Uccidersi con il sesso.... sindrome di Samo, ultima follia !
Inviato: 25/04/2011, 11:34
La sindrome di Samo è un disturbo molto singolare, che affligge soprattutto le donne, che induce chi ne è affetto a ricercare rapporti sessuali e d’amore non protetti con persone affette da malattie contagiose o sessualmente trasmissibili molto pericolose come AIDS, epatite o sifilide.
Questa sindrome fa parte della categoria dei comportamenti erotico-sessuali non-conformi, ovvero quei modi di agire, nella sfera sessuale e affettiva, che mostrano un forte disagio psichico di fondo. Infatti, chi ha un comportamento così estremo spesso nasconde dei problemi psicologici molto gravi: la causa è probabilmente da ricercarsi nel rapporto del soggetto con la propria madre, generalmente poco affettuosa o con una personalità molto forte. Per questo motivo esso è portato a donarsi in maniera smisurata verso il prossimo per sopperire alla mancanza infantile e ricevere amore a tutti i costi, offrendo in cambio la propria vita. Sono personalità, queste, con tendenze suicide e depressive che mascherano socialmente il loro autolesionismo con atti di finto eroismo, sacrificando la loro esistenza per quello che vorrebbero far credere sia un atto d’amore.
Può accadere che il sentimento di base sia sano, come nel caso di coppie già sposate nelle quali lui o lei contraggono MST o virus dell’HIV, ma l’incidenza di persone che cercano volontariamente di uccidersi è più alta.
Per il soggetto malato, il fatto di poter infettare il partner lo fa sentire onnipotente anche di fronte alla patologia da cui è realmente affetto, mentre per colui o colei che si fa contagiare scatta un meccanismo per il quale la malattia crea un legame talmente forte e intimo con l’altro che l’HIV (come anche le altre malattie) non appare più come qualcosa da evitare ma da possedere a tutti i costi.
Come sempre, è indispensabile stabilire una diagnosi corretta al disturbo che si presenta: per fare ciò sono utili dei test elaborati in ambito relazionale e sessuale. In Italia il più famoso è il SESAMO (Sexrelation Evaluation Schedule Assessment MOnitoring), elaborato nel 1996 e studiato per analizzare la totale sessualità del soggetto, sia per quello che riguarda il suo rapporto con gli altri che con se stesso. È riservato all’utilizzo di medici e psicologi iscritti all’albo professionale di appartenenza, i quali somministrano il test qualora sia maessa in discussione la stabilità del soggetto in tal senso.
L’unica critica che è stata mossa a questo test psicodiagnostico è la durata e la modalità di compilazione: si ha bisogno di circa un’ora per completarlo e di un software specifico, in quanto la versione estesa esiste solo su formato elettronico. Per ovviare a tali inconvenienti è stata successivamente creata una versione ridotta, che prevede il formato cartaceo e che quindi risulta più facile da compilare e da analizzare, non essendo per questo meno preciso.
La sindrome di Samo non è semplicemente un disturbo che si limita a ledere la persona che ne è affetta ma contribuisce in parte a diffondere il contagio del virus dell’HIV nella popolazione, già piuttosto colpita da questo problema.
Purtroppo, la ricerca dell’amore dei genitori, sublimato con l’amore nei confronti di partner malati, si manifesta già nell’adolescenza e risulta necessario l’intervento di un professionista, un medico psicologo, già dai primi segnali del problema, in modo che si possa risolvere tale conflitto interiore che mette in pericolo la vita del soggetto e di chi lo circonda.
Questa sindrome fa parte della categoria dei comportamenti erotico-sessuali non-conformi, ovvero quei modi di agire, nella sfera sessuale e affettiva, che mostrano un forte disagio psichico di fondo. Infatti, chi ha un comportamento così estremo spesso nasconde dei problemi psicologici molto gravi: la causa è probabilmente da ricercarsi nel rapporto del soggetto con la propria madre, generalmente poco affettuosa o con una personalità molto forte. Per questo motivo esso è portato a donarsi in maniera smisurata verso il prossimo per sopperire alla mancanza infantile e ricevere amore a tutti i costi, offrendo in cambio la propria vita. Sono personalità, queste, con tendenze suicide e depressive che mascherano socialmente il loro autolesionismo con atti di finto eroismo, sacrificando la loro esistenza per quello che vorrebbero far credere sia un atto d’amore.
Può accadere che il sentimento di base sia sano, come nel caso di coppie già sposate nelle quali lui o lei contraggono MST o virus dell’HIV, ma l’incidenza di persone che cercano volontariamente di uccidersi è più alta.
Per il soggetto malato, il fatto di poter infettare il partner lo fa sentire onnipotente anche di fronte alla patologia da cui è realmente affetto, mentre per colui o colei che si fa contagiare scatta un meccanismo per il quale la malattia crea un legame talmente forte e intimo con l’altro che l’HIV (come anche le altre malattie) non appare più come qualcosa da evitare ma da possedere a tutti i costi.
Come sempre, è indispensabile stabilire una diagnosi corretta al disturbo che si presenta: per fare ciò sono utili dei test elaborati in ambito relazionale e sessuale. In Italia il più famoso è il SESAMO (Sexrelation Evaluation Schedule Assessment MOnitoring), elaborato nel 1996 e studiato per analizzare la totale sessualità del soggetto, sia per quello che riguarda il suo rapporto con gli altri che con se stesso. È riservato all’utilizzo di medici e psicologi iscritti all’albo professionale di appartenenza, i quali somministrano il test qualora sia maessa in discussione la stabilità del soggetto in tal senso.
L’unica critica che è stata mossa a questo test psicodiagnostico è la durata e la modalità di compilazione: si ha bisogno di circa un’ora per completarlo e di un software specifico, in quanto la versione estesa esiste solo su formato elettronico. Per ovviare a tali inconvenienti è stata successivamente creata una versione ridotta, che prevede il formato cartaceo e che quindi risulta più facile da compilare e da analizzare, non essendo per questo meno preciso.
La sindrome di Samo non è semplicemente un disturbo che si limita a ledere la persona che ne è affetta ma contribuisce in parte a diffondere il contagio del virus dell’HIV nella popolazione, già piuttosto colpita da questo problema.
Purtroppo, la ricerca dell’amore dei genitori, sublimato con l’amore nei confronti di partner malati, si manifesta già nell’adolescenza e risulta necessario l’intervento di un professionista, un medico psicologo, già dai primi segnali del problema, in modo che si possa risolvere tale conflitto interiore che mette in pericolo la vita del soggetto e di chi lo circonda.