[O.T.] Guida al Cinema
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Mi fa piacere che concordi con la mia rece e ancora di più che anche a te non piace la Trinca, particolare che avevo omesso perchè quando lo dissi ai miei amici venni subissato da illazioni riguardo alla mia sessualitàBadWolf ha scritto:Visto il Grande Sogno. Da evitare: noioso, banale , scontato e superficiale. Speravo che Placido riuscisse a fare un'altro film potente come Romanzo Criminale, ma in quel caso la sceneggiatura era tratta da un libro con i controcoglioni.
A me la Trinca non piace, non capisco perche' fanno a gara per trombarselameglio la Morante (gran MILFona).
Ma e' vero che Scamarcio interpreta Placido da giovane?

Come attrice è stata molto elogiata per questo film ma io non l'ho trovata eccezionale. Pensandoci il suo personaggio ha oggettivamente un bello sviluppo durante il film ma il problema è che lei non riesce a 'bucare' lo schermo.
- bellavista
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Pelham ha una trama senza senso. Il film lo salvano denzel e travolta (ma nemmeno troppo)cpt hilts ha scritto:ieri sera visto Pelham 123.
non saprei che dire. Non me lo ricordo già più.
Drag me to hell, lo dicevo qualche giorno fa ad un amico, ha il livello di effetti speciali dell'armata delle tenebre (peccato che quel film abbia 20 anni ormai). Si vede che a sam non hanno dato il budget di spider-man questa volta

Effettivamente negli ultimi tempi faccio fatica a trovare un film degno di nota..... fortuna che è iniziata la nuova stagione di south park

Questa settimana mi sono autosequestrato al cinema 
- 'Napoli, Napoli, Napoli' di Abel Ferrara (4,5). Docu-fiction deludente perchè non aggiunge nulla a ció che è notorio: il fatto che in molta parti di Napoli l'illegalità è così radicata che impedisce una libera scelta ai cittadini. Tesi condivisibile anche se dopo N^N interviste di galeotti 'innocenti' e 'vittime', di cittadini con in bocca le parole 'lo stato dovrebbe questo e quello', autorità che 'non hanno poteri e competenze'... etc verrebbe voglia di tifare O' Vesuvio. 'Chiangere e fottere'. La parte di fiction è tristissima, attori chiaramente presi dalla strada forse per fare opera buona. Ma siamo sicuri che non sarebbe stata opera migliore farli spacciare per strada?
- 'Basta che funzioni' di W. Allen (7). Commedia di un W. Allen in gran forma, non c'è niente di nuovo nè ci sono grandi spunti esistenziali (al contrario che negli ultimi film) peró il film è veramente gradevole. Allen è il Cinema.
- 'The Informant' di Sodhenberg (5,5). Commedia (?) noiosa e poco divertente. Si risolleva un po' nel finale. L'unico punto degno di nota puó essere la critica a certi atteggiamenti sociali diffusi: l'indulgenza verso se stessi. In particolare l'attenzione è puntata verso il mondo aziendale, di gran moda di questi tempi. Ci sono un sacco di dirigenti che col loro operato rendono il mondo un posto terribile eppure non ne hanno il minimo sentore. Inoltre il film fa pure un passo avanti: molte elite divengono tali proprio per alcune caratteristiche mentali che nel 'mondo reale' sarebbero da internamento psichiatrico, con buona pace di chi crede che la virtù guidi il progresso ed esso sia guidato dai virtuosi...

- 'Napoli, Napoli, Napoli' di Abel Ferrara (4,5). Docu-fiction deludente perchè non aggiunge nulla a ció che è notorio: il fatto che in molta parti di Napoli l'illegalità è così radicata che impedisce una libera scelta ai cittadini. Tesi condivisibile anche se dopo N^N interviste di galeotti 'innocenti' e 'vittime', di cittadini con in bocca le parole 'lo stato dovrebbe questo e quello', autorità che 'non hanno poteri e competenze'... etc verrebbe voglia di tifare O' Vesuvio. 'Chiangere e fottere'. La parte di fiction è tristissima, attori chiaramente presi dalla strada forse per fare opera buona. Ma siamo sicuri che non sarebbe stata opera migliore farli spacciare per strada?
- 'Basta che funzioni' di W. Allen (7). Commedia di un W. Allen in gran forma, non c'è niente di nuovo nè ci sono grandi spunti esistenziali (al contrario che negli ultimi film) peró il film è veramente gradevole. Allen è il Cinema.
- 'The Informant' di Sodhenberg (5,5). Commedia (?) noiosa e poco divertente. Si risolleva un po' nel finale. L'unico punto degno di nota puó essere la critica a certi atteggiamenti sociali diffusi: l'indulgenza verso se stessi. In particolare l'attenzione è puntata verso il mondo aziendale, di gran moda di questi tempi. Ci sono un sacco di dirigenti che col loro operato rendono il mondo un posto terribile eppure non ne hanno il minimo sentore. Inoltre il film fa pure un passo avanti: molte elite divengono tali proprio per alcune caratteristiche mentali che nel 'mondo reale' sarebbero da internamento psichiatrico, con buona pace di chi crede che la virtù guidi il progresso ed esso sia guidato dai virtuosi...

Io mi ricordo che, uscendo, ho pensato che il pubblico americano è proprio fatto di poveri stronzi.cpt hilts ha scritto:ieri sera visto Pelham 123.
non saprei che dire. Non me lo ricordo già più.
Ci vuole una fantasia tutta malata per riuscire a infilare dieci interminabili minuti di corsa in automobile (coi soliti incidenti, i soliti motociclisti che volano e il solito TIR che stronca la pantera della pula) in un film che si svolge tutto nei tunnel della metropolitana di New York.

Comunque, poteva andar peggio: ci hanno risparmiato le esplosioni...
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Sodhenberg è ampiamente sopravvalutato. Ogni tanto gli escono dei bei filmetti ma nella maggior parte dei casi fa delle cagate. Ad esempio non sono mai riuscito a vedere sesso bugie e video tape.SuSEr ha scritto: - 'The Informant' di Sodhenberg (5,5). Commedia (?) noiosa e poco divertente. Si risolleva un po' nel finale. L'unico punto degno di nota puó essere la critica a certi atteggiamenti sociali diffusi: l'indulgenza verso se stessi. In particolare l'attenzione è puntata verso il mondo aziendale, di gran moda di questi tempi. Ci sono un sacco di dirigenti che col loro operato rendono il mondo un posto terribile eppure non ne hanno il minimo sentore. Inoltre il film fa pure un passo avanti: molte elite divengono tali proprio per alcune caratteristiche mentali che nel 'mondo reale' sarebbero da internamento psichiatrico, con buona pace di chi crede che la virtù guidi il progresso ed esso sia guidato dai virtuosi...
Per non parlare del secondo ocean eleven che sembra girato sotto allucinogeni

- Padoa_Schioppa
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sabato ,al 4 Fontane di Roma, ho visto Videocracy fianco a fianco con Luciano Violante e sua figlia (perlomeno ,spero fosse sua figlia).
Due note.
il film di Gandini scimmiotta molto (ma molto) lo stile Michael Moore
Violante (e la figlia) sono usciti prima della fine.
Due note.
il film di Gandini scimmiotta molto (ma molto) lo stile Michael Moore
Violante (e la figlia) sono usciti prima della fine.
Non votate per me. Io sono fuori dal Cerchio Magico.
Defender ha scritto:Sto guardando drag me to hell
ma che schifo è tutto un vomitare nelle bocche altrui.
E' lo stile horror-trash di Raimi, quasi il suo marchio di fabbrica. Io lo adoro.
Il film in questione non sarà ai livelli di La Casa o L'Armata delle Tenebre ma fa senz'altro la sua porca figura.
- GaiusBaltar
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No, la Trinca non dice proprio nulla, ne' dal punto di vista sessuale, ne' come attrice, in entrambi i ruoli la trovo....scialba.SuSEr ha scritto:Mi fa piacere che concordi con la mia rece e ancora di più che anche a te non piace la Trinca, particolare che avevo omesso perchè quando lo dissi ai miei amici venni subissato da illazioni riguardo alla mia sessualitàBadWolf ha scritto:Visto il Grande Sogno. Da evitare: noioso, banale , scontato e superficiale. Speravo che Placido riuscisse a fare un'altro film potente come Romanzo Criminale, ma in quel caso la sceneggiatura era tratta da un libro con i controcoglioni.
A me la Trinca non piace, non capisco perche' fanno a gara per trombarselameglio la Morante (gran MILFona).
Ma e' vero che Scamarcio interpreta Placido da giovane?
Come attrice è stata molto elogiata per questo film ma io non l'ho trovata eccezionale. Pensandoci il suo personaggio ha oggettivamente un bello sviluppo durante il film ma il problema è che lei non riesce a 'bucare' lo schermo.
Tutto sommato non mi e' dispiaciuto Scamarcio, ma la storia e' piena di stereotipi sicuramente rappresentativi dell'epoca es. il conflitto tra le generazioni, ma quello e' onnipresente....
Se poi penso, magari ad un ragazzo di 16 anni che esce dal cinema, ma l'avra' capito cosa cazzo volevano sti sessantottini ? Secondo me... no, e forse non l'ha mai capito nessuno.
Il ragazzino uscira' dal cinema pensando: 'Cioe'....Che cesso la Trinca...'

- Drogato_ di_porno
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Basta che funzioni di Allen l'ho trovato anch'io molto gradevole.un ritorno ai temi del passato,dopo parentesi particolari(Vicky,Cristina,Barcellona)un ottimo noir (match point) e qualche cagatina...(uno con Colin Farrell davvero scarsino come film).Soderbergh....di lui attendo con ansia il film sulla vita di una escort,"GFE",con la pornostar Sasha Grey,in pieno tema di forum...SuSEr ha scritto:Questa settimana mi sono autosequestrato al cinema
- 'Napoli, Napoli, Napoli' di Abel Ferrara (4,5). Docu-fiction deludente perchè non aggiunge nulla a ció che è notorio: il fatto che in molta parti di Napoli l'illegalità è così radicata che impedisce una libera scelta ai cittadini. Tesi condivisibile anche se dopo N^N interviste di galeotti 'innocenti' e 'vittime', di cittadini con in bocca le parole 'lo stato dovrebbe questo e quello', autorità che 'non hanno poteri e competenze'... etc verrebbe voglia di tifare O' Vesuvio. 'Chiangere e fottere'. La parte di fiction è tristissima, attori chiaramente presi dalla strada forse per fare opera buona. Ma siamo sicuri che non sarebbe stata opera migliore farli spacciare per strada?
- 'Basta che funzioni' di W. Allen (7). Commedia di un W. Allen in gran forma, non c'è niente di nuovo nè ci sono grandi spunti esistenziali (al contrario che negli ultimi film) peró il film è veramente gradevole. Allen è il Cinema.
- 'The Informant' di Sodhenberg (5,5). Commedia (?) noiosa e poco divertente. Si risolleva un po' nel finale. L'unico punto degno di nota puó essere la critica a certi atteggiamenti sociali diffusi: l'indulgenza verso se stessi. In particolare l'attenzione è puntata verso il mondo aziendale, di gran moda di questi tempi. Ci sono un sacco di dirigenti che col loro operato rendono il mondo un posto terribile eppure non ne hanno il minimo sentore. Inoltre il film fa pure un passo avanti: molte elite divengono tali proprio per alcune caratteristiche mentali che nel 'mondo reale' sarebbero da internamento psichiatrico, con buona pace di chi crede che la virtù guidi il progresso ed esso sia guidato dai virtuosi...