Ah, i budget hollywoodiani, una vera e propria leggenda metropolitana! A chi non è capitato di rimanere a bocca aperta di fronte alle cifre astronomiche che circondano i blockbuster? Ma scherzi a parte, per chi vive e lavora in questo mondo, come me che ho avuto la fortuna di formarmi alla Silvio D'Amico, la realtà è ben diversa.
Quando si parla di budget da 400 milioni di dollari, come quelli che spesso vengono annunciati per i grandi film, c'è un trucco di marketing. Quelle cifre non sono una rappresentazione onesta dei costi di produzione reali. Sono cifre gonfiate strategicamente per generare clamore, attirare l'attenzione dei media e convincere il pubblico che si tratta di un evento imperdibile. La cifra esorbitante diventa parte della narrazione del film stesso.
Tuttavia, chi conosce il mestiere sa che il budget non è affatto l'ago della bilancia. Anzi, la storia del cinema è costellata di esempi che dimostrano il contrario. Basti pensare a film come The Cube di Vincenzo Natali, un thriller fantascientifico che con un budget irrisorio ha saputo creare un'atmosfera claustrofobica e geniale. O a Clerks di Kevin Smith, girato in bianco e nero in un minimarket con un budget di appena 27.575 dollari, un vero e proprio manifesto del cinema indipendente. E che dire di 28 giorni dopo di Danny Boyle? Un film a basso costo che ha rivoluzionato il genere zombie.
Ma l'esempio più emblematico resta quello di George A. Romero. Il maestro dell'horror, che con pochi mezzi ha creato classici immortali, diceva una cosa molto semplice: i grandi budget non sono realistici. E guardando certi film ad alto costo, non si può che concordare con lui. Spesso ci si chiede "dove avranno messo tutti quei soldi?" L'assenza di una visione chiara e di una sceneggiatura solida non può essere compensata da effetti speciali costosi o da star strapagate. La creatività, l'ingegno e la capacità di raccontare una storia, a mio parere, restano gli elementi chiave per la buona riuscita di un film. E quelli, non hanno prezzo.
poi..il figlio non é rincoglionito,é solo vecchio.
Guardate Le notti erotiche dei morti viventi se potete..
Per Axel Braun
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Re: Per Axel Braun
A proposito Fabri, ce la faremo un giorno a far passare da queste parti Axel per far due parole? Sarebbe grande.Super Zeta ha scritto: ↑20/08/2025, 2:51Di quale Braun stai parlando? Padre, figlio o nipote?
Perché il padre è morto da anni, il figlio è tutto fuorché rincoglionito e il nipote è molto giovane
Scrivi giustamente 'Padre, figlio, nipote' e infatti quella dei Braun è una vera e propria legacy.
Il sodalizio artistico tra Lasse e Axel - per tralasciare quello emotivo - comincia se non vado errato nel 1990 sul set di 'Fantasy Nights' in cui si aveva
Lasse Braun produttore
Henri Pachard regista
Alex DeRenzy direttore della fotografia
Attori Victoria Paris, Samantha Strong, Joey Silvera, Tom Byron, Jamie Gillis, Rachel Ryan
Sceneggiatura del giovane Axel, che sul set gira anche i Behind The Scenes. E proprio durante una scena anal tra Tom Byron e Rachel Ryan Axel ha il colpo di genio di fare una ripresa che risulterà poi determinante in fase di montaggio, per la soddisfazione del padre. I due Braun torneranno poi a collaborare alla sceneggiatura di 'Uncontrollable Lust', per la regia dello stesso Lasse.
Non parlo con le pedine (Kyrie Irving)
Io mi limito a giocare a basket e lascio che Dio faccia il resto (Michael Beasley)
In rete c’è troppo di tutto ed è meglio “spegnere” ogni tanto (Fabban)
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