Brigitte Maier, The Anal Queen

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Brigitte Maier, The Anal Queen

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Metti una sera a Stoccolma, discoteca Alexandra’s, 1974. Prendi un’avvenente rossa col pallino del sesso anale che ha appena terminato di girare un film erotico e si definisce ‘Queen of Porn’. Falla incontrare con il King of Porn ‘che tanti lutti addusse alla censura’ et voilà, niente sarò più come prima. Miss Brigitte Maier e Mister Lasse Braun, due fuochi irrefrenabili che la sera stessa di quel loro incontro inaspettato scoprirono scopando di essere fatti l’uno per l’altra: lei che, pur avendo già flirtato con l’hard a Los Angeles con gente del calibro di John Holmes (‘Johnny Wadd Does ’em All/Fulfillment’) e Harry Reems (‘Justine and Juliette’), era più che mai disposta a mettersi al servizio della causa anche in Europa. Lui che, guarda il caso, stava cercando proprio una femmina che unisse classe e porcaggine anal oriented per suoi ambiziosi progetti a breve termine. Di quel che è stato poi ho già parlato, in parte, nell’articolo relativo a quel magnifico esempio di metariflessione pornografica che è ‘French Blue’. In questa sede concentriamoci invece sulla sola Brigitte. Ho avuto modo di leggere una sua bella intervista da parte di Flick, primo magazine newyorkese ad occuparsi ‘full time’ di cinema luci rosse. Nel suo primo numero, risalente al Giugno 1975, la rivista incontra l’attrice in un momento fondamentale della sua carriera: la nostra è infatti reduce da uno shooting chic su Penthouse e, sul piano cinematografico, dopo il brillante ’French Blue’ s’appresta a conquistare Cannes con ‘Sensations’, successivo lungometraggio di Lasse. Mi son preso il piacere di tradurre l’intervista, da cui esce il ritratto di una magnifica ‘pensatrice’ di porno. Ho assaporato ogni parola della vispa Brigitte, non mi resta dunque che proporre il testo in italiano.

Sono cresciuta a Chicago con un’educazione cattolica molto rigida. I miei erano ‘vecchio stile’, mio padre era…beh, un po’ brutale, ma niente di più. Mia madre è una brava donna. Li amo e vorrei capissero quello che sto facendo senza vergognarsene.
L’altro giorno ho detto a mia mamma che ero a New York per l’inaugurazione del film (‘French Blue’, nda) e lei mi ha fatto ‘Bene, spero solo non lo proiettino a Chicago’ (…) Circa un anno fa, quando le mie foto andarono su Penthouse, presi la decisione di dire tutto a proposito del fatto che stavo girando dei film porno. La volontà di essere onesta ha cambiato la natura del mio lavoro, portandomi libertà e creatività. Nella vita di tutti i giorni sono fondamentalmente timida, e non mi capitano tutte quelle esperienze sessuali oltraggiose come pensa la gente. Non vado sempre in giro a fare cose strane - anche se ammetto di aver avuto idee un po’ perverse - e sono aperta a molte suggestioni insolite. Quindi sono ricettiva alle idee di un regista: ad esempio, se mi dice che devo interpretare la parte di una ricca signora a cui piace essere scopata da turchi…gente di colore…sultani…e ama sentirsi un po’ porca, posso capirlo e accettarlo.

Flick: Pensi che molte donne abbiano fantasie selvagge che non possono realizzare e si sentano frustrate per questo?

Certo. Questo è uno dei vantaggi dell’essere un’attrice: in un film fai cose che non metteresti mai in pratica nella vita reale. La gente dovrebbe avere la possibilità di mettere in atto le proprie fantasie, ti cambiano sempre in meglio. Mi sono evoluta come persona facendo questi film. Sono sempre un po’ diversa, dopo.

Flick: Quanti film hai fatto ad oggi?
Alcune piccole cose in L.A. prima di aver avuto la possibilità di lavorare nel mio primo ruolo in Svezia. Sono molto più conosciuta in Europa rispetto a qua (negli States, nda)

Flick: Come sei stata coinvolta in questo film nello specifico?

Il produttore voleva sesso anale nel film, ed io ho molto talento per questo. Sono…’fisicamente portata’ a farlo, è una questione di gusto personale. Ha pensato di provare a riprendermi con due cazzi in culo contemporaneamente, perché questa cosa non era ancora stata fatta su film. La sera precedente ero un po’ preoccupata riguardo alla possibilità di sentire dolore, ma non è stato affatto questo il problema. I veri problemi erano di natura ‘tecnica’: sforzarsi di trovare le giuste posizioni e far si che i due poveracci mantenessero le erezioni.

Flick: L’ass-fucking mi fa pensare al (…) fisting. Pare sia l’ultima ‘moda’: è parte del tuo repertorio?
Conosco ragazze a cui piace avere mani e braccia infilate nel sedere, personalmente non ho ancora provato. Penso sia ancora una cosa più frequente nel mondo gay.

Flick: Si. Puoi dire ai nostri lettori qualcosa riguardo a ciò che è ‘French Blue’?
E’ ‘un film sul fare film’. Girato in stile documentaristico, mostra davvero le cose che accadono di solito durante le riprese. E’ anche - chiaramente - una parodia su come vengono realizzati i film porno, anche se molti spettatori americani non l’hanno considerato in tal maniera. Il punto culminante doveva essere questa selvaggia doppia penetrazione, e non eravamo neanche sicuri di poter ottenere le angolazioni di ripresa giuste per mostrare quello che avevamo realizzato.
La maggior parte del film riguarda Alberto, il regista (Alberto Ferro, vero nome di Lasse Braun, nda) e i due attori girare nella stanza cercando la maniera di mettersi nelle giuste posizioni. Continuano a uscirsene con grandi idee che non funzionano. Come ho detto, è una parodia su quello che facciamo per vivere: il porno.
In più, inseriti tra le varie scene del film ci sono esempi di ciò che fanno gli attori porno, ovvero girare loops. I loops sono filmini di quelli che puoi vedere per un quarto di dollaro in quelle macchinette nelle sale da gioco. Se non hai mai visto loops di Lasse Braun, sono - come dice lui - destinati non a far venire uomini anziani, ma a far scopare gli altri!’ Hanno molto più humour del film medio, e molta più inventiva.
Io appaio solo nelle scene di sesso anale del documentario. In realtà non è un film erotico e neppure vuole esserlo. Se la gente vuol considerarlo un’esperienza erotica, ok. Ma per noi è più come guardare un match di tennis muovendo la testa da un lato all’altro per seguire le azioni dei giocatori.

Flick: Avete incontrato problemi tecnici nel filmare ‘reali’ scene di sesso dentro un film porno?
Beh, ne vedi molti in ‘French Blue’, certo. E’ parte dello scopo di questo film. Ovviamente gli attori devono conoscere le cose da fare: ti ci vuole l’uomo giusto per queste cose, uno che sappia reggere lo sforzo, il calore delle luci, le distrazioni. Ed è difficile mantenere l’erezione con tutto questo intorno. Entrambi dobbiamo stare attenti alle posizioni, cercando di porre i nostri corpi ‘a favore’ della camera secondo le angolazioni volute dal regista.
La ragazza può aiutare molto l’uomo. Io sento una grande responsabilità verso il mio partner, cerco di farlo rilassare, di farlo sentire a suo agio. Una sola cosa è sicura: agli uomini deve piacere scopare! Possono anche sentirsi insicuri, ma una volta messi a loro agio devono farlo. Io faccio quello che vuole il mio partner, e tutto fila liscio. Non è consigliabile provare queste scene prima della ripresa effettiva: l’eccitazione della prima volta è meravigliosa, quando viene ripresa su film.

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Flick: Non si può controllare la natura. Accadono mai problemi di un maschio che eiacula prima che il regista abbia fatto le riprese che gli servono?
Naturalmente il regista cerca di ottenere nel film tutto quello che può. Se l’attore urla ‘penso che sto per venire!’ Il regista può fermarsi e dirgli di calmarsi per qualche minuto, o qualche volta l’uomo proprio non ce la fa, eiacula e si ottiene la cosiddetta ripresa di ‘sperma sulla pancia’. Talvolta puoi aspettarti che accada, qualcosa del genere si vede in ‘French Blue’.
E’ sempre possibile fare altre riprese più tardi e intervenire sul montaggio in modo che la parte più eccitante resti alla fine della scena (…)

Flick: Hai voce in capitolo riguardo ai partner con cui lavori? Puoi scegliere o ti limiti a sopportare quello che ti ritrovi addosso?
Nelle cose più veloci (scenette, nda) non c’è molto da scegliere (…) Di solito ti ritrovi a fare ciò che devi con chi hai a disposizione. Ma oggi, per i film migliori, abbiamo meno problemi di casting e più uomini tra cui scegliere. Va detto che ci sono anche attori migliori. Per parecchio tempo uomini e donne non hanno voluto avere a che fare col porno per via delle loro ‘reputazioni’.

Flick: Ah, questo ci porta alla prossima domanda. Pensi che, oggi come oggi, sono sempre le prostitute in maggioranza ad apparire in filmati porno (skin flicks)?

E’ un periodo strano per il porno. E’ possibile essere acclamati per aver fatto qualcosa di inusuale o comunque molto carino in un film hard, per cui questo sta esercitando una certa attrazione in una grande varietà di donne. Penso che questa cosa stia portando ad avere performer migliori - almeno in America. Lasse Braun non sopporta i tipi volgari, chi lo fa in modo ‘meccanico’. Quando gira a Parigi, cerca una ragazza che abbia stile, classe, una bellezza naturale. Tipe che non lo facciano solo per i soldi.

Flick: Un regista di film porno deve essere più coinvolto ‘personalmente’ rispetto ad un regista di film ‘commerciali’ hollywoodiani, è così?
E’ vero. In parte perchè lo sviluppo di un personaggio basato sul sesso è ancora ad uno stadio primitivo nei film, un regista deve avere psicologicamente le idee chiare prima di girare. Deve essere cerebrale e intuitivo al tempo stesso.

(…)

Flick: Credi che la partecipazione a film porno possa in qualche modo ostacolare una tua futura carriera di attrice ‘normale’?

Questo non mi interessa proprio, al momento.

Flick: Non sei interessata ad avere le tue mani o piedi o seni immortalati davanti al Grauman’s Chinese Theatre (storico cinema losangeleno che si trova nella Walk Of fame hollywoodiana, nda)?

Per come stanno andando le cose, i miei porno potrebbero essere proiettati al Grauman’s in futuro! Non sono preoccupata riguardo al cambiare da questo al cinema normale, perché le linee divisorie sono lievi. Appena avrà fine questa squallida repressione, confido che le separazioni spariranno del tutto.

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Flick: Quindi pensi che ci sia un futuro certo per il cinema porno? Non c’è il rischio che la gente se ne stufi?
Oggi ne è già stufa in realtà. Ecco perché i produttori di porno devono dedicarsi allo sviluppo dei personaggi, a linee narrative solide. I film regolari hanno troppo dialogo e poca azione sessuale, il porno è troppo scontato sul versante dell’azione e non ha dialoghi interessanti. Diciamolo chiaramente, ci sono tante posizioni nel sesso ma noi abbiamo tutti gli stessi organi sessuali. Il futuro dei film porno verrà dalla caratterizzazione che porterò alla scena di sesso, facendo prestare attenzione ai personaggi nella storia e venendone coinvolti. Per usare un vecchio modo di dire, ‘Non è che cosa fai, è come lo fai’. Ci sono così tante possibilità nel cinema per esplorare il personaggio legato all’azione sessuale, e per la maggior parte sono ancora da sviluppare.

Flick: Hai detto che il produttore Lasse Braun voleva qualcuno dotato di talento nel sesso anale?

Si, Alberto - Lasse Braun è anche regista - voleva qualcuno che lo conoscesse bene, che avesse esperienze in questo ambito vista l’importanza che questo argomento riveste nel film. Sono molto stimolata nell’ass-fucking. Posso avere un orgasmo facendo questo così come nel sesso ‘regolare’, ma ne vado pazza.

Flick: Ti piace di più del sesso ‘regolare’?

Hmmm, sto cambiando ultimamente. Per un po’ sono stata assorbita dal sesso anale, ora non lo faccio così spesso ma mi piace ancora.

Flick: Non è forse vero che le scene di sesso anale eccitano molto gli uomini e che questi hanno scrupolo di farle con le loro mogli e fidanzate perché temono di far loro del male?

Si, sono di eccitazione per uomini e donne, non dimenticarlo. Questo perché sono ancora un tabù: ecco il motivo per cui non le fanno con chi gli è più vicino, non perché hanno paura di far loro del male.

Cosa ne pensi del succhiarlo (sucking)?

Mi piace molto succhiare. Adoro l’idea di essere scopata nella gola se sono davvero eccitata dal ragazzo e da ciò che mi sta facendo. Non importa quanto mi arriva in profondità, quanto va giù. E bello! Ma se sei diritta i muscoli della gola non si rilassano e può venirne fuori una brutta scena. Devi volere davvero quel cazzo!

Flick: Ti piace essere scopata mentre stai succhiando?

Fantastico!

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Flick: Puoi veramente impazzire per qualcosa del genere?
Certo! Mi piace l’idea di avere tanti uomini intorno a me. Non ti capita tutti i giorni. Ecco il bello del fare film porno!

Flick: Molti uomini sembrano dell’idea che la donna che fa pompini (giving head) è una cosa nuova, ma non lo è, giusto?
Certo che no. Quello che sta succedendo è un cambiamento sociale, questa è la sola cosa nuova. Stiamo solo parlando di cose che succedono da anni.

Flick: Facciamo riferimenti a ciò che una volta era tenuto nascosto…
Esatto. Gli uomini pensavano che solo le prostitute facessero pompini…

Flick:…le ‘ragazze perbene’ non lo facevano, ma in realtà lo fanno di sicuro e ne traggono piacere.

E’ una questione di preferenza per molte ragazze. Quando ho avuto le mie prime esperienze in materia non mi piacque - questo perché non tenevo così tanto allo sperma in quel periodo. Volevo essere scopata. Era il mio ‘cunt period’.

Flick: E cosa ne pensi dell’essere succhiata?
Adoro, adoro, adoro! Gli orgasmi sono più veloci quando ti scopano, ma essere ‘mangiata’ è un grande piacere. Una lingua può fare così tante cose!

(…)

Flick: In quasi tutti i sex film c’è una scena lesbo. Ti è mai stato chiesto di farne una, e, se si, puoi essere stimolata sessualmente da un’altra donna?

Non l’ho mai fatto in un film, ma è una cosa che mi piace. L’ho sperimentata in una scuola cattolica.

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Flick: Pare più facile per le donne fare una scena lesbo che per gli uomini riuscire a sostenere una ‘cavalcata’ omosessuale occasionale…hai idea del perché?
Una ragione è che le donne, a cominciare da una certa età, vengono istruite sulla ‘bellezza femminile’. Uomini e donne discutono molto più spesso di bellezza femminile che non di fascino maschile. Le donne apprezzano con più naturalezza la bellezza di un’altra più di quanto faccia un uomo con un altro maschio. Agli uomini viene insegnato a reprimere l’ammirazione per l’aspetto di uno del loro stesso sesso.

Flick: Quindi pensi che ci vuole una donna per capire bene come eccitare un’altra donna e stimolarla sessualmente?

No, non è il caso di generalizzare. Può essere così per qualcuna, in teoria può essere vero, ma non in pratica (…)

Flick: Che ne pensi di altre pornostar famose, come ad esempio Linda Lovelace?

Oh, è grande. Mi piacerebbe vederla ancora, è una vecchia amica del mio periodo a L.A. Non sta facendo porno adesso, magari è contenta così. Forse il porno può essere stato un trampolino di lancio per farla diventare una celebrità, ma è una persona fantastica.

Flick: Marilyn Chambers?

Non conosco molto i suoi lavori.

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Flick: Georgina Spelvin?
Posso dire che ho apprezzato ‘The Devil in Miss Jones’, ma sono interessata a tutti i porno che vedo sia da un punto di vista tecnico che da quello dei performers…

Flick: Ti sei fatta un’idea, per quanto possibile, del livello di competizione che c’è?

In realtà sono entrata in questo ambiente perchè mi piaceva vedere sex movies con il mio ragazzo dell’epoca. Ora li guardo perché mi interessano da tutti i punti di vista.

Flick: E’ appena uscito un film diretto d una donna, ‘Angel Number Nine’ di Roberta Findlay. Tu ti ci vedi dietro la macchina da presa?

Oh forse in futuro, per adesso sto ancora esplorando i miei talenti e le mie possibilità come attrice. C’è molto che ancora non ho fatto, e non vedo l’ora di farlo!

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Non parlo con le pedine (Kyrie Irving)
Io mi limito a giocare a basket e lascio che Dio faccia il resto (Michael Beasley)
In rete c’è troppo di tutto ed è meglio “spegnere” ogni tanto (Fabban)

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