Vinz Clortho ha scritto:che ci sia crisi creativa è un dato di fatto. Si è sempre riciclato, triturato, riproposto, scopiazzato ad Hollywood (stiamo parlando di due capolavori, ma 2001 è tratto da un libro di fantascienza, e pure Apocalypse Now è Milius che unisce Cuore di Tenebra ai sorfisti e lo sposta in Vietnam), ma in un periodo di crisi economica da panico è ovvio che gli studios non siano pronti a spendere 500 milioni di $ su una property completamente nuova. A memoria solo Pacific Rim degli ultimi anni è stato un blockbuster basato su idee "originali" (vabbè, diciamo così).
Però credo che la percezione sia falsata dal fatto che i cinecomics sono diventati i blockbuster con cui incassare (pare che le proiezioni diano un film fumettistico "minore" come i Guardiani della Galassia come il secondo incasso annuale dopo Transformers 4) e quindi la loro sovraesposizione mediatica dia un'immagine non troppo veritiera dello stato delle cose. In più c'è da dire che (inspiegabilmente) per decenni i fumetti sono stati ignorati come possibile materiale per adattamenti cinematografici mentre ora sono materiale molto goloso per lo sfruttamento in quanto due delle major cinematografiche possiedono i due più grandi editori di fumetti statunitensi. Questo significa sfruttamento a costo zero. O quasi.
PS: parlando di altra roba tratta da libri/fumetti, consiglio The Strain, la serie TV su FX tratta dai libri di Guillermo del Toro.
E' verissima questa cosa dei cinecomics, anche se io estenderei la questione ai generi fantascienza/distopia/fantasy che oggi grazie alle meraviglie della CGI permette cose impossibili in passato.
Quindi abbiamo un gigantismo visivo che è economicamente sostenuto perché vendibile a tutti magari anche a prezzo maggiorato con la scusa del 3D farlocco, giovani sopratutto, ma anche spettatori più smaliziati attratti da attori e registri di grido (e in questo bisogna riconoscere che sono bravi, ad esempio I Guardiani della Galassia è un film che in teoria non vedrei mai, ma poi scopro che è diretto da James Gunn, un tizio che bazzicava dalla parti della Troma, che ha sul groppone quel mezzo capolavoro demenziale di Slither e subito diventa un must).
Purtroppo spesso alle meraviglie visive non corrispondono contenuti di uguale livello, anche perché è difficile scrivere fantascienza "adulta" e quindi per ogni lodevole eccezione (Gravity, Ender's game e il solito Nolan) abbiamo i vari Transcendence e Into Darkness. Anche nei circoli più "alternativi" le cose non vanno meglio, basti pensare all'ultimo, bollito Gilliam di The Zero Theorem o al ripetitivo Under the skin.