itguy72 ha scritto:
Si è tanto parlato male dei dialer negli ultimi mesi..sicuramente c'erano molti furbi e molte cose che non andavano.Ma anche persone che si collegavano consapevolmente...o devo pensare che i navigatori siano tutti incapaci di intendere e di volere?E che se gli appare un avviso che dice "ti vuoi collegare ai nostri servizi a due euro al minuto?" , rispondono si perchè si sono comunque sbagliati?
si vede che non ti e' mai capitato di avere a che fare con certi dialer che sono equiparati a veri e propri virus trojan.
Sulla preparazione e la conoscenza del mezzo di chi naviga poi ti racconto un episodio che rende l'idea del livello di alfabetizzazione informatica in italia da parte della massa.
Un mesetto fa mi chiama a casa la titolare di una nota impresa di zona (fatturato da diverse decine di milioni di euro l'anno, non proprio bruscolini) chiedendo aiuto perche' il suo pc portatile non va in internet: lei apre explorer, ma la pagina da' un errore e non parte nulla.
Dato che non sono un caino e che non ho voglia di far il bastardo mi prendo la briga di andare sabato mattina in ufficio dalla persona in questione e, magia, la connessione va perfettamente.
Lei giura e spergiura che fino al giorno prima non era cosi'; al che le chiedo di farmi vedere l'esatta procedura con cui si connette.
Per magia si scopre che questa apriva il browser senza lanciare prima la procedura di accesso remoto: il tecnico che gli passa in ufficio infatti, per evitare avesse brutte sorprese con i dialer aveva disabilitato la procedura automatica di connessione a favore di una banalissima connessione manuale per controllare un'eventuale numero di telefono manipolato alla connessione.
Ovviamente la manager (bocconiana 35enne con master di qua e di la' per il mondo, non come noi poveri mortali) e' caduta dalle nuvole
Credi sia un caso isolato questo che ti ho raccontato?
Beh e' almeno il decimo che mi e' capitato da quando e' venuto fuori il caso dei dialer truffa, senza parlare di quanti interventi m'e' toccato fare tra amici, parenti ed affini per controllare/rimuovere cio' che ostinatamente voleva per forza resistere anche se non voluto.
In Spagna(giusto per fare l' esempio di un paese culturalmente vicino al nostro), non appena usciti i numeri a pagamento per internet, si è provveduto a fare una regolamentazione seria che disciplinasse i tempi, i costi, le garanzie per gli utenti.
da noi c'era gia' la regolamentazione con gli 144/166 e molto piu' rigida di quel che si pensi: solo che da noi fatta la legge c'e' sempre un modo per aggirarla o non rispettarla.
Ed e' per questo che i furbi se ne son sempre approfittati
In Italia si è andati avanti con un folle vuoto normativo per un anno e mezzo, per poi passare all'estremo opposto, rendere cioè economicamente non redditizi i dialer tanto che ora sono pressochè alla frutta.
ma quando mai!
Ma stavi su plutone mentre maturavi questa affermazione?
I veri problemi sono arrivati con la liberalizzazione peraltro ritardata dei servizi a valore aggiunto e con la rinumerazione dei servizi commerciali ed internet, ovvero i 7xx e gli 8xx: gli 144 potevano costare al massimo 20 scatti (le famose 2540 lire) +iva al minuto fino ad 8-10 minuti, mentre con la nuova normativa diversi numeri commerciali possono costare una cifra qualsiasi perche' e' stato tolto il tetto massimo di prezzo e di tempo di connessione.
E questa tu la chiami regolamentazione?
In Italia nell'ultimo anno e mezzo TUTTO IL MERCATO del web si è retto sui dialer, anche i siti che facevano campagne antidialer indirettamente ne erano spesso beneficiari.
Che il settore sia in crisi da 3 anni almeno e' un dato di fatto, ma da questo a sostenere quel che dici ne passa di acqua sotto i ponti. E tanta.
Il tanto decantato mercato web in italia non esiste perche' fino a due anni fa non avevamo massa critica di utenti ed ora che siamo a discreto punto con le utenze mancano le infrastrutture tecnologiche e le applicazioni pratiche, nonche' aziende del settore sufficentemente grandi e di rilievo da proporre prodotti di qualita': la stessa e-tree, da molti indicata come la piu' grande realta' del settore, spesso ha fatto ricorso a personale esterno per progetti come my tv, perche' pur avendo 160 persone impiegate e nel mito della neversleeping company, non aveva sufficienti competenze tecnologiche per mettere in piedi progetti come quello.
E te lo dico per conoscenza diretta, dato che conosco uno dei 4 matti che ha realizzato la parte server side del progetto my tv
Per paradosso poi, pur avendo una delle leggi europee piu' avanzate in fatto di firma digitale, siamo il terzo mondo rispetto ad altri paesi europei in cui oramai la rete e' considerata sempre piu' un servizio universale e viene usata per impieghi disparati, dalla videoconferenza aziendale all' e-learning o all' e-governament piuttosto che al commercio on line.
un esempio banale di cosa significa fare e-commerce come si deve?
www.pixmania.com
Chiediti come mai in italia una cosa cosi' banale ma funzionale nessuno l'ha ancora fatta
Vogliamo poi discutere dell'argomento spamming, dato che i tanto decantati dialer hanno fatto e stanno facendo deliberatamente uso di un mezzo attualmente sanzionato dall'autority italiana con 250 euro a mail non voluta?
O preferisci che ti faccia il nome di una simpatica societa' umbra che da 2 mesi intasa diverse caselle di posta con messaggi di pubblicita' provenienti da server messicani o brasiliani di un sito che distribuisce dialer?
Ora...muore Sansone e tutti i Filistei, compreso ilnuovo.it
Libero mette la posta a pagamento, e tante altre cose dovranno ancora accadere.
ma che c'entrano i due casi messi assieme?
il primo e' frutto di una gestione scandalosa di un progetto editoriale, mentre il secondo e' una chiara modifica (per altro discutibilissima per come e' avvenuta) alle policy di erogazione di servizi di un isp peraltro gia' abbondantemente pagato dagli abbonati.
Nell'ambiente dell'informatica si sapeva da tempo la sorte de ilnuovo proprio perche' e' figlio della mentalita' pressappochista e speculativa da "niu economi" che ha fatto investire miliardi di lire per un progetto editoriale basato sostanzialmente su spese assurde (sai quanto pagavano la connettivita' a FW, peraltro indegna di esistere visto quel si permettono di chiedere? Solo perche' han voluto appoggiarsi su uno dei peggiori isp italiani) e su ipotesi di ricavo quantomeno fantasiose, quasi come i bilanci delle societa' di calcio.
E che non mi si dica che soldi non ne prendeva, dato che con il decreto 62/2001 lo stato riconosce un contributo economico sostanzioso ai prodotti multimediali equiparandoli alle testate giornalistiche, a patto di avere un direttore iscritto all'albo dei giornalisti (cosa che al nuovo accadeva regolarmente dato che il rpecedente direttore era iscritto all'albo).
Gia', perche' visto che si parla tanto di libero mercato e' il caso che ti ricordi che lo stato finanzia i gruppi editoriali con una legge ad hoc del 1948 che e' stata ripresa proprio dal ddl 62/2001 per foraggiare lautamente i gruppi editoriali (come quello del banana martire piuttosto dei caltagirone o dei soliti rcs) e per dar loro una mano per ripagarsi degli "ingenti" investimenti tecnologici sui nuovi media. E qui mi verrebbe da ridere, dato che il costo di un giornale on line al netto della redazione (che tanto e' la stessa della controparte stampata) e' irrisorio se paragonato ai costi di stampa e di distribuzione.
Ma queste considerazioni e' meglio non farle vero?
Quello che pero' non dici e' che con l'attuale sistema, realta' informative come la rete lilliput (che si puo' considerare politicamente schierata, ma che fino a prova contraria ha fatto fino ad ora l'informazione che avrebbe dovuto fare un normale gruppo editoriale) verra' zittita con buona pace di chi come te, punta il dito sulla pagliuzza "taccagni italiani" e non si accorge della trave liberta' di informazione conficcata negli occhi degli utenti.
Ed ancora mi vieni a piangere il morto dicendo "ecco, colpa degli italiani cattivi non vogliono pagare"?
Ma per piacere!
E' giusto così, è giusto che gli utenti(leggasi "la gran parte degli utenti", c'è anche chi nel web i servizi li paga) capiscano che
-se non vogliono usare la carta di credito
-se non vogliono usare una connessione telefonica, o meglio la usano salvo poi dire che è stato il figlio tredicenne a collegarsi (c'è stato un periodo in cui tutti i navigatori avevano almeno un figlio tredicenne dedito al vizio)
-se non vogliono pagare nulla di nulla
E' giusto che in cambio abbiano il nulla.
ti rispondo al volo punto per punto.
1) la carta di credito in italia non e' sviluppata come il bancomat, per cui l'e-commerce "all'americana" deve necessariamente rivedere strategie e modalita' di pagamento di beni e servizi (se hai notato molte aziende usano ancora bonifico bancario e la spedizione in contrassegno che pero' ha costi leggermente superiori ed obbligano l'acquirente a scomodarsi allo sportello).
Inoltre la CC e' intrinsecamente insicura, tant'e' che solo ora a distanza di 10 anni le banche cominciano a fare delle carte di credito ricaricabili prepagate di tagli limitati (fino a 2000 euro mi pare) proprio per evitare al massimo eventuali truffe.
Ma anche questo significa doversi accollare spese aggiuntive come l'apertura della carta suddetta che non costa proprio due euro: in altre parole non c'e' un reale tornaconto economico nell'averla, per cui molti ne fanno tranquillamente a meno.
E poi cosa vuoi vendere on line: vestiti? mobili?
boo.com e' un progetto americano per la vendita di vestiti on line che e' fallito dopo un anno e 135 milioni di dollari del 1998.
sai perche' e' fallito?
Perche' la gente preferisce andare in negozio e provarsi il vestito direttamente.
furniture.com che vendeva mobili on line e' fallito sai per quale motivo? perche' pur avendo prezzi bassi si erano sbagliati a calcolare un costo vivo: la spedizione dei mobili in giro per gli usa, che alla fine mangiava ogni eventuale ricavo.
e tu insisti ancora con il tuo punto di vista?
2) perche' usare la connessione telefonica analogica da 56k/baud (che paghi profumatamente mio caro, visto che solo in italia riescono a chiederti 1 euro l'ora circa per una connessione a 56k quando in altri paesi dell'unione per la stessa cifra ti offrono una dsl da mega se non fibra), quando il mondo sta viaggiando con ben altre tecnologie di connessione come fibra ottica adsl o wi-fi che ti permettono sciocchezze come videoconferenza o streaming audio video a qualita' decente?
negli usa e nel resto d'europa ci sono intere citta' con una rete wi-fi parallela a quella degli operatori telefonici gestista da singoli individui o da gruppi che condividono risorse e contenuti (a volte gratuitamente, altre a pagamento) e che ha dimostrato la possibilita' di coesistenza di diversi servizi alternativi a quelli tradizionali.
Perche' in italia non esiste uno sviluppo simile, te lo sei chiesto?
Perche' gasparri con un decreto legge scandalo passato sotto silenzio ha sostanzialmente vietato l'uso pubblico delle reti wi-fi private su frequenze libere, per parare il culo ai gestori telefonici che han speso miliardi a cazzo per le licenze umts, tecnologia di per se' gia' obsoleta e soprattutto dai costi di setup improponibili. Tanto per capirci: servono circa il triplo dei ripetitori del gsm per avere la copertura equivalente alla vecchia rete 2g.
Tra l'altro lo stesso gasparri ha firmato il decreto sblocca antenne a vantaggio degli operatori che permette ai gestori di piazzarti una antenna sopra casa tua senza che tu possa opporti come prima.
ah se poi vogliamo cercare il pelo nell'uovo i giapponesi gia' 8 anni fa si erano inventati l'imode (che e' una tecnologia proprietaria della ntt docomo) per prolungare la vita alla rete gsm e per studiare un sistema alternativo e piu' performante dell'umts: guarda caso da noi solo ora e in esclusiva ti propina wind a costi indegni una tecnologia obsoleta e soprattutto senza contenuti di rilievo.
Perchè dietro i siti c'è il lavoro delle persone. Certo, c'è chi fa siti per hobby, e naturalmente continuerà a farlo (sempre che continui a trovare un hosting gratuito..).
Ma la gran parte dei servizi professionali devono avere un ritorno economico, visto che alla fine del mese ci sono degli stipendi da pagare.O no?
Il punto e' pagare un bene, servizio, una soluzione tecnologica o un contenuto che si ritiene valido?
E se si in quale misura, dato che in alcuni casi ci sono in ballo diritti costituzionali o universali?
Sia chiaro...tutti padronissimi di non spendere una lira nel web, ognuno è giusto che spenda i soldi come meglio crede. Ma poi , questo me lo consentirete,le stesse persone non hanno diritto di lamentarsi se Libero gli toglie l'email.
abbi pazienza ma ritengo che tu non abbia compreso i termini della questione fino in fondo.
quando anni fa tutti i gestori ti invogliavano al FREE internet quando in realta' di gratis non c'era nulla (e han fatto i miliardi come tiscali ad esempio), tu dov'eri?
hai mai segnalato agli organi competenti la pubblicita' ingannevole degli stessi isp che oggi piangono il morto e che modificano i termini di un contratto senza nemmeno avvisarti?
che facevi quando passava il ddl 62/2001, una legge che di fatto permette la potenziale censura on line e che ti puo' far arrivare a casa una denuncia per stampa clandestina solo perche' hai aggiornato le foto della gita al mare nel tuo sito?
invece di ragionare come vogliono gli isp e i poteri forti perche' non cominci dal pensare che la connettivita' forse dovrebbe essere trattata come un servizio universale e quindi da garantire a tutti i cittadini al pari del diritto ad una libera informazione?
Ma poi perche' non pretendi un mercato libero garantito da regole uguali per tutti in cui solo i progetti validi, concreti e a reale valore aggiunto restano a galla perche' realmente supportati dall'utenza?
ah gia' dimenticavo siamo in italia: l'unico paese al mondo in cui il presidente del consiglio controlla la quasi totalita' dell'informazione e in cui si e' venduto ad un privato il controllo della rete fisica di telecomunicazione pagata dalla popolazione.