[NEWS] Cappuccetto Rotto...e il Cacciatore

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CAPPUCCETTO ROTTO...E IL CACCIATORE è solo su https://andycasanova.net/ e nell'account ufficiale di Very Myller https://onlyfans.com/verymyller
Come insegna la novella, Cappuccetto Rosso si appresta ad attraversare il bosco per raggiungere la casa della nonna…ma in questo film le cose prendono un’altra piega. Si, perchè la protagonista, Cappuccetto Rotto, è ben diversa da come ce l’hanno raccontata, e dentro il panierino da portare alla nonna trova degli strani attrezzi con cui decide di sollazzarsi nel bosco, interrompendo la noiosa camminata. A spiarla nascosto tra le fronde c’è un cacciatore, che ad un certo punto le si manifesta davanti in tutta la sua ‘durezza’…per la nostra Cappuccetto Rotto si preannuncia un viaggio molto più piacevole del previsto…

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In un momento storico in cui la qualità del porno va livellandosi verso il basso (del resto finché c’è chi s’accontenta credendo di godere…), appare significativo e motivato un ritorno alla cara, vecchia, spiritosa formula della favola. Che non è parodia, per quanto Andy Casanova sia pratico di quest’ultima e ne abbia più volte adottato lo schema in diversi suoi film. No, parlo della favola per eccellenza, quella che in tempi remoti Luca Damiano aveva riadattato ‘hardizzandola’ in modo da ottenere un film porno si, ma anche simpatico per non dire comico.

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E’ così che prendendo a modello il canovaccio della favola per eccellenza, Cappuccetto Rosso, Casanova ne trae una propria rivisitazione ‘moderna’, specialmente per quanto riguarda la figura della protagonista. Prima ancora di questo, però, va notato come la confezione del film invita subito lo spettatore al sorriso: accade infatti che la voce del narratore, nell’introdurre in tono solenne la storia con l’immortale formula del ‘C’era una volta’, viene bruscamente interrotto da uno dei personaggi che gli fa notare, in romanesco, che le cose non andarono affatto come dice lui: è così che il cacciatore (Michael Cop) prende la parola e racconta la ‘vera’ storia di…Cappuccetto Rotto! (qui Trailer e qui film completo)

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Con questa ‘ripartenza’ narrativa (che poi è anche ripartenza vera e propria delle immagini, che subiscono un ‘rewind’ digitale per far ricominciare daccapo il racconto) è come se Andy azzerasse la ‘via tradizionale’ del novellare per lasciare il passo ad una nuova formula di impostazione per ‘Cappuccetto hard’, consistente nel linguaggio colorito di Michael e nella presentazione di Very Myller quale protagonista atipica con piercing e tattoos.

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Del resto anche le favole hanno bisogno d’essere aggiornate, pur rispettando l’ambientazione e i passaggi fondamentali: dunque la nipote si reca dalla nonna attraversando ‘il solito’ bosco (già ‘locus amoenus' ma non troppo di ‘Vieni…c’è una strada nel bosco’, amatoriale casanoviano del 2004. Suggestivo qui il ricorso alla ripresa dall’alto tramite drone, che dà un piacevole break panoramico alla visione e mantiene il legame col gli escamotages di ripresa cinematografici) ma anche in questo caso l’elemento di ‘novità’ è dietro l’angolo - anzi, direttamente nel paniere della nostra Cappuccetto Rotto - che, anziché contenere frutta, presenta qualcosa di ben più insolito ma funzionale all’autoerotismo…cosa che la protagonista non ci mette molto a capire.

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Come si vede, i canoni narrativi vengono stravolti ben prima dell’arrivo a casa della nonna: l’entrata in gioco del cacciatore prestante (che prima di manifestarsi ha spiato Very Myller nascosto dietro ad un albero, secondo quell’estetica voyeuristica tipica delle situazioni di Casanova) fa scattare la parte hard della storia, che ha un duplice svolgimento ‘en plan air’ prima e in interni dopo. Della nonna naturalmente non c’è traccia, ma ce ne facciamo una ragione apprezzando la disinvoltura con cui Very è passata dai ‘toys’ del panierino all’attributo reale di Michael: la coppia esprime una forte chimica erotica d’insieme. E allora si, visto che dalle nostre parti l’industria del porno di qualità non esiste e se mai c’è stata non tornerà più, lasciatemi almeno le favole come questa.

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Non parlo con le pedine (Kyrie Irving)
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