Melissa P.
Inviato: 01/10/2003, 13:58
Ho sottomano l'ultimo libro (che poi sarebbe pure il primo) di Melissa P. che sembra sia il fenomeno letterario del momento...
Un diario su cui la giovanissima Melissa parla delle esperienze personali alla ricerca di se stessa. Ed ecco che Melissa si concede a chiunque, dona il suo corpo "allo scopo di trovare la persona che, prima o poi, riuscirà a guardarla dentro e vedere la sua voglia d'amore"
A pagina 34 c'è lei che si concede ad uno sconosciuto, a pagina 35 c'è lei che si concede ad uno sconosciuto, e così via per pagine seguenti e precedenti.
E' la fantasmagorica sceneggiatura di un film porno.
Scena uno: senza alcun motivo, durante una festa, uno si apparta con una per un pompino.
Scena due: sesso di gruppo improvviso con persone che si conoscono da 2 minuti. E via scopacchiando sino alla fine...
Ma come mai una ragazzina di 14 o 15 anni scrive come una consumata scrittrice ?
Continuavo ad avere ben vivida in mente la seguente scena: un editore che, avente in pugno il manoscritto di Melissa, ordina ad un subalterno "...e qui riscrivi questa parte mettendoci più sentimento e sesso, che fa vendere di più! Così com'è non funziona proprio!".
VOI COSA NE PENSATE?
PS
Questo il commento del grande Tommaso Labranca
"Tempo fa mi domandarono: "Che ne pensi di Melissa P.?" Risposi: "Mah... dopo lo scioglimento delle Spice non è che abbia brillato particolarmente."
Ahimè... cosa vuol dire non seguire il Costanzo Show! Si fanno figure da Bridget Jones. Solo dopo sono venuto a sapere che trattasi di una neo Lara Cardella più hard. Oggi a "Buona Domenica" Costanzo ha fatto vedere nuovamente il libro, bene in mostra verso la telecamera, così adesso ne conosco anche la copertina. Su un sito ho poi letto che trattasi di romanzetto erotico, "150 pagine bollenti" che stanno destando l'interesse di lettrici e lettori, ma anche di produttori cinematografici.
Qualche anno fa su labranca.com, scrissi qualcosa riguardo il libro "La vita sessuale di Catherine M.". Notiamo il ritorno di questi cognomi puntati che richiamano subito i romanzi erotici del Settecento, un po' anche Kafka, ma soprattutto comunicano tanta ipocrisia: perchè le donne liberate che scopano senza ritegno poi non hanno il coraggio di scrivere per esteso il proprio cognome?
In quell'intervento mi domandavo come mai certe donne amino la letteratura "erotica che rispecchia la sessualità inserita come elemento quotidiano del vissuto femminile" (ossia amino i racconti di scopate e pompini spennellati da una patina pseudoletteraria necessaria a sentirsi intelligenti) e aborriscano invece la stampa dichiaratamente pornografica.
Torno a domandarmelo ora: leggere Melissa P. invece di un vecchio numero di Caballero nobilita le seghe?"
Un diario su cui la giovanissima Melissa parla delle esperienze personali alla ricerca di se stessa. Ed ecco che Melissa si concede a chiunque, dona il suo corpo "allo scopo di trovare la persona che, prima o poi, riuscirà a guardarla dentro e vedere la sua voglia d'amore"
A pagina 34 c'è lei che si concede ad uno sconosciuto, a pagina 35 c'è lei che si concede ad uno sconosciuto, e così via per pagine seguenti e precedenti.
E' la fantasmagorica sceneggiatura di un film porno.
Scena uno: senza alcun motivo, durante una festa, uno si apparta con una per un pompino.
Scena due: sesso di gruppo improvviso con persone che si conoscono da 2 minuti. E via scopacchiando sino alla fine...
Ma come mai una ragazzina di 14 o 15 anni scrive come una consumata scrittrice ?
Continuavo ad avere ben vivida in mente la seguente scena: un editore che, avente in pugno il manoscritto di Melissa, ordina ad un subalterno "...e qui riscrivi questa parte mettendoci più sentimento e sesso, che fa vendere di più! Così com'è non funziona proprio!".
VOI COSA NE PENSATE?
PS
Questo il commento del grande Tommaso Labranca
"Tempo fa mi domandarono: "Che ne pensi di Melissa P.?" Risposi: "Mah... dopo lo scioglimento delle Spice non è che abbia brillato particolarmente."
Ahimè... cosa vuol dire non seguire il Costanzo Show! Si fanno figure da Bridget Jones. Solo dopo sono venuto a sapere che trattasi di una neo Lara Cardella più hard. Oggi a "Buona Domenica" Costanzo ha fatto vedere nuovamente il libro, bene in mostra verso la telecamera, così adesso ne conosco anche la copertina. Su un sito ho poi letto che trattasi di romanzetto erotico, "150 pagine bollenti" che stanno destando l'interesse di lettrici e lettori, ma anche di produttori cinematografici.
Qualche anno fa su labranca.com, scrissi qualcosa riguardo il libro "La vita sessuale di Catherine M.". Notiamo il ritorno di questi cognomi puntati che richiamano subito i romanzi erotici del Settecento, un po' anche Kafka, ma soprattutto comunicano tanta ipocrisia: perchè le donne liberate che scopano senza ritegno poi non hanno il coraggio di scrivere per esteso il proprio cognome?
In quell'intervento mi domandavo come mai certe donne amino la letteratura "erotica che rispecchia la sessualità inserita come elemento quotidiano del vissuto femminile" (ossia amino i racconti di scopate e pompini spennellati da una patina pseudoletteraria necessaria a sentirsi intelligenti) e aborriscano invece la stampa dichiaratamente pornografica.
Torno a domandarmelo ora: leggere Melissa P. invece di un vecchio numero di Caballero nobilita le seghe?"