[NEWS] Amore Di Madre

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Alec Empire
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[NEWS] Amore Di Madre

#1 Messaggio da Alec Empire »

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La mamma, si sa, è sempre la mamma. Angelo del focolare, il suo amore per la famiglia non ha confini e la sua priorità è la felicità dei figli. Cosa succede però quando l’amore di madre è esagerato? Proprio questo è il caso del film, in cui mamma Mary ha a che fare con Jessy e Alexander, due fratelli piuttosto esigenti che reclamano attenzione…

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Trailer del film su https://andycasanova.net/
Per acquistare 'Amore di madre' nello store il link è https://andycasanova.net/product/203000/amore-di-madre
Film reperibile anche al link https://dennydamiano.com/product/209540 ... xander-tdi


Il nucleo familiare colto nelle sue disfunzionalità rappresenta da sempre una tematica cara al cinema di Andy Casanova. Certamente questo ha funzionato in termini di successo per molti suoi film, ma si tratta di un soggetto a cui il regista attinge perchè interessato ai torbidi risvolti psicologici che si celano tra mura domestiche presunte ‘amiche’.
‘Amore di Madre’ - una coproduzione di Casanova con Denny Damiano (https://dennydamiano.com/) - è l’ennesima dimostrazione di un disagio che nasce e si coltiva, appunto, ‘in famiglia’ con conseguenze nefaste e contronatura. La Madre con la M maiuscola è Mary Rider, che domina nel film con la sua fisicità statuaria e il magnetismo di una recitazione sopra le righe e, proprio per questo, adatta a tratteggiare un personaggio intenso e inquietante nel suo modo di approcciare ai figli. Chi conosce le performance di Mary è ben cosciente di cosa aspettarsi in sede porno da lei - un’intensità famelica, preannunciata da una scena di autoerotismo in cui la nostra è maestra.

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Poi ci sono i figli, fratello e sorella, interpretati da Jessy Jey e Alexander TDA. I due sono coinvolti nella spirale lussuriosa ordita dalla madre, diventando succubi della ninfomania di quest’ultima. Denny Damiano, autore dello script su cui si basa il film, costruisce un quadro contestuale in cui far interagire verbalmente il perverso trio, ‘giocando’ con i personaggi e immaginando segreti inconfessabili tra madre e figlia, gelosie fraterne nel voler essere ‘oggetti di piacere’ della dissolutezza della madre. Chiaramente, la finalità del tutto resta la scena hard - un threesome in questo caso, 2 girls and one boy - che riveste tutta la seconda parte: trattandosi di due performer particolarmente focose e mai dome, Mary e Jessy garantiscono sempre un alto standard di piacere in cui Alexander si inserisce godendo e facendo godere, a turno, le due femmine.

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C’è poi l’idea narrativa che sta alla base del film, vicenda sviluppata come di consueto nella prima parte della storia (il momento della colazione, rito familiare per eccellenza) che ritorna, beffarda, in conclusione per alleggerire i toni (la trovata finale della sceneggiatura di Damiano contribuisce a dare un tocco di leggerezza).
‘Amore di Madre’ segue dunque uno schema in cui tutti si muovono bene: Denny Damiano ha scelto con cura il cast a cui affidarsi, forte di due pornostar dalla prorompente personalità e presenza scenica. La peculiarità dei ‘candidati ideali’ per un film di questo tipo consiste nell’essere si ottimi performer, ma nel saper/dover presentare anche qualche rudimento recitativo o dimostrarsi comunque disponibili alla ‘fiction’.

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Chiaro che questo non comporta essere attori in senso lato, ma almeno avere una qualche propensione espressiva da palesare nei dialoghi atti alla costruzione di una piccola storia, elemento imprescindibile. C’è da dire che, a questo riguardo, Mary Rider adotta lo stesso metro di lavoro anche per la sua Spicylab, dunque ‘prevede’ la presenza di accorgimenti narrativi. Jessy Jey dal canto suo possiede, a mio avviso, la capacità di saper giocare col suo volto, assumendo spesso espressioni e smorfie accattivanti che contribuiscono a ‘creare l’ossatura’ di un personaggio. Tutto questo fermo restando che poi, in ultima analisi, è il contenuto porno ciò che fa la differenza concreta. I dettagli espressivi non sono però cosa da poco se si vuole imbastire una parvenza di racconto, e a questo Casanova continua a prestare attenzione.

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