Contro la censura di internet

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Azophfaz
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Re: Contro la censura di internet

#1231 Messaggio da Azophfaz »

GeishaBalls ha scritto:
16/10/2025, 6:03
dostum ha scritto:
16/10/2025, 3:33

IO I MIEI DATI NON LI DO ALLEGRAMENTE A NESSUNO quanto al resto poi lo so che per te se lo fanno qui è "per il nostro bene" se lo fanno gli altri dittatura
Si, ma non urlare.

Non c’è necessità di avere il passaporto se non vuoi andare all’estero, non c’è bisogno di dimostrare la maggiore età se vorrai collegarti a siti vietati ai minori, non ti agitare.
L’analogia col passaporto non sta in piedi nemmeno dal punto di vista tecnico.
Il passaporto è un documento usato solo su richiesta, (ad esempio all’aeroporto, il lettore scansiona localmente il chip e verifica che la firma digitale sia valida.)
Il lettore può interrogare un database per controllare se il documento è rubato o segnalato, tramite una connessione sicura al sistema del Paese o all’Interpol, ma non invia in automatico la cronologia delle tue letture, non tiene nessun log centralizzato di ogni volta che lo mostri (a meno che un Paese non lo implementi intenzionalmente, cosa vietata in tutti gli ordinamenti democratici).
la verifica è “online” del passaporto all'aereoporto solo per controllare se è valido, non per tracciare e non collegato in tempo reale a ogni tua attività.

Un sistema di identificazione online, invece, è per definizione digitale, persistente e interconnesso, usa identificatori univoci che permettono di correlare tutte le azioni associate a quell’ID, richiede server, log, API e database centrali sempre attivi, crea tracce verificabili e permanenti di ogni accesso o interazione, è espandibile per design (basta un aggiornamento o una nuova policy per collegarlo ad altre banche dati).

Quindi no, non è come “avere il passaporto nel cassetto”. È come se ogni volta che esci di casa il tuo passaporto registrasse dove vai, quando e con chi, e quell’informazione restasse archiviata in un data center accessibile da governi, aziende o chiunque lo violi.
GeishaBalls ha scritto:
16/10/2025, 6:03
Per avere il telefono i dati li hai forniti, non sarà molto più doloroso, non ti agitare
Quando attivi una SIM, fornisci un set di dati limitato (nome, documento, codice fiscale) che restano presso un singolo operatore, vincolato da contratto di servizio e da obblighi di minimizzazione e retention previsti dal GDPR. Avere i dati della SIM significa che il tuo ISP conosce la tua connessione, ma non il contenuto di ogni sito che visiti (grazie a protocolli e crittografia).
Il contratto con un operatore telefonico è inoltre un rapporto bilaterale e limitato mentre un sistema di ID digitale è un livello di intermediazione universale persistente tra te e qualunque attività online.
Registrarti per avere la SIM è come fare un backup locale su un hard disk cifrato.
Un sistema d’identità obbligatoria è come fare lo stesso backup ma su un cloud governativo condiviso da milioni di utenti, dove chiunque con i permessi giusti può aprire il tuo file.
Quindi mettere le due cose sullo stesso piano è oltremodo sciocco e soprattutto ingenuo di chi non capisce come funziona. Ma Gheishaball è proprio lo specchio dei governanti di oggi
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cicciuzzo
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Re: Contro la censura di internet

#1232 Messaggio da cicciuzzo »

Mah, qualche considerazione sparsa

1) sono sinceramente invidioso delle vostre competenzw tecniche. Ma veramente. Questo per dire che parto da un livello di incompetenza che mi rende decisamente laico in materia

2) non mi sento di affermare fallaci le premesse di geishaballs. Noi abbiamo.social su cui mettiamo le foto delle nostre vacanze, utilizziamo messaggerie e posta elettronica da un quarto di secolo. Tutta roba scaricabile o contenuta im archivi che possono essere visionati da terzi se solo lo si vuole

3) pare pero' che vi sia una stretta in nome di una non meglio precisata tutela dei minori. L'avvocato Greco sulla sua popolare pagina legale su linkedin scrive che un papa' che manda una foto di sua figlia al pediatra rischia che cio' venga segnalato all'autorita' giudiziaria per pedopornografia. E' una boutade o c'e' del vero in tutto cio? Perche se cosi fosse e' decisamemte grave e dico subito che di normative cosi non vi e' alcun bisogno

4) che internet sia una jungla lo sappiamo credo tutti. Basta leggere cio' che scriviamo in rapporto a cio' che siamo. Ma immaginiamo un mondo non connesso? Sarebbe possibile? Direi di no. Questo comporta rischi? Pazienza
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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GeishaBalls
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Re: Contro la censura di internet

#1233 Messaggio da GeishaBalls »

Azophfaz ha scritto:
16/10/2025, 7:11
GeishaBalls ha scritto:
16/10/2025, 6:03
dostum ha scritto:
16/10/2025, 3:33

IO I MIEI DATI NON LI DO ALLEGRAMENTE A NESSUNO quanto al resto poi lo so che per te se lo fanno qui è "per il nostro bene" se lo fanno gli altri dittatura
Si, ma non urlare.

Non c’è necessità di avere il passaporto se non vuoi andare all’estero, non c’è bisogno di dimostrare la maggiore età se vorrai collegarti a siti vietati ai minori, non ti agitare.
L’analogia col passaporto non sta in piedi nemmeno dal punto di vista tecnico.
Il passaporto è un documento usato solo su richiesta, (ad esempio all’aeroporto, il lettore scansiona localmente il chip e verifica che la firma digitale sia valida.)
Il lettore può interrogare un database per controllare se il documento è rubato o segnalato, tramite una connessione sicura al sistema del Paese o all’Interpol, ma non invia in automatico la cronologia delle tue letture, non tiene nessun log centralizzato di ogni volta che lo mostri (a meno che un Paese non lo implementi intenzionalmente, cosa vietata in tutti gli ordinamenti democratici).
la verifica è “online” del passaporto all'aereoporto solo per controllare se è valido, non per tracciare e non collegato in tempo reale a ogni tua attività.

Un sistema di identificazione online, invece, è per definizione digitale, persistente e interconnesso, usa identificatori univoci che permettono di correlare tutte le azioni associate a quell’ID, richiede server, log, API e database centrali sempre attivi, crea tracce verificabili e permanenti di ogni accesso o interazione, è espandibile per design (basta un aggiornamento o una nuova policy per collegarlo ad altre banche dati).

Quindi no, non è come “avere il passaporto nel cassetto”. È come se ogni volta che esci di casa il tuo passaporto registrasse dove vai, quando e con chi, e quell’informazione restasse archiviata in un data center accessibile da governi, aziende o chiunque lo violi.
GeishaBalls ha scritto:
16/10/2025, 6:03
Per avere il telefono i dati li hai forniti, non sarà molto più doloroso, non ti agitare
Quando attivi una SIM, fornisci un set di dati limitato (nome, documento, codice fiscale) che restano presso un singolo operatore, vincolato da contratto di servizio e da obblighi di minimizzazione e retention previsti dal GDPR. Avere i dati della SIM significa che il tuo ISP conosce la tua connessione, ma non il contenuto di ogni sito che visiti (grazie a protocolli e crittografia).
Il contratto con un operatore telefonico è inoltre un rapporto bilaterale e limitato mentre un sistema di ID digitale è un livello di intermediazione universale persistente tra te e qualunque attività online.
Registrarti per avere la SIM è come fare un backup locale su un hard disk cifrato.
Un sistema d’identità obbligatoria è come fare lo stesso backup ma su un cloud governativo condiviso da milioni di utenti, dove chiunque con i permessi giusti può aprire il tuo file.
Quindi mettere le due cose sullo stesso piano è oltremodo sciocco e soprattutto ingenuo di chi non capisce come funziona. Ma Gheishaball è proprio lo specchio dei governanti di oggi
Ma quella del passaporto era una analogia, bimbo bello, è evidente che se stai a casa e leggi un libro non ti serve ne il passaporto propriamente detto ne l’identità digitale.

Se vuoi vedere il mondo fisicamente o virtualmente dovrai adeguarti a qualche norma di civile convivenza. Se il passaporto digitale ti ci vuole per i siti porno potrai usare i siti di ricette senza registrarti, come puoi andare in giro per il paesello senza passaporto (ma ricorda che se vuoi andare in auto ci vuole la patente)

Sta roba che in internet non devono valere le regole del mondo è veramente da boomer. Come se il mondo reale ormai non includesse il virtuale in tutte le sue accezioni

PS di sicurezza, forse l’avevo già detto, spendo tanti tanti soldini, ma tanti. E so che comunque ci sono rischi. Poi le cose si fanno, non è che se ci sono rischi non fai nulla. Poi arriva Azophas e dice che non si può fare qualcosa perché è sbagliato a prescindere. Ma va là

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GeishaBalls
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Re: Contro la censura di internet

#1234 Messaggio da GeishaBalls »

cicciuzzo ha scritto:
16/10/2025, 8:54
Mah, qualche considerazione sparsa

1) sono sinceramente invidioso delle vostre competenzw tecniche. Ma veramente. Questo per dire che parto da un livello di incompetenza che mi rende decisamente laico in materia

2) non mi sento di affermare fallaci le premesse di geishaballs. Noi abbiamo.social su cui mettiamo le foto delle nostre vacanze, utilizziamo messaggerie e posta elettronica da un quarto di secolo. Tutta roba scaricabile o contenuta im archivi che possono essere visionati da terzi se solo lo si vuole

3) pare pero' che vi sia una stretta in nome di una non meglio precisata tutela dei minori. L'avvocato Greco sulla sua popolare pagina legale su linkedin scrive che un papa' che manda una foto di sua figlia al pediatra rischia che cio' venga segnalato all'autorita' giudiziaria per pedopornografia. E' una boutade o c'e' del vero in tutto cio? Perche se cosi fosse e' decisamemte grave e dico subito che di normative cosi non vi e' alcun bisogno

4) che internet sia una jungla lo sappiamo credo tutti. Basta leggere cio' che scriviamo in rapporto a cio' che siamo. Ma immaginiamo un mondo non connesso? Sarebbe possibile? Direi di no. Questo comporta rischi? Pazienza
La tutela dei minori è la partenza, spero. Mi piacerebbe anche che ci fosse anche una identificabilità (non identificazione a prescindere) per i contenuti che uno mette a disposizione. Quello che si vede è “ti identifichi come maggiorenne per entrare al cinema porno” ma non il “lasci una impronta digitale e non i dati anagrafici in chiaro per scrivere qualcosa sui social”

Di impronte digitali ne hai una ed una sola, nessuno se non il giudice può fare le associazioni con la tua identità reale, scrivi qualsiasi cosa ma per reati sappiamo che puoi essere identificato

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Re: Contro la censura di internet

#1235 Messaggio da cicciuzzo »

GeishaBalls ha scritto:
16/10/2025, 13:55
cicciuzzo ha scritto:
16/10/2025, 8:54
Mah, qualche considerazione sparsa

1) sono sinceramente invidioso delle vostre competenzw tecniche. Ma veramente. Questo per dire che parto da un livello di incompetenza che mi rende decisamente laico in materia

2) non mi sento di affermare fallaci le premesse di geishaballs. Noi abbiamo.social su cui mettiamo le foto delle nostre vacanze, utilizziamo messaggerie e posta elettronica da un quarto di secolo. Tutta roba scaricabile o contenuta im archivi che possono essere visionati da terzi se solo lo si vuole

3) pare pero' che vi sia una stretta in nome di una non meglio precisata tutela dei minori. L'avvocato Greco sulla sua popolare pagina legale su linkedin scrive che un papa' che manda una foto di sua figlia al pediatra rischia che cio' venga segnalato all'autorita' giudiziaria per pedopornografia. E' una boutade o c'e' del vero in tutto cio? Perche se cosi fosse e' decisamemte grave e dico subito che di normative cosi non vi e' alcun bisogno

4) che internet sia una jungla lo sappiamo credo tutti. Basta leggere cio' che scriviamo in rapporto a cio' che siamo. Ma immaginiamo un mondo non connesso? Sarebbe possibile? Direi di no. Questo comporta rischi? Pazienza
La tutela dei minori è la partenza, spero. Mi piacerebbe anche che ci fosse anche una identificabilità (non identificazione a prescindere) per i contenuti che uno mette a disposizione. Quello che si vede è “ti identifichi come maggiorenne per entrare al cinema porno” ma non il “lasci una impronta digitale e non i dati anagrafici in chiaro per scrivere qualcosa sui social”

Di impronte digitali ne hai una ed una sola, nessuno se non il giudice può fare le associazioni con la tua identità reale, scrivi qualsiasi cosa ma per reati sappiamo che puoi essere identificato
Rimane un retrogusto che a sensazione non mi piace. Sta roba non mi convince
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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