Vuoi mettere Giordano o Del Debbio con la robaccia mainstreamalternativeone ha scritto: ↑25/04/2022, 17:38Guardatevi Rete 4 se non vi piace Netflix.
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Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Dimenticavo di rispondere a questo pezzo. Per quanto mi riguarda il problema che descrivi tu concerne il trattamento dei dati personali da parte di questi mostri del web, non solo piattaforme social. A tale problematica si dovrebbe rispondere con le leggi e con la serie applicazione delle stesse, ma in UE qualcosa esiste visto che da qualche anno abbiamo il GDPR. Però non capisco cosa questo c'entri con il PC, e non ho neanche capito l'esempio di Casa Pound che, se fosse per me, verrebbe chiusa.Fuente ha scritto: ↑25/04/2022, 17:31Su Netflix, oggi come oggi, ancora ancora ci potrebbe stare (per quanto, ribadisca, qui si parlava di legittime critiche), il problema è che venga usata anche per realtà tipo twitter e altri social diffusissimi l'argomentazione 'è una società privata, ti puoi cancellare' ecc. ecc.'
Invece presenta problematiche.
Prendiamo la vicenda Casa-Pound: per quanto uno possa non essere un suo simpatizzante resta un movimento "autorizzato" dallo stato italiano.
Realtà che si siano insediate ad un livello quale quello di certi social nella nostra società devono avere delle responsabilità in tal senso.
Così come l'antitrust ad esempio USA sia intervenuta ad esempio a scindere delle realtà di un certo tipo (per posizione troppo dominante o qualsivoglia), quando si diventi così grandi e dominanti anche su tali aspetti ci devono almeno essere delle direttive da seguire.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ma quelle sono teorie più ardite.Floppy Disk ha scritto: ↑25/04/2022, 18:27...per lui tali società e piattaforme facevano apposta prodotti scadenti pur di diffondere il nuovo verbo ideologico, a beneficio di chi non si sa.
Resta che per quanto:
il fenomeno degli 'echo chambers' esista.Io non penso proprio che per un CEO che deve rendere conto ai suoi azionisti tale discorso possa avere senso.
E visto che l'estrazione, la composizione di certi staff sia decisamente sbilanciata - non dico stile redazione dell'Huffington Post, ma quasi - non si sa mai.
Non sarebbe la prima volta.
Mi ricordo come ad esempio in un episodio di Shark Tank c'era quale ospite saltuario un 'angel investor' bazzicante soprattutto Palo Alto, la Silicon Valley e affini, tutto convinto che ormai il possesso dell'auto fosse una cosa quasi superata che sarebbe morta a breve e sarebbe stato tutto un Uber&Lift.
Mark Cuban gli fece invece presente di andarci piano che l'America non era appunto giusto Palo Alto, certe zone di NY, o qualsivoglia, e in altre realtà il possesso dell'automobile fosse ancora centrale.
A Spotify i vertici non hanno assecondato i forti malumori di una quota importante di dipendenti relativamente al podcast di Joe Rogan - che sia perché saggi o perché il contratto di Joe Rogan abbia delle clausole coi controcazzi e quindi sarebbe stato un mezzo bagno di sangue.
Ma resta che la pressione in certe riunioni, da parte di certi media, di vari "twitteranti" ecc. ecc., fosse stata comunque pesante.
Accade che per pavidità si assecondi una rumorosa opinione pubblica, non risultando però lungimiranti.
Non prettamente con il PC. Con le argomentazioni "cancellati se vuoi; è un'azienda privata; è loro diritto; ecc ecc.'Però non capisco cosa questo c'entri con il PC, e non ho neanche capito l'esempio di Casa Pound che, se fosse per me, verrebbe chiusa.
Il fatto è che per quanto per Tizio o Caio CasaPound dovrebbe esser chiusa, insomma sia fortemente controversa, lo stato italiano la ritiene legittima.
Cosi come l'antitrust esista per aspetti apparentemente più direttamente "economici" (diciamo così), non ha senso che non debba valere anche per scenari del genere. E' opinabile che Twitter possa scavalcare lo stato italiano o mettere in atto altri ban opinabili negli USA.
Altrimenti bisognerebbe concedere che l'antitrust non abbia ragione di esistere nemmeno per certi scenari "finanziari".
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Meglio le repliche notturne di Colpo Grosso, se poi alla fine becchi lo spogliarello di Amy Charles, apoteosi! L'antitesi perfetta del politicamente corretto oggi vigente.alternativeone ha scritto: ↑25/04/2022, 17:38Guardatevi Rete 4 se non vi piace Netflix.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Bello questo confronto tra Fuente e FD.
Il mio nichelino lo aggiungo sostenendo un po' di più la tesi di Fuente, un tale sforzo produttivo non può essere realizzato solo per creare profitto, per me è evidente che la piattaforma si proponga come cassa di risonanza per promuovere la woke culture, contribuendo di fatto a creare un background culturale per le nuove generazioni.
Che sia un male o un bene però ancora non ne ho idea.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Però a cosa sarebbe funzionale questo nuovo background culturale? È economicamente conveniente? Perché alla fine il discorso, per come la vedo io, gira sempre attorno ai soldi. Non riesco a credere che una società privata per di più quotata in borsa come Netflix possa suicidarsi economicamente solo per riplasmare le menti delle nuove generazioni. Sono abbastanza recenti gli articoli che mostrano il calo in borsa del loro titolo a causa di vari fattori, su tutti la concorrenza spietati di Disney, Discovery, Paramount, Apple ecc. In uno scenario come questo Netflix deve, esattamente come i concorrenti, diversificare l'offerta e attrarre più pubblico possibile. Non sono convinto che puntare tutto e unicamente su prodotti come dici tu infarciti di PC sia la strategia giusta. Fra l'altro, in un simile scenario distopico non si capisce perché su Netflix siano disponibili (anzi, pubblicizzate) serie tv come TBBT, HIMYM, "The Office" e altre ancora che di certo non possono dirsi vicine al politicamente corretto. Non che siano volgari e reazionarie, anzi, ma tutti noi ricordiamo le continue battute sull'India e i suoi abitanti di Howard Wolowitz verso Rajesh KoothrappaliMr. Viz ha scritto: ↑26/04/2022, 0:46Bello questo confronto tra Fuente e FD.
Il mio nichelino lo aggiungo sostenendo un po' di più la tesi di Fuente, un tale sforzo produttivo non può essere realizzato solo per creare profitto, per me è evidente che la piattaforma si proponga come cassa di risonanza per promuovere la woke culture, contribuendo di fatto a creare un background culturale per le nuove generazioni.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Perché distopico? È semplicemente una linea editoriale, certo di una piattaforma mondiale con produzione miliardaria, ma parliamo sempre di indirizzo culturale e non ci trovo nulla di malevole o complottista.Floppy Disk ha scritto: ↑26/04/2022, 13:05Però a cosa sarebbe funzionale questo nuovo background culturale? È economicamente conveniente? Perché alla fine il discorso, per come la vedo io, gira sempre attorno ai soldi. Non riesco a credere che una società privata per di più quotata in borsa come Netflix possa suicidarsi economicamente solo per riplasmare le menti delle nuove generazioni. Sono abbastanza recenti gli articoli che mostrano il calo in borsa del loro titolo a causa di vari fattori, su tutti la concorrenza spietati di Disney, Discovery, Paramount, Apple ecc. In uno scenario come questo Netflix deve, esattamente come i concorrenti, diversificare l'offerta e attrarre più pubblico possibile. Non sono convinto che puntare tutto e unicamente su prodotti come dici tu infarciti di PC sia la strategia giusta. Fra l'altro, in un simile scenario distopico
Ognuno produce quello che vuole, perché appiattire il dibattito su dicotomie manichee.
Netflix avrà il diritto di produrre quello che più gli va, ecco credo che la linea politica intrapresa non sia da stigmatizzare ma neanche da negarne l'esistenza.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Quindi in sostanza stai dicendo che Netflix sta un po' seguendo l'andazzo culturale generale, specie negli USA, e contribuendo a appoggiare quelle che a molti sembrano derive del PC per una questione di adeguamento ai nuovi costumi e alle nuove sensibilità? Possibilissimo, di certo come dici tu non sarebbe una questione da stigmatizzare a prescindere. Quello che io contestavo, ma vedo che non stai sostenendo un discorso del genere, è pensare che dietro ci sia un piano generale di reset delle coscienze. Se lo dico è perché in questa discussione, e anche in altre, ho letto cose del genere e in generale sono permaloso su tutto ciò che riguarda complotti e affini, come ben sa il nostro Giorgio Grandi 
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
forse non è la strategia giusta ma è quella che hanno seguito. sinora-Floppy Disk ha scritto: ↑26/04/2022, 13:05Però a cosa sarebbe funzionale questo nuovo background culturale? È economicamente conveniente? Perché alla fine il discorso, per come la vedo io, gira sempre attorno ai soldi. Non riesco a credere che una società privata per di più quotata in borsa come Netflix possa suicidarsi economicamente solo per riplasmare le menti delle nuove generazioni. Sono abbastanza recenti gli articoli che mostrano il calo in borsa del loro titolo a causa di vari fattori, su tutti la concorrenza spietati di Disney, Discovery, Paramount, Apple ecc. In uno scenario come questo Netflix deve, esattamente come i concorrenti, diversificare l'offerta e attrarre più pubblico possibile. Non sono convinto che puntare tutto e unicamente su prodotti come dici tu infarciti di PC sia la strategia giusta. Fra l'altro, in un simile scenario distopico non si capisce perché su Netflix siano disponibili (anzi, pubblicizzate) serie tv come TBBT, HIMYM, "The Office" e altre ancora che di certo non possono dirsi vicine al politicamente corretto. Non che siano volgari e reazionarie, anzi, ma tutti noi ricordiamo le continue battute sull'India e i suoi abitanti di Howard Wolowitz verso Rajesh KoothrappaliMr. Viz ha scritto: ↑26/04/2022, 0:46Bello questo confronto tra Fuente e FD.
Il mio nichelino lo aggiungo sostenendo un po' di più la tesi di Fuente, un tale sforzo produttivo non può essere realizzato solo per creare profitto, per me è evidente che la piattaforma si proponga come cassa di risonanza per promuovere la woke culture, contribuendo di fatto a creare un background culturale per le nuove generazioni.
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ora le serie son tutti uguali con il negro, il giallo, il bianco, il frocio, il trans, il donnauomo o quel che volete, messi come statuine con bilancino e il risultato è straziante.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Mah, forse io non percepisco il fenomeno perché queste serie Netflix che dite voi non le guardo proprio, per il semplice motivo che non mi interessano al di là del loro contenuto legato al PC. Ormai uso Netflix per alcuni contenuti specifici, la maggior parte dei quali non sono loro contenuti originali. Magari avete ragione voi e sono io che non comprendo il fenomeno, ci mancherebbe.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
più o meno così

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ah beh quello no, ovvio. L'unica è che entrando in molte case a livello globale è inevitabile che crei un sottostrato culturale. Subdolo tanto quanto i giappocartoni anni 70/80/90 hanno contribuito a formare quello della ns generazione.Floppy Disk ha scritto: ↑26/04/2022, 15:11Quindi in sostanza stai dicendo che Netflix sta un po' seguendo l'andazzo culturale generale, specie negli USA, e contribuendo a appoggiare quelle che a molti sembrano derive del PC per una questione di adeguamento ai nuovi costumi e alle nuove sensibilità? Possibilissimo, di certo come dici tu non sarebbe una questione da stigmatizzare a prescindere. Quello che io contestavo, ma vedo che non stai sostenendo un discorso del genere, è pensare che dietro ci sia un piano generale di reset delle coscienze.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Secondo me è Netflix, e similari, a seguire il politically correct e non Netflix, e similari, a dettare il politically correct.
Mi spiego meglio: ad esempio nei tardi anni '70 ed inizio anni '80 andavano di moda le commedie scollacciate senza pretese ed i fumetti porno demenziali e subito fu invasione di Alvaro Vitali, Lino Banfi, Edvige Fenech, Gloria Guida e Zora la Vampira, Jacula, Lando il montatore.
I mass media, ed i social, sono specchio dei tempi ed ora andando di moda il politically correct tutti corrono ad adeguarsi per poi inseguire il prossimo fenomeno di massa e così via.
Mi spiego meglio: ad esempio nei tardi anni '70 ed inizio anni '80 andavano di moda le commedie scollacciate senza pretese ed i fumetti porno demenziali e subito fu invasione di Alvaro Vitali, Lino Banfi, Edvige Fenech, Gloria Guida e Zora la Vampira, Jacula, Lando il montatore.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Al ha perfettamente sintetizzato il mio punto di vista, mi fa piacere.
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