ultron, pontellino, che dire?
Grazie, grazie e ancora mille grazie.
Pontellino: andando sempre a memoria (database imperfetto assai, alla mia età) credo che la discrepanza tra titolo di copertina e titolo interno fosse già evidente dalla prima tiratura – un po’ come quel fantomatico titolo del n. 21 “Il mistero del convento”
che si ripeteva negli elenchi riassuntivi, numero dopo numero, senza venire corretto. (Il n. 21 “effettivo” invece era, naturalmente, “Il tesoro dello sceicco”).
La differenza tra copertina e interno sarà forse dovuto alla procedura di stampa – la copertina a colori su carta pesante veniva tirata in un momento diverso dall’interno bianco e nero su rotocalco, e l’impianto (e le indicazioni) poteva anche venire preparati in momenti diversi. Chi preparava i testi può aver modificato il titolo in corso d’opera e al momento della confezione e rilegatura, se le copertine erano già pronte, avranno detto “chissenefrega?” (mica era l’enciclopedia Treccani, per diamine…).
Ultron si limita “
a sottolineare la bellezza di Helen Shirley”.
Oh, yes… Su questa affascinante donna mi sono già dilungato in più riprese, ma permettetemi qualche ulteriore osservazione. In un blog, anni fa, il direttore catalano Ricard Reguant aveva scritto “Verso la fine del 1982, lavorando con Andrea Bianchi, ho incontrato Nicole Segaud, chiamata Helene Shirley, una splendida francese che era un vero professionista nel porno, nonché attrice più che accettabile. Siamo rimasti tutti colpiti dalla sua straordinaria bellezza e fascino e credo che Andrea Bianchi ne fosse segretamente innamorato, sebbene l’attrice rimanesse assolutamente distaccata e fredda nelle sue relazioni professionali: ad esempio, si rifiutava sempre di “incoraggiare” i partners maschili prima di girare una scena. La Segaud in realtà odiava tutto questo mondo [del porno] dov’ era entrata solo per fare dei soldi. Aveva un figlio ed era sola, questo era il modo migliore per guadagnare denaro facile e veloce. Ma aveva interessi culturali al di sopra della media della fauna selvatica che abitava questo mondo.” Quella frase “aveva un figlio ed era sola” riporta in mente d’aver letto, su un blog francese ormai da tempo scomparso dal web, l’attore J.P. Armand raccontare che Richard Allan (aka Richard Lemieuvre) si era spostato con Nicole Segaud (aka Helen Shirley) dopo essersi divorziato da Liliane Lemieuvre. A dar maggior credito a quanto affermato da Armand, in un film del 1980
Pensieri morbosi, in cui lui ha recitato, la Segaud/Shirley apparve col nome "Shirley Allan".
Il figlio della Segaud (rimasta “sola” come dice Reguant, nel 1982, che è lo stesso anno di questo numero di
Supersex) sarà stato di Richard Allan? All’epoca di un’intervista video, Richard e Liliane Lemieuvre (ancora sposati) dicevano di avere due figlie. Se tutto collima, il birbetto Richard avrà sparpagliato figli un po’ ovunque…
Ma tornando alla Shirley/Segaud/Allan, con quel viso classico da fotomodella da alto bordo, si resta sempre sbalorditi che, all’epoca, non aveva alternative al porno per tirare su soldi facili. Dieci anni più tardi, nella stagione delle “super-models” milionarie tipo Cindy Crawford ecc. ecc., avrebbe potuto guadagnare bene facendo reclame di profumi o di moda. Idem dicasi di Annette Haven, anche lei definita, all’epoca sua, “Too beautiful for porn” dai critici increduli. Peccato per la Segaud e per la Haven, ma noi spettatori invece siamo (egoisticamente) grati e riconoscenti! Anzi, non per essere troppo ingordi, ma spiace che la Cindy Crawford non fosse nata 10 anni prima (Segaud credo d’aver letto, è classe 1955, la Crawford, 1966), e magari costretta anche lei (per esigenze pecuniarie) a fare il porno! Certamente lei avrà comunque succhiato centinaia cazzi per arrivare a fare la “super-model”, ma non davanti alla cinepresa…
Divertente rivedere lo sfigatissimo attore (frequente comparsa, mai protagonista, in decine di film) Patrick Perrin (qui dato come “Patrick Taylor”) tornare al ruolo ingrato di ruolo secondario, dopo avere avuto lo “chance” di sostituire Pontello come protagonista in quattro numeri di Supersex all’inizio del 1980.
Beh, “ruolo ingrato” non poi troppo, visto che si gode una scopata con Anne Baudoin, lei della scena nella prigione sotterranea nel film Der Frauenarzt vom Place Pigalle. E lo pagano anche!!
E quale gran piacere rivedere Christine Gilhodes (aka “Lodes”)! Apparsa più volte non solo in
Supersex ma anche in diverse riviste di fotoromanzi soft e hard.
Invece, per me resta sempre un mistero il fascino di Dominique Charon (aka Dominique Saint Claire, e una ventina di alti noms de scène). Ci sono fans e critici che vanno in estasi solo a nominarla, lei viene abitualmente citata tra la grandi star della stagione d’oro del porno, andò persino a New York e California (col nome “Arlene Manhatten”) a girare delle pellicole dal budget quasi Hollywoodiano (
Tale of Tiffany Lust,
Aphrodesia’s Diary) con stars come Vanessa del Rio, Veronica Hart, Desiree Cousteau, Joanna Storm. Ed è l’attrice che, credo (assieme alla Marilyn Jess), sia apparsa più spesso nel corso delle puntate di Supersex. Boh. Sono certo che qualcuno mi tirerà le orecchie per aver dubitato del suo charme, e accetto volentieri ogni chiarimento su quel fascino, che al momento mi sfugge, della Charon. In questo numero, in particolare, la vediamo in condizione di anoressia estrema, sottile come una matita. Certamente sarò io che non riesco a cogliere qualcosa… ???
Chiudo rinnovando mille grazie per chi ci offre questi deliziosi tuffi nel passato!