DISOCCUPATO

[Barabino]

Il cerebroleso proprio non mi schioda dalle palle e non c'è verso che sparisca dal forum nonostante ripetuti ban..se lo portasse via un incidente quell'inutile

da quando sono uno schedato (perché col diabete) sono un APPIEDATO senza patente anche se ci vedo benissimo e non mi succede MAI di addormentarmi se sto prestando attenzione a qualcosa...

[Paperinik]

Ho letto di una grande manifestazione di operai a campi bisenzio.. papero ne sai qualcosa?

Sì, una ditta alla quale anni fa mandai pure curriculum perché ne sentivo parlare bene
Proprietà di una multinazionale inglese che ha dislocato, ha mandato a 400 operai l'avviso di licenziamento via whatsapp, del tipo "domani non presentatevi a lavoro", dopo una normale giornata..una roba assurda
Chiaramente le sinistre sono scese in piazza con loro ma alla fine sarà tutta una fuffa perché i licenziamenti non li blocchi..tanto i padroni fanno i loro comodi e se per loro è conveniente produrre in polonia o in romania avoglia a cortei...gli frega una sega

[Paperinik]

Se arrivo all'anno nuovo, mi auguro che il 2022 sia un anno di "rinascimento" nei limiti della mia umile figura, e una delle cose a cui pensare è un lavoro nuovo visto che da mesi non c'è più nulla da fare se non futilità e sono rimasti solo due clienti. Poi lì non c'è crescita, non c'è interesse di un lavoro di qualità ed ogni cambiamento porta a peggiorare lo svolgimento del lavoro.
Sono anni che ci penso, non è che posso passare ogni anno dei prossimi 30 anni a pensare di dovermene andare..ce la farò?

Poi col culo che ho dal 2022 arriveranno i problemi di salute che non ho mai avuto fino ad ora..tanto mancano solo quelli...

[Barabino]

eh, anche mio padre lo diceva sempre: se resti in vita invecchi, ma dicono che la morte è ancora peggio...

[Paperinik]

Prima di chiedere in ditta, per il licenziamento come funziona, va sempre presentata una lettera?
Ero rimasto che serviva un preavviso di 15 giorni ma se uno volesse cavarsi dai coglioni dopo 3 giorni vengono fatte delle trattenute?

[Angus]

Prima di chiedere in ditta, per il licenziamento come funziona, va sempre presentata una lettera?
Ero rimasto che serviva un preavviso di 15 giorni ma se uno volesse cavarsi dai coglioni dopo 3 giorni vengono fatte delle trattenute?

Non è detto, di solito è a discrezione dell'azienda

[alander]

per quel che ne so io, il periodo di preavviso dipende dall'anzianità di servizio e dalla categoria contrattuale....non penso sia ancora in vigore la modalità della lettera, io negli ultimi 5 anni mi sono sempre collegato con le mie credenziali sul sito dell'inps e da lì ho dato le dimissioni volontarie....nei miei casi, il preavviso era di 30 gg, ma se l'azienda è d'accordo con il lasciarti andare, poi dimetterti e firmare per altri già dal giorno successivo. Ma se non ti lasciano il benestare, può anche succedere, ed a me è stato così, che si rivalgano sul mancato preavviso sull'ultima busta paga, trattenendosi i giorni di preavviso che avresti dovuto rispettare, ma che non hai fatto perchè di fatto te ne sei andato

[cirillosomma]

per quel che ne so io, il periodo di preavviso dipende dall'anzianità di servizio e dalla categoria contrattuale....non penso sia ancora in vigore la modalità della lettera, io negli ultimi 5 anni mi sono sempre collegato con le mie credenziali sul sito dell'inps e da lì ho dato le dimissioni volontarie....

dimissioni volontarie, che tranne casi particolari...non danno diritto a nessun tipo di sussidio disoccupazione e neppure indennizzi, a me pare una strunzata licenziarsi per licenziarsi e rinunciare a 25000 euro circa...almeno parlare con il sindacato o con la direzione stessa, spiegare le proprie motivazioni e trovare un accordo, i contratti in alcuni casi prevedono risoluzioni concordate senza doverci rimettere il culo.

[alander]

beh certo, con le dimissioni volontarie si perde ogni ammortizzatore sociale, naspi o cassa integrazione che sia...io le ho sempre date quando avevo già in mano un contratto con un'altra azienda, altrimenti il rischio è di rimanere a casa fino a non si sa quando.....se proprio si ha bisogno di staccare, al massimo si può chiedere un periodo di aspettativa non retribuita per ragioni di salute.

[Garbino]

per quel che ne so io, il periodo di preavviso dipende dall'anzianità di servizio e dalla categoria contrattuale....non penso sia ancora in vigore la modalità della lettera, io negli ultimi 5 anni mi sono sempre collegato con le mie credenziali sul sito dell'inps e da lì ho dato le dimissioni volontarie....

dimissioni volontarie, che tranne casi particolari...non danno diritto a nessun tipo di sussidio disoccupazione e neppure indennizzi, a me pare una strunzata licenziarsi per licenziarsi e rinunciare a 25000 euro circa...almeno parlare con il sindacato o con la direzione stessa, spiegare le proprie motivazioni e trovare un accordo, i contratti in alcuni casi prevedono risoluzioni concordate senza doverci rimettere il culo.

Quando leggo post come il tuo mi viene istantaneamente un eccesso di bile....
Lui si vuole licenziare ,non so se perchè ha trovato di meglio o non si trova più bene,in ogni caso
perchè dovrebbe stuprare il suo datore di lavoro o necessariamente percepire la disoccupazione?
Lui ha deciso di andarsene,non è stato licenziato senza giusta causa,perchè approffittare sempre delle tutele per i dipendenti?
Non avete neanche una vaga idea delle difficoltà di fare impresa,e tutte le tutele ai dipendenti(che sono sacrosante se usate onestamente)
pongono difficoltà alle aziende,soprattutto alle pmi

[cirillosomma]

per quel che ne so io, il periodo di preavviso dipende dall'anzianità di servizio e dalla categoria contrattuale....non penso sia ancora in vigore la modalità della lettera, io negli ultimi 5 anni mi sono sempre collegato con le mie credenziali sul sito dell'inps e da lì ho dato le dimissioni volontarie....

dimissioni volontarie, che tranne casi particolari...non danno diritto a nessun tipo di sussidio disoccupazione e neppure indennizzi, a me pare una strunzata licenziarsi per licenziarsi e rinunciare a 25000 euro circa...almeno parlare con il sindacato o con la direzione stessa, spiegare le proprie motivazioni e trovare un accordo, i contratti in alcuni casi prevedono risoluzioni concordate senza doverci rimettere il culo.

Quando leggo post come il tuo mi viene istantaneamente un eccesso di bile....
Lui si vuole licenziare ,non so se perchè ha trovato di meglio o non si trova più bene,in ogni caso
perchè dovrebbe stuprare il suo datore di lavoro o necessariamente percepire la disoccupazione?
Lui ha deciso di andarsene,non è stato licenziato senza giusta causa,perchè approffittare sempre delle tutele per i dipendenti?
Non avete neanche una vaga idea delle difficoltà di fare impresa,e tutte le tutele ai dipendenti(che sono sacrosante se usate onestamente)
pongono difficoltà alle aziende,soprattutto alle pmi

è molto semplice, c'è chi sta da una parte e chi sta dall'altra...naturalmente a seconda di questa, cambiano i punti di vista.

[Garbino]

a me pare una strunzata licenziarsi per licenziarsi e rinunciare a 25000 euro circa...

è molto semplice, c'è chi sta da una parte e chi sta dall'altra...naturalmente a seconda di questa, cambiano i punti di vista.

Questo lo hai scritto tu,non si tratta di punti di vista,ma di semplice ricatto!

[Garbino]

non so perchè viene fuori alander,ma lo hai scritto tu!
Boh

[cirillosomma]

non so perchè viene fuori alander,ma lo hai scritto tu!
Boh

non ti stupire,nessun ricatto, ora sono beatamente in pensione...più di quarantanni da maniscalco mi hanno indurito la buccia

[marziano]

Ieri, sul Sole, un articolo di Enzo De Fusco e Giorgio Pogliotti ha ricostruito una differente grandezza di cuneo fiscale e contributivo italiano, basandosi sui dati salariali del settore privato. Su circa 300 miliardi di massa salariale privata, i lavoratori pagano circa 9,5 miliardi di contributi previdenziali e circa 80 miliardi di Irpef. I datori di lavoro, su tale massa salariale, corrispondono all’Inps a vario titolo (pensioni, malattia, cig) altri 90 miliardi.

Con un complesso algoritmo, il totale tra Irpef dei dipendenti e contributi di lavoratori e imprese è quindi di circa 180 miliardi su 300 di massa salariale privata. L’incidenza effettiva è quindi di circa il 60%. Scrivono De Fusco e Pogliotti;

In definitiva, dei 180 miliardi di oneri fiscali e contributivi, il peso è distribuito a metà; 90 miliardi li paga il datore di lavoro (30%) e ulteriori 90 miliardi paga il lavoratore tra contributi e Irpef (30%). Ma, a seconda della fascia di retribuzione, questo rapporto cambia; ad esempio più ci si avvicina alÌe fasce basse di retribuzione e più ia percentuale di oneri si sposta sul datore di lavoro.

Nel 2021, i lavoratori dipendenti del settore privato hanno pagato Irpef per circa 84 miliardi, pari al 26% della massa salariale di riferimento. Il peso contributivo Inps è invece di circa il 33%, tra lavoratori e datori. Da qui, la pressione complessiva di cuneo fiscale e contributivo pari a circa il 60%. Ogni punto di cuneo vale (e costa) circa 3 miliardi di euro, il quoziente tra 100 miliardi e 33% di aliquota complessiva.

Dopo i numeri, tiriamo le somme. Con un simile cuneo complessivo, è come nuotare con i piedi immersi in una colata di cemento. Questi sono i risultati di decenni di politiche economiche disfunzionali, che hanno impiombato il paese. La crisi demografica sta facendo il resto, con l’inerziale pressione al rialzo sulla spesa pensionistica.

https://www.ilsole24ore.com/art/tasse-l ... e-AEc8J4dB