[O.T.] Guida al Cinema
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Da cineteca.
Il terzo uomo.
Straordinario film del 1949, ma che non sente affatto i segni del tempo. Thiller ambientato nella Vienna dell'immediato dopoguerra, su sceneggiatura di Graham Greene.
Bianco e nero da Oscar (lo vinse), attori strepitosi (Orson Welles, Joshep Cotten, Trevor Howard) e una bellissima Alida Valli.
Colonna sonora indimenticabile, dalla cetra di Anton Karas.
Eccola:
http://www.youtube.com/watch?v=cqVxVT79 ... re=related
Voto: 9,5
Il terzo uomo.
Straordinario film del 1949, ma che non sente affatto i segni del tempo. Thiller ambientato nella Vienna dell'immediato dopoguerra, su sceneggiatura di Graham Greene.
Bianco e nero da Oscar (lo vinse), attori strepitosi (Orson Welles, Joshep Cotten, Trevor Howard) e una bellissima Alida Valli.
Colonna sonora indimenticabile, dalla cetra di Anton Karas.
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"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
- CanellaBruneri
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Imprescindibile il monologo di Welles, che paragona la Svizzera all'ItaliaHelmut ha scritto:Da cineteca.
Il terzo uomo.
Straordinario film del 1949, ma che non sente affatto i segni del tempo. Thiller ambientato nella Vienna dell'immediato dopoguerra, su sceneggiatura di Graham Greene.
Bianco e nero da Oscar (lo vinse), attori strepitosi (Orson Welles, Joshep Cotten, Trevor Howard) e una bellissima Alida Valli.
Colonna sonora indimenticabile, dalla cetra di Anton Karas.
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"This machine kills fascists" scritto su tutte le chitarre di Woody Guthrie
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
Ehi, campione, che cosa è il pugilato?..." la boxe...uhm....la boxe è quella cosa che tutti gli sport cercano di imitare" (S. Liston)
"Gli fuma gli fuma, va come gli fuma l'angelomario va, gli fuma , gli fuma, altroche'" (cit. ziggy7)
"Ho un'età elegante" (cit. Lilith, Miss Spring)
The Bourne identity
Visto l'altra sera, dopo essermi fatto passare l'intera trilogia.
La prima volta che lo vidi, al cinema, non mi impressionó più di tanto, mi pareva troppo lineare e poco spettacolare. Oggi lo rivaluto, reputandolo un gran bel film.
Le scene d'azione sono lineari, spigolose, veloci ed essenziali, azione non caotica e fine a sè stessa, ma rivelatrice delle capacità supite dell'agente più smemorato del mondo.
Matt Damon non è tra i miei attori preferiti, c'è una certa costanza nelle sue interpretazioni che lo rende abbastanza prevedibile in ogni film, ma nel complesso ci alla grande nel film. Sa dimostrare di essere freddo e spietato, o indifeso e insicuro, a seconda delle circostanze.
La storia, vista in ottica della trilogia, ora assume senso per la sua relativa pochezza, nonostante il finale non faccia presagire molto altro.
Il romanticismo, inevitabile in ogni blockbuster ormai, non inquina più di tanto la trama e, seppure all'inizio paia essere inserita a forza nell'intreccio narrativo, assume poi contorni più definiti e ne risulta funzionale.
La scarsa caraterizzazione degli altri personaggi si spiega con la trilogia, o almeno lo spero, visto che devo ancora vedere gli altri capitoli.
Visto l'altra sera, dopo essermi fatto passare l'intera trilogia.
La prima volta che lo vidi, al cinema, non mi impressionó più di tanto, mi pareva troppo lineare e poco spettacolare. Oggi lo rivaluto, reputandolo un gran bel film.
Le scene d'azione sono lineari, spigolose, veloci ed essenziali, azione non caotica e fine a sè stessa, ma rivelatrice delle capacità supite dell'agente più smemorato del mondo.
Matt Damon non è tra i miei attori preferiti, c'è una certa costanza nelle sue interpretazioni che lo rende abbastanza prevedibile in ogni film, ma nel complesso ci alla grande nel film. Sa dimostrare di essere freddo e spietato, o indifeso e insicuro, a seconda delle circostanze.
La storia, vista in ottica della trilogia, ora assume senso per la sua relativa pochezza, nonostante il finale non faccia presagire molto altro.
Il romanticismo, inevitabile in ogni blockbuster ormai, non inquina più di tanto la trama e, seppure all'inizio paia essere inserita a forza nell'intreccio narrativo, assume poi contorni più definiti e ne risulta funzionale.
La scarsa caraterizzazione degli altri personaggi si spiega con la trilogia, o almeno lo spero, visto che devo ancora vedere gli altri capitoli.
C'è, nelle cose umane, una marea che colta nel flusso conduce alla fortuna ma perduta, l'intero viaggio della nostra vita si arena su fondali di miseria. Ora noi navighiamo in un mare aperto dobbiamo dunque prendere la corrente finchè è a favore
oppure fallire l'impresa avanti a noi
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- bellavista
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Beh, non direi che dissenti totalmente, Shyamalan ha fatto pochi film,radek66 ha scritto:bellavista ha scritto: -e venne il giorno: dopo il sesto senso è il miglior film di Shyamalan. C'è da dire che dopo il sesto senso aveva fatto una serie di porcate tra cui: the village, the signs, che con tutta la buona volontà non sono mai riuscito a vedere per interiTra l'altro in questo elimina il principio del colpo di scena finale che cambia la visione delle storia. Comunque filmetto gradevole.
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Dissento totalmente: il miglior film di Shyamalan è alla stragrande "The village"... "Il sesto senso" qualche spanna sotto... questo è un po' meglio di "Signs" e soprattutto di "Unbreakable" (due stronzatelle, fatte da uno bravo, ma comunque stronzatelle...). Un giorno, forse, sarà rivalutato "Lady in the water"...
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per me nell'ordine i migliori sono
sesto senso
e venne il giorno
the village
per te i migliori sono
the village
sesto senso
e venne il giorno
diciamo che dissenti di poco

(l'unico con cui si dissente sempre perchè di cinema non capisce una mazza è helmut

- CianBellano
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The Village è il film dai giudizi più contrastanti (non dei critici ma da "l'uomo della strada") che abbia mai riscontrato personalmente...
Io non l'ho mai visto, non volendo litigare con nessuno
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Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
Scrivi fistola anale (dboon)
Trez (Trez)
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Hulk l'ho visto ma mi vergognavo a commentarlo. Dico solo che Liv Tyler sta invecchiando (male). Le sue labbra, che ricordavo molto belle, ora sembrano siliconate.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=b63FTD58nKU]Un posticino tutto speciale[/url]
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Signs è fatto bene, secondo me. Non che creda agli alieni o ai cerchi nel grano, ma mi piace come viene raccontato il mistero in un crescendo di tensione fino alla fine.
...mostrando la medaglia appuntata al bavero: "Il Duce m'ha fatto l'onore di darmi questo grande titolo. E io me ne fregio". (Ettore Petrolini)
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The Mongoxxx ha scritto:Pimpipessa ha scritto:ma scusate non caiisco rifanno al cinema funny games???????
E' il remake americano.
Stesso regista, cast diverso.
Nell'aria, una forte sensazione di minchiata...
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bellavista ha scritto: Beh, non direi che dissenti totalmente, Shyamalan ha fatto pochi film,
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e venne il giorno
diciamo che dissenti di poco
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Sì, hai ragione, in effetti dissento di poco... anche se non sono convinto che "E venne il giorno" venga per terzo...




Viva il mecdonald e nonna Rolanda (sic, su un muro a Piombino)
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Il resto della notte di Francesco Munzi.
Presentato a Cannes, portato ad esempio insieme a "Gomorra" e "Il divo" in quanto testimonianza tangibile della rinascita del cinema italiano, tuttavia uscito molto più in sordina e, a mio modestissimo parere, nettamente inferiore agli altri due.
Storia di intolleranza sì, ma anche e soprattutto di emarginazione, a vari livelli; da una parte una famiglia tipo benestante del nord (padre madre figlia, lui scontento lei depressa...), dall'altra un mondo di baracche piene di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, dall'altra ancora un'ordinaria vicenda italiana (padre drogato e delinquente, madre che, ovviamente, non gli fa vedere il figlio...). Tutti i livelli si incontreranno con conseguenze drammatiche.
Mi ci è voluto molto per capire cosa intendesse Munzi; nell'Italia contemporanea (ma l'orizzonte puó essere allargato) c'è profonda ingiustizia sociale e questo porta la reclusione di chiunque, dei poveri costretti a vivere in baracche sicuramente, ma anche dei ricchi, prigionieri delle loro ville piene di telecamere e della loro esistenza grigia. Buona la scelta di non eccedere in sensazionalismi (violenze mai mostrate esplicitamente....), ma il messaggio non arriva in modo compiuto, anzi c'è perfino il rischio di una lettura rovesciata in chiave (quasi) xenofoba...
Bravi gli intepreti.




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visto anche io, non posso assolutamente paragonarlo a il Divo nè tantomeno a Gomorra.radek66 ha scritto:![]()
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Presentato a Cannes, portato ad esempio insieme a "Gomorra" e "Il divo" in quanto testimonianza tangibile della rinascita del cinema italiano, tuttavia uscito molto più in sordina e, a mio modestissimo parere, nettamente inferiore agli altri due.
Storia di intolleranza sì, ma anche e soprattutto di emarginazione, a vari livelli; da una parte una famiglia tipo benestante del nord (padre madre figlia, lui scontento lei depressa...), dall'altra un mondo di baracche piene di immigrati provenienti da ogni parte del mondo, dall'altra ancora un'ordinaria vicenda italiana (padre drogato e delinquente, madre che, ovviamente, non gli fa vedere il figlio...). Tutti i livelli si incontreranno con conseguenze drammatiche.
Mi ci è voluto molto per capire cosa intendesse Munzi; nell'Italia contemporanea (ma l'orizzonte puó essere allargato) c'è profonda ingiustizia sociale e questo porta la reclusione di chiunque, dei poveri costretti a vivere in baracche sicuramente, ma anche dei ricchi, prigionieri delle loro ville piene di telecamere e della loro esistenza grigia. Buona la scelta di non eccedere in sensazionalismi (violenze mai mostrate esplicitamente....), ma il messaggio non arriva in modo compiuto, anzi c'è perfino il rischio di una lettura rovesciata in chiave (quasi) xenofoba...
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Tutto molto scontato, la madre depressa, il marito con l'amante , i " cattivi" cattivi proprio come te lo aspetteresti con la classica storia della domestica che ruba in casa, del padre eroinomane ...
L'ho trovato molto scontato, un film che viaggia solo su stereotipi.
- radek66
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Pimpipessa ha scritto: Tutto molto scontato, la madre depressa, il marito con l'amante , i " cattivi" cattivi proprio come te lo aspetteresti con la classica storia della domestica che ruba in casa, del padre eroinomane ...
L'ho trovato molto scontato, un film che viaggia solo su stereotipi.




In effetti....
Munzi parte da stereotipi carattersitici, direi, di certo cinema italiano anni '90 (penso a Mazzacurati e Soldini, tanto per fare due nomi a caso...), ma nel suo intento doveva partire un messaggio ridondante e nuovo... doveva... nel suo intento... è rimasto tutto lì...




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