Nazismo dilagante (OT)
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Re: Nazismo dilagante (OT)
"Un grido s’avvicina, attraversando il cielo. È già successo prima, però niente di paragonabile ad adesso. Ormai è troppo tardi. L’Evacuazione prosegue, ma è tutta scena. Le luci dei vagoni sono spente. Sono spente anche fuori. In alto, sopra la sua testa, si ergono le travi oblique, vecchie quanto la regina di ferro, e più in alto ancora una vetrata in grado di lasciar filtrare la luce del giorno. Sennonché è notte. La vetrata cadrà giù – presto – sarà un crollo temibile, spettacolare, il crollo di un palazzo di cristallo. Però avverrà nel buio più totale, senza neppure un barlume di luce a rischiararlo, un grande schianto invisibile e nient’altro."
Incipit di uno dei libri più enigmatici mai scritti: da lì in poi seguiremo le gesta del Capitano Tyron Slothorp, perché l'eccitazione sessuale di Slothorp si manifesta sul luogo dove piomberà la V2. Tra le ricerche finanziate dalla Wehrmacht, ce n'è una gestita da un certo Laszlo Jamf che, in anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, aveva come obiettivo il condizionamento del piccolo Slothorp ad avere un'erezione a seguito di un determinato stimolo. Qui mi fermo perché le vicende sono intricatissime e passano attraverso un rapporto omosessuale tra Enzian (un nazista di colore) e un certo Blicero, funzionario dell'Intelligence inglese. Questo Enzian era un esperto di missilistica dello Schwarzkommando delle SS, quello che dalle coste olandesi schiacciava il bottone rosso per lanciare i V2, direzione Londra.
(Gravity's Rainbow, 1973 - Thomas Pynchon)
Incipit di uno dei libri più enigmatici mai scritti: da lì in poi seguiremo le gesta del Capitano Tyron Slothorp, perché l'eccitazione sessuale di Slothorp si manifesta sul luogo dove piomberà la V2. Tra le ricerche finanziate dalla Wehrmacht, ce n'è una gestita da un certo Laszlo Jamf che, in anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale, aveva come obiettivo il condizionamento del piccolo Slothorp ad avere un'erezione a seguito di un determinato stimolo. Qui mi fermo perché le vicende sono intricatissime e passano attraverso un rapporto omosessuale tra Enzian (un nazista di colore) e un certo Blicero, funzionario dell'Intelligence inglese. Questo Enzian era un esperto di missilistica dello Schwarzkommando delle SS, quello che dalle coste olandesi schiacciava il bottone rosso per lanciare i V2, direzione Londra.
(Gravity's Rainbow, 1973 - Thomas Pynchon)
Re: Nazismo dilagante (OT)
Perverso, impotente, pedofilo, donnaiolo, bisessuale. Cosa sappiamo veramente del rapporto di Adolf Hitler con il sesso? Per comprendere la genesi del “mostro”, molti studiosi si sono soffermati sugli aspetti legati alla vita privata e alla biografia del Führer. Alain Libert e Victor Drossart si addentrano nella sfera più intima di Hitler, ricostruendone in dettaglio avventure sentimentali e abitudini sessuali inconfessabili. Dall’inclinazione sadomasochista alla presunta infezione contratta da una prostituta ebrea, è un Hitler scandaloso quello che emerge dai documenti e dalle testimonianze raccolte dai due storici. Una vita sessuale “insostenibile e disperata” che sfugge alle facili diagnosi e che, in certi suoi aspetti, contraddice totalmente i proclami della retorica nazista.
P.S
L'Arcobaleno della Gravità è di una noia mortale,molto meglio "V" o "L'Incanto del lotto 49" ho riletto 4 o 5 volte il finale se qualcuno è in grado di spiegarmelo sarò grato.La stessa cosa vale per "La Stella di Ratner" di De Lillo,IMHO il problema è che vogliono imitare P.K.Dick ma senza averne il talento visionario.
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Baalkaan hai la machina targata Sassari?
VE LA MERITATE GIORGIA
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Re: Nazismo dilagante (OT)
I concetti "meglio" e "peggio" hanno variabili infinite che attengono molto al personale.dostum ha scritto:P.S L'Arcobaleno della Gravità è di una noia mortale,molto meglio "V" o "L'Incanto del lotto 49"
Pynchon è una bestia rara, o lo ami o lo bruci sul rogo.
Re: Nazismo dilagante (OT)
Ovviamente trattasi di valutazione personale,tuttavia trovo più interessanti i coevi "J.R" di Gaddis oppure (anche se non è tradotto in italiano) "Il Rogo pubblico" di Robert Coover tuttosommato anche "Vineland" mi appare maggiormente riuscito ,vengono accomunati sotto l'etichetta di "romanzi postmoderni" oppure iperromanzi,ma pure questo è discutibile. (si dovrebbe aggiungere "Giles La Capra"di Barth ma è irreperibile da un bel pezzo).Wes ha scritto:I concetti "meglio" e "peggio" hanno variabili infinite che attengono molto al personale.dostum ha scritto:P.S L'Arcobaleno della Gravità è di una noia mortale,molto meglio "V" o "L'Incanto del lotto 49"
Pynchon è una bestia rara, o lo ami o lo bruci sul rogo.
https://libri.cx/giles-ragazzo-capra-o- ... rth-pdf-2/
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Ahhh...conosci Coover! A me "Sculacciando la cameriera" era piaciuto molto.
Quello che faccio fatica a digerire è la nostra smania di catalogare tutto e tutti; questa storia del romanzo postmoderno/iperromanzo mi ha sempre lasciato perplesso.
Faulkner, Joyce avevano già esplorato questo mare, prima ancora che qualcuno coniasse il termine "postmoderno".
Ma stiamo andando doppiamente in OT!!!
Quello che faccio fatica a digerire è la nostra smania di catalogare tutto e tutti; questa storia del romanzo postmoderno/iperromanzo mi ha sempre lasciato perplesso.
Faulkner, Joyce avevano già esplorato questo mare, prima ancora che qualcuno coniasse il termine "postmoderno".
Ma stiamo andando doppiamente in OT!!!
Re: Nazismo dilagante (OT)
Torniamo IT
storia tedesca del dopoguerra non può essere rinchiusa nella leggenda dorata della ricostruzione, della nascita di una democrazia modello, del miracolo economico, del ritorno graduale nel gruppo delle grandi potenze, fino alla clamorosa riunificazione, nel 1990, con la parte orientale rimasta ostaggio del blocco sovietico. La realtà è molto più complessa e soprattutto più ambigua.
In questo libro sorprendente, e spesso inquietante, Alfred Wahl mostra i limiti della denazificazione avviata sotto l’autorità o il controllo degli Alleati durante il periodo di occupazione, durato fino al 1949. E soprattutto ricostruisce la politica del Governo Adenauer, incentrata sulla clemenza verso gli ex nazisti (ritenuti per lo più ubbidienti conformisti) e favorevole alla loro presenza nelle nuove strutture politiche e amministrative, oltre che in quelle economiche e culturali.
Questa sostanziale continuità della classe dirigente – che ha fatto parlare di una seconda vita del nazionalsocialismo – non ha smesso di pesare sul presente, come dimostrano i numerosi processi, dibattiti e scandali che hanno scosso la società tedesca fino a oggi. Il «passato che non passa» continua a influenzare, con i suoi incessanti richiami, la cultura politica e la coscienza collettiva della più popolosa e ricca democrazia europea.
«I tedeschi sono stati liberati da Hitler, ma non riusciranno mai a sbarazzarsene. Persino da morto, Hitler sarà sempre presente tra di noi, tra coloro che gli sono sopravvissuti, coloro che sono vissuti dopo e persino tra quelli che non sono ancora nati.»
– Eberhard Jäckel, storico tedesco
storia tedesca del dopoguerra non può essere rinchiusa nella leggenda dorata della ricostruzione, della nascita di una democrazia modello, del miracolo economico, del ritorno graduale nel gruppo delle grandi potenze, fino alla clamorosa riunificazione, nel 1990, con la parte orientale rimasta ostaggio del blocco sovietico. La realtà è molto più complessa e soprattutto più ambigua.
In questo libro sorprendente, e spesso inquietante, Alfred Wahl mostra i limiti della denazificazione avviata sotto l’autorità o il controllo degli Alleati durante il periodo di occupazione, durato fino al 1949. E soprattutto ricostruisce la politica del Governo Adenauer, incentrata sulla clemenza verso gli ex nazisti (ritenuti per lo più ubbidienti conformisti) e favorevole alla loro presenza nelle nuove strutture politiche e amministrative, oltre che in quelle economiche e culturali.
Questa sostanziale continuità della classe dirigente – che ha fatto parlare di una seconda vita del nazionalsocialismo – non ha smesso di pesare sul presente, come dimostrano i numerosi processi, dibattiti e scandali che hanno scosso la società tedesca fino a oggi. Il «passato che non passa» continua a influenzare, con i suoi incessanti richiami, la cultura politica e la coscienza collettiva della più popolosa e ricca democrazia europea.
«I tedeschi sono stati liberati da Hitler, ma non riusciranno mai a sbarazzarsene. Persino da morto, Hitler sarà sempre presente tra di noi, tra coloro che gli sono sopravvissuti, coloro che sono vissuti dopo e persino tra quelli che non sono ancora nati.»
– Eberhard Jäckel, storico tedesco
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Re: Nazismo dilagante (OT)
I Goti ed i Longobardi erano tutti fascisti.
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Vedi Baalkaann un temperamento artistoide come il Fuhrer niente può contro una mente allenata ovviamente Adolf scelse il Nero,32 anni dopo cercò la rivincita e gli andò anche peggio
Cento anni fa, Hitler giocò a scacchi con Lenin. Non è fantapolitica, anche se saranno molti i dubbi da confutare. Ma di quella scena storica esiste addirittura un ritratto, firmato da Emma Lowenstramm, che fu maestra di disegno del dittatore tedesco durante la sua residenza a Vienna. Ed è proprio la capitale viennese a fare da scenario all’immagine che immortala i due (nella foto ripresa dal Daily Telegraph).
Nel 1909 Hitler era un artista alle prime armi, mentre il padre dell’Unione sovietica si trovava in città come esiliato. La casa dove si sarebbero sfidati a scacchi apparteneva ad una influente famiglia ebrea. A portare alla luce il ritratto sono stati i discendenti della Lowenstramm che stanno cercando di mettere all’asta la prova di quell’incontro: il prezzo dell’opera è già stato fissato a 40.000 sterline, l’equivalente di quasi 46.000 euro. Ma la quotazione è destinata a salire.
Sul retro del ritratto compare la scritta: “Partita di scacchi: Lenin con Hitler – Vienna 1909”.
Il collezionista Richard Westwood- Brookes, che sta cercando di vendere il ritratto, ha raccontato: “Sembra troppo bello per essere vero, ma il padre del venditore ha speso un’intera vita per provarlo”. Infatti l’antenato della pittrice ha “compilato un documento di 300 pagine e speso una ingente somma di denaro per ingaggiare degli esperti che esaminassero il disegno. La firma in matita sul retro è considerata genuina per l’80% e c’è la prova che Emma Lowenstramm visse veramente”.
Brookes ha aggiunto che “Hitler nel 1909 era un imbianchino e la sua maestra ebrea Emma fu l’autrice del ritratto”.
Nella capitale dell’Austria aveva trovato rifugio anche Lenin dal 1907, in fuga dalle autorità russe. “A quel tempo Vienna era un focolaio di intrighi politici”, ha proseguito Brookes, da sempre cultore e ricercatore di oggetti e documenti appartenuti al dittatore nazista. E quindi l’ipotesi che l’incontro sia davvero avvenuto non è da scartare a priori.
Cento anni fa, Hitler giocò a scacchi con Lenin. Non è fantapolitica, anche se saranno molti i dubbi da confutare. Ma di quella scena storica esiste addirittura un ritratto, firmato da Emma Lowenstramm, che fu maestra di disegno del dittatore tedesco durante la sua residenza a Vienna. Ed è proprio la capitale viennese a fare da scenario all’immagine che immortala i due (nella foto ripresa dal Daily Telegraph).
Nel 1909 Hitler era un artista alle prime armi, mentre il padre dell’Unione sovietica si trovava in città come esiliato. La casa dove si sarebbero sfidati a scacchi apparteneva ad una influente famiglia ebrea. A portare alla luce il ritratto sono stati i discendenti della Lowenstramm che stanno cercando di mettere all’asta la prova di quell’incontro: il prezzo dell’opera è già stato fissato a 40.000 sterline, l’equivalente di quasi 46.000 euro. Ma la quotazione è destinata a salire.
Sul retro del ritratto compare la scritta: “Partita di scacchi: Lenin con Hitler – Vienna 1909”.
Il collezionista Richard Westwood- Brookes, che sta cercando di vendere il ritratto, ha raccontato: “Sembra troppo bello per essere vero, ma il padre del venditore ha speso un’intera vita per provarlo”. Infatti l’antenato della pittrice ha “compilato un documento di 300 pagine e speso una ingente somma di denaro per ingaggiare degli esperti che esaminassero il disegno. La firma in matita sul retro è considerata genuina per l’80% e c’è la prova che Emma Lowenstramm visse veramente”.
Brookes ha aggiunto che “Hitler nel 1909 era un imbianchino e la sua maestra ebrea Emma fu l’autrice del ritratto”.
Nella capitale dell’Austria aveva trovato rifugio anche Lenin dal 1907, in fuga dalle autorità russe. “A quel tempo Vienna era un focolaio di intrighi politici”, ha proseguito Brookes, da sempre cultore e ricercatore di oggetti e documenti appartenuti al dittatore nazista. E quindi l’ipotesi che l’incontro sia davvero avvenuto non è da scartare a priori.
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- OSCAR VENEZIA
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Re: Nazismo dilagante (OT)
[quote="dostum"]Torniamo IT
Interessante.
Mai banale Dostum nelle segnalazioni e nella documentazione.
Hai sentito il terremoto ? Questi sono gli Dei che sono incazzati per come e’ ridotta Roma
Interessante.
Mai banale Dostum nelle segnalazioni e nella documentazione.
Hai sentito il terremoto ? Questi sono gli Dei che sono incazzati per come e’ ridotta Roma
Re: Nazismo dilagante (OT)
Fiumicino, tornano le svastiche sopra i versi dei poeti
La battaglia sui muri a Fiumicino non è ancora finita. Scritte con spray nero questa mattina ricoprono i fogli bianchi con sonetti di poeti che erano apparsi ieri mattina per ricoprire scritte di Forza nuova e svastiche. Una risposta, insomma, al gesto di chi aveva voluto coprire le svastiche con le poesie di Ungaretti e Leopardi. Alcuni fogli appaiono anche strappati ed è apparsa anche una scritta contro il sindaco Esterino Montino, con accanto anche una svastica: «Montino come Pallotta!».
P.S.
Scusa Oscar quale è il rapporto tra il terremoto (che non ho sentito affatto) ed il nazzismo?
La battaglia sui muri a Fiumicino non è ancora finita. Scritte con spray nero questa mattina ricoprono i fogli bianchi con sonetti di poeti che erano apparsi ieri mattina per ricoprire scritte di Forza nuova e svastiche. Una risposta, insomma, al gesto di chi aveva voluto coprire le svastiche con le poesie di Ungaretti e Leopardi. Alcuni fogli appaiono anche strappati ed è apparsa anche una scritta contro il sindaco Esterino Montino, con accanto anche una svastica: «Montino come Pallotta!».
P.S.
Scusa Oscar quale è il rapporto tra il terremoto (che non ho sentito affatto) ed il nazzismo?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
Ustascia Forever
Dubrovnik, una svastica “compare” su un campo di calcio
25.06.2019 – 11.36 – Una gigantesca svastica è comparsa ieri in un campo di calcio di un paesino della Croazia, Hladnica, a breve distanza da Ragusa (Dubrovnik). Il simbolo è stato realizzato con le panchine di bordocampo. I primi passanti hanno fotografato la svastica e allertato le autorità, le quali ora sperano di rintracciare il colpevole dall’analisi delle telecamere. La notizia è rapidamente rimbalzata dai media locali, fino ai giornali croati, arrivando infine a La Voce del Popolo. Secondo la Questura di Ragusa, “le indagini sono in corso”. La notizia riveste un certo interesse nella misura in cui la svastica tende a ricomparire durante alcune partite di calcio della Croazia; dall’episodio di metà agosto 2006, nello stadio di Livorno, quando i tifosi croati composero una svastica, a quello identico nelle modalità dello Stade de France di Parigi, durante la partita Francia-Croazia, nel 2011, giungendo infine alla croce uncinata disegnata sul prato del Pljud di Spalato, nel 2014, all’alba della partita Croazia-Italia. Episodi certo marginali, ma strettamente connessi con il passato croato sotto il regime alleato del nazifascismo degli ustascia (1941-45) che tende a riemergere di tanto in tanto, in modo inquietante.
Dubrovnik, una svastica “compare” su un campo di calcio
25.06.2019 – 11.36 – Una gigantesca svastica è comparsa ieri in un campo di calcio di un paesino della Croazia, Hladnica, a breve distanza da Ragusa (Dubrovnik). Il simbolo è stato realizzato con le panchine di bordocampo. I primi passanti hanno fotografato la svastica e allertato le autorità, le quali ora sperano di rintracciare il colpevole dall’analisi delle telecamere. La notizia è rapidamente rimbalzata dai media locali, fino ai giornali croati, arrivando infine a La Voce del Popolo. Secondo la Questura di Ragusa, “le indagini sono in corso”. La notizia riveste un certo interesse nella misura in cui la svastica tende a ricomparire durante alcune partite di calcio della Croazia; dall’episodio di metà agosto 2006, nello stadio di Livorno, quando i tifosi croati composero una svastica, a quello identico nelle modalità dello Stade de France di Parigi, durante la partita Francia-Croazia, nel 2011, giungendo infine alla croce uncinata disegnata sul prato del Pljud di Spalato, nel 2014, all’alba della partita Croazia-Italia. Episodi certo marginali, ma strettamente connessi con il passato croato sotto il regime alleato del nazifascismo degli ustascia (1941-45) che tende a riemergere di tanto in tanto, in modo inquietante.
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore." Ennio Flaiano
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
“Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.” Leo Longanesi
Re: Nazismo dilagante (OT)
Germania, Foresta Nera. Karl Jerzyck, un professore di criminologia di Monaco, scopre casualmente delle ossa in un bosco vicino a Karlsruhe. I resti appartengono ad alcune persone scomparse 25 anni prima in circostanze mai chiarite. II criminologo e Arno Schulze, l'ispettore della Kripo che aveva seguito il caso all'epoca, riprendono a investigare. Si trovano così coinvolti nelle trame di gruppi neonazisti collegati a sette esoteriche e occulte. Un viaggio che li riporterà indietro nel tempo, ai campi di sterminio e alla figura più spaventosa ad essi collegata, quella del dottor Josef Mengele. Non solo. La ripresa delle indagini coincide con una serie di nuove sparizioni questa volta a Friburgo. È il segnale di qualcosa? Perché la Foresta Nera torna a essere il teatro di fatti oscuri? Perché il mondo del neonazismo è in fermento? Chi c'è dietro quelle sparizioni? E qual è l'annuncio sconvolgente che una potente organizzazione neonazista si accinge a fare il 20 novembre, in occasione del 70° anniversario del processo di Norimberga?
DEMENTIA JOE PRESIDENT OF FREEDONIA
Baalkaan hai la machina targata Sassari?
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Re: Nazismo dilagante (OT)
D'un tratto non ti piace più.dostum ha scritto:Fiumicino, tornano le svastiche sopra i versi dei poeti
La battaglia sui muri a Fiumicino non è ancora finita. Scritte con spray nero questa mattina ricoprono i fogli bianchi con sonetti di poeti che erano apparsi ieri mattina per ricoprire scritte di Forza nuova e svastiche. Una risposta, insomma, al gesto di chi aveva voluto coprire le svastiche con le poesie di Ungaretti e Leopardi. Alcuni fogli appaiono anche strappati ed è apparsa anche una scritta contro il sindaco Esterino Montino, con accanto anche una svastica: «Montino come Pallotta!».
Cosa fai? Lo togli? Non puoi.
Ne fai un altro più grosso.
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)
Re: Nazismo dilagante (OT)
Dedicato a BW
Si facevano chiamare Lupi Mannari. Erano un'unità speciale dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale: uomini spietati che combattevano rinunciando alla divisa e accettando il rischio di essere impiccati come spie. Sembravano scomparsi per sempre nell'abisso del fronte russo, ma il loro nome, e la loro sinistra fama, ha ripreso a circolare nell'America del Sud. E il loro obiettivo pare essere un favoloso tesoro sparito nel Mare Artico nel 1943. Ma non sono gli unici sulle tracce di questa preda leggendaria... Coinvolto da un vecchio amico, Chance Renard come sempre non ha scelta e, per saldare un conto in sospeso, è pronto a imbarcarsi in un'avventura sulla quale ben presto comincia ad aleggiare lo spettro sinistro del Marsigliese, il suo avversario di sempre.
Si facevano chiamare Lupi Mannari. Erano un'unità speciale dell'esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale: uomini spietati che combattevano rinunciando alla divisa e accettando il rischio di essere impiccati come spie. Sembravano scomparsi per sempre nell'abisso del fronte russo, ma il loro nome, e la loro sinistra fama, ha ripreso a circolare nell'America del Sud. E il loro obiettivo pare essere un favoloso tesoro sparito nel Mare Artico nel 1943. Ma non sono gli unici sulle tracce di questa preda leggendaria... Coinvolto da un vecchio amico, Chance Renard come sempre non ha scelta e, per saldare un conto in sospeso, è pronto a imbarcarsi in un'avventura sulla quale ben presto comincia ad aleggiare lo spettro sinistro del Marsigliese, il suo avversario di sempre.
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