Nazismo dilagante (OT)

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australiano
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1351 Messaggio da australiano »


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dostum
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1352 Messaggio da dostum »

L'albero a cui tendevi la pargoletta mano

'Era tempo che nel nostro paese non apparivano simboli e/o citazioni naziste - ha aggiunto il sindaco - e forse qualcuno ne ha sentito la mancanza dato che ha avuto la cattiva idea di deturpare due alberi del nostro giardino comunale, luogo frequentato da bambini e famiglie, disegnando una svastica, che solo a pronunciarne il nome rabbrividisco.
Quel simbolo, preso in prestito da tradizioni religiose antichissime, ma utilizzato da ignoranti trogloditi per scopi che ancora turbano l’Umanità intera.
Un simbolo che evoca una delle recenti pagine più nere e buie della Storia dell’uomo e che deve indignare tutti i cittadini valleranesi.
Ebbene, non è una novità purtroppo: l’ignoranza ancora muove le mani di certe persone prive di ragione, rispetto e cultura''.
Il primo cittadino ha annunciato che verrà sporta denuncia e che ''grazie alle telecamere installate qualche settimana fa dalla nostra amministrazione comunale, è stato possibile reperire i filmati che stiamo visionando in queste ore e che con molta probabilità daranno un volto ed un nome all’autore di tale gesto''.
''Certo di interpretare il sentimento della gran parte dei valleranesi - ha aggiunto Adelio Gregori - esprimo una profonda stanchezza nel vedere Vallerano associato a certi ideali.
Questo, come altri atti vandalici, non sono e non possono essere definiti come elle “semplici ragazzate” perché avere l’idea di prendere una bomboletta in mano, recarsi in uno spazio che di giorno è pieno di sorrisi e divertimento e disegnare quel simbolo, è il palese segnale di un disagio profondo''.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1353 Messaggio da balkan wolf »

I soliti nazisti principianti che fanno la svastica sbagliata!
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1354 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:
25/11/2021, 8:04
I soliti nazisti principianti che fanno la svastica sbagliata!
I più nazzisti di tutti sono i marmocchi

Svastica davanti alle scuole elementari di Visnadello, il sindaco ripulisce
Della Pietra contro gli autori del gesto: "Sarà mia cura verificare le immagini delle telecamere di videosorveglianza"

svastica disegnata sul marciapiede
SPRESIANO - Una svastica disegnata sul marciapiede davanti alla scuola elementare di Visnadello. E’ uno dei gesti vandalici apparsi dopo la notte di Halloween.


Una bravata di cattivo gusto, disegnata con della farina bianca, che non è affatto piaciuta al sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, che ieri è andato a ripulire il marciapiede di persone. L “Un paio di cose agli autori le vorrei dire - lo sfogo del primo cittadino che si rivolge direttamente ai protagonisti - Per prima cosa siete degli ignoranti perché se aveste studiato la storia non avreste mai pensato di fare una cosa del genere e anche perché l’avete disegnata sbagliata".

"Infine siete degli ignoranti perché le telecamere di sorveglianza in zona sicuramente avranno ripreso qualcosa e sarà mia personale cura verificarlo. L’unica cosa “furba” è stata quella di disegnare con la farina, pertanto, per questa volta ha pulito velocemente il sindaco ma dovesse capitare di nuovo. Facciamo che non ricapiti”.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1355 Messaggio da balkan wolf »

Io alle elementari tracciavo pentacoli nella terra del giardino dell’istituto.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1356 Messaggio da dostum »

balkan wolf ha scritto:
25/11/2021, 14:46
Io alle elementari tracciavo pentacoli nella terra del giardino dell’istituto.
Ohhhh ma non tutti hanno la tua precocità

Livorno ODIA (usare un pennarello nero è una aggravante!)

Sono state disegnate con un pennarello nero sulle facce dei commercianti del quartiere che compongono il manifesto


livorno. Decine di svastiche disegnate sui volti dei commercianti di Borgo Cappuccini, in particolare sul totem realizzato dall’artista Stefano Pilato all’angolo fra la strada al centro del quartiere e via delle Navi, dalla parte di piazza Mazzini. Sono rimasti senza parole, nel primo pomeriggio di ieri, i negozianti e i ristoratori che hanno visto sulle loro facce il simbolo antisemita, la croce a quattro braccia che richiama al nazismo e allo sterminio degli ebrei. Con una coincidenza inquietante per la comunità guidata da Vittorio Mosseri, che nella notte appena trascorsa – quella immediatamente successiva alla scoperta delle svastiche nere – ha ricordato, illuminando per tutta la notte la sinagoga di piazza Benamozegh, la “Kristallnacht”, il saccheggio e l’incendio dei negozi degli ebrei, trentamila dei quali furono arrestati, che diede inizio alla Shoah.



LE INDAGINI

A chiamare il 112, attorno alle 14.30, sono stati numerosi cittadini. Per questo i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale, guidati dal tenente colonnello Armando Ago, si sono già mossi per rintracciare il responsabile. In zona, per fortuna, ci sono diverse telecamere e gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarle. Secondo una prima ricostruzione – stanno procedendo sia i militari del nucleo investigativo, sia i colleghi del nucleo informativo dell’Arma – non ci sarebbero tuttora elementi per collegare quanto accaduto alla comunità ebraica e non si esclude quindi che l’imbrattamento a sfondo nazista (che ha riguardato anche un altro pannello, oltre al totem) possa essere opera di una persona, del tutto ignorante, che probabilmente neanche sapeva dell’ottantatreesimo anniversario della Notte dei cristalli. Stabilire, ad esempio attraverso le immagini delle telecamere, chi possa essere l’autore del fatto sarà il passo propedeutico e necessario a scoprire anche il fine del gesto. Nei prossimi giorni, in questo senso, potrebbero arrivare le prime risposte degli inquirenti.

il prefetto

Di quanto accaduto è stato chiaramente avvisato il prefetto Paolo D’Attilio, che si dice fiducioso sull’esito delle indagini avviate dai carabinieri: «L’episodio è da condannare – spiega – ma al momento non ci sono riferimenti che lo colleghino alla Comunità ebraica. Naturalmente affronteremo l’argomento con tutte le realtà cittadine e ci auguriamo che, grazie alle telecamere, si scopra anche l’autore».

il reato

La legge punisce l’incitamento all’odio razziale e disegnare una svastica è un reato che non può certo essere bollato come una bravata. Viene infatti punito con la reclusione fino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, o incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Per altro, essendo il totem un bene di proprietà comunale, è partita d’ufficio anche la segnalazione all’autorità giudiziaria per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui. L’aggravante nasce dal fatto che il manifesto è pubblico, altrimenti sarebbe stata necessaria la querela di parte.

i precedenti

Anche se Borgo Cappuccini non è un quartiere dalle radici ebraiche, a differenza della zona di piazza Cavallotti, non è la prima volta che si verificano questi episodi. Un caso analogo era avvenuto, quattro anni fa, sui muri delle scuole Gobetti di via degli Asili, a poca distanza. Meno di un anno e mezzo fa, invece, un giovane fu denunciato per aver urlato “Germania, Free Palestina” al rabbino capo di Livorno, Abraham Dayan, mentre passeggiava al mercato con la famiglia. Mentre sui banchi dei commercianti, mesi prima, erano apparse scritte antisemite.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1357 Messaggio da balkan wolf »

Inattesa del ritorno del KompagnoKamerata dos vi propongo il mio VII Reich. Ci ho preso un prestigioso like da nazist.meme mica cazzi!

https://www.instagram.com/p/CXX3E_EteL1 ... =copy_link
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1358 Messaggio da dostum »

Nazzista pavesino

Il segretario comunale con la foto del nazista dietro la scrivania: il caso nel Pavese
A Ferrera Erbognone ( Pavia) il funzionario Mariano Cingolani ha in ufficio il ritratto di Léon Degrelle in divisa delle Waffen SS

Sulla parete, dipinta di un giallo chiarissimo, campeggiano due fotografie. Una è quella istituzionale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L'altra è più grande e ritrae Léon Degrelle; in basso, nello spazio bianco che incornicia il volto del nazista belga, è stampato uno dei suoi motti più citati: "Che il destino ci trovi sempre forti e degni".Le immagini sono appese a poche decine di centimetri di distanza tra loro, in una stanza del municipio di Ferrera Erbognone. Precisamente nell'ufficio dell'avvocato Mariano Cingolani, segretario comunale di questo piccolo paese, poco più di mille abitanti, in provincia di Pavia e di altre cinque località della Lomellina. Oltre a Ferrera Erbognone, infatti, Cingolani è segretario comunale a Tromello, Pieve Albignola, Casei Gerola, Ottobiano e Valeggio
Sono i membri del circolo cittadino dell'associazione dei partigiani, infatti, a segnalare il caso di Ferrera Erbognone: giudicano grave che l'ufficio del segretario - figura a cui è affidato un incarico amministrativo di vertice, che è inquadrata tra i dirigenti del ministero dell'Interno e che dipende funzionalmente dal sindaco, oltre a lavorare a stretto contatto con giunta e consiglio comunale - ospiti quell'imbarazzante ritratto.Un'immagine che sta lì da tempo. Ai suoi bordi, per un po', sono stati attaccati con le puntine anche ritagli di stampa locale riferiti a precedenti esperienze professionali dell'avvocato, rispetto alle quali sembrava calzante la citazione di Degrelle su forza e dignità. Resta un dubbio. La mostrina cucita sul colletto della divisa del nazista, a detta di chi ha esaminato la foto, appare tutta nera e non si vedono quasi né il simbolo "SS" né la croce di metallo che luccicano in maniera evidente nelle altre riproduzioni del medesimo scatto fotografico. Perché?
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1359 Messaggio da balkan wolf »

Leon l ⚡️⚡️ Cattolica!
Una contraddizione possibile solo grazie alla meravigliosa ipocrisia del nazismo… e alla natura dei belgi! 😂
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1360 Messaggio da Drogato_ di_porno »

in passato frequentavo alcuni forum di estrema destra, ho assistito a feroci flame tra nazisti "cattolici" (estimatori) di Degrelle e "pagani" duri e puri (che sognano l'estirpazione del cattolicesimo).

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1361 Messaggio da balkan wolf »

Il nazismo o è pagano o non è nazismo.

Drugy anche tu lurkavi il mitico sturmfront degli anni 00?
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1362 Messaggio da Drogato_ di_porno »

balkan wolf ha scritto:
22/12/2021, 19:56
Drugy anche tu lurkavi il mitico sturmfront degli anni 00?
no erano forum con altri nomi che venivano regolarmente chiusi e riaperti (credo perchè avevano la parola nazismo o fascismo nel dominio). la maggior parte erano cazzari ma c'erano anche un paio di tizi di grande cultura, uno conosceva a menadito la bibliografia di Evola e Guénon, un altro quella di Renzo De Felice.

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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1363 Messaggio da dostum »

A NATALE SIAMO TUTTI ARIANI

Palline di albero di Natale, cuscini, tazze e altri 'souvenir' decorate con svastiche ed effici di Adolf Hitler sono state sequestrate durante un raid in un negozio di merce neonazista in Germania, destinata alla vendita online. La polizia ha sequestrato più di 100 oggetti, tra cui anche il tradizionale "uomo che fuma", la statuetta che emette incenso dalla bocca, vestita però con l'uniforme hitleriana,magliette, calendari e anche dei candelabri con l'aquila nazista che stringe una svastica tra gli artigli.


Come racconta il Times gli oggetti sono stati trovati in una struttura a Zwickau, nella Germania orientale, durante una perquisizione di otto ore. Il proprietario 39enne, di cui non è stata rivelata l'identità, è accusato di diffusione di propaganda illegale e possesso di armi illegali. "Siamo riusciti a chiudere un'attività che distribuisce propaganda nazista al di fuori della regione", ha affermato Lutz Rodig, capo della polizia di Zwickau. "Siamo convinti di aver inferto un duro colpo alle strutture distributive della scena di estrema destra". I negozi online sono molto diffusi nel Paese ma la legge vieta la vendita di materiale di propaganda nazista. Alcuni però riescono a eludere le maglie della legge usando simboli hitleriani ma che non sono stati banditi, come ad esempio il sole nero.

Nicholas Potter, analista dell'estrema destra presso la Fondazione Amadeu-Antonio, un gruppo antirazzista, ha spiegato che "i negozi online di estrema destra, così come la scena musicale rock, sono molto importanti per i neonazisti, come fonte di reddito, ma anche in termini di ideologia”, anche perché i militanti di questi movimenti “hanno difficoltà a trovare un lavoro regolare, quindi guadagnano soldi in questo modo e gli acquirenti ottengono prodotti con cui possono identificarsi come appartenenti al gruppo”. Potter ha detto che invece del Natale, i devoti neonazisti celebrano una “Festa di Yule” basata sulle tradizioni germaniche legate al solstizio d'inverno, con una svastica anziché una croce, e doni portati non da Babbo Natale ma da “Frau Holle”, una figura che compare nelle fiabe dei fratelli Grimm e deriva da una dea pagana.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1364 Messaggio da dostum »

Palle DI nATALE

Palline e decorazioni natalizie inneggianti al nazismo sono apparse sull'albero di Natale di Montemurlo, in provincia di Prato. A segnalare il "grave episodio che ha macchiato questi giorni di festa" è il sindaco Simone Calamai, dalla pagina Facebook del Comune. "Ignoti hanno appeso all'albero di Natale davanti al municipio, l'albero di tutti i montemurlesi, una decina di palline con effigi naziste e l'immagine di Adolf Hitler con un cuore rosso", si legge nel post. "Si tratta di un episodio gravissimo che offende i valori su cui è nata la nostra Repubblica e la nostra democrazia", ha detto Calamai, che ha subito allertato la polizia municipale, intervenuta per rimuovere le decorazioni offensive.
alline con Hitler e un cuore rosso: un gesto oltraggioso"
Montemurlo è stata terra di partigiani e uno dei centri della Resistenza del Pratese contro l'occupazione tedesca e il nazifascismo. Si tratta di "un gesto che oltraggia tutti coloro che sono morti per i valori di libertà e pace e che si sono battuti per regalarci la Costituzione e la libertà. Non si tratta di una bravata. Sono profondamente indignato", ha continuato il sindaco. "Utilizzare le immagini di Hitler come decorazioni per l'albero di Natale è un'offesa per tutta la nostra comunità, riunita in questo simbolo di gioia e fratellanza per le festività. Sono già scattate le indagini della polizia municipale e a breve arriveremo a individuare i responsabili". Il palazzo comunale e tutta la zona sono sorvegliati da numerose telecamere e l'amministrazione comunale è già al lavoro per individuare i colpevoli.
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Re: Nazismo dilagante (OT)

#1365 Messaggio da dostum »

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E se il virus del Covid-19 fosse nato in laboratorio? Se i microrganismi responsabili del contagio mondiale fossero armi da guerra batteriologica sfuggite al controllo nei laboratori segretissimi in cui vengono sperimentate? Sono le ipotesi che danno sostanza e curiosità al recentissimo romanzo di fantascienza, fantastoria, fantapolitica e fantabiologia L’ultima arma del nazismo. È ispirato da vicende reali planetarie, di drammatica attualità, fa presente Gian Pietro Bontempi, autore di un’opera di fantasia pubblicata a novembre dalla casa editrice Publimedia di San Vendemiano-Treviso (2021, 218 pagine).

È di origini trevigiane, ma vive in Brasile, anche Bontempi, musicista e scrittore che ha voluto significativamente dedicare questo lavoro ai rappresentanti delle Nazioni Unite e all’impegno a favore dei diritti umani, della pace tra i popoli e del rispetto della scienza. Ha completato il ciclo di studi nel Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e nell’Università Mozarteum di Selburg, in Austria. Docente a sua volta e concertista di musica classica in Europa, America, Oceania e giornalista pubblicista, ha scritto centinaia di articoli di storia, economia, politica, musica e costume. Ha svolto incarichi politici in Italia dal 1993 al 2000 e fa parte di Associazioni culturali e organizzazioni umanitarie internazionali. Tra le sue pubblicazioni precedenti, un libro sul breve pontificato di Giovanni Paolo I, apparso nel 2000, in portoghese e una biografia di Franz Liszt (2019), anche in edizione italiana.

Spesso, nel passato, anche grandi scrittori (si pensi a Manzoni) hanno fatto ricorso all’artificio del manoscritto ritrovato, dal quale avrebbero tratto la narrazione proposta. Qui non ci sono testi dimenticati e ripescati, ma la vicenda si sviluppa da una ricerca genealogica, nata dalla curiosità di un ventiquattrenne per i suoi antenati, incentivata dal diario e oggetti di reduce rinvenuti in una cassetta di legno e sostenuta da un’indagine nel Museo di Monaco in Europa.

In Baviera esiste effettivamente un centro di documentazione sul nazionalsocialismo e in Brasile, prima della seconda guerra mondiale, facevano capo ad Hans Henning von Cossel movimenti nazisti tra gli immigrati tedeschi nella Confederazione brasiliana. Ma come si è detto per la pandemia, nelle pagine precedute dalla strepitosa copertina di Sergio Deucher, si parla di vicende inventate ispirate da vicende vere.
Hans Gebel, studente di medicina di discendenza alemanna, residente a Pomerode nel Sud del Brasile, decide di ricostruire l’albero genealogico della famiglia e si imbatte in un Gaspar Gebel, di cui ignorava l’esistenza. Trova per caso la tomba nello stesso cimitero della chiesa luterano dov’è sepolto il nonno Robert. A stento apprende dal padre che quel parente di cui nessuno parla volentieri, nipote del bisnonno Karl, era nato a Berlino, arrivato trentanovenne in Brasile nel secondo dopoguerra e morto nel 1968 a Pomerode.
La reticenza del padre, al quale il giovane deve strappare le parole di bocca, trova una spiegazione nel momento in cui ammette che Gaspar era un ufficiale di Hitler, sottrattosi alla giustizia nella Germania postbellica e rifugiato in incognito nel loro Stato di Santa Catarina.

Il racconto di Bontempi si fa subito intrigante per gli appassionati di storia. Chi ama la narrativa in genere potrà trovare interesse in una valida conduzione della trama e il pubblico femminile in qualche siparietto rosa e sentimentale, che si affaccia nel corso delle ricerche di Hans.
Conducono in Germania e Gaspar si rivela protagonista dello sterminio nazista nella triade del terrore: Eichmann, Mengele, Gebel.

Adolf Eichmann, obersturmbannführer SS, esperto in questioni ebraiche e “soluzione finale”, il “ragioniere” del programma di trasporto dei deportati da tutta Europa ai lager di annientamento. Josef Menegele, medico militare SS e antropologo, l’Angelo della Morte di Auschwitz-Birkenau che conduceva esperimenti eugenetici su cavie umane, gemelli e bambini. Gaspar Gebel, ufficiale SS, ricercatore di armi chimiche e biologiche. I primi due sono autentici (Eichmann è stato catturato in Argentina dai servizi israeliani, processato e giustiziato nel 1962; il dottor Mengele era fuggito in Paraguay ed è annegato a San Paolo). Il terzo è immaginario. Nel Museo Gebel è registrato tra le SS, matricola n. 103, classe 1908, scienziato e tecnico attivo a Berlino e poi nel campo di concentramento di Dachau, specialista in armi batteriologiche.

Con un docente universitario di diritto internazionale, Hans incontra tra gli altri il dott. Runic, del Dipartimento di biologia dell’Università di Vienna, che li mette sull’avviso: in tanti laboratori si conducono manipolazioni sul genoma dei virus. Gli scopi sono vari, compreso quello legittimo di cura, ma la situazione può sfuggire di mano e il mondo rischia d’essere colpito da nuove epidemie. I virus artificiali sono più resistenti di quelli naturali e i vaccini già disponibili sarebbero inefficaci. Occorrerebbero mesi o anni di sperimentazioni per metterli a punto. Si potrebbero verificare moltissimi decessi e complicazioni per i guariti. Il ricercatore si augura che non succeda, ma teme che le nuove scoperte scientifiche riserveranno all’umanità un futuro difficile...
Lettori del romanzo fanta-vero di Gian Pietro Bontempi, benvenuti all’inferno.
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