[OT] Vote for change
Inviato: 18/08/2004, 5:36
Da "corriere.it":
«Springsteen suona per Kerry, boicottatelo»
La candidata al Senato Marilyn O' Grady lancia una campagna in tv: «Attacca il presidente, non comprate i suoi dischi»
NEW YORK (USA) - La lotta dei candidati alla presidenza Usa investe anche il mondo della musica. àˆ partita negli Stati Uniti la campagna «Boycott the Boss», boicotta il Boss, ovvero Bruce Springsteen attaccato per aver aderito attivamente al tour anti-Bush «Vote for Change».
ATTACCO REPUBBLICANO - A far partire senza indugi la campagna contro il rocker di «Born in the Usa» e di «The rising» è una donna, Marilyn O' Grady, candidata repubblicana al Senato, che ha realizzato uno spot tv nel quale invita il pubblico a non comprare i dischi di Springsteen. «Lui pensa di guadagnare milioni con la solita scena che gli permette di dirvi come votare - dice la O' Grady nello spot - bene, ecco qual è il mio voto: Boicotta il Boss. Se non credi alla sua politica, non comprare la sua musica». Nei giorni scorsi Springsteen aveva annunciato di aver aderito al tour contro Bush che comprende anche altre star tra cui la Dave Matthews Band, i Pearl Jam, i Rem e le Dixie Chicks. Una novità per il Boss, che si era sempre tenuto al di sopra degli schieramenti senza mai dare espliciti intenti politici alla propria musica, preferendo messaggi più universali. La svolta è arrivata pochi giorni fa, in seguito agli eventi degli ultimi mesi: «Ci siamo buttati in una guerra non necessaria in Iraq - ha detto tra l'altro Springsteen - offrendo le vite dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze in circostanze oggi screditate. Il nostro governo si è allontanato troppo dai valori americani. àˆ tempo di andare avanti, il paese che portiamo nei cuori sta aspettando». Una scelta che Springsteen sta pagando oggi anche nei confronti dei suoi fan negli Usa (diverso l'atteggiamento prevalente di quelli europei): nel forum sul suo sito sono decine i messaggi di chi gli annuncia che non lo seguirà mai più, che lo ritiene quasi un traditore.
LA CONTROCAMPAGNA - Ecco ora l'attacco, prevedibile, dei repubblicani. «Springsteen - ha spiegato la candidata - ha diritto di dire quel che pensa ma noi abbiamo un eguale diritto a parlare. Ora che è entrato nel palcoscenico politico attaccando il mio presidente, è pienamente legittimo rispondergli».
NESSUNA REPLICA - Nessuna replica di Springsteen che nei giorni scorsi aveva spiegato le ragioni del suo impegno politico: «Negli ultimi 25 anni - ha detto il Boss - ho preferito tenermi sempre lontano dai militanti politici. Tuttavia, io stesso sono stato di parte quando si è trattato di sostenere certi ideali: giustizia economica, diritti civili, una politica estera più umana, libertà¡ e condizioni di vita dignitose per tutti i cittadini. Quest'anno, tuttavia, per molti di noi, la posta in gioco si è fatta troppo alta per limitarsi ad attendere l'esito delle elezioni senza partecipare. Il nostro scopo è quello di cambiare, a novembre, la direzione del governo e l'attuale amministrazione». Il tour «Vote for Change» prenderà il via il primo ottobre prossimo in Pennsylvania e girerà 30 città¡ americane.
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La domanda è: voi cosa direste o fareste alla signora(?) Marilyn O'Grady?
«Springsteen suona per Kerry, boicottatelo»
La candidata al Senato Marilyn O' Grady lancia una campagna in tv: «Attacca il presidente, non comprate i suoi dischi»
NEW YORK (USA) - La lotta dei candidati alla presidenza Usa investe anche il mondo della musica. àˆ partita negli Stati Uniti la campagna «Boycott the Boss», boicotta il Boss, ovvero Bruce Springsteen attaccato per aver aderito attivamente al tour anti-Bush «Vote for Change».
ATTACCO REPUBBLICANO - A far partire senza indugi la campagna contro il rocker di «Born in the Usa» e di «The rising» è una donna, Marilyn O' Grady, candidata repubblicana al Senato, che ha realizzato uno spot tv nel quale invita il pubblico a non comprare i dischi di Springsteen. «Lui pensa di guadagnare milioni con la solita scena che gli permette di dirvi come votare - dice la O' Grady nello spot - bene, ecco qual è il mio voto: Boicotta il Boss. Se non credi alla sua politica, non comprare la sua musica». Nei giorni scorsi Springsteen aveva annunciato di aver aderito al tour contro Bush che comprende anche altre star tra cui la Dave Matthews Band, i Pearl Jam, i Rem e le Dixie Chicks. Una novità per il Boss, che si era sempre tenuto al di sopra degli schieramenti senza mai dare espliciti intenti politici alla propria musica, preferendo messaggi più universali. La svolta è arrivata pochi giorni fa, in seguito agli eventi degli ultimi mesi: «Ci siamo buttati in una guerra non necessaria in Iraq - ha detto tra l'altro Springsteen - offrendo le vite dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze in circostanze oggi screditate. Il nostro governo si è allontanato troppo dai valori americani. àˆ tempo di andare avanti, il paese che portiamo nei cuori sta aspettando». Una scelta che Springsteen sta pagando oggi anche nei confronti dei suoi fan negli Usa (diverso l'atteggiamento prevalente di quelli europei): nel forum sul suo sito sono decine i messaggi di chi gli annuncia che non lo seguirà mai più, che lo ritiene quasi un traditore.
LA CONTROCAMPAGNA - Ecco ora l'attacco, prevedibile, dei repubblicani. «Springsteen - ha spiegato la candidata - ha diritto di dire quel che pensa ma noi abbiamo un eguale diritto a parlare. Ora che è entrato nel palcoscenico politico attaccando il mio presidente, è pienamente legittimo rispondergli».
NESSUNA REPLICA - Nessuna replica di Springsteen che nei giorni scorsi aveva spiegato le ragioni del suo impegno politico: «Negli ultimi 25 anni - ha detto il Boss - ho preferito tenermi sempre lontano dai militanti politici. Tuttavia, io stesso sono stato di parte quando si è trattato di sostenere certi ideali: giustizia economica, diritti civili, una politica estera più umana, libertà¡ e condizioni di vita dignitose per tutti i cittadini. Quest'anno, tuttavia, per molti di noi, la posta in gioco si è fatta troppo alta per limitarsi ad attendere l'esito delle elezioni senza partecipare. Il nostro scopo è quello di cambiare, a novembre, la direzione del governo e l'attuale amministrazione». Il tour «Vote for Change» prenderà il via il primo ottobre prossimo in Pennsylvania e girerà 30 città¡ americane.
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La domanda è: voi cosa direste o fareste alla signora(?) Marilyn O'Grady?