[O.T.] Guida al Cinema
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Fanno American pie.
Mi sembrano giusto dirlo.
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C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
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Visto 'Io sono leggenda'. Contrariamente a quel che pensavo è un bel film d'intrattenimento. Davvero impressionanti le immagini di Will Smith che attraversa Times Square, Madison Square, la Pennsylvania Station completamente disabitate e infestate da erbacce come vecchi ruderi. Solo queste visioni valgono il biglietto. La trama è ridotta all'osso, non accadono molte cose a parte qualche flashback ma non importa. Paradossalmente è il senso di solitudine ció che si fa più ammirare del film. Buona prova di Smith.
http://video.google.it/videoplay?docid= ... 1832470846
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...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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- Steiner74
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Cinema post 9/11akira ha scritto:ultimamente sto notando una specie di omogeneità nei film americani : taluni elementi nella trama di molti sono costanti, epidemie, mutazioni e evacuazioni
"Sono un uomo estetico asmatico linfatico cosmetico amo la Libia la fibbia delle scarpine delle donnine cretine sono disinvolto raccolto assolto per inesistenza di reato ho una speciale predilezione per la fanciulla del vespro il Polo Nord la carta moschicida."
http://www.youtube.com/watch?v=AHMiP_qQXKI
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My blueberry nights - Un bacio romantico
Banalissimo e fuorviante titolo per la prima opera americana di Wong Kar Wai. Il titolo originale è decisamente più caratteristico, senza peraltro definire in sostanza il film.
A parer mio non è la romanticheria il fil rouge del film, che si dipana tra le vicende della protagonista (Nora Jones) e i vari personaggi. Non parla di una cosa in particolare, ma, leggero come un velo di seta, si adagia sopra ció di cui vuole parlare, facendone intuire la forma ma senza riverlarne la vera identità .
Gioca con i colori, caldi e solitari allo stesso tempo, che accompagnano la crescita di Elizabeth, in un viaggio alla ricerca di qualcosa che possa riportarla a sè stessa dopo la fine di una storia.
Colori che dipingono spesso la notte, dandone un contorno fumoso, a volte con reminescenze da "Mulholland dr", che danno un senso di familiarità alle esperienze vissute, le rendono più vicine e ovattate.
Non un film romantico tout court, se non alla fine.
Pare piuttosto un variegato puzzle di tesserine apparentemente troppo distanti tra loro, ma che da una certa prospettiva si incastrano e rivelano che il gioco di solitudini, attraverso cui si dipana la storia, sono funzionali alla crescita, alla ricerca di sè stessi, quando ancora non sappiamo chi siamo.
Il difetto principale, se così vogliamo chiamarlo, è lo strano gioco di rallenty cui è cosparso il film.. non riesco proprio a concepirne l'utilità , non mi pare sottolineino particolari momenti significativi o altro.
Azzeccatissima invece la colonna sonora, brani soul, che ci aiutano a entrare e far entrare nel nostro cuore le immagini, gli occhioni ingenui e speranzosi di Elizabeth, di farci vivere e respirare la notte come fosse un protagonista del film.
Bello, ma non per tutti, causa soprattutto della generale lentezza.
Banalissimo e fuorviante titolo per la prima opera americana di Wong Kar Wai. Il titolo originale è decisamente più caratteristico, senza peraltro definire in sostanza il film.
A parer mio non è la romanticheria il fil rouge del film, che si dipana tra le vicende della protagonista (Nora Jones) e i vari personaggi. Non parla di una cosa in particolare, ma, leggero come un velo di seta, si adagia sopra ció di cui vuole parlare, facendone intuire la forma ma senza riverlarne la vera identità .
Gioca con i colori, caldi e solitari allo stesso tempo, che accompagnano la crescita di Elizabeth, in un viaggio alla ricerca di qualcosa che possa riportarla a sè stessa dopo la fine di una storia.
Colori che dipingono spesso la notte, dandone un contorno fumoso, a volte con reminescenze da "Mulholland dr", che danno un senso di familiarità alle esperienze vissute, le rendono più vicine e ovattate.
Non un film romantico tout court, se non alla fine.
Pare piuttosto un variegato puzzle di tesserine apparentemente troppo distanti tra loro, ma che da una certa prospettiva si incastrano e rivelano che il gioco di solitudini, attraverso cui si dipana la storia, sono funzionali alla crescita, alla ricerca di sè stessi, quando ancora non sappiamo chi siamo.
Il difetto principale, se così vogliamo chiamarlo, è lo strano gioco di rallenty cui è cosparso il film.. non riesco proprio a concepirne l'utilità , non mi pare sottolineino particolari momenti significativi o altro.
Azzeccatissima invece la colonna sonora, brani soul, che ci aiutano a entrare e far entrare nel nostro cuore le immagini, gli occhioni ingenui e speranzosi di Elizabeth, di farci vivere e respirare la notte come fosse un protagonista del film.
Bello, ma non per tutti, causa soprattutto della generale lentezza.
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Tigerman ha scritto:My blueberry nights - Un bacio romantico




Ne avevo parlato alcune pagine addietro, in concomitanza con la sua uscita nelle sale...
Ottimo film di un grande regista, uno dei migliori attualmente sul panorama internazionale...
Per ora uno dei migliori titoli del 2008, insieme direi a "Gomorra" e (forse) "Il divo"...




Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
E' una persona così perbene che mangia le noccioline con coltello e forchetta (Recount)
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Eheh, probabilmente non ero ancora iscritto!
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Concordo su Jude Law, sempre molto bravo, che gioca molto sulla mimica facciale per dare un tocco di personalità a tutti i suoi personaggi (immenso in "Sleuth - Gli insospettabili"), ma su Rachel Weisz, ritengo faccia un esercizio di stile, sempre di buonissimo livello, ma non così esaltante.radek66 ha scritto:![]()
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Vedo che in mia assenza questo topic langue drammaticamente...
Mi permetto così di segnalare un film a mio parere molto, molto meritevole...
Si tratta di Un bacio romantico (My Blueberry Nights) dell'hongkonghese Wong Kar Wai, già noto per altre mirabolanti pellicole (2046, In the Mood for Love...); è la sua prima fatica statunitense, ma l'assurdo è che, per una volta, non è lui che si adatta allo stile cinematografico americano quanto piuttosto l'ambientazione che diventa funzionale al suo linguaggio. La storia è bella e struggente, sia nel plot principale che nelle due vicende che vi si intrecciano, tutte variazioni sull'elaborazione del "lutto" amoroso (anche quello tra padre e figlia...); i diaoghi sono scarni eppure efficacissimi, densi di riflessioni che arrivano dritte al cuore e al cervello dello spettatore. Ottima anche la scelta degli interpreti: se la cava pure l'esordiente Norah Jones, ma le migliori intepretazione sono quelle di Jude Law e (soprattutto) Rachel Weisz (che a me tra l'altro ha sempre fatto un sesso esagerato...). Kar Wai sperimenta nuovi linguaggi cinematografici, ma riesce anche a raccontare e questo al giorno d'oggi è decisamente un pregio (a differenza di altri che inventano e non raccontano un tubo...)... difficile pensare che nel 2008 riusciremo a vedere di meglio.
Grande film!
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Forse perchè il suo episodio è quello che mi è piaciuto meno di tutti.
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Forse hai ragione, effettivamente la vicenda che vede protagonista la Weisz è la più scontata... peró devo dire che arriva al momento giusto e anche qui Kar-Wai dimostra la sua mostruosa bravura nel narrare...




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Purtroppo non ho mai visto altri film di Kar, pur sapendo che spesso le sue trame, per un motivo o per l'altro, includono il cibo...
[Rec]
Ho sempre adorato i film di Balagueró, sospesi tra esoterismo e immagini quotidiane, lasciando sempre poco spazio al sangue e molto all'immaginazione.
Ma nell'ultimo film, bollato come un Cloverfield dell'orrore, si cimenta in un'opera diversa, da molti punti di vista (letteralmente).
La prospettiva in soggettiva infatti, piuttosto che "dipingere" l'orrore, stavolta lo riprende, in presa diretta, senza filtri: puro e crudo,rispetto ai soliti ritmi lenti a cui ha abituato, sembra addirittura un action movie in certi frangenti.
Di per sè l'horror non è per nulla innovativo, ma è fatto piuttosto bene, in climax che, dai primi minuti di noia routinaria si infiamma fino ad arrivare il delirio finale.
Non c'è molto da raccontare per quanto riguarda la trama, di per sè è abbastanza scontata e riprende diverse cliquè, sia da altri film sul genere, sia da videogame survival horror.. al solito, in film di questo stampo, l'incipt è soltanto un pretesto per uno slugfest, a volte un pó caotico, ma che riprende bene la sensazione di isolamento, inquietudine e panico.
Non so se gli attori siano professionisti, o volti nuovi, ma nel complesso se la cavano piuttosto bene, riuscendo ad esprimere la tensione crescente, che sfocia spesso e volentieri in feroci scontri, verbali e fisici.
Un buon film.
[Rec]
Ho sempre adorato i film di Balagueró, sospesi tra esoterismo e immagini quotidiane, lasciando sempre poco spazio al sangue e molto all'immaginazione.
Ma nell'ultimo film, bollato come un Cloverfield dell'orrore, si cimenta in un'opera diversa, da molti punti di vista (letteralmente).
La prospettiva in soggettiva infatti, piuttosto che "dipingere" l'orrore, stavolta lo riprende, in presa diretta, senza filtri: puro e crudo,rispetto ai soliti ritmi lenti a cui ha abituato, sembra addirittura un action movie in certi frangenti.
Di per sè l'horror non è per nulla innovativo, ma è fatto piuttosto bene, in climax che, dai primi minuti di noia routinaria si infiamma fino ad arrivare il delirio finale.
Non c'è molto da raccontare per quanto riguarda la trama, di per sè è abbastanza scontata e riprende diverse cliquè, sia da altri film sul genere, sia da videogame survival horror.. al solito, in film di questo stampo, l'incipt è soltanto un pretesto per uno slugfest, a volte un pó caotico, ma che riprende bene la sensazione di isolamento, inquietudine e panico.
Non so se gli attori siano professionisti, o volti nuovi, ma nel complesso se la cavano piuttosto bene, riuscendo ad esprimere la tensione crescente, che sfocia spesso e volentieri in feroci scontri, verbali e fisici.
Un buon film.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
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28 SETTIMANE DOPO
Un buon film, veramente un buon film sugli zombie. Non prettamente horror, perchè nonostante il sangue e l'efferatezza di alcune morti, la tensione mi pare latiti.
Ma ció non significa necessariamente che si tratti di un grave difetto, essendo colmato da ampia drammaticità in molte scene.
In tal senso lo ritengo un film-zombie diverso da altri, meno profondi e più dediti al massacro indiscriminato.. per certi versi, almeno inizilmente, puó ricordare la "Terra dei morti viventi", di Romero, essendo in atto, all'inizio del film, la ripopolazione della Londra devastata nel primo capitolo, tralasciando tuttavia la ridicola (a mio parere) rivisitazione in chiave tollerante degli zombie.
Si vede che Boyle non è più il regista, mancano le strane sperimentazioni (anche quel film era horror in senso lato) immagini-musica, il profilo dei personaggi è meno marcato, ma non per questo senza un perchè.
Tra l'altro, la colonna sonora ricorda paurosamente l'ost dei vari Silent hill (i videogiochi), e seppur affascinante, potrebbe non essere adattatissima.
Anyway... vedere Londra fa sempre piacere!!
Un buon film, veramente un buon film sugli zombie. Non prettamente horror, perchè nonostante il sangue e l'efferatezza di alcune morti, la tensione mi pare latiti.
Ma ció non significa necessariamente che si tratti di un grave difetto, essendo colmato da ampia drammaticità in molte scene.
In tal senso lo ritengo un film-zombie diverso da altri, meno profondi e più dediti al massacro indiscriminato.. per certi versi, almeno inizilmente, puó ricordare la "Terra dei morti viventi", di Romero, essendo in atto, all'inizio del film, la ripopolazione della Londra devastata nel primo capitolo, tralasciando tuttavia la ridicola (a mio parere) rivisitazione in chiave tollerante degli zombie.
Si vede che Boyle non è più il regista, mancano le strane sperimentazioni (anche quel film era horror in senso lato) immagini-musica, il profilo dei personaggi è meno marcato, ma non per questo senza un perchè.
Tra l'altro, la colonna sonora ricorda paurosamente l'ost dei vari Silent hill (i videogiochi), e seppur affascinante, potrebbe non essere adattatissima.
Anyway... vedere Londra fa sempre piacere!!
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
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