scb ha scritto:Io ho detto che loro sono liberi di vendere quello che vogliono al prezzo che vogliono, però secondo me non possono proibirti di portarti L'ACQUA dall'esterno
Quindi, secondo il tuo pensiero, sono liberi di imporre prezzi e eventuali restrizioni su coca e patatine, ma non sull'acqua...???
Motivo di cio'...?
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
scb ha scritto:
il limite del decoro e della dignità umana
Quante minchiate, scb...(con tutto il rispetto... )
Odio le faccine, ma
Onestamente non capisco perché le catene di distribuzione dovrebbero vendere bibite zuccherate e cibo spazzatura a pochi centesimi per "decoro e dignita' umana"...a chi vendono i prodotti, ai seguaci di Madre Teresa di Calcutta oppure a cittadini di uno stato occidentale ricco, pasciuto e in sovrappeso...???
Ma andiamo...
Helmut, vendere 33 cl a 3 euro è un furto, possiamo dire "prezzo fuori mercato" ma chiamiamo le cose con il loro nome. Non m'interessa se è perpetrato all'interno di uno spazio privato, potrebbero far pagare una bibita 100 milioni di euro, poco sposta. Nella mia zona il biglietto costa 7,5-8 euro (il 3D arriva a 10-11, a seconda dei cinema). Chiaro che se fai qualche tessera/abbonamento è un altro discorso. Saranno pure tariffe basse ma se ti pelano l'ira di dio al bar ti danno 100 con una mano e ti tolgono 1000 con l'altra...tanto vale. Nessuno fa come te che aspetti 3 ore senza bere e ti rifai passando la nottata in birreria, i bambini non passano la notte in birreria, e questo il cinema lo sa. I prezzi esorbitanti, OBBLIGATI e fuori mercato, sono truffe legalizzate.
Drogato_ di_porno ha scritto:
I prezzi esorbitanti, OBBLIGATI e fuori mercato, sono truffe legalizzate.
In parte é vero. Ma c'é la possibilita' di prendere contromisure.
E smettiamola con la storiella delle 3 ore senza bere acqua...che siamo, nel deserto...???
Ripeto, questi servizi e prodotti vengono offerti a utenti di societa' occidentali grasse, pasciute e satolle...e i prezzi si adeguano di conseguenza.
"Innalzare templi alla virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio."
Ho visto il DVD di " Il mio nome è Khan",
un film indiano molto simile a "Forrest Gump", anche se il protagonista non è ritardato ma ha una sindrome autistica chiamata Sindrome di Asperger, e la storia lo segue dall' infanzia in India con una madre stupenda che lo cresce in mezzo ai problemi della diversità in una cultura un po' rigida, fino all' arrivo negli Stati Uniti pre-11 settembre 2011, con l' affermazione di se stesso in una specie di American lifestyle e il matrimonio, e subito dopo le Torri Gemelle la difficoltà di non essere americano (lui, induista, continuamente trattato come musulmano e discriminato due volte, per religione e handicap). Lo scopo della sua esistenza diventa quella di incontrare il Presidente degli Stati Uniti e dirgli la frase: " Il mio nome è Khan, e non sono un terrorista", richiesta fatta dalla moglie davanti all' assassinio del figlio per motivi razziali.
Chi come me vive quotidianamente quella situazione purtroppo non può non trovarsi a versare qualche lacrimuccia, ma comunque alla fine rimane una bella sensazione di avere assistito ad una Storia con la S maiuscola, anche se, nel finale, si fa sentire l' effetto Forrest Gump.
Il film è uscito questo inverno credo, ma io tendo ad aspettare il DVD per comodità e pigrizia soprattutto.
Poesia: Da lontano sembravi tua madre.
Ti avvicini, e penso che sei proprio uguale a tua madre.
Poi sei qui, davanti a me, e... uh, buongiorno signora!
Adrien Danglard ha scritto:Ho visto il DVD di " Il mio nome è Khan",
un film indiano molto simile a "Forrest Gump", anche se il protagonista non è ritardato ma ha una sindrome autistica chiamata Sindrome di Asperger, e la storia lo segue dall' infanzia in India con una madre stupenda che lo cresce in mezzo ai problemi della diversità in una cultura un po' rigida, fino all' arrivo negli Stati Uniti pre-11 settembre 2011, con l' affermazione di se stesso in una specie di American lifestyle e il matrimonio, e subito dopo le Torri Gemelle la difficoltà di non essere americano (lui, induista, continuamente trattato come musulmano e discriminato due volte, per religione e handicap). Lo scopo della sua esistenza diventa quella di incontrare il Presidente degli Stati Uniti e dirgli la frase: " Il mio nome è Khan, e non sono un terrorista", richiesta fatta dalla moglie davanti all' assassinio del figlio per motivi razziali.
Chi come me vive quotidianamente quella situazione purtroppo non può non trovarsi a versare qualche lacrimuccia, ma comunque alla fine rimane una bella sensazione di avere assistito ad una Storia con la S maiuscola, anche se, nel finale, si fa sentire l' effetto Forrest Gump.
Il film è uscito questo inverno credo, ma io tendo ad aspettare il DVD per comodità e pigrizia soprattutto.
Ricorda molto molto alla lontana i libri di Khaled Hosseini. Penso che lo vedrò.
Nella mente ha origine la sofferenza, nella mente ha origine la cessazione della sofferenza (Buddha)
Sei inutile come un culo senza il buco (Assessore Palmiro Cangini)
Ho visto il dvd "Il mio nome è Khan", storia di Dio.
Quello che il bruco chiama fine del mondo il resto del mondo chiama farfalla.
(Lao Tse)
Ridi, e il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo.
(Dae-Su, Oldboy - http://www.youtube.com/watch?v=OoFJYI9xrmc)
Evil eye - Twisted smile - Laughing as you cry
Appena visto Burke & Hare ladri di Cadaveri simpatico tra l'horror il comico con un pizzico ( e direi azzecato ) humor nero consigliato ad gli estimatori del genere .
Recati all'Inferno alla svelta e li possa Osmodeo in persona succhiare dalle tue Mammelle malate .
Poni strategicamente le tue Labbra sul Culo e bacialo ripetutamente .
filippotto ha scritto:Appena visto Qualunquemente ottimo ritorno di Antonio Albanese film davvero esilarante .
uno dei film più brutti dell'anno,ciò che funziona a teatro non è detto che funzioni al cinema.tra l'altro fotografia e montaggio e in alcuni casi anche la recitazione(non parliamo dello script) facevan schifo.
"Se è vero che l'arte commerciale rischia sempre di finire prostituta, non è meno vero che l'arte non commerciale rischia di finire zitella"
Erwin Panofsky