la straordinaria prosa di Supersex
Moderatori: Super Zeta, AlexSmith, Pim, Moderatore1
Re: la straordinaria prosa di Supersex
“It looks like I’ve been getting a little behind in my work”….
Perdonate il ritardo.
Dunque, dov’eravamo rimasti? Ah sì, mi ripromettevo di spendere due parole su una delle protagoniste del Supersex n. 3 “Feretro di Parigi” (primo numero in cui apparve Pontello), la deliziosa Erika Cool,
ragazza di gran classe, una di quella manciata di donne dei primi anni del hardcore francese (1975-1982, circa) che ci ha lasciati tutti di stucco, in quanto decisamente “too beautiful for porn” – “possibile”, pensavamo, “che una con quella classe si presta a fare il porno??”.
Ebbene sì, grazie all’atmosfera in quegli anni di “liberazione femminile” appena post-Sessantotto nella quale tante ragazze “non troie” vedevano nella promiscuità sessuale la massima espressione della liberazione della donna. Stagione brevissima (ma che bello aver avuto 20 anni all’epoca – non mi posso lamentare, ragazzi, quanti ricordi… anche se ormai vivo solo di quelli! ) … da lì a pochissimo, le donne di classe come questa, si ritirarono dal porno. Continuavano a fare sesso sfrenato (ci mancherebbe) ma in privato, e non come esibizionismo, lasciando che il campo del porno cinematografico tornasse ad essere invaso dalle stesse tipe che lo avevano popolato prima della “legalizzazione” – ovvero battone, drogate, ragazze carine ma troppo oche per fare altri mestieri, oppure ragazze scaltrissime che gestivano ottimamente i loro affari da “prostituzione cinematografica” ma con freddo, distaccato cinismo. Ma, ripetiamolo, donne di classe a questo livello? Rarissime all’epoca, e poi in seguito, neanche l’ombra.
Ragazza belga, coetanea (quasi esattamente) di Brigitte Van Meerhaegue (in arte “Lahaie” la quale è del 12 ottobre 1955, mentre la Cool, il 4 ottobre dello stesso anno) anche lei, Lahaie, di quelle zone (ma francese, di Tourcoing, appena di là dal confine col Belgio). Le due si conoscono quando, arrivate contemporaneamente a Parigi per cercare fortuna, fanno alcuni servizi fotografici come modelle per la stessa agenzia (e in seguito, dei film assieme).
La Cool, prima di apparire nel n. 3 di Supersex, era apparsa in un film “soft” con Karine Gambier “Les Demoiselles de pensionnat”, poi esordia nel “hard” con “Couple débutant cherche couple initié” seguito da due film porno, “Délires porno” e “Mes Nuits avec Alice” recitati assieme all’americana trasferitasi in Europa, Dawn Cumming (altra protagonista del Supersex n. 3, col nome “Joan Koehler”):
L’anno successivo vediamo la Cool tra le protagoniste di un film rimasto mitico nella storia del cinema “hard” francese (di nuovo con Karine Gambier,nonché con Arlette Colonna aka Sigried Cellier, e Veronque Maugurski – tutte ragazze anche loro apparse nei primi numeri di Supersex), “Les Hôtesses du sexe”, poi ancora un film con Dawn Cumming, “À Pleine bouche” (ossia “Les Obsedée”).
Ma lasciamo che sia la Cool a presentarsi, tramite un’intervista apparsa nel 1977 della rivista francese Score (abbozzo una traduzione al volo, chiedendo venia agli esperti linguistici):
Score – Erika, puo presentarsi ai nostri lettori e raccontarci il suo debutto nel cinema?
Erika - Ho 23 anni e sono belga. Ho iniziato nel cinema con due cortometraggi a Bruxelles, poi con piccoli ruoli in film più lunghi. Ma non ancora cinema porno. In realtà, l'erotismo belga in questi cinque anni non è andato lontano. Non si poteva mostrare i peli e, in effetti, non molto del tutto! Ho seguito corsi di recitazione che ho abbandonato lungo la strada, perché credo che questo mestiere, s’impara facendolo.
Score – Ma com’è arrivata a recitare in questi film?
Erika – È molto semplice, ho fatto parte di un'agenzia di modelle per la quale ho posato nuda. Un giorno è arrivato un produttore, dicendo che voleva selezionare ragazze per un cortometraggio. Eravamo una trentina. Un po’ alla volta le ragazze si sono defilate oppure sono state scartate, e alla fine hanno scelto me. È davvero un caso dunque che ho iniziato nel cinema.
Score – Le è piaciuto?
Erika – Oh sì, non era questo. È stato tutto girato in un solo giorno. Era solo un po’ breve! E siccome non c'erano molti protagonisti – eravamo solo due – era facile. Abbiamo girato alla "O Club" a Bruxelles. È stato fantastico. Mi è piaciuto molto! È buffo perché il tizio che ha acquistato questo cortometraggio – per l'Australia, se non ricordo male – pensò subito che io fossi una professionista, nel vedermi sullo schermo. Mi ha chiesto: "Lei ha girato molto cinema?" Gli ho risposto che questa era la prima volta. In seguito mi ha aiutato a saltare i ranghi, a fare carriera.
Score – In questi brevi film era nuda?
Erika – Sì. Cosa che non mi ha dato alcun problema, perché avevo già posato nuda nelle accademie d’arte, sia per professionisti sia per dilettanti. L'atmosfera mentre filmavamo era molto cordiale. Inoltre, ero con un attore adorabile, molto conosciuto in Belgio, Yves Collignon. Questo era il primo film per entrambi. È andato molto bene. Quello che invece a me da fastidio è quando c’è scarsa qualità degli scenari, o quando c’è la volgarità.
Ho fatto degli altri film, poi mi sono fermata. Ma un giorno ho ricevuto di nuovo un contratto per un film di Patrice Rhomm, una produzione franco-belga chiamata "Draguse". A quel tempo, non conoscevo il cinema porno. La prima volta che ho visto un film hard, ho pensato che fosse una cosa orrenda, perché le ragazze facevano sesso in modo freddo e “professionale”, molto da “puttana”. Ho giurato che non l’avrei mai fatto. Dopo questo film, ho partecipato come protagonista nel lungometraggio “soft” "Le allieve di Madame Claude" di Norbert Terry, che è stato rilasciato anche in una versione hard col titolo " Pornographie chez Madame Saint-Claude". Per la versione porno sono stata “doppiata” nelle scene hardcore, perché non lo volevo ancora fare, non mi sentivo ancora pronta a fare sesso davanti alla cinepresa! Dopo di quello ho avuto un piccolo ruolo in un film Korber, nella parte di una modella di moda. Infine, mi sono trovata senza lavoro per due o tre mesi, perché non volevo fare scene “hard”, mentre quando invece mi sono presentata per partecipare nelle produzioni di cinema “normale, non avevo nel curriculum un numero sufficiente di riferimenti perché i produttori mi prendessero.
Score - Qual è stato il suo primo film hard?
Erika – Il primo film hard che ho fatto è "Una coppia di principianti cerca coppie esperte" di Caroline Joyce.
Score – Quali ricordi conservi?
Erika – È andato benissimo. Non è stato per nulla difficile. Per sei mesi ho esitato: lo faccio, non lo faccio? Dal momento in cui ho deciso di farlo, ho pensato “In fondo, non c'era nessun problema”. Ovviamente, non bisogna chiederci di farlo troppo nel corso di una giornata. Altrimenti, mi arrabbio!
Score – Ci sono alcune "specializzazioni" nel hard?
Erika – Sì, certo, ci sono ragazze che ad esempio si prestano solo a fare bocchini, ma non penetrazioni.
Score – C’è un tariffario diverso secondo le "specialità"?
Erika – Sì, le ragazze ricevono di più se fanno qualche cosa di "particolare". Questo è uno dei motivi perché il porno ha ben poco a che fare con il cinema “vero”.
Score – Si riesce a raggiungere l’orgasmo davanti alla telecamera?
Erika – Io personalmente, no. Forse se mi trovassi con un partner che davvero mi piace. Ma non sono mai io a scegliere! A volte li conosco, sono amici, questo è tutto. Ma io non so nemmeno quando gireremo o con chicchessia, non so in anticipo chi sarà il mio compagno.
Score – Ci sono ruoli che le piacerebbero interpretare sullo schermo?
Erika – Ruoli di carattere. Anche se vi è l’hardcore! E se non ci fosse di mezzo l’hard, sarebbe ancora meglio, devo dire.
Score – In conclusione, come vede il resto della sua carriera ?
Erika – Vorrei fare qualcos'altro oltre che mostrare il culo. Non credo, del resto, essere l'unica tra le colleghe ad avere questo desiderio. Mi piace che la gente non pensa sempre che sia un male che faccio porno. Ma mi piacerebbe fare qualcosa di diverso. Solo per vedere ... Vorrei inoltre non dover sempre posare nuda, come mi avete chiesto voi in questa rivista...
Scheda:
nata a Bruxelles il 4 Ottobre 1955
occhi: verdi
capelli: biondo cenere
altezza: 1,69
misure: 88 – 58 – 88
hobby: Equitazione sportiva , nuoto, tennis
Lingue: tedesco, inglese , spagnolo, francese, olandese
Ed ecco le immagini dell’intervista e servizio fotografico:
Se abbiamo un rammarico, è che questa del n. 3 fu l’unica volta che la Cool è apparsa nelle pagine di Supersex; all’epoca la sua carriera nel cinema hard andava a gonfie (anzi, turgide) vele, scelta che sarà stata sicuramente più remunerativa che non quella dei fotoromanzi, e si può ipotizzare che il suo cachet fosse diventato troppo salato per il budget della rivista.
Una cosa che non sono riuscito scovare è se “Cool” sia suo cognome vero oppure un nome d’arte. Non è impossibile come cognome belga, ma pensando al suo significato per un (eventuale) mercato inglese, suona improbabilmente “figo”.
Menzionavo prima che la Cool era diventata all’epoca amica di Brigiite Lahaie, e, infatti, sono rimaste tali a tutt’oggi. Questo stralcio proviene da una intervista radiofonica rilasciata dalla Lahaie il 29 giugno 2009:
Intervistatore: Si è tenuta in contatto con alcuni dei suoi ex co-star?
Lahaie: Avevo un’amicizia stretta con Richard Allan e ho ancora il suo numero di telefono. Degli altri, ho perso di vista quasi tutti. Ma di recente ho sentito di nuovo da mia grande amica all’epoca, Erika Cool, che ora vive in Belgio e abbiamo programmato di incontrarci quando viene a Parigi.
Quanto erano amiche la Cool e la Lahaie? Beh, basta osservarle scambiarsi felicemente tra loro il pisellino (il diminutivo, in questo caso, è di rigore, trattandosi del sottosviluppato attore Guy Royer ) nel film Bordel SS: vere amiche, si direbbe, di cuore … anzi, di cazzo.
Chiudo con una piacevole immagine della splendida MILF (ormai) Erika Cool oggi. La foto risale a cinque anni fa, l’avevo captata da un sito francese trovato per caso (e le coordinate della quale non ricordo, ahimè, più) mentre gironzolavo su Internet. Secondo quel sito la Cool oggi gestisce un negozio a Bruxelles, o di fiori o di cioccolati – non ricordo più quale, perché ho rifilato questa immagine da una più grande, dove si vedevano alcune sue colleghe nonché il nome del negozio. PIRLA CHE SONO , ho scartato (per errore) la foto “matrice” più grande dalla quale avevo estrapolato questa thumbnail!
È ancora bella, e magari qualcuno di voi forumisti l’ha vista, questa foto, e puoi darci qualche nuovo ragguaglio?
La Cool non ha negato per nulla il suo passato nel porno (anzi, come la Lahaie o la Marilyn Jess, credo vada fiera d’essere stata una protagonista in quel brevissimo momento del “cinema d’oro” del porno francese) e non mi spiacerebbe fare un salto a Bruxelles per vistare il suo negozio (di fiori o di dolci, che sia) con la speranza che la Cool, magari, in quel momento entri dalla porta principale…
Si può sempre sognare…
Perdonate il ritardo.
Dunque, dov’eravamo rimasti? Ah sì, mi ripromettevo di spendere due parole su una delle protagoniste del Supersex n. 3 “Feretro di Parigi” (primo numero in cui apparve Pontello), la deliziosa Erika Cool,
ragazza di gran classe, una di quella manciata di donne dei primi anni del hardcore francese (1975-1982, circa) che ci ha lasciati tutti di stucco, in quanto decisamente “too beautiful for porn” – “possibile”, pensavamo, “che una con quella classe si presta a fare il porno??”.
Ebbene sì, grazie all’atmosfera in quegli anni di “liberazione femminile” appena post-Sessantotto nella quale tante ragazze “non troie” vedevano nella promiscuità sessuale la massima espressione della liberazione della donna. Stagione brevissima (ma che bello aver avuto 20 anni all’epoca – non mi posso lamentare, ragazzi, quanti ricordi… anche se ormai vivo solo di quelli! ) … da lì a pochissimo, le donne di classe come questa, si ritirarono dal porno. Continuavano a fare sesso sfrenato (ci mancherebbe) ma in privato, e non come esibizionismo, lasciando che il campo del porno cinematografico tornasse ad essere invaso dalle stesse tipe che lo avevano popolato prima della “legalizzazione” – ovvero battone, drogate, ragazze carine ma troppo oche per fare altri mestieri, oppure ragazze scaltrissime che gestivano ottimamente i loro affari da “prostituzione cinematografica” ma con freddo, distaccato cinismo. Ma, ripetiamolo, donne di classe a questo livello? Rarissime all’epoca, e poi in seguito, neanche l’ombra.
Ragazza belga, coetanea (quasi esattamente) di Brigitte Van Meerhaegue (in arte “Lahaie” la quale è del 12 ottobre 1955, mentre la Cool, il 4 ottobre dello stesso anno) anche lei, Lahaie, di quelle zone (ma francese, di Tourcoing, appena di là dal confine col Belgio). Le due si conoscono quando, arrivate contemporaneamente a Parigi per cercare fortuna, fanno alcuni servizi fotografici come modelle per la stessa agenzia (e in seguito, dei film assieme).
La Cool, prima di apparire nel n. 3 di Supersex, era apparsa in un film “soft” con Karine Gambier “Les Demoiselles de pensionnat”, poi esordia nel “hard” con “Couple débutant cherche couple initié” seguito da due film porno, “Délires porno” e “Mes Nuits avec Alice” recitati assieme all’americana trasferitasi in Europa, Dawn Cumming (altra protagonista del Supersex n. 3, col nome “Joan Koehler”):
L’anno successivo vediamo la Cool tra le protagoniste di un film rimasto mitico nella storia del cinema “hard” francese (di nuovo con Karine Gambier,nonché con Arlette Colonna aka Sigried Cellier, e Veronque Maugurski – tutte ragazze anche loro apparse nei primi numeri di Supersex), “Les Hôtesses du sexe”, poi ancora un film con Dawn Cumming, “À Pleine bouche” (ossia “Les Obsedée”).
Ma lasciamo che sia la Cool a presentarsi, tramite un’intervista apparsa nel 1977 della rivista francese Score (abbozzo una traduzione al volo, chiedendo venia agli esperti linguistici):
Score – Erika, puo presentarsi ai nostri lettori e raccontarci il suo debutto nel cinema?
Erika - Ho 23 anni e sono belga. Ho iniziato nel cinema con due cortometraggi a Bruxelles, poi con piccoli ruoli in film più lunghi. Ma non ancora cinema porno. In realtà, l'erotismo belga in questi cinque anni non è andato lontano. Non si poteva mostrare i peli e, in effetti, non molto del tutto! Ho seguito corsi di recitazione che ho abbandonato lungo la strada, perché credo che questo mestiere, s’impara facendolo.
Score – Ma com’è arrivata a recitare in questi film?
Erika – È molto semplice, ho fatto parte di un'agenzia di modelle per la quale ho posato nuda. Un giorno è arrivato un produttore, dicendo che voleva selezionare ragazze per un cortometraggio. Eravamo una trentina. Un po’ alla volta le ragazze si sono defilate oppure sono state scartate, e alla fine hanno scelto me. È davvero un caso dunque che ho iniziato nel cinema.
Score – Le è piaciuto?
Erika – Oh sì, non era questo. È stato tutto girato in un solo giorno. Era solo un po’ breve! E siccome non c'erano molti protagonisti – eravamo solo due – era facile. Abbiamo girato alla "O Club" a Bruxelles. È stato fantastico. Mi è piaciuto molto! È buffo perché il tizio che ha acquistato questo cortometraggio – per l'Australia, se non ricordo male – pensò subito che io fossi una professionista, nel vedermi sullo schermo. Mi ha chiesto: "Lei ha girato molto cinema?" Gli ho risposto che questa era la prima volta. In seguito mi ha aiutato a saltare i ranghi, a fare carriera.
Score – In questi brevi film era nuda?
Erika – Sì. Cosa che non mi ha dato alcun problema, perché avevo già posato nuda nelle accademie d’arte, sia per professionisti sia per dilettanti. L'atmosfera mentre filmavamo era molto cordiale. Inoltre, ero con un attore adorabile, molto conosciuto in Belgio, Yves Collignon. Questo era il primo film per entrambi. È andato molto bene. Quello che invece a me da fastidio è quando c’è scarsa qualità degli scenari, o quando c’è la volgarità.
Ho fatto degli altri film, poi mi sono fermata. Ma un giorno ho ricevuto di nuovo un contratto per un film di Patrice Rhomm, una produzione franco-belga chiamata "Draguse". A quel tempo, non conoscevo il cinema porno. La prima volta che ho visto un film hard, ho pensato che fosse una cosa orrenda, perché le ragazze facevano sesso in modo freddo e “professionale”, molto da “puttana”. Ho giurato che non l’avrei mai fatto. Dopo questo film, ho partecipato come protagonista nel lungometraggio “soft” "Le allieve di Madame Claude" di Norbert Terry, che è stato rilasciato anche in una versione hard col titolo " Pornographie chez Madame Saint-Claude". Per la versione porno sono stata “doppiata” nelle scene hardcore, perché non lo volevo ancora fare, non mi sentivo ancora pronta a fare sesso davanti alla cinepresa! Dopo di quello ho avuto un piccolo ruolo in un film Korber, nella parte di una modella di moda. Infine, mi sono trovata senza lavoro per due o tre mesi, perché non volevo fare scene “hard”, mentre quando invece mi sono presentata per partecipare nelle produzioni di cinema “normale, non avevo nel curriculum un numero sufficiente di riferimenti perché i produttori mi prendessero.
Score - Qual è stato il suo primo film hard?
Erika – Il primo film hard che ho fatto è "Una coppia di principianti cerca coppie esperte" di Caroline Joyce.
Score – Quali ricordi conservi?
Erika – È andato benissimo. Non è stato per nulla difficile. Per sei mesi ho esitato: lo faccio, non lo faccio? Dal momento in cui ho deciso di farlo, ho pensato “In fondo, non c'era nessun problema”. Ovviamente, non bisogna chiederci di farlo troppo nel corso di una giornata. Altrimenti, mi arrabbio!
Score – Ci sono alcune "specializzazioni" nel hard?
Erika – Sì, certo, ci sono ragazze che ad esempio si prestano solo a fare bocchini, ma non penetrazioni.
Score – C’è un tariffario diverso secondo le "specialità"?
Erika – Sì, le ragazze ricevono di più se fanno qualche cosa di "particolare". Questo è uno dei motivi perché il porno ha ben poco a che fare con il cinema “vero”.
Score – Si riesce a raggiungere l’orgasmo davanti alla telecamera?
Erika – Io personalmente, no. Forse se mi trovassi con un partner che davvero mi piace. Ma non sono mai io a scegliere! A volte li conosco, sono amici, questo è tutto. Ma io non so nemmeno quando gireremo o con chicchessia, non so in anticipo chi sarà il mio compagno.
Score – Ci sono ruoli che le piacerebbero interpretare sullo schermo?
Erika – Ruoli di carattere. Anche se vi è l’hardcore! E se non ci fosse di mezzo l’hard, sarebbe ancora meglio, devo dire.
Score – In conclusione, come vede il resto della sua carriera ?
Erika – Vorrei fare qualcos'altro oltre che mostrare il culo. Non credo, del resto, essere l'unica tra le colleghe ad avere questo desiderio. Mi piace che la gente non pensa sempre che sia un male che faccio porno. Ma mi piacerebbe fare qualcosa di diverso. Solo per vedere ... Vorrei inoltre non dover sempre posare nuda, come mi avete chiesto voi in questa rivista...
Scheda:
nata a Bruxelles il 4 Ottobre 1955
occhi: verdi
capelli: biondo cenere
altezza: 1,69
misure: 88 – 58 – 88
hobby: Equitazione sportiva , nuoto, tennis
Lingue: tedesco, inglese , spagnolo, francese, olandese
Ed ecco le immagini dell’intervista e servizio fotografico:
Se abbiamo un rammarico, è che questa del n. 3 fu l’unica volta che la Cool è apparsa nelle pagine di Supersex; all’epoca la sua carriera nel cinema hard andava a gonfie (anzi, turgide) vele, scelta che sarà stata sicuramente più remunerativa che non quella dei fotoromanzi, e si può ipotizzare che il suo cachet fosse diventato troppo salato per il budget della rivista.
Una cosa che non sono riuscito scovare è se “Cool” sia suo cognome vero oppure un nome d’arte. Non è impossibile come cognome belga, ma pensando al suo significato per un (eventuale) mercato inglese, suona improbabilmente “figo”.
Menzionavo prima che la Cool era diventata all’epoca amica di Brigiite Lahaie, e, infatti, sono rimaste tali a tutt’oggi. Questo stralcio proviene da una intervista radiofonica rilasciata dalla Lahaie il 29 giugno 2009:
Intervistatore: Si è tenuta in contatto con alcuni dei suoi ex co-star?
Lahaie: Avevo un’amicizia stretta con Richard Allan e ho ancora il suo numero di telefono. Degli altri, ho perso di vista quasi tutti. Ma di recente ho sentito di nuovo da mia grande amica all’epoca, Erika Cool, che ora vive in Belgio e abbiamo programmato di incontrarci quando viene a Parigi.
Quanto erano amiche la Cool e la Lahaie? Beh, basta osservarle scambiarsi felicemente tra loro il pisellino (il diminutivo, in questo caso, è di rigore, trattandosi del sottosviluppato attore Guy Royer ) nel film Bordel SS: vere amiche, si direbbe, di cuore … anzi, di cazzo.
Chiudo con una piacevole immagine della splendida MILF (ormai) Erika Cool oggi. La foto risale a cinque anni fa, l’avevo captata da un sito francese trovato per caso (e le coordinate della quale non ricordo, ahimè, più) mentre gironzolavo su Internet. Secondo quel sito la Cool oggi gestisce un negozio a Bruxelles, o di fiori o di cioccolati – non ricordo più quale, perché ho rifilato questa immagine da una più grande, dove si vedevano alcune sue colleghe nonché il nome del negozio. PIRLA CHE SONO , ho scartato (per errore) la foto “matrice” più grande dalla quale avevo estrapolato questa thumbnail!
È ancora bella, e magari qualcuno di voi forumisti l’ha vista, questa foto, e puoi darci qualche nuovo ragguaglio?
La Cool non ha negato per nulla il suo passato nel porno (anzi, come la Lahaie o la Marilyn Jess, credo vada fiera d’essere stata una protagonista in quel brevissimo momento del “cinema d’oro” del porno francese) e non mi spiacerebbe fare un salto a Bruxelles per vistare il suo negozio (di fiori o di dolci, che sia) con la speranza che la Cool, magari, in quel momento entri dalla porta principale…
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Ma come...nessuno che ha commentato questo monumentale articolo? Lo faccio io, brevemente, dal posto di lavoro, per l'occasione in inglese.
This post is, what could I say, really... really COOL!
Bien fait, Monsieur Badabing!
Eterna ammirazione e riconoscenza!
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Hai ragione Pontellino, anche io resto estasiato da questa mole di anedotti curiosità' e come già detto a questa poesia.
Grazie Badabing anche la foto odierna di Erika Cool che detto per inciso, e' sempre messa bene.
Riguardo al mitico numero 3 di cui sono felice possessore di una copia originale, per una volta invidio in ruolo marginale, quello del cameriere che nonostante l'età mette la lingua nel posto giusto:)
Grazie Badabing anche la foto odierna di Erika Cool che detto per inciso, e' sempre messa bene.
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Supersex #7
Proseguiamo la cronologia del nostro ospito di Eros con il #7, "Supersex e il castello della morte", di cui era già apparsa qualche pagina in questo topic almeno in un paio di occasioni. Inutile da dirsi, questa volta la versione è finalmente completa (c2c o cover to cover).
Numero che presenta un poker di gnocche estremamente papabili, anche se nessuna di loro diventerà (correggetemi se sbaglio) una star di riferimento nel campo del porno. Storia altresì abbastanza inusuale: le circonvoluzioni erotiche del protagonista si limitano a tre, se si esclude un breve intermezzo lesbo fra la Chirex e la Leclercq, lasciando molto spazio alla trama gialla.
Si inizia con la burrosa Katia Heimerton (che farà le gioie di qualcuno) che, caviglia slogata, necessita delle cure mediche del buon Gabriel Pontello (che interpreta lo scrittore Gabriel Meurisse). Notate le location d'eccezione: dapprima una stalla in cui il cavallo non può fare a meno di guardare attonito le dimensioni del nostro Gabriel, e poi il castello del titolo, in cui si consumerà il resto della tragedia, che ricorda tanto le celeberrime cene con delitto.
Dopo un breve intermezzo in cui Arlette Colonna ci mostra le sue indiscutibili arti orali, toccherà proprio a quest'ultima prendersi cura dell'insaziabile Pontellone (e che cura!)
Come già accennato, segue un altro breve intermezzo lesbo, e poi, dulcis in fundo, come quasi a voler recuperare il tempo perso nelle precedenti pagine, una scena che farà l'invidia di ogni forumista che si rispetti: il nostro impegnato in un tour de force con tutte e quattro le star femminili di questo numero!!! Ecco il responsabile dell'abbassamento della media femminile spettante a ogni masculo della Terra!!!
E ora via con la lettura, lasciando spazio per una piccola considerazione dopo la stessa.
Spazio per un'ultima considerazione, dicevo:
questo numero si può considerare, in un certo senso, il primo in cui Gabriel Pontello viene ingaggiato come attore fisso per interpretare le scorribande di Supersex. I lettori dell'epoca erano ancora ignari del fatto, in quanto, in questa storia, Pontello non interpreta ancora sé stesso, ma lo scrittore Gabriel Meurisse. La svolta definitiva si avrà nel numero seguente, il #8, dove Gabriel inizierà ad auto-interpretarsi. La spiegazione sarà laconicamente data nella pagina di apertura della storia,perdendo, di fatto, una buona occasione per costruire una continuity più realistica (ma per fortuna, nei numeri che vedranno il momentaneo abbandono di Pontello a favore di Patrick Perrin, il ritorno dell'alieno in calzamaglia e del successivo transfer sarà documentato molto meglio).
Ragazzi, non mi resta che augurarvi un nice weekend!
Numero che presenta un poker di gnocche estremamente papabili, anche se nessuna di loro diventerà (correggetemi se sbaglio) una star di riferimento nel campo del porno. Storia altresì abbastanza inusuale: le circonvoluzioni erotiche del protagonista si limitano a tre, se si esclude un breve intermezzo lesbo fra la Chirex e la Leclercq, lasciando molto spazio alla trama gialla.
Si inizia con la burrosa Katia Heimerton (che farà le gioie di qualcuno) che, caviglia slogata, necessita delle cure mediche del buon Gabriel Pontello (che interpreta lo scrittore Gabriel Meurisse). Notate le location d'eccezione: dapprima una stalla in cui il cavallo non può fare a meno di guardare attonito le dimensioni del nostro Gabriel, e poi il castello del titolo, in cui si consumerà il resto della tragedia, che ricorda tanto le celeberrime cene con delitto.
Dopo un breve intermezzo in cui Arlette Colonna ci mostra le sue indiscutibili arti orali, toccherà proprio a quest'ultima prendersi cura dell'insaziabile Pontellone (e che cura!)
Come già accennato, segue un altro breve intermezzo lesbo, e poi, dulcis in fundo, come quasi a voler recuperare il tempo perso nelle precedenti pagine, una scena che farà l'invidia di ogni forumista che si rispetti: il nostro impegnato in un tour de force con tutte e quattro le star femminili di questo numero!!! Ecco il responsabile dell'abbassamento della media femminile spettante a ogni masculo della Terra!!!
E ora via con la lettura, lasciando spazio per una piccola considerazione dopo la stessa.
[Scopri]Spoiler
questo numero si può considerare, in un certo senso, il primo in cui Gabriel Pontello viene ingaggiato come attore fisso per interpretare le scorribande di Supersex. I lettori dell'epoca erano ancora ignari del fatto, in quanto, in questa storia, Pontello non interpreta ancora sé stesso, ma lo scrittore Gabriel Meurisse. La svolta definitiva si avrà nel numero seguente, il #8, dove Gabriel inizierà ad auto-interpretarsi. La spiegazione sarà laconicamente data nella pagina di apertura della storia,
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
grazie, come sempre, Pontellino
Ma purtroppo manca l'img.48
Ciao
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- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
et voilàgitra ha scritto:grazie, come sempre, Pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Grazie,
ciao Pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
a pontellino per questa nuova gemma...
a badabing per la storia del porno...
SIETE DUE CAZZO DI MITIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Siete grandi tutti da badabing a pontellino etc..., mi sono iscritto grazie a Voi.
un appunto,credo di non sbagliare, Dawn Cumming è olandese ed ha iniziato con Lasse Braun, nel 1973.
un appunto,credo di non sbagliare, Dawn Cumming è olandese ed ha iniziato con Lasse Braun, nel 1973.
Il destino mescola le carte e noi giochiamo
Re: la straordinaria prosa di Supersex
Il destino mescola le carte e noi giochiamo
Re: la straordinaria prosa di Supersex
No, sorry, americanissima, anzi, scappata dalla “piccolo borghesia bigotta nixoniana” per seguire un ragazzo in Olanda,come rivela in questa intervista alla rivista “Cinema X”. Lavorando dapprima come modella delle accademie d’arte e da lì, una cosa segue l’altra, l’incontro con Lasse Braun (a sua volta, come abbiamo discusso su queste pagine, finto olandese ma in verità italianissimo).Gomez ha scritto: un appunto,credo di non sbagliare, Dawn Cumming è olandese ed ha iniziato con Lasse Braun, nel 1973.
Anch’io per molto tempo la credevo olandese (sulla scia di affermazioni di un forumista olandese attivo 10 anni fa sul sito Planet Suzy ma che ovviamente stava tirando a indovinare per via del nome d’arte alternativo del'attrice, "Joan Koehler"), prima di scoprire, un paio d'anni fa, questa intervista (il cui titolo, insulso gioco di parole, si traduce come “Venire [in tutti e sensi] e Andare”).
Ma invece la Cumming/Koehler era Yankee d.o.c. (e dagli stati “centrali” degli USA, come Synde Rome o Nadia Cassini, stati al contempo noiosi e provinciali ma patria di tante delle porno star americane più mitiche degli anni ’70-’80, ad es. Angel Kelly, Lysa Thatcher, Tracy Lords ecc ecc.)
Dunque, in questo caso, come dicono gli americani "Hurray for the red, white and blue!" -- ma nel senso di cinema blue!!
- pan
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Gli studi di badabing in questo settore sono equivalenti a quelli di len in generale.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
sono d'accordo, la sua conoscenza delle attrici fa paura... su questo ha una cultura enciclopedica, potrebbe fondare una wikipedia del porno!!
Nel '69 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita.
Ho speso molti soldi per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l'ho sperperato.
(George Best)
Gli uomini si innamorano di quello che vedono e le donne di quello che ascoltano. E' per questo che le donne si truccano e gli uomini mentono.
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- pontellino
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
pan ha scritto:Gli studi di badabing in questo settore sono equivalenti a quelli di len in generale.
Mi fa piacere che altri grandi forumisti confermino quanto da me, e non solo, scritto tempo addietro:Prepuzio ha scritto:sono d'accordo, la sua conoscenza delle attrici fa paura... su questo ha una cultura enciclopedica, potrebbe fondare una wikipedia del porno!!
pontellino ha scritto:badabing mi fa paura: è un talento forumistico eccezionale... e pensare che è una new entry! Non arriverò ai suoi livelli nemmeno in 100 anni di topic!!! Bravo, bravo bravo. Aprire la pagina di SS su SZ e trovare così tanti nuovi post fra cui i suoi esaurientissimi - e divertentissimi (mitica la descrizione del ritorno a casa in autobus ) - è un vero spettacolo!Gin ha scritto:@ badabing: ottimo contributo! confermi le buone impressioni iniziali su di te...
Hic iacet meo manuali:
pontellino.blogspot.com
pontellino.forumfree.it
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Re: la straordinaria prosa di Supersex
Ah, il n. 7…. Numero eccellente per le ambientazioni, forse non tanto per la prosa (che offre delle battute ottime, come ad esempio:
ma non ancora deliziosamente surreali come troveremo in alcuni numeri successivi) quanto per il tentativo di avere una trama coerente dall’inizio alla fine (cosa non sempre riuscito nella serie Supersex, che è invece piena – nelle trame – di salti di logica, contraddizioni, risoluzioni banali. Ma insomma, in fondo siamo qui per vedere delle belle donne sonoramente scopate (le quali, all’occorrenza, si prestino volonterose a ingoiare qualche CC di seme maschile ) in contesti divertenti. Oddio, anche nell’ammirevole tentativo di presentare una sceneggiatura minimamente degna d’essere seguita (di là delle scene di sesso) troviamo in questo numero defaillance risibili (come Pontello che si mette a spargere badilate di concime in giardino mentre è vestito di tutta punta —nasce il dubbio che quelli della produzione fossero a corto di costumi adeguati per tutte le scene previste dal copione).
Quanto alle situazioni, mi ricordo che all’epoca, quando questo numero uscì in edicola, trovai particolarmente eccitante il concetto delle scene con tutti seduti a tavola, moglie e mariti, e dunque dall’idea che nel corso della puntata Pontello, quelle donne, se le sarebbe scopate tutte
Ma anche così – e per sottolineare gli eccessi cui può portare l’esagerata consumazione di pornografia – rammento che pensavo “Ma come? E perché non anche una scena di sesso con la cameriera?”.
Ragazzi, questo sì che era ingordigia insaziabile… Tuttavia, mi conforta il pensiero che la cameriera/comparsa in questione sarà stata una dei “fluffers” della compagnia di fotografia, incaricata di tenere in tiro il buon Gabriel fuori scena, mentre i tecnici sistemavano le luci o il trucco alle attrici, e che dunque, sebbene ella non abbia preso cazzo in bocca davanti alla macchina fotografica, sicuramente il miracolato (attore) Pontellone si sarà goduto (quanto meno) qualche pompino dalla “cameriera” fuori campo.
Il grande forumista pontellino, che ci dona la visione ottimamente scannerizzata (e finalmente completa) di questo gioiello del 1977, ipotizza a proposito delle attrici in questo episodio che “nessuno di loro diventerà una star di riferimento nel campo del porno” ma poi aggiunge la diffida parentetica “correggimi se sbaglio”. Ovvia birichinata da parte sua, questa, per stuzzicarmi ad approfondire quali potessero invece essere state le carriere – oggi dimenticate – delle bellezza qui esposte (e anche loro, se vogliamo, “approfondite” da parte di Pontello ). Vabbene, non mi tiro indietro: parafrasando Alberto Sordi “Pontellino, m’hai provocato, e ora me lancio”. Diciamo che a proposito di due di loro hai pienamente ragione, caro pontellino, mentre sulle altre due, consentimi di dissentire, almeno un po’.
Partiamo, per sfoltire il campo, dall’effettiva “one-shot wonder” (o, al massimo, “three-shot”), la burrosa tettona Katia Heimerton.
Come spiegai alla pagina 77 di questo thread (andate lì per vedere varie immagini), la Heimerton mi era piaciuta dal primo momento che la vidi (soprattutto per via dell’ovvio piacere che prova, e la risultante gioia che dimostra, questa attrice nello scopare davanti alla macchina fotografica). E dunque ho tenuto d’occhio da trent’anni i vari film e riviste nonché (successivamente all’entrata in scena dell’Internet) i forum, per vedere se magari la Heimerton rispuntasse. Ma a tutt’oggi, oltre a questo numero di Supersex, la maggiorata naturale Katia mi risulta sia apparsa (molto brevemente, quasi da “comparsa”) in un solo film, Suprêmes jouissances, nonché sulle copertine (ma solo la copertina, neanche nell’interno) di un numero della rivista Pleasure e un numero della rivista Frivol.
Di lei, dunque, possiamo asserire che le due scene in cui appare nel n. 7 segnano l’apice della sua partecipazione al porno. Questo non esclude ovviamente una sua ipotizzabile ampia carriera scopareccia pubblica nei locali a luci rosse “dal vivo”, a Parigi o ad Amburgo negli anni ’70: un amico che all’epoca di quei locali parigini era un habitué mi raccontava che diverse attrici apparse solo di sfuggito nelle riviste o nel cinema porno nel 1975-1980 erano invece delle stars conosciutissime dei locali di Pigalle. Chissà…
Delle altre attrici, due invece – Arlette Colonna (aka Siegried Cellier) e Christine Chirex [sic] – meritano altra considerazione: ebbero entrambe carriere porno tutt’altro che esigue.
Partiamo da quella che all’epoca fu sì lanciata per diventare una stella al pari delle varie Lahaie, Jess, Dominique Saint Claire, ecc: la Colonna (la quale, per trovare la sua estesa filmografia, andrebbe cercata sotto il nome d’arte più comune, Seigried Cellier).
Già ammirata sulle pagine di Supersex nel n. 4, dove non si è dovuta sforzare la fica più di tanto grazie alle dimensioni contenute del cazzutino (mezzo moscio) di Joel Chartier, la Colonna mostrava delle capacità acrobatiche di tutto rispetto mentre i due scopano sul cofano e sul parabrezza di una Chevrolet Corvette anni ’60 (sacrilegio!!!! Vabbé, per la bella Siegried, concediamo … Avessi avuto io una Corvette d’epoca nel mio box e la disponibilità di una bella ragazza ventenne che volesse eseguire una trombata da ginnastica acrobatica, neanche io avrei fatto tante obbiezioni). (Pensiero a latere: quella stessa automobile venne usata anche come sostegno a una scopata della Karine Gambier in un altro di primi numeri di Supersex: ma, al carrozzerie, come spiegavano la causa delle eventuali deformazioni sul cofano? ). Come ho riferito prima, il 1977 era per la Colonna/Cellier un anno d’oro: appariva ovunque in riviste e in tanti film, il più memorabile dei quali era Les Hôtesses du sexe dove recitava come co-protogonsta. Ma venne lanciata anche come protagonista primaria in film dal budget cospicuo e valori di produzione alti come Nuites suédoises e Le monteuses.
Ad ogni modo, è invece vero che la sua carriera, inizialmente lanciato bene, era breve: sembra concludersi nel giro di quei pochi anni: dopo il 1979, EGAFD non elenca alcuna sua apparizione. Augurandoci che la Cellier non abbia riscontrato la tragica fine di diverse stelle del porno (ad esempio morte per overdose come Marianne Aubert o Cathy Stewart), possiamo ipotizzare che si sia sposata con qualche riccone che la fece smettere la carriera hard per questioni di decoro familiare ...
Storia diversa invece, in quanto a longevità di carriera, per la grande sgobbatrice (oltre che scopatrice) Christine Chirex
cognome dalla grafia solo minimante storpiata dell’attrice Marie-Christine Chiriex. Mai “protogonista assoluta” in un film ma la quale vanta comunque una carriera durata quasi due decenni (dalla metà degli anno ’70 ai primi anni ’90 e forse anche oltre), e che doveva avere una figa d’acciaio: EGAFD elenca sua presenza in non meno di una settantina di film. Anche facendo la tara per scene riciclate, sono almeno 50 sono titoli “in originale” per non contare poi le decine e decine di cortometraggi (“loops”) ed le innumerevoli presenze sul riviste di ogni genere. Pur non avendo mai avuto ruoli da protagonista, la Chiriex ha un suo “fan base” davvero appassionato e accanito (come potete notare su diversi altri forum), per cui non è difficile rintracciarne foto. E per quanto alla parabola della sua carriera, gareggia per il titolo di “attrice prezzemolo – che trovi dappertutto” con Odette Burel (sebbene quest’ultima pare sia l’insuperata detentrice del primato da Guinness in tal senso). La Chiriex la vediamo nel numero 7 (indossando una parrucca della serie “non badiamo a spese” dall’Upim ) in una dolce lesbicata con la Leclercq ma è l’unica del quartetto in questa puntata a non prendersi una sborrata da Pontello; tuttavia si rifarà ampiamente non solo in diversi numeri successivi di Supersex (inclusa una bella inculata).
ma anche negli episodi ad “appendice” di Supersex con la Cicciolina
nella rivista Erotik
in diverse riviste e “fotoromanzi”
e in cinema di diversi tipi
sfoggiando capigliature o parrucche sempre cangianti.
Questo è quanto, per le due ragazze dalla carriera porno di tutto rispetto.
Notizie invece su “Martine Leclercq”
sono difficili da rintracciare, anzi, devo dire, finora impossibile. A un certo punto, tempo fa, credevo si fosse trattata dell’attrice conosciuta sotto il nome d’arte di Gwenda Farnel, navigatissima pornattrice dal curriculum cinematografico di tutto rispetto. Tale deduzione era corroborata dall’analoga ipotesi ventilata anche da un forumista sul sito Delta di Venere. Ma oggi, rivedendo bene le scene con la Leclercq, credo che l’identificazione con la Farnel sia sicuramente sbagliata: è vero che hanno lineamenti facciali simili, ma la Farnel mi sembra più alta e, soprattutto, già a quell’epoca (stando ai miei appunti a proposito dell’anno di pubblicazione di una rivista tedesca) la Gwenda si era già fatta fare dei seni finti (da carnevale, purtroppo) prima del 1977. Ecco la Farnel in un servizio fotografico a colori, trombata al fresco proprio dal nostro stallone Gabriel.
Ora, stando agli elenchi del cinema francese, nel 1968 una “Martine Leclerc” (scritto senza la “q” finale) ebbe un ruolo miniscolo nel film erotico-soft Therese and Isabelle del 1968, mentre nel 1984 una “Martine Leclercq” recitò nella parte di una suora nel film “normale” Le dialogue des Carmélites. Non ho visto né l’uno nell’altro film e non posso dunque confermare se si tratta della stessa attrice; inoltre, data la fantasia perfino assurda con la quale erano affidati nomi ad alcune delle protagoniste di Supersex (all’attrice Diane Duval vennero assegnate, se non erro, ben quattro diversi nomi in altrettante puntate) può darsi che la ricerca per un’attrice porno dal nome Martine Leclercq, al di fuori da questa prestazione in Supersex n. 7, possa rivelarsi una bufala.
OK, mi fermo.
E bravo, pontellino … con la tua provocazione mi hai fatto perdere un’oretta (sebbene di una giornata altrimenti noiosa – ma sempre tempo perso è) davanti al computer!
ma non ancora deliziosamente surreali come troveremo in alcuni numeri successivi) quanto per il tentativo di avere una trama coerente dall’inizio alla fine (cosa non sempre riuscito nella serie Supersex, che è invece piena – nelle trame – di salti di logica, contraddizioni, risoluzioni banali. Ma insomma, in fondo siamo qui per vedere delle belle donne sonoramente scopate (le quali, all’occorrenza, si prestino volonterose a ingoiare qualche CC di seme maschile ) in contesti divertenti. Oddio, anche nell’ammirevole tentativo di presentare una sceneggiatura minimamente degna d’essere seguita (di là delle scene di sesso) troviamo in questo numero defaillance risibili (come Pontello che si mette a spargere badilate di concime in giardino mentre è vestito di tutta punta —nasce il dubbio che quelli della produzione fossero a corto di costumi adeguati per tutte le scene previste dal copione).
Quanto alle situazioni, mi ricordo che all’epoca, quando questo numero uscì in edicola, trovai particolarmente eccitante il concetto delle scene con tutti seduti a tavola, moglie e mariti, e dunque dall’idea che nel corso della puntata Pontello, quelle donne, se le sarebbe scopate tutte
Ma anche così – e per sottolineare gli eccessi cui può portare l’esagerata consumazione di pornografia – rammento che pensavo “Ma come? E perché non anche una scena di sesso con la cameriera?”.
Ragazzi, questo sì che era ingordigia insaziabile… Tuttavia, mi conforta il pensiero che la cameriera/comparsa in questione sarà stata una dei “fluffers” della compagnia di fotografia, incaricata di tenere in tiro il buon Gabriel fuori scena, mentre i tecnici sistemavano le luci o il trucco alle attrici, e che dunque, sebbene ella non abbia preso cazzo in bocca davanti alla macchina fotografica, sicuramente il miracolato (attore) Pontellone si sarà goduto (quanto meno) qualche pompino dalla “cameriera” fuori campo.
Il grande forumista pontellino, che ci dona la visione ottimamente scannerizzata (e finalmente completa) di questo gioiello del 1977, ipotizza a proposito delle attrici in questo episodio che “nessuno di loro diventerà una star di riferimento nel campo del porno” ma poi aggiunge la diffida parentetica “correggimi se sbaglio”. Ovvia birichinata da parte sua, questa, per stuzzicarmi ad approfondire quali potessero invece essere state le carriere – oggi dimenticate – delle bellezza qui esposte (e anche loro, se vogliamo, “approfondite” da parte di Pontello ). Vabbene, non mi tiro indietro: parafrasando Alberto Sordi “Pontellino, m’hai provocato, e ora me lancio”. Diciamo che a proposito di due di loro hai pienamente ragione, caro pontellino, mentre sulle altre due, consentimi di dissentire, almeno un po’.
Partiamo, per sfoltire il campo, dall’effettiva “one-shot wonder” (o, al massimo, “three-shot”), la burrosa tettona Katia Heimerton.
Come spiegai alla pagina 77 di questo thread (andate lì per vedere varie immagini), la Heimerton mi era piaciuta dal primo momento che la vidi (soprattutto per via dell’ovvio piacere che prova, e la risultante gioia che dimostra, questa attrice nello scopare davanti alla macchina fotografica). E dunque ho tenuto d’occhio da trent’anni i vari film e riviste nonché (successivamente all’entrata in scena dell’Internet) i forum, per vedere se magari la Heimerton rispuntasse. Ma a tutt’oggi, oltre a questo numero di Supersex, la maggiorata naturale Katia mi risulta sia apparsa (molto brevemente, quasi da “comparsa”) in un solo film, Suprêmes jouissances, nonché sulle copertine (ma solo la copertina, neanche nell’interno) di un numero della rivista Pleasure e un numero della rivista Frivol.
Di lei, dunque, possiamo asserire che le due scene in cui appare nel n. 7 segnano l’apice della sua partecipazione al porno. Questo non esclude ovviamente una sua ipotizzabile ampia carriera scopareccia pubblica nei locali a luci rosse “dal vivo”, a Parigi o ad Amburgo negli anni ’70: un amico che all’epoca di quei locali parigini era un habitué mi raccontava che diverse attrici apparse solo di sfuggito nelle riviste o nel cinema porno nel 1975-1980 erano invece delle stars conosciutissime dei locali di Pigalle. Chissà…
Delle altre attrici, due invece – Arlette Colonna (aka Siegried Cellier) e Christine Chirex [sic] – meritano altra considerazione: ebbero entrambe carriere porno tutt’altro che esigue.
Partiamo da quella che all’epoca fu sì lanciata per diventare una stella al pari delle varie Lahaie, Jess, Dominique Saint Claire, ecc: la Colonna (la quale, per trovare la sua estesa filmografia, andrebbe cercata sotto il nome d’arte più comune, Seigried Cellier).
Già ammirata sulle pagine di Supersex nel n. 4, dove non si è dovuta sforzare la fica più di tanto grazie alle dimensioni contenute del cazzutino (mezzo moscio) di Joel Chartier, la Colonna mostrava delle capacità acrobatiche di tutto rispetto mentre i due scopano sul cofano e sul parabrezza di una Chevrolet Corvette anni ’60 (sacrilegio!!!! Vabbé, per la bella Siegried, concediamo … Avessi avuto io una Corvette d’epoca nel mio box e la disponibilità di una bella ragazza ventenne che volesse eseguire una trombata da ginnastica acrobatica, neanche io avrei fatto tante obbiezioni). (Pensiero a latere: quella stessa automobile venne usata anche come sostegno a una scopata della Karine Gambier in un altro di primi numeri di Supersex: ma, al carrozzerie, come spiegavano la causa delle eventuali deformazioni sul cofano? ). Come ho riferito prima, il 1977 era per la Colonna/Cellier un anno d’oro: appariva ovunque in riviste e in tanti film, il più memorabile dei quali era Les Hôtesses du sexe dove recitava come co-protogonsta. Ma venne lanciata anche come protagonista primaria in film dal budget cospicuo e valori di produzione alti come Nuites suédoises e Le monteuses.
Ad ogni modo, è invece vero che la sua carriera, inizialmente lanciato bene, era breve: sembra concludersi nel giro di quei pochi anni: dopo il 1979, EGAFD non elenca alcuna sua apparizione. Augurandoci che la Cellier non abbia riscontrato la tragica fine di diverse stelle del porno (ad esempio morte per overdose come Marianne Aubert o Cathy Stewart), possiamo ipotizzare che si sia sposata con qualche riccone che la fece smettere la carriera hard per questioni di decoro familiare ...
Storia diversa invece, in quanto a longevità di carriera, per la grande sgobbatrice (oltre che scopatrice) Christine Chirex
cognome dalla grafia solo minimante storpiata dell’attrice Marie-Christine Chiriex. Mai “protogonista assoluta” in un film ma la quale vanta comunque una carriera durata quasi due decenni (dalla metà degli anno ’70 ai primi anni ’90 e forse anche oltre), e che doveva avere una figa d’acciaio: EGAFD elenca sua presenza in non meno di una settantina di film. Anche facendo la tara per scene riciclate, sono almeno 50 sono titoli “in originale” per non contare poi le decine e decine di cortometraggi (“loops”) ed le innumerevoli presenze sul riviste di ogni genere. Pur non avendo mai avuto ruoli da protagonista, la Chiriex ha un suo “fan base” davvero appassionato e accanito (come potete notare su diversi altri forum), per cui non è difficile rintracciarne foto. E per quanto alla parabola della sua carriera, gareggia per il titolo di “attrice prezzemolo – che trovi dappertutto” con Odette Burel (sebbene quest’ultima pare sia l’insuperata detentrice del primato da Guinness in tal senso). La Chiriex la vediamo nel numero 7 (indossando una parrucca della serie “non badiamo a spese” dall’Upim ) in una dolce lesbicata con la Leclercq ma è l’unica del quartetto in questa puntata a non prendersi una sborrata da Pontello; tuttavia si rifarà ampiamente non solo in diversi numeri successivi di Supersex (inclusa una bella inculata).
ma anche negli episodi ad “appendice” di Supersex con la Cicciolina
nella rivista Erotik
in diverse riviste e “fotoromanzi”
e in cinema di diversi tipi
sfoggiando capigliature o parrucche sempre cangianti.
Questo è quanto, per le due ragazze dalla carriera porno di tutto rispetto.
Notizie invece su “Martine Leclercq”
sono difficili da rintracciare, anzi, devo dire, finora impossibile. A un certo punto, tempo fa, credevo si fosse trattata dell’attrice conosciuta sotto il nome d’arte di Gwenda Farnel, navigatissima pornattrice dal curriculum cinematografico di tutto rispetto. Tale deduzione era corroborata dall’analoga ipotesi ventilata anche da un forumista sul sito Delta di Venere. Ma oggi, rivedendo bene le scene con la Leclercq, credo che l’identificazione con la Farnel sia sicuramente sbagliata: è vero che hanno lineamenti facciali simili, ma la Farnel mi sembra più alta e, soprattutto, già a quell’epoca (stando ai miei appunti a proposito dell’anno di pubblicazione di una rivista tedesca) la Gwenda si era già fatta fare dei seni finti (da carnevale, purtroppo) prima del 1977. Ecco la Farnel in un servizio fotografico a colori, trombata al fresco proprio dal nostro stallone Gabriel.
Ora, stando agli elenchi del cinema francese, nel 1968 una “Martine Leclerc” (scritto senza la “q” finale) ebbe un ruolo miniscolo nel film erotico-soft Therese and Isabelle del 1968, mentre nel 1984 una “Martine Leclercq” recitò nella parte di una suora nel film “normale” Le dialogue des Carmélites. Non ho visto né l’uno nell’altro film e non posso dunque confermare se si tratta della stessa attrice; inoltre, data la fantasia perfino assurda con la quale erano affidati nomi ad alcune delle protagoniste di Supersex (all’attrice Diane Duval vennero assegnate, se non erro, ben quattro diversi nomi in altrettante puntate) può darsi che la ricerca per un’attrice porno dal nome Martine Leclercq, al di fuori da questa prestazione in Supersex n. 7, possa rivelarsi una bufala.
OK, mi fermo.
E bravo, pontellino … con la tua provocazione mi hai fatto perdere un’oretta (sebbene di una giornata altrimenti noiosa – ma sempre tempo perso è) davanti al computer!