Kazaa e diritto alla privacy
Inviato: 27/01/2003, 15:58
Sembrerebbe possibile conoscere i movimenti (upload e download) di un utente durante l'utilizzo di Kazaa e da questi è possibile rintracciare l'IP per poi risalire alla sua identità , da quanto è riportato in questo articolo di Puntonet:
Hai scaricato musica? Adesso pagala!
Singolare e contestata iniziativa di un'associazione danese: manda il conto a 150 utenti che avevano scaricato in Rete materiale protetto da diritto d'autore.
Siete consumatori famelici di musica online? Scaricate gratuitamente tonnellate di canzoni protette da diritto d'autore con uno dei tanti programmi di condivisione? Attenti perchè adesso potrebbe arrivarvi un salatissimo conto! Esattamente questo è successo a 150 esterrefatti utenti danesi, che, nel complesso si sono visti recapitare una fattura di circa 134.000 euro (133.600 dollari) per aver scaricato ed utilizzato materiale protetto da diritto d'autore.
La singolare iniziativa è stata presa, in Danimarca, dal Gruppo Antipirateria, un'organizzazione che difende i diritti della proprietà intellettuale. I rappresentanti di questa organizzazione hanno inviato a 150 utenti una bella lettera con una minacciosa richiesta di pagamento: "Hai scaricato musica gratis? Adesso paghi!"
La cosa ha immediatamente sollevato un vespaio di proteste: come ha fatto l'organizzazione a conoscere l'identità di chi scaricava musica? E come ha fatto a controllare quanta musica ha scaricato? E' entrata, senza autorizzazione, nei loro hard disk? Un certo Morten Lindegaard, avvocato del gruppo, ha detto che è stato utilizzato un software spia, con il quale è stato possibile scoprire l'IP e l'identità degli utenti di Kazaa ed Edonkey che scaricavano musica. Il software, inoltre, è in grado di seguire le tracce dei file scaricati.
Un giudice ha stabilito che il procedimento giudiziario contro i 150 musicofili è legittimo ed un'associazione danese di consumatori ha affermato che sono stati rispettate le norme sulla privacy degli utenti. Dall'altro lato, molti esperti sostengono che è impossibile accusare qualcuno senza andare a ficcare il naso nel suo hard disk. Inoltre, come si fa a dire che una certa canzone registrata sull'hard disk è legale o no? Come si fa a sapere se l'utente ha pagato o no per quella canzone? O per caso la semplice frequentazione di Kazaa rende gli utenti dei ladri criminali?
Come sempre, il problema dei diritti d'autore scatena grandi tempeste e gradi battaglie fra innocentisti e colpevolisti. Una curiosità sui prezzi che il gruppo ha praticato ai 150 malcapitati: 2,67 dollari per un singolo file musicale, 26,70 dollari per un film e 50 dollari per un videogioco.
I famelici consumatori di musica online sono avvertiti: meglio che cominciano a chiedere un corposo mutuo in banca per pagare tutto il materiale che hanno nei loro capienti hard disk.
Carmen Castillo
Hai scaricato musica? Adesso pagala!
Singolare e contestata iniziativa di un'associazione danese: manda il conto a 150 utenti che avevano scaricato in Rete materiale protetto da diritto d'autore.
Siete consumatori famelici di musica online? Scaricate gratuitamente tonnellate di canzoni protette da diritto d'autore con uno dei tanti programmi di condivisione? Attenti perchè adesso potrebbe arrivarvi un salatissimo conto! Esattamente questo è successo a 150 esterrefatti utenti danesi, che, nel complesso si sono visti recapitare una fattura di circa 134.000 euro (133.600 dollari) per aver scaricato ed utilizzato materiale protetto da diritto d'autore.
La singolare iniziativa è stata presa, in Danimarca, dal Gruppo Antipirateria, un'organizzazione che difende i diritti della proprietà intellettuale. I rappresentanti di questa organizzazione hanno inviato a 150 utenti una bella lettera con una minacciosa richiesta di pagamento: "Hai scaricato musica gratis? Adesso paghi!"
La cosa ha immediatamente sollevato un vespaio di proteste: come ha fatto l'organizzazione a conoscere l'identità di chi scaricava musica? E come ha fatto a controllare quanta musica ha scaricato? E' entrata, senza autorizzazione, nei loro hard disk? Un certo Morten Lindegaard, avvocato del gruppo, ha detto che è stato utilizzato un software spia, con il quale è stato possibile scoprire l'IP e l'identità degli utenti di Kazaa ed Edonkey che scaricavano musica. Il software, inoltre, è in grado di seguire le tracce dei file scaricati.
Un giudice ha stabilito che il procedimento giudiziario contro i 150 musicofili è legittimo ed un'associazione danese di consumatori ha affermato che sono stati rispettate le norme sulla privacy degli utenti. Dall'altro lato, molti esperti sostengono che è impossibile accusare qualcuno senza andare a ficcare il naso nel suo hard disk. Inoltre, come si fa a dire che una certa canzone registrata sull'hard disk è legale o no? Come si fa a sapere se l'utente ha pagato o no per quella canzone? O per caso la semplice frequentazione di Kazaa rende gli utenti dei ladri criminali?
Come sempre, il problema dei diritti d'autore scatena grandi tempeste e gradi battaglie fra innocentisti e colpevolisti. Una curiosità sui prezzi che il gruppo ha praticato ai 150 malcapitati: 2,67 dollari per un singolo file musicale, 26,70 dollari per un film e 50 dollari per un videogioco.
I famelici consumatori di musica online sono avvertiti: meglio che cominciano a chiedere un corposo mutuo in banca per pagare tutto il materiale che hanno nei loro capienti hard disk.
Carmen Castillo