CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

Alla scoperta del mondo scambista ed esibizionista.

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Cillo
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#466 Messaggio da Cillo »

KrystalClub ha scritto:
Cillo ha scritto:Buongiorno, chiedo aiuto in questa discussione perché vorrei provare a frequentare un club privé con un'amica. Il problema è che lei non vuol saperne di affiliarsi esplicitamente ad un club privé o ad un'associazione tipo Assosex, in quanto teme che possa saltar fuori il suo nome. Si è vero che ci sono le regole sulla privacy e blablabla ... ma non si sa mai. Che voi sappiate c'è un modo (ovviamente nel rispetto delle norme vigenti) di superare questo ostacolo? Ad esempio, ci si può iscrivere ad un'associazione "insospettabile" che consenta di entrare nei club ad essa affiliati, senza però che i propri dati vengano registrati e in qualche modo conservati presso il locale stesso?
Grazie
No, nel rispetto delle norme vigenti non c'è modo.

Un circolo privato dovrebbe accettare la tessera della quale un soggetto sia già in possesso, qualora afferente alla stessa associazione, e indipendentemente dal tipo di circolo che l'abbia emessa.

Per capirci, se tu ti presentassi da noi con la tessera della nostra associazione, emessa da una palestra o da un circolo del bridge, noi la accetteremmo senza problemi, ma tu dovresti comunque firmare l'accettazione del nostro statuto, e lasciarci prendere nota degli estremi di un documento di riconoscimento (detto en passant: noi non fotocopiamo documenti).
Come vedi, la tua amica si troverebbe comunque esposta alla possibilità che i rappresentanti di un qualche Ente di controllo vadano a spulciare il libro soci.

A questo proposito è bene chiarire una volta per tutte che il tanto sbandierato e sacrosanto diritto alla privacy nei fatti non esiste, perché vi sono diversi soggetti che in alcuni casi (piuttosto individuali, sembrerebbe) hanno diritto ad accedere ai dati personali dei soci.

Che poi lo facciano con la massima discrezione, dipende solo dalla sensibilità e intelligenza del singolo. Per la nostra esperienza non ci siamo mai imbattuti in persone che abbiano tenuto comportamenti meno che professionali, per fortuna.

Detto questo, e ammesso che la tua amica si decida a superare lo scoglio del tesseramento, né per te né per lei i problemi finiscono qui: una volta dentro il club, questa ragazza verrebbe presa dal terrore di "incontrare qualcuno che conosce", eventualità tutt'altro che remota.

Vi sono anche avvenimenti meno probabili, ma che potrebbero scuotere i suoi nervi: metti che una setta di fondamentalisti islamici decida proprio quella sera di attaccare il club e trasformarlo in una moschea; o che sbarchino gli extraterrestri, dotati del raggio della morte.

Sono cose a cui è meglio prepararsi in anticipo.

Non voglio prenderti in giro, ma temo proprio che la tua amica non sia pronta per quest'esperienza: non si divertirebbe, e non ti divertiresti neppure tu.[/quote]


In effetti non erano stati messi in conto i fondamentalisti islamici e nemmeno gli extraterrestri :-)
Ma, scherzi a parte, la possibilità di incontrare qualcuno di conosciuto c'è sempre, anche se ovviamente non avremmo scelto un privè nella ns. zona. Lei vorrebbe provare almeno una volta, però anche se non dovesse piacerle il suo nome rimarrebbe comunque registrato. Lei ha dei motivi molto validi (non è sposata, sono altri molto particolari) per voler/dover evitare che si scopra che è una "porcellina" :-)
Comunque grazie per la risposta, che in fondo mi aspettavo ... vuol dire che continueremo a cercare scambi con i consueti canali.
Io ho le tessere di un paio di privè e francamente non mi interesserebbe granché se venisse fuori il mio nome, ma per molti è diverso, specialmente per le donne. Nel corsi di "incontri" avuti con altre coppie, molti di loro hanno detto di non essere mai andati in privé proprio per la faccenda della registrazione. Ma probabilmente è uno scotto da pagare per evitare che questi locali diventino dei bordelli.
Grazie ancora per i chiarimenti.

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yumoto
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#467 Messaggio da yumoto »

KrystalClub ha scritto:o che sbarchino gli extraterrestri, dotati del raggio della morte
Il raggio della morte sarebbe fastidioso, magari gli extraterrestri potrebbero portare il "fluido erotico" di Supersex e il K toccare nuove vette :P

Scherzi a parte, capisco le preoccupazioni ma la privacy è tale solo finchè non diventi di qualche interesse per l' autorità giudiziaria. A questo punto basta leggere le cronache per scoprire quanto siamo registrati, filmati e tracciati.
Mettiamoci il cuore in pace: per qualsiasi attività lecita siamo costretti a firmare liberatorie sui dati personali ma la massa dei dati in circolazione è così grande che, a meno non lo scriviamo su Facebook, è difficile che un estraneo riesca a sapere che frequentiamo un privè. Certo, potrebbe sempre parcheggiare di fronte e prendere nota delle targhe...
"Non si può fare sesso tutto il tempo, però si può discuterne all'infinito" Robert A. Heinlein - "Oltre Il Tramonto"

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MaxClaudia
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#468 Messaggio da MaxClaudia »

KrystalClub ha scritto:o che sbarchino gli extraterrestri, dotati del raggio della morte
Vedo che hai deliberatamente glissato sul simbolo indelebile ed obbligatorio con il quale vengono tatuati tutti i clienti eh??!! Vecchia volpe....

Comunque a parte gli scherzi ci sono persone che anche per una semplice telefonata in cui scambiare quattro chiacchiere giusto per sincerarsi di come coniugano i congiuntivi riescono a mettere 100 paletti relativamente a modalitá ("Prima di telefonare mndate prima un sms senza specificare chi siete") ed orari ("Chiamate le mattina tra le 9.30 e le 9.45 mai la sera mi raccomando che ci sono i figli!!!!")
Quando poi prendono in considerazione la visita in un prive ovvio che scatta il terrore...

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Salieri D'Amato
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#469 Messaggio da Salieri D'Amato »

fib62 ha scritto:Ti ringrazio per la tua esaustiva risposta, tuttavia, forse mi sono male espresso ed evidentemente quello che io volevo esprimere deve essere andato perso. Confermo, non ho, meglio non abbiamo nessuna intenzione di aprire un club, di quelli ce ne sono una pletora a distanze medio brevi, replicarne un altro, no, non ci interessa. Per questa ragione e per il fatto, ribadisco, sarà prevalentemente un locale di ristorazione, con un contorno, personale di servizio e spettacoli di accompagnamento, a tema.
Non è, e non sarà comunque un locale per swinger, ed anche se alcuni di noi lo sono, l'utenza versa la quale ci vorremmo rivolgere è si prevalentemente costituita da coppie, il singolo occasionale ci può stare, entra, cena, si gode lo spettacolo ma poi va a finire la serata da un altra parte se lo desidera, e lo stesso varrebbe per le coppie.Torno a ribadire, non ci interessa un locale atto ad agevolare la reciproca conoscenza delle coppie. Non c'è alcuna intenzione di "spolpare" nessuno, ma neppure potremmo consentire gli assalti alle cameriere o alle artiste, ecco tutto. Spero di essere riuscito a spiegarmi meglio.
Arveisè
Letto solo ora. Il progetto è interessante e decisamente innovativo. Ma il fatto che sia innovativo può far sorgere degli interrogativi: come mai non vi sono locali come questo!? Nessuno ci ha pensato oppure l'idea è stata scartata? Dopo l'apertura , in un primo momento verrebbero svariate coppie, amiche dei soci e amiche degli amici, per provare e testare la formula. Le coppie verrebbero solo per mangiare o molte di esse prenderebbero il ristorante come punto d'incontro ed eventualmente cercerebbero di approcciarsi ad altre coppie? A qualcuno la cosa potrebbe andar bene, ad altri fastidio, se ciò si verificasse perdereste i secondi. In un secondo momento si sparge la voce, singoli vari si precipiterebbero a vedere, sai mai che può succedere in quel ristorante? E come detto dall'altro utente, approcci di singoli invadenti farebbero perdere ulteriore clientela coppie .... e conseguentemente poi anche dei singoli. La cosa presenta quindi molti rischi e problematiche, andrebbe specificato bene e fatto capire ai clienti che quello è un semplice ristorante, con spettacolo ed atmosfera sexy, ma sempre e comunque un ristorante. Si dovrebbe quindi vietare e impedire determinati comportamenti troppo espliciti o invasivi della privacy altrui, e soprattutto fornire un servizio all'altezza di determinati standard di prezzo... la cosa è soggetta quindi a tante variabili, il successo del progetto camminerebbe sul filo del rasoio; anche perchè molte coppie sono particolarmente "sensibili", una semplice richiesta di evitare certi atteggiamenti a molti darebbe fastidio e si sentirebbero limitati nelle loro facoltà. Se proprio il locale deve essere aperto a tutti, farei 2 sale separate, una per coppie ed una chiamiamola "libera" dove andrebbero i singoli ed eventualmente coppie che gradirebbero una clientela promiscua.
Ho scritto solo perchè hai chiesto pareri, non per questo mi sento di dire che quanto affermo sia vero, magari ho detto cavolate che i fatti smentiranno. Comunque ben vengano iniziative simili, nate da cultori ed appassionati dell'erotismo e non da semplici affaristi del sesso, ti auguro le migliori fortune per il progetto.
La via più breve tra due cuori è il pene

LUSI
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#470 Messaggio da LUSI »

cari colleghi sabato giu 14, 2014 7:54 am avevamo postato quanto segue :
" siamo una cp e quest' anno, con la nuova gestione, siamo stati 2 volte al tempio di Valentina ( febbraio e aprile ) e per nostro rammarico in entrambe le volte ( sia all' entrata che all' uscita ) hanno trovato una scusante x non darci la tessera ...................ma ci marciano con tutti o sono stati scorretti solo con noi ........??? "
venerdi 18 luglio abbiamo verificato a le chic la - SCORRETTEZZA - del tempio di valentina relativa alle tessere " assosex “.
Facciamo un passo indietro ……………..in entrambe le volte al tempio di valentina ( pagando la 1° volta la tessera associativa ) abbiamo sempre richiesto e loro confermato la “ loro affiliazione al circuito assosex “ perche' sapevamo che questa tessera aveva nella sua rete club come il fashion di milano, il bolero di bologna, le chic di vicenza e tanti altri bei locali che durante l' hanno 2014 avevamo intenzione di visitare. la direzione del tempio di valentina ci ha sempre confermato che anche non avendo in mano la tessera cartacea eravamo inseriti nella banca dati dell' associazione e in qualsiasi locale affiliato dando i nostri documenti non dovevamo rifare la tessera associativa, questo in parte ci ha rassicurati perche' anni precedenti con una tessera fatta in un altro locale non abbiamo avuto nessun problema in locali affiliati. Venerdi scorso ci siamo presentati alla reception del le chic convinti di pagare solo l’ ingresso mostrando i ns documenti, ma con nostra sorpresa non risultavamo tesserati da nessuna parte, abbiamo contattato telefonicamente il tempio di valentina chiedendo spiegazioni e ci hanno confermato l’ affiliazione ma solo quando gli abbiamo spiegato che non riuscivamo ad entrare in un locale dello stesso circuito hanno detto che era da pochi giorni che si erano affiliati e …………………. Concludendo possiamo dire che il tempio di valentina e’ stato molto scorretto e solo grazie alla disponibilita’ e cordialita’ di chi era all’ ingresso del le chic abbiamo superato l’ imbarazzo dei primi momenti e trascorso un bel pomeriggio .
saluti tarta991

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coppia_co
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#471 Messaggio da coppia_co »

Tarta, ogno volta che scrivi mi sembra di leggere un verbale dei caramba :-D
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LUSI
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#472 Messaggio da LUSI »

coppia_co ha scritto:Tarta, ogno volta che scrivi mi sembra di leggere un verbale dei caramba :-D
ahahahhahaha...................forse perche' abbiamo dei " militari " nel nostro DNA !!!!!!!!!!!!!!!!

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Jeronim
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#473 Messaggio da Jeronim »

Dopo la recensione su “recensioni club privè”, faccio qui qualche riflessione personale su quanto è accaduto sabato scorso al Krystal.

I controlli, è inutile nascondercelo, vengono vissuti da chi li subisce, ed in qualsiasi contesto delle attività umane, almeno come una grande seccatura. Più spesso come ingiustizia, accanimento, persecuzione.
Vedersi arrivare gli ispettori del lavoro ed i NAS a pochi giorni dalla conclusione di un accertamento dell'Agenzia delle Entrate, certo non giova ad un’accettazione serena dei fatti. Purtroppo in Italia non c'è nessun coordinamento tra gli organi di controllo. Avete presente i Carabinieri che spesso si pestano i piedi con la polizia? E questo va certamente a danno dei controllati, non c'è dubbio. Per assurdo, facciamo gli scongiuri, sabato prossimo potrebbero presentarsi al Krystal gli ispettori dell’INAIL!
È anche vero però che chi gestisce una qualsiasi attività imprenditoriale dovrebbe aspettarsi i controlli come una fase normale dell'attività aziendale e considerarli per quello che sono (o dovrebbero essere).
Gli scopi meritori dell’attività di vigilanza non sono (o non dovrebbero essere, ahimè) la persecuzione o la comminazione di sanzioni, ma quelli di mettere in concorrenza leale le aziende e permettere loro di stare sul mercato ad armi pari. Il concetto è semplice: se nella mia attività ricorro a lavoratori in nero e non pago le tasse ti faccio concorrenza sleale e ti metto fuori mercato.

Una nota positiva (purtroppo meglio dire "fortunata") è che i funzionari coinvolti nell'accertamento non hanno avuto l'atteggiamento di chi va alla guerra santa. Non hanno impedito lo svolgimento della serata e, conoscendo i loro adempimenti obbligatori in questi casi, mi sento di poter dire che hanno condotto l'accertamento cercando di creare poco danno. Almeno per quello che ho visto.
Il problema sta nel concetto di "fortuna" che ho messo a parentesi poco sopra: potevano capitare persone diverse. Avrebbero bloccato tutto, creato il panico, controllato i soci uno a uno, andandosene alle 5 del mattino. Sarebbe certamente auspicabile che tutti i funzionari pubblici fossero tenuti a comportamenti stabiliti e regolamentati. E questo vale anche per i vigili all'angolo delle strade.
Nel caso specifico è pur vero che sarebbe stato preferibile iniziare l'accertamento prima dell'apertura del locale. Si sarebbe potuto identificare ed interrogare più celermente il personale e sbrigare, in una situazione più consona, i vari adempimenti burocratici.

E’ noto che all'estero i controlli vengono condotti con modalità diverse: in Austria, per fare un esempio, le aziende vengono avvertite e concordano un appuntamento per il giorno del controllo. Sarebbe bello, ma non dimentichiamo che l'Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di lavoro nero e di evasione fiscale. Un cameriere in nero in un ristorante il sabato sera, in Germania non esiste. E se esiste, il ristoratore non se la cava solo con una multa (lì salatissima), ma si innesca un procedimento penale (si arriva a rischiare la galera!).

Perché proprio sabato con una festa in calendario? Purtroppo, nell'ottica di chi esegue i controlli, le occasioni più propizie per scovare il marcio sono proprio quelle in cui l'azienda si trova al massimo della produttività. Ricordo le proteste dei commercianti veneziani di maschere e costumi per i controlli effettuati durante il carnevale.
Giusto o sbagliato che sia, visto che vale per tutti i settori, non si possono ravvisare, in questo comportamento, dei particolari intenti persecutori.
Teniamo anche presente che in presenza di denunce (che devono essere circostanziate e non anonime!) la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di intervenire. Tuttavia, nel caso specifico, per come si sono svolti i fatti e per come è stato condotto l’accertamento, mi sento di poter dire che questo non fosse il motivo che ha fatto scattare l’ispezione.

Per concludere, quello che trovo veramente grave di tutta la questione non sono i rilievi a cui ho tentato di rispondere nelle righe precedenti, ma il fatto che un imprenditore, di qualunque attività, pur nel ginepraio della legislazione italiana, ha la possibilità di gestire la propria azienda secondo le norme: a chi gestisce un privè questo non è concesso. Sta nel limbo delle norme lacunose ed ipocrite sui circoli privati, la fiscalità se la deve inventare (vedasi l’esperienza del Krystal). Se subisce un controllo è sottoposto ad un livello di discrezionalità ed arbitrato da parte dei funzionari che ritengo inaccettabile.
E’ la mancanza di norme certe la madre di tutti i problemi quando affrontiamo delle discussioni sugli aspetti amministrativi e gestionali dei privè.

Questo, paradossalmente, si ripercuote sulla difficoltà ad individuare ed eliminare le mele marce, così come giustamente invoca Mr.K.
Se non si è in presenza di reati penali provati (es. prostituzione), che sono comunque di competenza della polizia giudiziaria, chi esegue controlli fiscali o in materia di lavoro ha infatti le armi spuntate. Su un altro fronte, subisce la stessa carenza legislativa cui accennavo precedentemente.
L’assurdo è che se il Krystal non si fosse fatto carico, per sua libera iniziativa, di fiscalizzare la sua gestione (perciò pagando delle tasse!), con ogni probabilità non sarebbe incorso nei controlli, quantomeno non da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Tenendo prudentemente presente che l’accertamento di sabato è ancora in corso e non ne conosciamo le risultanze, concludo con l'augurio che quanto accaduto si trasformi in un precedente significativo ed offra uno spiraglio di certezze a chi opera in questo mondo.
Certo dispiace che l’opera di sfondamento, la prima linea, sia toccata ad uno dei club riconosciuti per serietà e correttezza.
Al Krystal tutta la mia solidarietà.
"era un mondo adulto: si sbagliava da professionisti" (Paolo Conte)

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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#474 Messaggio da noidue »

K, a parte il caso particolare di sabato scorso, mi chiedo: perché si formano le code?
In realtà l'ultima volta che siamo venuti non abbiamo aspettato alcunché (era la serata rockstar) visto che eravamo in lista e siamo passati davanti.
Ma mi chiedo si velocizzerebbe tutta la procedura se uno vi inviasse in anticipo i documenti scannerizzati e il costo dell'ingresso?
Sai che è un'idea che mi piace poter andare libero senza niente addosso e la prossima volta che veniamo vorrei fare così.
Ma poi i documenti per chi negli anni passati è già stato socio ti riservono?
.

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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#475 Messaggio da blackdevil »

giulia ha scritto:
blackdevil ha scritto:
coppia_co ha scritto:
[..............]

Chi fosse interessato verifichi poi, noi manchiamo da un po', se in questa stagione 2014/2015 viene ancora confermata la modulazione del costo della tessera, sia nuova che rinnovo, in base al giorno della settimana di richiesta. In pratica mercoledì e domenica si azzerava, venerdì 50%, giovedì/sabato/domenica tariffa intera.
E quale sarebbe la logica di questo?
1. Penso che l'argomento e già di "aspetti amministrativi" ....
2. Credo che si riferisca al costo della tessera in base al giorno della settimana quando richiesta /rinnovata....
E' proprio questo che mi lascia perplesso: posso capire una differenza di costo nell'ingresso, ma nella tessera proprio non ci vedo la logica.

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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#476 Messaggio da coppia_co »

Ci siamo incrociati, ti ho risposto in recensioni. Oltre che la modulazione diversa del tesseramento, tieni conto che comunque anche l'ingresso ha un contributo diverso in base al giorno della settimana.
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#477 Messaggio da blackdevil »

coppia_co ha scritto:Ci siamo incrociati, ti ho risposto in recensioni. Oltre che la modulazione diversa del tesseramento, tieni conto che comunque anche l'ingresso ha un contributo diverso in base al giorno della settimana.
Sull'ingresso lo capisco perfettamente ma è la tessera che mi lascia perplesso: se per certi giorni neanche si paga, tanto vale farlo sempre e per tutti perché è la "prova provata" che si tratta solo di un balzello.

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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#478 Messaggio da rianimo »

Fulvio LE-O' club. Salve mr K vorrei chiederle cortesemente, secondo lei perche' sono nate associazioni come Federsex, Federclubeuropa, Assosex e si sono associate ad altre associazioni riconosciute dal ministero del' interno?

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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#479 Messaggio da KrystalClub »

rianimo ha scritto:Fulvio LE-O' club. Salve mr K vorrei chiederle cortesemente, secondo lei perche' sono nate associazioni come Federsex, Federclubeuropa, Assosex e si sono associate ad altre associazioni riconosciute dal ministero del' interno?

Buonasera, Fulvio.

Al Krystal non abbiamo particolare entusiasmo per le sigle da lei citate, e contiamo di rimanere con associazioni più tradizionali sino a quando sarà possibile.

Crediamo che tutte le associazioni si prefiggano due obiettivi: il primo, istituzionale, che prevede di divulgare un "pensiero" e assistere gli associati; il secondo, più terra-terra, che è quello di sfruttare le leggi che prevedono benefici per questi enti, e ricavarne dei vantaggi.

Come lei sa bene, in Italia ogni swingers club è obbligato ad esistere solo sotto forma di circolo privato: per molti (e non solo nell'ambito dei privé, sia chiaro) questo è un paravento dietro il quale nascondersi; noi preferiremmo una legislazione chiara che ci permettesse di esistere come locale pubblico.

Sarebbe interessante avere anche una sua opinione al riguardo, dato che da molti anni il LE-O' è parte integrante di questo mondo. Lei cosa ne pensa?
"Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare un'intera via crucis con una semplice stretta di mano, od una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore..." (Andrea Pazienza)
"Se fai la tua scelta, cerca di perdere" (Lou Reed)
"Bisogna diventare ossessionati, e poi rimanerlo tutta la vita" (John Irving)

Edgar69
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Re: CLUB PRIVE': aspetti amministrativi e gestionali

#480 Messaggio da Edgar69 »

Le Associazioni nascono dal ridicolo bigottismo italico e rappresentano quanto di più ipocrita e farsesco ci possa essere in questo modus vivendi. Non essendoci come in Francia una Legge specifica (Loi du 1901 badate bene...) che regolamenti e disciplini le attività libertine di detti club, si è pensato bene di fare passare i vari "trombifici" in luoghi ricreativi dedicati al sociale ed a attività con fini culturali. Adesso, visto che sono intervenuti gestori di club/saunevorrei conoscere in che modo le gestioni ottemperano a tali scopi. Avete mai organizzato seminari e convegni nelle vostre strutture per coinvolgere i soci in attività con tali obiettivi? Avete mai interpellato sociologi, psicologi sessuologi per incontri su tematiche di rilevanza sociale e/o culturale? Sicuramente avete fatto sottoscrivere tessere con versamento di quote associative; e molto spesso più volte anche se la stessa persona era già associata con altro club appartenente alla medesima affiliazione. Detto questo; avete mai rispettato le prescritte 24h dalla presentazione della domanda del socio al rilascio della tessera? 24 h che vi sono necessarie per verificare l'idoneità del richiedente? Per favore...non prendiamoci in giro ehh?! Le tessere nel sistema italiota servono solo a spillare soldini, ovviamente non dichiarati al fisco, in quanto..associazione, e a far passare le attività svolte all'interno del club con una parvenza di finalità "umanitaria" e positiva. Il tutto, ricordiamocelo, senza fine di lucro !!! Cioè tot incasso esattamente uguale a tot spese. Soltanto a scrivere sta roba c'è da contorcersi dalle risate. È quanto di più inverosimile si potesse creare e spacciare. Solo in Italia abbiamo una roba simile. Anche in Belgio tesserano ma seguendo altri principi legislativi. Nel resto d'Europa non si fanno tessere ne tanto meno si danno generalità.

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