Nazismo dilagante (OT)
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Ho finalmente capito perché amo il nazismo e odio il fascismo!
Un fascista ti picchia perché crede di essere buono
Un nazista ti uccide perché sa di essere cattivo
E questo é tutto quello che ho da dire su questo argomento!
Un fascista ti picchia perché crede di essere buono
Un nazista ti uccide perché sa di essere cattivo
E questo é tutto quello che ho da dire su questo argomento!
“Quando il treno dei tuoi pensieri sferraglia verso il passato e le urla si fanno insopportabili, ricorda che c’è sempre la follia. La follia è l’uscita d’emergenza!”
Alan Moore the killing joke
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Certo che poi qualche risarcimento...................
https://www.lettera43.it/risarcimento-s ... e-distomo/
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DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Mi pare crudeltà togliere ai nazi le bionde....................
Il festival nazista rimasto senza birra
Magliette con scritte come “Adolfo era il migliore”, “Germania a noi tedeschi”, “Razzista”. Tatuaggi con, tra gli altri teschi, croci celtiche, il numero 88 (traduzione dell’acronimo di “Heil Hitler”) – oppure coperti da vistosi cerotti o bende. Ai cancelli grandi drappi con le parole: “Fratellanza Ariana”.
Alcuni esempi di ciò che lo scorso fine settimana si è visto ad Ostritz, paese di 2.600 abitanti all’estremo est della Sassonia. Dove almeno 700 neonazisti si sono radunati per la terza edizione – in poco più di un anno – del festival rock di estrema destra organizzato dall’alto dirigente del partito NPD, Thorsten Heise. L’evento, sull’area di un albergo accanto al confine polacco, è considerato uno dei principali del genere in Germania. Il nome completo è “Scudo e Spada”, le iniziali suonano come “SS”.
Le auto dei partecipanti avevano soprattutto targhe tedesche, alcune polacche o austriache. La polizia, presente in forze compresi due idranti, le ha controllate una ad una. Lo stesso con chi è arrivato a piedi ai cancelli. Agenti erano poi schierati anche all’interno dell’area del festival.
Dove questa volta, a differenza del passato, erano vietati gli alcoolici. L’amministrazione locale ha messo sotto sequestro oltre 4000 litri di birra. E gli abitanti di Ostritz hanno acquistato le scorte dell’unico supermercato – onde evitare, stavolta, il continuo andirivieni per le stradine del paese di gruppi di neonazisti ubriachi. Misure che hanno reso loro più difficile procurarsi alcool – ciononostante se ne sono visti diversi in uno stato che non appariva esattamente sobrio.
Tra i partecipanti al festival si sono sentiti parecchi commenti razzisti o antisemiti. Più di una volta ci sono state provocazioni o minacce verso i giornalisti. “La polizia non potrà essere sempre assieme a voi”, ha detto uno passando accanto ai cronisti. Altri urtavano gli obiettivi dei fotografi oppure cercavano di spintonarli.
Con gran parte dei gruppi musicali il coinvolgimento del pubblico non è sembrato molto alto – parecchi restavano seduti, gli applausi erano generalmente deboli. Con i gruppi finali, nomi noti nell’ambiente come i Kategorie C, si è vista più gente e più entusiasmo davanti al palco. E sono stati notati anche diversi saluti hitleriani.
Questi concerti, dicono osservatori della scena di estrema destra, hanno diverse funzioni. Henrik Merker è un giornalista specializzato sul tema. Da una parte, spiega, questo genere di festival ha un chiaro carattere di “collegamento” tra membri della scena internazionale, che in queste occasioni si incontrano, fanno progetti. Poi c’è l’aspetto finanziario: con biglietti che costano anche 50 euro, eventi che hanno centinaia di partecipanti possono portare in cassa una discreta cifra. E in zone rurali, dove magari mancano per i giovani attività per il tempo libero, questi eventi possono contribuire a far avvicinare potenziali nuove leve.
La stagione dei festival rock di estrema destra non è finita qui. Il prossimo evento di richiamo, a Themar in Turingia, è annunciato per i primi di luglio.
Aggiornato lunedì 24 giugno 2019 ore 20:36
Il festival nazista rimasto senza birra
Magliette con scritte come “Adolfo era il migliore”, “Germania a noi tedeschi”, “Razzista”. Tatuaggi con, tra gli altri teschi, croci celtiche, il numero 88 (traduzione dell’acronimo di “Heil Hitler”) – oppure coperti da vistosi cerotti o bende. Ai cancelli grandi drappi con le parole: “Fratellanza Ariana”.
Alcuni esempi di ciò che lo scorso fine settimana si è visto ad Ostritz, paese di 2.600 abitanti all’estremo est della Sassonia. Dove almeno 700 neonazisti si sono radunati per la terza edizione – in poco più di un anno – del festival rock di estrema destra organizzato dall’alto dirigente del partito NPD, Thorsten Heise. L’evento, sull’area di un albergo accanto al confine polacco, è considerato uno dei principali del genere in Germania. Il nome completo è “Scudo e Spada”, le iniziali suonano come “SS”.
Le auto dei partecipanti avevano soprattutto targhe tedesche, alcune polacche o austriache. La polizia, presente in forze compresi due idranti, le ha controllate una ad una. Lo stesso con chi è arrivato a piedi ai cancelli. Agenti erano poi schierati anche all’interno dell’area del festival.
Dove questa volta, a differenza del passato, erano vietati gli alcoolici. L’amministrazione locale ha messo sotto sequestro oltre 4000 litri di birra. E gli abitanti di Ostritz hanno acquistato le scorte dell’unico supermercato – onde evitare, stavolta, il continuo andirivieni per le stradine del paese di gruppi di neonazisti ubriachi. Misure che hanno reso loro più difficile procurarsi alcool – ciononostante se ne sono visti diversi in uno stato che non appariva esattamente sobrio.
Tra i partecipanti al festival si sono sentiti parecchi commenti razzisti o antisemiti. Più di una volta ci sono state provocazioni o minacce verso i giornalisti. “La polizia non potrà essere sempre assieme a voi”, ha detto uno passando accanto ai cronisti. Altri urtavano gli obiettivi dei fotografi oppure cercavano di spintonarli.
Con gran parte dei gruppi musicali il coinvolgimento del pubblico non è sembrato molto alto – parecchi restavano seduti, gli applausi erano generalmente deboli. Con i gruppi finali, nomi noti nell’ambiente come i Kategorie C, si è vista più gente e più entusiasmo davanti al palco. E sono stati notati anche diversi saluti hitleriani.
Questi concerti, dicono osservatori della scena di estrema destra, hanno diverse funzioni. Henrik Merker è un giornalista specializzato sul tema. Da una parte, spiega, questo genere di festival ha un chiaro carattere di “collegamento” tra membri della scena internazionale, che in queste occasioni si incontrano, fanno progetti. Poi c’è l’aspetto finanziario: con biglietti che costano anche 50 euro, eventi che hanno centinaia di partecipanti possono portare in cassa una discreta cifra. E in zone rurali, dove magari mancano per i giovani attività per il tempo libero, questi eventi possono contribuire a far avvicinare potenziali nuove leve.
La stagione dei festival rock di estrema destra non è finita qui. Il prossimo evento di richiamo, a Themar in Turingia, è annunciato per i primi di luglio.
Aggiornato lunedì 24 giugno 2019 ore 20:36
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: Nazismo dilagante (OT)
https://www.open.online/2019/06/26/germ ... kt2hIBeZMQ
https://www.open.online/2019/06/17/chi- ... i-tedesco/
https://www.telegraph.co.uk/news/2019/0 ... d-germany/
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
Re: Nazismo dilagante (OT)
Ha fatto fortuna con mio padre vendendo l'auto di Hitler"
Placcato dai parenti e allontanato dal funerale dello zio. Il surreale episodio si è verificato nel luglio del 2016 cappella a Riddes, nel Canton Vallese, e si è trascinato fino al Tribunale federale di Losanna.
Il protagonista della vicenda è un cittadino vodese presentatosi al funerale dello zio, che non vedeva da una quindicina di anni. Il prete stava ripercorrendo la vita del defunto, un ricco industriale polacco spentosi all’età di 96 anni, quando il nipote lo aveva interrotto in due occasioni per ricordare ai presenti che la società di famiglia era stata creata anche grazie all’aiuto di suo padre, morto diversi anni prima, che aveva venduto l’auto di famiglia, nientemeno che l’ultima Mercedes di Adolf Hitler.
I due fratelli, molto legati e attivi contro gli occupanti nazisti durante la Seconda Guerra mondiale, avevano acquistato la vettura decappottabile che il Führer voleva regalare al dittatore spagnolo Francisco Franco per 5'000 franchi alla fine del conflitto. A differenza dei loro discendenti, i due erano rimasti molto legati durante tutta la loro vita.
Il nipote del defunto era stato dapprima invitato a tacere dagli invitati. Complice anche i rapporti molto tesi tra le famiglie, la situazione era rapidamente degenerata e l'uomo era stato addirittura placcato da alcuni invitati e portato fuori di peso dalla cappella. Due agenti di polizia intervenuti sul posto gli avevano impedito di rientrare nella cappella. Uno dei figli del defunto lo aveva in seguito denunciato.
Per questo motivo il 28 marzo 2017 il Tribunale distrettuale di Martigny e St-Maurice lo aveva riconosciuto colpevole di turbamento della pace dei defunti e condannato a una pena pecuniaria di 10 aliquote giornaliere da 60 franchi sospesa condizionalmente per due anni.
Il nipote, che si era sempre difeso sostenendo di non aver insultato nessuno e affermando che lo zio sarebbe stato contento del suo intervento, aveva ricorso fino al Tribunale federale per contestare la condanna, ma senza successo. Con sentenza dell’11 giugno scorso il giudici di Mon Repos hanno infatti respinto il suo ricorso, ponendo a suo carico anche 3'000 franchi di spese giudiziarie.
(Sentenza 6B_515/2019 dell'11 giugno 2019)
Placcato dai parenti e allontanato dal funerale dello zio. Il surreale episodio si è verificato nel luglio del 2016 cappella a Riddes, nel Canton Vallese, e si è trascinato fino al Tribunale federale di Losanna.
Il protagonista della vicenda è un cittadino vodese presentatosi al funerale dello zio, che non vedeva da una quindicina di anni. Il prete stava ripercorrendo la vita del defunto, un ricco industriale polacco spentosi all’età di 96 anni, quando il nipote lo aveva interrotto in due occasioni per ricordare ai presenti che la società di famiglia era stata creata anche grazie all’aiuto di suo padre, morto diversi anni prima, che aveva venduto l’auto di famiglia, nientemeno che l’ultima Mercedes di Adolf Hitler.
I due fratelli, molto legati e attivi contro gli occupanti nazisti durante la Seconda Guerra mondiale, avevano acquistato la vettura decappottabile che il Führer voleva regalare al dittatore spagnolo Francisco Franco per 5'000 franchi alla fine del conflitto. A differenza dei loro discendenti, i due erano rimasti molto legati durante tutta la loro vita.
Il nipote del defunto era stato dapprima invitato a tacere dagli invitati. Complice anche i rapporti molto tesi tra le famiglie, la situazione era rapidamente degenerata e l'uomo era stato addirittura placcato da alcuni invitati e portato fuori di peso dalla cappella. Due agenti di polizia intervenuti sul posto gli avevano impedito di rientrare nella cappella. Uno dei figli del defunto lo aveva in seguito denunciato.
Per questo motivo il 28 marzo 2017 il Tribunale distrettuale di Martigny e St-Maurice lo aveva riconosciuto colpevole di turbamento della pace dei defunti e condannato a una pena pecuniaria di 10 aliquote giornaliere da 60 franchi sospesa condizionalmente per due anni.
Il nipote, che si era sempre difeso sostenendo di non aver insultato nessuno e affermando che lo zio sarebbe stato contento del suo intervento, aveva ricorso fino al Tribunale federale per contestare la condanna, ma senza successo. Con sentenza dell’11 giugno scorso il giudici di Mon Repos hanno infatti respinto il suo ricorso, ponendo a suo carico anche 3'000 franchi di spese giudiziarie.
(Sentenza 6B_515/2019 dell'11 giugno 2019)
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: Nazismo dilagante (OT)
centotrent’anni dalla sua nascita, avvenuta il 20 aprile 1889, gli studiosi non smettono di confrontarsi con il personaggio che più di ogni altro ha segnato la storia del XX secolo. Nonostante milioni di pagine siano state scritte su di lui, infatti, Adolf Hitler rimane una figura enigmatica.
Fu soltanto un opportunista privo di valori morali e dominato da un’insaziabile sete di potere? O incarnando le speranze e il desiderio di rivincita della società tedesca fu piuttosto l’espressione dello spirito del suo tempo? L’uomo che per oltre un decennio tenne l’Europa e il mondo intero con il fiato sospeso era un individuo scialbo e incapace di tessere relazioni sociali – un «guscio vuoto», come lo definì lo storico Ian Kershaw – oppure un politico astuto, determinato a perseguire una strategia ben precisa?
La monumentale opera di Volker Ullrich, la più completa ed esaustiva biografia del Führer mai scritta, di cui L’ascesa costituisce il primo volume, si propone di affrontare questi e altri interrogativi a partire dalla sterminata bibliografia sull’argomento, ma attingendo anche a documenti conservati nei numerosi archivi tedeschi e divenuti accessibili solo di recente. Atti ufficiali del Terzo Reich, diari e testimonianze di funzionari del Partito nazista, nonché gli scritti e i discorsi inediti di Hitler risalenti al periodo 1925-1933 consentono di arricchire di nuovi dettagli la sorprendente parabola politica del Führer e la sua personalità, con le sconcertanti contraddizioni e incongruenze che la caratterizzano.
La figura del dittatore emerge nella sua innegabile complessità, perché, lungi dall’essere un uomo senza qualità, Hitler possedeva molti talenti, primo fra tutti quello di saper sommuovere gli istinti della massa.
Ullrich ci svela l’uomo dietro il personaggio pubblico e apre scorci illuminanti sulla sua vita privata, sui suoi rapporti con la famiglia, le donne e i fedelissimi: dall’infanzia ai fallimenti giovanili a Vienna, dalle esperienze durante la prima guerra mondiale fino all’ascesa a capo del partito.
La «normalizzazione del mostro», anziché contribuire ad assolverlo e a minimizzare i suoi crimini, lo rende ancora più inquietante, perché illustra passo dopo passo e con ineguagliabile chiarezza il percorso attraverso il quale la mente di un uomo comune è arrivata a concepire la più scellerata e inspiegabile tragedia della storia.”
Fu soltanto un opportunista privo di valori morali e dominato da un’insaziabile sete di potere? O incarnando le speranze e il desiderio di rivincita della società tedesca fu piuttosto l’espressione dello spirito del suo tempo? L’uomo che per oltre un decennio tenne l’Europa e il mondo intero con il fiato sospeso era un individuo scialbo e incapace di tessere relazioni sociali – un «guscio vuoto», come lo definì lo storico Ian Kershaw – oppure un politico astuto, determinato a perseguire una strategia ben precisa?
La monumentale opera di Volker Ullrich, la più completa ed esaustiva biografia del Führer mai scritta, di cui L’ascesa costituisce il primo volume, si propone di affrontare questi e altri interrogativi a partire dalla sterminata bibliografia sull’argomento, ma attingendo anche a documenti conservati nei numerosi archivi tedeschi e divenuti accessibili solo di recente. Atti ufficiali del Terzo Reich, diari e testimonianze di funzionari del Partito nazista, nonché gli scritti e i discorsi inediti di Hitler risalenti al periodo 1925-1933 consentono di arricchire di nuovi dettagli la sorprendente parabola politica del Führer e la sua personalità, con le sconcertanti contraddizioni e incongruenze che la caratterizzano.
La figura del dittatore emerge nella sua innegabile complessità, perché, lungi dall’essere un uomo senza qualità, Hitler possedeva molti talenti, primo fra tutti quello di saper sommuovere gli istinti della massa.
Ullrich ci svela l’uomo dietro il personaggio pubblico e apre scorci illuminanti sulla sua vita privata, sui suoi rapporti con la famiglia, le donne e i fedelissimi: dall’infanzia ai fallimenti giovanili a Vienna, dalle esperienze durante la prima guerra mondiale fino all’ascesa a capo del partito.
La «normalizzazione del mostro», anziché contribuire ad assolverlo e a minimizzare i suoi crimini, lo rende ancora più inquietante, perché illustra passo dopo passo e con ineguagliabile chiarezza il percorso attraverso il quale la mente di un uomo comune è arrivata a concepire la più scellerata e inspiegabile tragedia della storia.”
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Cazzo Baalkaan te la sei persa?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
BALKAANBUS
Guida il bus mostrando il tatuaggio con la scritta “Mein Kampf”. Flixbus sospende l’autista
La decisione dopo un’ondata di indignazione scatenata da un passeggero che ha scattato una foto del braccio tatuato con caratteri gotici. L’azienda in un primo momento si era detta «orgogliosa di avere un team multinazionale e autisti di tutti i settori culturali»
La compagnia di trasporti Flixbus ha fatto sapere di aver escluso dalle sue linee un autista italiano che ha sul braccio un tatuaggio con il nome del libro di Adolf Hitler, «Mein Kampf». La decisione è arrivata dopo un’ondata di indignazione, scatenata da un passeggero che ha scattato una fotografia del braccio tatuato con caratteri gotici, poi diffusa su Twitter con la domanda: «Com’è possibile che un vostro autista possa portare un tatuaggio del genere? È compatibile con i valori della vostra compagnia?». Ne è seguita una valanga di commenti di condanna e indignazione.
L’autista, impiegato in un’impresa italiana che lavora per Flixbus, è stato sospeso all’arrivo a Bergamo, ha confermato la compagnia. L’autista, dipendente di un’azienda italiana che lavorava sotto contratto per Flixbus, è stato sospeso al suo arrivo a Bergamo dopo un viaggio da Tolosa. Lo ha confermato ad Afp, Raphael Daniel, portavoce della multinazionale di trasporti. «Non lavorerà più sulle sulle nostre linee», ha aggiunto Daniel. Flixbus ha preso la decisione anche per rimediare a una prima risposta su Twitter alla denuncia del passeggero che non era piaciuta agli utenti. L’azienda si era detta «orgogliosa di essere una multinazionale con un team multinazionale e autisti di tutti i settori culturali che lavorano per noi, quindi non accettiamo alcuna discriminazione di origine o religione nei confronti dei nostri clienti o dipendenti». Il portavoce ha poi riconosciuto che si è tratto di una «sfortunata» formulazione e di una «interpretazione errata» in quanto la società intendeva dimostrare zero tolleranza per fenomeni simili.
Guida il bus mostrando il tatuaggio con la scritta “Mein Kampf”. Flixbus sospende l’autista
La decisione dopo un’ondata di indignazione scatenata da un passeggero che ha scattato una foto del braccio tatuato con caratteri gotici. L’azienda in un primo momento si era detta «orgogliosa di avere un team multinazionale e autisti di tutti i settori culturali»
La compagnia di trasporti Flixbus ha fatto sapere di aver escluso dalle sue linee un autista italiano che ha sul braccio un tatuaggio con il nome del libro di Adolf Hitler, «Mein Kampf». La decisione è arrivata dopo un’ondata di indignazione, scatenata da un passeggero che ha scattato una fotografia del braccio tatuato con caratteri gotici, poi diffusa su Twitter con la domanda: «Com’è possibile che un vostro autista possa portare un tatuaggio del genere? È compatibile con i valori della vostra compagnia?». Ne è seguita una valanga di commenti di condanna e indignazione.
L’autista, impiegato in un’impresa italiana che lavora per Flixbus, è stato sospeso all’arrivo a Bergamo, ha confermato la compagnia. L’autista, dipendente di un’azienda italiana che lavorava sotto contratto per Flixbus, è stato sospeso al suo arrivo a Bergamo dopo un viaggio da Tolosa. Lo ha confermato ad Afp, Raphael Daniel, portavoce della multinazionale di trasporti. «Non lavorerà più sulle sulle nostre linee», ha aggiunto Daniel. Flixbus ha preso la decisione anche per rimediare a una prima risposta su Twitter alla denuncia del passeggero che non era piaciuta agli utenti. L’azienda si era detta «orgogliosa di essere una multinazionale con un team multinazionale e autisti di tutti i settori culturali che lavorano per noi, quindi non accettiamo alcuna discriminazione di origine o religione nei confronti dei nostri clienti o dipendenti». Il portavoce ha poi riconosciuto che si è tratto di una «sfortunata» formulazione e di una «interpretazione errata» in quanto la società intendeva dimostrare zero tolleranza per fenomeni simili.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: Nazismo dilagante (OT)
Ho letto che sono neonazisti juventini, se vero, lo volevano usare come petardo?
...ma fa anal??? (by Trez 2001)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
La nostra Clara è troppo avanti, del tipo se uno fa una scoreggia lei l'ha già annusata prima che esca dal buco del culo. (Trez 2015)
Re: Nazismo dilagante (OT)
ma dal Donbass come lo hanno portato in Italia poi ?
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: Nazismo dilagante (OT)
Con un barcone delle ONG.
Poi l'hanno passato su una lancia della guardia costiera.
C'è la guerra da quelle parti, non dimentichiamolo.
Poi l'hanno passato su una lancia della guardia costiera.
C'è la guerra da quelle parti, non dimentichiamolo.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: Nazismo dilagante (OT)
maledetti foreign fighters !
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
Re: Nazismo dilagante (OT)
Eh già è verocicciuzzo ha scritto:maledetti foreign fighters !
https://www.lantidiplomatico.it/dettnew ... 119_29499/
d'altronde il missile era del Qatar schierato col governo nazista e golpista di Kiev
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- OSCAR VENEZIA
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- Iscritto il: 12/02/2009, 15:54
Re: Nazismo dilagante (OT)
Sara’ nazista ma il taglio di capelli mi ricorda molto Mao tse tung, il pazzodboon ha scritto:
del grande balzo in avanti per capirci.