste una versione doppiata. Ma forse è meglio così: i doppiatori di film porno sono la vergogna della loro categoria. :lol:

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