[O.T.] "Onorevoli"
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[O.T.] "Onorevoli"
Gli eletti condannati, riciclati, candeggiati, arrestati.
Piccole e grandi storie ignobili da Repubblica delle banane.
Andreotti, Giulio
Senatore a vita, nominato dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Politico democristiano, sette volte presidente del Consiglio. Ventisette volte messo in stato d'accusa dal Parlamento, sempre salvato (anche grazie al Partito comunista). Processato a Palermo con l'accusa di essere stato il massimo referente politico dell'organizzazione mafiosa siciliana Cosa nostra. Assolto con una formula dubitativa che corrisponde all'insufficienza di prove del vecchio codice, è in attesa della sentenza d'appello. La stessa sentenza di primo grado, peró, pur assolvendolo sottolinea che Andreotti ha più volte mentito al Tribunale e aveva stretti rapporti politici con i referenti siciliani di Cosa nostra, Salvo Lima e i cugini Salvo. Nel novembre 2002 è condannato, in appello, a 24 anni di carcere come mandante dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli, che era a conoscenza di imbarazzanti segreti di Andreotti: i soldi ottenuti nella vicenda Italcasse, il memoriale di Aldo Moro...
Arnoldi, Gianantonio
Deputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Treviglio. àˆ stato assistente dell'allora ministro-asfaltatore Giovanni Prandini (Dc) per poi assumere l'incarico di segretario di Forza Italia a Bergamo. Secondo le accuse della procura di quella città , peró, avrebbe falsificato le tessere del suo partito per aumentarne il numero. Arnoldi, inoltre, è accusato di aver falsificato alcune firme per la presentazione del Ps di Gianni De Michelis, travasandole da quelle raccolte per Forza Italia. Ma i capi d'accusa più pesanti nei suoi confronti arrivano dalla procura di Milano: falso in bilancio e bancarotta, nell'ambito di un'inchiesta (tuttora in corso) che ha individuato una serie di società cessate, liquidate, svanite nel nulla o trasferite alla titolarità di prestanome extracomunitari. Curiosità : Arnoldi ha avuto guai con la giustizia anche in Ghana, dove durante un viaggio d'affari è stato arrestato con l'accusa di spionaggio, risultata poi infondata.
Berlusconi, Silvio
Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. Fondatore di Forza Italia. Presidente del Consiglio dei ministri nel 1994 e nel 2001. Il suo nome di compare nelle liste della loggia massonica segreta P2: fascicolo 625, numero di tessera 1816, data di iniziazione 26 gennaio 1978. In un'audizione alla commissione parlamentare sulla P2, Berlusconi ammette di essersi iscritto alla P2 all'inizio del 1978 su invito di Gelli. Conferma la sua iscrizione alla loggia al processo P2, nel novembre 1993. Nel settembre 1988, invece, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi dichiara:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene denunciato per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per intervenuta amnistia.
Berlusconi fu indagato già dal 1983, nell'ambito di un'inchiesta su droga e riciclaggio: la Guardia di finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni e scritto nel suo rapporto: «àˆ stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertó nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.
Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società . In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa, secondo il comma 2 art. 530 cpp. La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.
-Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.
-Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest (processo All Iberian 2). Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è in corso presso il Tribunale di Milano. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
-La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di società estere del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, hanno finanziato operazioni "riservate" (cioè illegali) con un giro di oltre 1.000 miliardi di fondi neri. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
-Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di 6 miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l'acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Berlusconi ha nel frattempo estinto il reato per vie parlamentari e così i giudici devono prenderne atto
-Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, la Corte gli ha riconosciuto le attenuanti generiche: è così scattata la prescrizione del reato.
-Berlusconi è accusato di varie irregolarità fiscali nell'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è per alcuni reati assolto, per altri scatta l'amnistia. In appello è confermata la sentenza di primo grado.
-Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d¹appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi scatta la prescrizione, perchè per lui è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari. Concesse le attenuanti generiche, il reato duque è prescritto, poichè risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti genriche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.
-Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado è in corso presso il Tribunale di Milano.
-Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
-Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
-Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni o richieste di archiviazioni. Continuano peró indagini per concorso in strage contro ignoti.
-Berlusconi, Dell'Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il presidente del Consiglio della Repubblica italiana avrebbe potuto avere problemi a fare visite di Stato in Spagna, con il rischio di essere arrestato... Il giudice Garzon ha allora deciso di sospendere il processo finchè Berlusconi è primo ministro.
Berruti, Massimo Maria
Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Da ufficiale della Guardia di finanza, nel 1979 ebbe la sorte di interrogare un giovane imprenditore emergente di nome Silvio Berlusconi, a proposito della confusa situazione proprietaria e finanziaria della sua società Edilnord. Berlusconi rispose che della Edilnord era soltanto un "semplice consulente". Berruti, nel suo rapporto conclusivo, prese per buona la versione di Berlusconi, permettendo così l'archiviazione dell'accertamento valutario che ipotizzava la dipendenza della Edilnord da società estere. Poi si dimise dalla Guardia di finanza e andó a lavorare per Berlusconi. Prima delle dimissioni, peró, fece in tempo a essere arrestato con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta per lo scandalo Icomec, una storia di tangenti che scoppió prima di Mani pulite (al processo fu assolto). Da consulente Fininvest, invece, è stato di nuovo arrestato, nel 1994, per favoreggiamento a Berlusconi nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di finanza. Condannato in primo grado (10 mesi) e in appello (8 mesi). Come avvocato del gruppo Fininvest, ha trattato, fra l'altro, l'acquisto del calciatore Gigi Lentini (poi oggetto di un processo). Nel gennaio 1994 Berlusconi gli ha affidato l'organizzazione della campagna elettorale di Forza Italia a Sciacca e nella provincia di Agrigento. Con buoni risultati, tra i quali il coinvolgimento di Salvatore Bono (cognato del boss dell'Agrigentino Salvatore Di Gangi) e di Salvatore Monteleone, arrestato nel 1993 per concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e diventato, appena uscito dal carcere, referente di Forza Italia a Montevago. Per i suoi servizi, Berruti e stato premiato con un posto in Parlamento già dal 1996. Con il Berruti avvocato e poi politico, convive il Berruti uomo d'affari: in Sicilia possedeva una societa, la Xacplast, che un rapporto dei carabinieri indicava come partecipata da uomini d'onore delle famiglie mafiose di Sciacca. Il collaboratore di giustizia Angelo Siino ha parlato anche di un incontro tra Berruti e il boss Nino Gioè.
Biondi, Alfredo
Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, per Forza Italia. Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia nel primo governo Berlusconi (quando tentó, invano, di far passare il famoso "decreto salvaladri"). Nel 1998 ha patteggiato la pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di multa per frode fiscale: aveva evaso le tasse su parcelle professionali per quasi 1 miliardo.
Bossi, Umberto
Deputato della Lega nord, eletto a Milano. Ministro per le riforme. Ha precedenti penali per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ai quali somma il vilipendio. Ha detto in pubblici comizi che lui con il tricolore «si pulisce il c...». Ma il leader indiscusso del Carroccio è stato condannato anche per tangenti: 8 mesi al processo per la maxitangente Enimont, per un contributo di 200 milioni regalati da Carlo Sama e incassati dal cassiere Patelli.
Brancher, Aldo
Deputato della Repubblica. Eletto in Veneto. àˆ stato il regista del nuovo accordo tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che ha portato la Casa delle libertà alla vittoria elettorale del 2001. Era prete paolino e manager pubblicitario di Famiglia cristiana. Don Aldo, giovane e brillante, era il braccio destro del mitico don Emilio Mammana, che aprì il primo ufficio pubblicità di Famiglia cristiana a Milano, facendo uscire il settimanale dall'ambiente provinciale di Alba e dalle sacrestie. Grazie a don Mammana, Famiglia cristiana divenne uno dei settimanali italiani più venduti e più ricchi di pubblicità . Accanto a don Mammana c'era sempre lui, don Aldo, pretino giovane e spregiudicato, guardato con un po' d'apprensione dalle segretarie, per via dei suoi modi, non proprio da prete fedele al voto di castità . I soldi che faceva girare erano tanti e il ragazzo era svelto. Forse troppo. Tanto che don Zega, allora direttore di Famiglia cristiana, arrivó ai ferri corti con don Aldo. Sarà per questo, o per una donna che era entrata stabilmente nella sua vita, ma comunque Brancher lasció i paolini, cambió vita, abbandonó il sacerdozio. Ma non la pubblicità : divenne collaboratore di Fedele Confalonieri e manager di Publitalia, la concessionaria di pubblicità della Fininvest. "Don Aldo sta facendo carriera", dicevano di lui i suoi vecchi colleghi di Famiglia cristiana. La carriera sembró interrompersi nel 1993, quando fu arrestato da Antonio Di Pietro per tangenti (300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, per la pubblicità contro l'Aids assegnata dal ministero alle reti Fininvest). àˆ subito ribattezzato "il Greganti della Fininvest" perchè in cella non aprì bocca, non raccontó i segreti delle tangenti Fininvest. Condannato (in appello) a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanaziamento ai partiti. Per la sua fedeltà aziendale fu premiato: divenne responsabile di Forza Italia nel Nord e poi, nel 2001, candidato alla Camera in Veneto, eletto senza problemi e subito nominato da Berlusconi sottosegretario alle Riforme e alla devoluzione. Lavora accanto al neo-ministro Umberto Bossi, che ha convinto ad abbandonare i toni anti-Berlusconi per allearsi nel 2001 con Forza Italia.
Briguglio, Carmelo
Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nella quota proporzionale, sotto il simbolo di An. àˆ indagato per il business della formazione professionale: gli inquirenti sospettano che durante il suo incarico di assessore regionale al Lavoro abbia favorito enti di formazione della sua provincia.
Cantoni, Giampiero
Senatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Lombardia. Banchiere, fu presidente della Bnl. àˆ stato inquisito per corruzione e altri reati. Se l'è cavata con alcuni patteggiamenti.
Carra, Enzo
Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nella lista della Margherita in Campania. Oggi è capo della segreteria politica dell'Udeur, dopo essere stato portavoce della Dc durante la segreteria di Arnaldo Forlani. Pregiudicato: condannato a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza. Arrestato durante Mani pulite, la sua fotografia in manette divenne un'immagine-simbolo di Tangentopoli.
Cicchitto, Fabrizio
Deputato della Repubblica. Eletto per Forza Italia nel collegio di Corsico (Milano). Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero di tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980. All'epoca della scoperta degli elenchi Cicchitto era deputato e membro della direzione del Psi. àˆ uno dei pochi ad aver ammesso di aver sottoscritto la domanda di adesione.
Colucci, Francesco
Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. àˆ stato condannato a un anno di reclusione per voto di scambio nel dicembre 1994. Poi è arrivata la condanna in appello, il rinvio in Cassazione e l¹assoluzione nel nuovo appello. Ora l¹ex deputato socialista Francesco Colucci, riconvertito a Forza Italia, è tornato in pista con la Casa delle libertà , che lo ha fatto eleggere in un collegio sicuro: quello milanese di Baggio, dove, ironia della sorte, si è scontrato con un apripista di Mani pulite: Pierluigi Mantini, candidato dell'Ulivo, l'avvocato che per primo denunció un certo Mario Chiesa, non ancora mariuolo. Nel marzo 1992 a Colucci fu sequestrato un archivio informatico con migliaia di nomi accanto ai quali erano segnati i favori concessi: dalle assunzioni nel settore pubblico ai ricoveri in ospedale. Al processo, l'avvocato Domenico Contestabile (oggi senatore di Forza Italia) lo difese affermando che la raccomandazione non è reato. Alla fine Colucci fu assolto. Il giudice non ritenne sufficientemente provato il collegamento tra i favori concessi e i voti ottenuti. Ora si ricomincia.
Comincioli, Romano
Senatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Lodi per la Casa delle libertà . Compagno di scuola e poi manager e prestanome di Berlusconi, era in contatto con Gaspare Gambino, imprenditore siciliano vicino a Pippo Caló, il cosiddetto cassiere romano di Cosa nostra. Attraverso Comincioli, la Fininvest realizzó affari con il faccendiere sardo Flavio Carboni. Cambiali con girata di Comincioli passarono a uomini della Banda della Magliana per poi finire nelle mani di Pippo Caló. Per i suoi rapporti con Cosa nostra e banda della Magliana è stato imputato a Roma (e poi assolto). Accusato per bancarotta fraudolenta, è stato latitante per alcune settimane. Poi imputato nel processo per le false fatture di Publitalia.
D'Alì, Antonio
Senatore della Repubblica. Eletto a Trapani. Di Forza Italia. Sottosegretario all'Interno nel secondo governo Berlusconi. Già vicepresidente della commissione Finanze, per un breve periodo è stato il responsabile economico di Forza Italia. La famiglia D¹Alì Stati è una delle più potenti, facoltose e riverite del Trapanese. Le immense tenute agricole, le saline tra Trapani e Marsala, le molte proprietà e (fino al 1991) la quota di controllo della Banca Sicula costituivano l¹impero governato con autorità da Antonio D¹Alì senior, classe 1919, che fu direttamente amministratore delegato della banca di famiglia fino al 1983, anno in cui fu coinvolto nello scandalo P2 (il suo nome era nelle liste di Gelli) e preferì passare la mano al nipote Antonio junior, che poi nel 1994 aderì a Forza Italia e fu premiato con un bel seggio al Senato. La Banca Sicula era uno dei più importanti istituti di credito siciliani per numero di sportelli e per mezzi amministrati. All¹inizio degli anni Novanta la banca trapanese, già corteggiata anche dall¹Ambroveneto di Giovanni Bazoli, fu acquistata e incorporata dalla Banca Commerciale Italiana, alla ricerca di un partner per superare la sua storica debolezza in Sicilia. In seguito all¹operazione, Giacomo D'Alì, professore associato di Fisica, figlio di Antonio senior e cugino di Antonio junior il senatore, è entrato a far parte del consiglio d¹amministrazione della Banca Commerciale. La Banca Sicula, prima di rigenerarsi dietro le rispettabilissime insegne della Commerciale, era stata oggetto di un allarmato rapporto di un commissario di polizia, Calogero Germanà , che poi, trasferito a Mazara, aveva subito un attentato da parte di Leoluca Bagarella in persona e oggi è dirigente della Dia (la superpolizia antimafia) a Roma. Il rapporto ipotizzava che l'istituto di credito fosse uno strumento di riciclaggio di Cosa nostra. E sottolineava il fatto che come presidente del collegio dei sindaci della banca fosse stato chiamato Giuseppe Provenzano (il futuro deputato di Forza Italia e presidente della Regione Sicilia), già commercialista della famiglia Provenzano (l¹altra, quella dell¹attuale numero uno di Cosa nostra). Il rapporto non ebbe peró alcun seguito. Prima dell¹incorporazione, la Banca Sicula aveva realizzato un aumento di capitale di 30 miliardi. Niki Vendola, allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, nel 1998, in un rapporto inviato alla Vigilanza della Banca d'Italia, chiese: da dove erano arrivati quei soldi? Chi aveva finanziato la ricapitalizzazione?
La risposta della famiglia D'Alì: tutto regolare; l¹aumento di capitale della Banca Sicula è stato finanziato da Efibanca, ³contro pegno di un rilevante pacchetto azionario», senza ingresso di nuovi soci; il finanziamento è stato poi ³integralmente estinto con il ricavato della successiva vendita delle azioni alla Comit, che provvide a versare direttamente all¹Efibanca le somme di competenza».
La famiglia D¹Alì ha avuto come campieri alcuni membri delle famiglie mafiose dei Messina Denaro. Francesco Messina Denaro, il vecchio capomafia di Trapani, fu per una vita fattore dei D¹Alì, prima di passare la mano come boss e come ³fattore» al figlio Matteo Messina Denaro, classe 1962, che dopo essere stato uno degli alleati più fedeli di Totó Riina ai tempi dell¹attacco stragista allo Stato è oggi considerato il boss emergente di Cosa nostra, forse il nuovo capo della mafia siciliana, all¹ombra del vecchio Bernardo Provenzano. A riprova dei rapporti tra la famiglia D¹Alì e il boss, l'allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Nichi Vendola nel 1998 esibì i documenti che provano il pagamento a Matteo Messina Denaro, ufficialmente agricoltore, di 4 milioni ricevuti nel 1991 dall¹Inps come indennità di disoccupazione. A pagargli i contributi era Pietro D¹Alì, fratello di Antonio il senatore e di un Giacomo D¹Alì che, negli anni Settanta, era stato attivista di un gruppo neofascista siciliano.
Anche il fratello di Matteo Messina Denaro, Salvatore, ha lavorato per i D¹Alì: è stato funzionario della Banca Sicula e poi, nel 1991, è passato alla Commerciale. Peccato che nel 1998 sia stato arrestato per mafia.
C¹è un¹altra vicenda in cui le strade dei D¹Alì si incrociano con quelle dei boss di Cosa nostra. Francesco Geraci, notissimo gioielliere di Castelvetrano, gran fornitore di preziosi alla famiglia di Totó Riina, dopo essere stato arrestato con l¹accusa di essere uno dei prestanome di Riina, ha raccontato: ³Nel 1992 Matteo Messina Denaro mi ha chiesto di acquistare dai D¹Alì un terreno per 300 milioni da regalare a Riina». Si tratta della tenuta di Contrada Zangara, a Castelvetrano. I firmatari del contratto sono Francesco Geraci il gioielliere e Antonio D¹Alì il futuro senatore. ³Io sono intervenuto solo al momento della firma», racconta Geraci. ³Dopo la stipula andai spesso alla Banca Sicula e mi feci restituire i 300 milioni». Quel terreno, poi, nel 1997 è stato confiscato in quanto considerato parte dei beni di Riina.
I D¹Alì hanno sempre ribattuto su tutto. Francesco Messina Denaro, dicono, fu assunto dal nonno di Antonio junior, l¹ingegner Giacomo D¹Alì, classe 1888, quando ³si era ben lontani dall¹evidenziarsi di fenomeni che rivelassero la instaurazione di un¹economia criminale». Matteo Messina Denaro era ³alle dipendenze come salariato agricolo», ³fino a quando non si scoprì chi fosse». Il passaggio della tenuta di Zangara dai D¹Alì a Riina è ³una vicenda svoltasi all¹insaputa del venditore».
Gli impegni di senatore a Roma non lo distolgono dall¹attività a Trapani: con Francesco Canino (Cdu) e Massimo Grillo (Ccd) costituisce il triumvirato informale che decide la politica della città . Anzi, ne è l¹uomo emergente, mentre gli altri due hanno dovuto negli ultimi anni accusare dei colpi. àˆ questo triumvirato che nel maggio 1998 raggiunge l¹accordo per candidare a sindaco di Trapani Nino Laudicina. Pochi giorni dopo l¹elezione, Canino (uno dei politici più bersagliati dalle critiche di Mauro Rostagno) viene arrestato per concorso nell¹associazione mafiosa che avrebbe monopolizzato gli affari e spartito gli appalti del Comune di Trapani. Poi, nell¹ottobre 2000, tocca all¹assessore Vito Conticello, arrestato mentre intasca una tangente. Era entrato in giunta solo otto mesi prima, spinto da D¹Alì, che subito dopo l¹arresto lo difende: ³Conosco la capacità lavorativa dell¹assessore Conticello e la sua correttezza; mi auguro, pertanto, che il risultato dell¹azione investigativa al più presto riveli una diversa valutazione dei fatti». Salvatore Cusenza, della segreteria regionale dei Democratici di sinistra, insieme ai politici dell¹opposizione denuncia il partito degli affari e chiede chiarezza. D¹Alì ribatte: ³Colgono ogni occasione per criminalizzare gli avversari, con tentativi di sciacallaggio politico di stampo bolscevico». Il 24 aprile di quest¹anno è il turno del sindaco Laudicina, arrestato per corruzione con altre sette persone. Perfino il vescovo di Trapani grida: ³àˆ arrivata l¹ora di reagire. No allo strapotere, è ora di svegliarci!». D¹Alì dichiara: ³Nessuno puó arrogarsi il diritto di giudizi sommari, nè di strumentalizzazioni».
Da oggi comunque Antonio D'Alì, un tempo oggetto di indagini di polizia, alla polizia darà ordini.
Degennaro, Giuseppe
Senatore della Repubblica, Casa delle libertà . àˆ il patron di imprese come Baricentro e Barialto, oltre che il capofila della società che gestisce l
Piccole e grandi storie ignobili da Repubblica delle banane.
Andreotti, Giulio
Senatore a vita, nominato dal presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Politico democristiano, sette volte presidente del Consiglio. Ventisette volte messo in stato d'accusa dal Parlamento, sempre salvato (anche grazie al Partito comunista). Processato a Palermo con l'accusa di essere stato il massimo referente politico dell'organizzazione mafiosa siciliana Cosa nostra. Assolto con una formula dubitativa che corrisponde all'insufficienza di prove del vecchio codice, è in attesa della sentenza d'appello. La stessa sentenza di primo grado, peró, pur assolvendolo sottolinea che Andreotti ha più volte mentito al Tribunale e aveva stretti rapporti politici con i referenti siciliani di Cosa nostra, Salvo Lima e i cugini Salvo. Nel novembre 2002 è condannato, in appello, a 24 anni di carcere come mandante dell'omicidio del giornalista Mino Pecorelli, che era a conoscenza di imbarazzanti segreti di Andreotti: i soldi ottenuti nella vicenda Italcasse, il memoriale di Aldo Moro...
Arnoldi, Gianantonio
Deputato della Repubblica. Eletto nel collegio di Treviglio. àˆ stato assistente dell'allora ministro-asfaltatore Giovanni Prandini (Dc) per poi assumere l'incarico di segretario di Forza Italia a Bergamo. Secondo le accuse della procura di quella città , peró, avrebbe falsificato le tessere del suo partito per aumentarne il numero. Arnoldi, inoltre, è accusato di aver falsificato alcune firme per la presentazione del Ps di Gianni De Michelis, travasandole da quelle raccolte per Forza Italia. Ma i capi d'accusa più pesanti nei suoi confronti arrivano dalla procura di Milano: falso in bilancio e bancarotta, nell'ambito di un'inchiesta (tuttora in corso) che ha individuato una serie di società cessate, liquidate, svanite nel nulla o trasferite alla titolarità di prestanome extracomunitari. Curiosità : Arnoldi ha avuto guai con la giustizia anche in Ghana, dove durante un viaggio d'affari è stato arrestato con l'accusa di spionaggio, risultata poi infondata.
Berlusconi, Silvio
Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. Fondatore di Forza Italia. Presidente del Consiglio dei ministri nel 1994 e nel 2001. Il suo nome di compare nelle liste della loggia massonica segreta P2: fascicolo 625, numero di tessera 1816, data di iniziazione 26 gennaio 1978. In un'audizione alla commissione parlamentare sulla P2, Berlusconi ammette di essersi iscritto alla P2 all'inizio del 1978 su invito di Gelli. Conferma la sua iscrizione alla loggia al processo P2, nel novembre 1993. Nel settembre 1988, invece, in un processo per diffamazione da lui intentato contro alcuni giornalisti, Berlusconi dichiara:"Non ricordo la data esatta della mia iscrizione alla P2, ricordo che è di poco anteriore allo scandalo". Per questa dichiarazione Berlusconi viene denunciato per falsa testimonianza. Il processo per falsa testimonianza si conclude nel 1990: Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per intervenuta amnistia.
Berlusconi fu indagato già dal 1983, nell'ambito di un'inchiesta su droga e riciclaggio: la Guardia di finanza aveva posto sotto controllo i suoi telefoni e scritto nel suo rapporto: «àˆ stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane. Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertó nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.
Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società . In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con formula dubitativa, secondo il comma 2 art. 530 cpp. La Cassazione, nell'ottobre 2001, conferma le condanne per i coimputati di Berlusconi Berruti, Sciascia, Nanocchio e Capone (dunque le tangenti sono state pagate), ma assolve Berlusconi per non aver commesso il fatto, seppur richiamando l'insufficienza di prove.
-Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la prescrizione del reato. La Cassazione conferma.
-Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest (processo All Iberian 2). Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è in corso presso il Tribunale di Milano. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
-La Procura della Repubblica di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio di Berlusconi (anche sulla base di una voluminosa consulenza fornita dalla Kpmg) per la rete di società estere del gruppo Fininvest (Fininvest Group B) che, secondo l'accusa, hanno finanziato operazioni "riservate" (cioè illegali) con un giro di oltre 1.000 miliardi di fondi neri. Ma intanto Berlusconi ha cambiato la legge sul falso in bilancio e quindi forse la farà franca.
-Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di 6 miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l'acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Berlusconi ha nel frattempo estinto il reato per vie parlamentari e così i giudici devono prenderne atto
-Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, la Corte gli ha riconosciuto le attenuanti generiche: è così scattata la prescrizione del reato.
-Berlusconi è accusato di varie irregolarità fiscali nell'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è per alcuni reati assolto, per altri scatta l'amnistia. In appello è confermata la sentenza di primo grado.
-Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare Rosario Lupo ha deciso l'archiviazione del caso, con formula dubitativa. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d¹appello, che nel giugno 2001 ha deciso: per Berlusconi scatta la prescrizione, perchè per lui è ipotizzabile il reato di corruzione semplice, e non quello di concorso in corruzione in atti giudiziari. Concesse le attenuanti generiche, il reato duque è prescritto, poichè risale al 1991 e la prescrizione, con le attenuanti genriche, scatta dopo 5 anni. Il giudice ha disposto che restino sotto processo i suoi coimputati Cesare Previti, Giovanni Acampora, Attilio Pacifico e Vittorio Metta.
-Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado è in corso presso il Tribunale di Milano.
-Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
-Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
-Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Marcello Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni o richieste di archiviazioni. Continuano peró indagini per concorso in strage contro ignoti.
-Berlusconi, Dell'Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real. Il presidente del Consiglio della Repubblica italiana avrebbe potuto avere problemi a fare visite di Stato in Spagna, con il rischio di essere arrestato... Il giudice Garzon ha allora deciso di sospendere il processo finchè Berlusconi è primo ministro.
Berruti, Massimo Maria
Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nelle liste di Forza Italia. Da ufficiale della Guardia di finanza, nel 1979 ebbe la sorte di interrogare un giovane imprenditore emergente di nome Silvio Berlusconi, a proposito della confusa situazione proprietaria e finanziaria della sua società Edilnord. Berlusconi rispose che della Edilnord era soltanto un "semplice consulente". Berruti, nel suo rapporto conclusivo, prese per buona la versione di Berlusconi, permettendo così l'archiviazione dell'accertamento valutario che ipotizzava la dipendenza della Edilnord da società estere. Poi si dimise dalla Guardia di finanza e andó a lavorare per Berlusconi. Prima delle dimissioni, peró, fece in tempo a essere arrestato con l'accusa di corruzione nell'ambito dell'inchiesta per lo scandalo Icomec, una storia di tangenti che scoppió prima di Mani pulite (al processo fu assolto). Da consulente Fininvest, invece, è stato di nuovo arrestato, nel 1994, per favoreggiamento a Berlusconi nell'inchiesta sulle tangenti alla Guardia di finanza. Condannato in primo grado (10 mesi) e in appello (8 mesi). Come avvocato del gruppo Fininvest, ha trattato, fra l'altro, l'acquisto del calciatore Gigi Lentini (poi oggetto di un processo). Nel gennaio 1994 Berlusconi gli ha affidato l'organizzazione della campagna elettorale di Forza Italia a Sciacca e nella provincia di Agrigento. Con buoni risultati, tra i quali il coinvolgimento di Salvatore Bono (cognato del boss dell'Agrigentino Salvatore Di Gangi) e di Salvatore Monteleone, arrestato nel 1993 per concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso e diventato, appena uscito dal carcere, referente di Forza Italia a Montevago. Per i suoi servizi, Berruti e stato premiato con un posto in Parlamento già dal 1996. Con il Berruti avvocato e poi politico, convive il Berruti uomo d'affari: in Sicilia possedeva una societa, la Xacplast, che un rapporto dei carabinieri indicava come partecipata da uomini d'onore delle famiglie mafiose di Sciacca. Il collaboratore di giustizia Angelo Siino ha parlato anche di un incontro tra Berruti e il boss Nino Gioè.
Biondi, Alfredo
Deputato della Repubblica. Eletto in Lombardia, per Forza Italia. Avvocato, ex deputato liberale, ex ministro della Giustizia nel primo governo Berlusconi (quando tentó, invano, di far passare il famoso "decreto salvaladri"). Nel 1998 ha patteggiato la pena di 2 mesi di arresto e 6 milioni di multa per frode fiscale: aveva evaso le tasse su parcelle professionali per quasi 1 miliardo.
Bossi, Umberto
Deputato della Lega nord, eletto a Milano. Ministro per le riforme. Ha precedenti penali per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ai quali somma il vilipendio. Ha detto in pubblici comizi che lui con il tricolore «si pulisce il c...». Ma il leader indiscusso del Carroccio è stato condannato anche per tangenti: 8 mesi al processo per la maxitangente Enimont, per un contributo di 200 milioni regalati da Carlo Sama e incassati dal cassiere Patelli.
Brancher, Aldo
Deputato della Repubblica. Eletto in Veneto. àˆ stato il regista del nuovo accordo tra Silvio Berlusconi e Umberto Bossi, che ha portato la Casa delle libertà alla vittoria elettorale del 2001. Era prete paolino e manager pubblicitario di Famiglia cristiana. Don Aldo, giovane e brillante, era il braccio destro del mitico don Emilio Mammana, che aprì il primo ufficio pubblicità di Famiglia cristiana a Milano, facendo uscire il settimanale dall'ambiente provinciale di Alba e dalle sacrestie. Grazie a don Mammana, Famiglia cristiana divenne uno dei settimanali italiani più venduti e più ricchi di pubblicità . Accanto a don Mammana c'era sempre lui, don Aldo, pretino giovane e spregiudicato, guardato con un po' d'apprensione dalle segretarie, per via dei suoi modi, non proprio da prete fedele al voto di castità . I soldi che faceva girare erano tanti e il ragazzo era svelto. Forse troppo. Tanto che don Zega, allora direttore di Famiglia cristiana, arrivó ai ferri corti con don Aldo. Sarà per questo, o per una donna che era entrata stabilmente nella sua vita, ma comunque Brancher lasció i paolini, cambió vita, abbandonó il sacerdozio. Ma non la pubblicità : divenne collaboratore di Fedele Confalonieri e manager di Publitalia, la concessionaria di pubblicità della Fininvest. "Don Aldo sta facendo carriera", dicevano di lui i suoi vecchi colleghi di Famiglia cristiana. La carriera sembró interrompersi nel 1993, quando fu arrestato da Antonio Di Pietro per tangenti (300 milioni al ministro della Sanità Francesco De Lorenzo, per la pubblicità contro l'Aids assegnata dal ministero alle reti Fininvest). àˆ subito ribattezzato "il Greganti della Fininvest" perchè in cella non aprì bocca, non raccontó i segreti delle tangenti Fininvest. Condannato (in appello) a 2 anni e 8 mesi per falso in bilancio e violazione della legge sul finanaziamento ai partiti. Per la sua fedeltà aziendale fu premiato: divenne responsabile di Forza Italia nel Nord e poi, nel 2001, candidato alla Camera in Veneto, eletto senza problemi e subito nominato da Berlusconi sottosegretario alle Riforme e alla devoluzione. Lavora accanto al neo-ministro Umberto Bossi, che ha convinto ad abbandonare i toni anti-Berlusconi per allearsi nel 2001 con Forza Italia.
Briguglio, Carmelo
Deputato della Repubblica. Eletto in Sicilia, nella quota proporzionale, sotto il simbolo di An. àˆ indagato per il business della formazione professionale: gli inquirenti sospettano che durante il suo incarico di assessore regionale al Lavoro abbia favorito enti di formazione della sua provincia.
Cantoni, Giampiero
Senatore della Repubblica. Eletto per la Casa delle libertà in Lombardia. Banchiere, fu presidente della Bnl. àˆ stato inquisito per corruzione e altri reati. Se l'è cavata con alcuni patteggiamenti.
Carra, Enzo
Deputato della Repubblica. Eletto nel proporzionale, nella lista della Margherita in Campania. Oggi è capo della segreteria politica dell'Udeur, dopo essere stato portavoce della Dc durante la segreteria di Arnaldo Forlani. Pregiudicato: condannato a 1 anno e 4 mesi per falsa testimonianza. Arrestato durante Mani pulite, la sua fotografia in manette divenne un'immagine-simbolo di Tangentopoli.
Cicchitto, Fabrizio
Deputato della Repubblica. Eletto per Forza Italia nel collegio di Corsico (Milano). Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero di tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980. All'epoca della scoperta degli elenchi Cicchitto era deputato e membro della direzione del Psi. àˆ uno dei pochi ad aver ammesso di aver sottoscritto la domanda di adesione.
Colucci, Francesco
Deputato della Repubblica. Eletto a Milano. àˆ stato condannato a un anno di reclusione per voto di scambio nel dicembre 1994. Poi è arrivata la condanna in appello, il rinvio in Cassazione e l¹assoluzione nel nuovo appello. Ora l¹ex deputato socialista Francesco Colucci, riconvertito a Forza Italia, è tornato in pista con la Casa delle libertà , che lo ha fatto eleggere in un collegio sicuro: quello milanese di Baggio, dove, ironia della sorte, si è scontrato con un apripista di Mani pulite: Pierluigi Mantini, candidato dell'Ulivo, l'avvocato che per primo denunció un certo Mario Chiesa, non ancora mariuolo. Nel marzo 1992 a Colucci fu sequestrato un archivio informatico con migliaia di nomi accanto ai quali erano segnati i favori concessi: dalle assunzioni nel settore pubblico ai ricoveri in ospedale. Al processo, l'avvocato Domenico Contestabile (oggi senatore di Forza Italia) lo difese affermando che la raccomandazione non è reato. Alla fine Colucci fu assolto. Il giudice non ritenne sufficientemente provato il collegamento tra i favori concessi e i voti ottenuti. Ora si ricomincia.
Comincioli, Romano
Senatore della Repubblica. Eletto nel collegio di Lodi per la Casa delle libertà . Compagno di scuola e poi manager e prestanome di Berlusconi, era in contatto con Gaspare Gambino, imprenditore siciliano vicino a Pippo Caló, il cosiddetto cassiere romano di Cosa nostra. Attraverso Comincioli, la Fininvest realizzó affari con il faccendiere sardo Flavio Carboni. Cambiali con girata di Comincioli passarono a uomini della Banda della Magliana per poi finire nelle mani di Pippo Caló. Per i suoi rapporti con Cosa nostra e banda della Magliana è stato imputato a Roma (e poi assolto). Accusato per bancarotta fraudolenta, è stato latitante per alcune settimane. Poi imputato nel processo per le false fatture di Publitalia.
D'Alì, Antonio
Senatore della Repubblica. Eletto a Trapani. Di Forza Italia. Sottosegretario all'Interno nel secondo governo Berlusconi. Già vicepresidente della commissione Finanze, per un breve periodo è stato il responsabile economico di Forza Italia. La famiglia D¹Alì Stati è una delle più potenti, facoltose e riverite del Trapanese. Le immense tenute agricole, le saline tra Trapani e Marsala, le molte proprietà e (fino al 1991) la quota di controllo della Banca Sicula costituivano l¹impero governato con autorità da Antonio D¹Alì senior, classe 1919, che fu direttamente amministratore delegato della banca di famiglia fino al 1983, anno in cui fu coinvolto nello scandalo P2 (il suo nome era nelle liste di Gelli) e preferì passare la mano al nipote Antonio junior, che poi nel 1994 aderì a Forza Italia e fu premiato con un bel seggio al Senato. La Banca Sicula era uno dei più importanti istituti di credito siciliani per numero di sportelli e per mezzi amministrati. All¹inizio degli anni Novanta la banca trapanese, già corteggiata anche dall¹Ambroveneto di Giovanni Bazoli, fu acquistata e incorporata dalla Banca Commerciale Italiana, alla ricerca di un partner per superare la sua storica debolezza in Sicilia. In seguito all¹operazione, Giacomo D'Alì, professore associato di Fisica, figlio di Antonio senior e cugino di Antonio junior il senatore, è entrato a far parte del consiglio d¹amministrazione della Banca Commerciale. La Banca Sicula, prima di rigenerarsi dietro le rispettabilissime insegne della Commerciale, era stata oggetto di un allarmato rapporto di un commissario di polizia, Calogero Germanà , che poi, trasferito a Mazara, aveva subito un attentato da parte di Leoluca Bagarella in persona e oggi è dirigente della Dia (la superpolizia antimafia) a Roma. Il rapporto ipotizzava che l'istituto di credito fosse uno strumento di riciclaggio di Cosa nostra. E sottolineava il fatto che come presidente del collegio dei sindaci della banca fosse stato chiamato Giuseppe Provenzano (il futuro deputato di Forza Italia e presidente della Regione Sicilia), già commercialista della famiglia Provenzano (l¹altra, quella dell¹attuale numero uno di Cosa nostra). Il rapporto non ebbe peró alcun seguito. Prima dell¹incorporazione, la Banca Sicula aveva realizzato un aumento di capitale di 30 miliardi. Niki Vendola, allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia, nel 1998, in un rapporto inviato alla Vigilanza della Banca d'Italia, chiese: da dove erano arrivati quei soldi? Chi aveva finanziato la ricapitalizzazione?
La risposta della famiglia D'Alì: tutto regolare; l¹aumento di capitale della Banca Sicula è stato finanziato da Efibanca, ³contro pegno di un rilevante pacchetto azionario», senza ingresso di nuovi soci; il finanziamento è stato poi ³integralmente estinto con il ricavato della successiva vendita delle azioni alla Comit, che provvide a versare direttamente all¹Efibanca le somme di competenza».
La famiglia D¹Alì ha avuto come campieri alcuni membri delle famiglie mafiose dei Messina Denaro. Francesco Messina Denaro, il vecchio capomafia di Trapani, fu per una vita fattore dei D¹Alì, prima di passare la mano come boss e come ³fattore» al figlio Matteo Messina Denaro, classe 1962, che dopo essere stato uno degli alleati più fedeli di Totó Riina ai tempi dell¹attacco stragista allo Stato è oggi considerato il boss emergente di Cosa nostra, forse il nuovo capo della mafia siciliana, all¹ombra del vecchio Bernardo Provenzano. A riprova dei rapporti tra la famiglia D¹Alì e il boss, l'allora vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia Nichi Vendola nel 1998 esibì i documenti che provano il pagamento a Matteo Messina Denaro, ufficialmente agricoltore, di 4 milioni ricevuti nel 1991 dall¹Inps come indennità di disoccupazione. A pagargli i contributi era Pietro D¹Alì, fratello di Antonio il senatore e di un Giacomo D¹Alì che, negli anni Settanta, era stato attivista di un gruppo neofascista siciliano.
Anche il fratello di Matteo Messina Denaro, Salvatore, ha lavorato per i D¹Alì: è stato funzionario della Banca Sicula e poi, nel 1991, è passato alla Commerciale. Peccato che nel 1998 sia stato arrestato per mafia.
C¹è un¹altra vicenda in cui le strade dei D¹Alì si incrociano con quelle dei boss di Cosa nostra. Francesco Geraci, notissimo gioielliere di Castelvetrano, gran fornitore di preziosi alla famiglia di Totó Riina, dopo essere stato arrestato con l¹accusa di essere uno dei prestanome di Riina, ha raccontato: ³Nel 1992 Matteo Messina Denaro mi ha chiesto di acquistare dai D¹Alì un terreno per 300 milioni da regalare a Riina». Si tratta della tenuta di Contrada Zangara, a Castelvetrano. I firmatari del contratto sono Francesco Geraci il gioielliere e Antonio D¹Alì il futuro senatore. ³Io sono intervenuto solo al momento della firma», racconta Geraci. ³Dopo la stipula andai spesso alla Banca Sicula e mi feci restituire i 300 milioni». Quel terreno, poi, nel 1997 è stato confiscato in quanto considerato parte dei beni di Riina.
I D¹Alì hanno sempre ribattuto su tutto. Francesco Messina Denaro, dicono, fu assunto dal nonno di Antonio junior, l¹ingegner Giacomo D¹Alì, classe 1888, quando ³si era ben lontani dall¹evidenziarsi di fenomeni che rivelassero la instaurazione di un¹economia criminale». Matteo Messina Denaro era ³alle dipendenze come salariato agricolo», ³fino a quando non si scoprì chi fosse». Il passaggio della tenuta di Zangara dai D¹Alì a Riina è ³una vicenda svoltasi all¹insaputa del venditore».
Gli impegni di senatore a Roma non lo distolgono dall¹attività a Trapani: con Francesco Canino (Cdu) e Massimo Grillo (Ccd) costituisce il triumvirato informale che decide la politica della città . Anzi, ne è l¹uomo emergente, mentre gli altri due hanno dovuto negli ultimi anni accusare dei colpi. àˆ questo triumvirato che nel maggio 1998 raggiunge l¹accordo per candidare a sindaco di Trapani Nino Laudicina. Pochi giorni dopo l¹elezione, Canino (uno dei politici più bersagliati dalle critiche di Mauro Rostagno) viene arrestato per concorso nell¹associazione mafiosa che avrebbe monopolizzato gli affari e spartito gli appalti del Comune di Trapani. Poi, nell¹ottobre 2000, tocca all¹assessore Vito Conticello, arrestato mentre intasca una tangente. Era entrato in giunta solo otto mesi prima, spinto da D¹Alì, che subito dopo l¹arresto lo difende: ³Conosco la capacità lavorativa dell¹assessore Conticello e la sua correttezza; mi auguro, pertanto, che il risultato dell¹azione investigativa al più presto riveli una diversa valutazione dei fatti». Salvatore Cusenza, della segreteria regionale dei Democratici di sinistra, insieme ai politici dell¹opposizione denuncia il partito degli affari e chiede chiarezza. D¹Alì ribatte: ³Colgono ogni occasione per criminalizzare gli avversari, con tentativi di sciacallaggio politico di stampo bolscevico». Il 24 aprile di quest¹anno è il turno del sindaco Laudicina, arrestato per corruzione con altre sette persone. Perfino il vescovo di Trapani grida: ³àˆ arrivata l¹ora di reagire. No allo strapotere, è ora di svegliarci!». D¹Alì dichiara: ³Nessuno puó arrogarsi il diritto di giudizi sommari, nè di strumentalizzazioni».
Da oggi comunque Antonio D'Alì, un tempo oggetto di indagini di polizia, alla polizia darà ordini.
Degennaro, Giuseppe
Senatore della Repubblica, Casa delle libertà . àˆ il patron di imprese come Baricentro e Barialto, oltre che il capofila della società che gestisce l
.....e di pietro lo faremo santo.
Prima di riportar notizie del cazzo.. chiedi un po' ai vari Cusani,Gorrini,Berlusconi e tutti i galeotti di San Vittore anni 90 cosa ha fatto e come si è comportato di pietro....da questurino a Senatore della Repubblica Italiana..............traete voi le conclusioni di dove sta il marcio in Italia!!!!!!INFORMATI PRIMA DI POSTARE STRONZATE!!!!!
Prima di riportar notizie del cazzo.. chiedi un po' ai vari Cusani,Gorrini,Berlusconi e tutti i galeotti di San Vittore anni 90 cosa ha fatto e come si è comportato di pietro....da questurino a Senatore della Repubblica Italiana..............traete voi le conclusioni di dove sta il marcio in Italia!!!!!!INFORMATI PRIMA DI POSTARE STRONZATE!!!!!
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Seconda parte...
Sgarbi, Vittorio
Deputato della Repubblica, Forza Italia. Grande difensore di Craxi nel Parlamento del 1992 (allora vi era entrato come deputato liberale), è un pregiudicato per truffa ai danni dello Stato (assenteista, ha preso lo stipendio senza andare a insegnare). àˆ stato indagato per aver avuto rapporti con uomini della 'ndrangheta, quando è stato candidato in Calabria. àˆ un collezionista di querele per diffamazione: suo pezzo forte è dare dell'assassino ai magistrati di Mani pulite, ma sa variare sul tema in modo molto creativo. Cacciato dal governo Berlusconi nel 2002 (era sottosegretario si Beni culturalei) per dissidi con il ministro Urbani.
Condannato per essersi rifiutato di pagare gli alimenti per un figlio che aveva cercato in ogni modo di non riconoscere arrivando anche a denunciare la madre.
Sodano, Calogero
Senatore della Repubblica. Eletto ad Agrigento. Membro del Ccd, è stato sindaco di Agrigento. Nell'aprile 2001 ha subito una condanna in primo grado a 1 anno e mezzo di reclusione per avere permesso l¹abusivismo edilizio in cambio di vantaggi elettorali. Con Sodano sono stati condannati a un anno di reclusione anche alcuni suoi ex assessori. Gli imputati, secondo l¹accusa, non avrebbero posto in essere nè provvedimenti nè iniziative per bloccare l¹abusivismo edilizio tra il 1991 e il 1998, non solo nella Valle dei Templi, ma in tutta la città .
Squeglia, Pietro
Deputato della Repubblica, Ppi. Ex sindaco di Marcianise, in Campania, politicamente molto vicino a Ciriaco De Mita. àˆ stato arrestato per irregolarità edilizie avenute nel 1986 e processato per altri abusi, sempre nel settore delle costruzioni. Assolto, è stato candidato dall
Sgarbi, Vittorio
Deputato della Repubblica, Forza Italia. Grande difensore di Craxi nel Parlamento del 1992 (allora vi era entrato come deputato liberale), è un pregiudicato per truffa ai danni dello Stato (assenteista, ha preso lo stipendio senza andare a insegnare). àˆ stato indagato per aver avuto rapporti con uomini della 'ndrangheta, quando è stato candidato in Calabria. àˆ un collezionista di querele per diffamazione: suo pezzo forte è dare dell'assassino ai magistrati di Mani pulite, ma sa variare sul tema in modo molto creativo. Cacciato dal governo Berlusconi nel 2002 (era sottosegretario si Beni culturalei) per dissidi con il ministro Urbani.
Condannato per essersi rifiutato di pagare gli alimenti per un figlio che aveva cercato in ogni modo di non riconoscere arrivando anche a denunciare la madre.
Sodano, Calogero
Senatore della Repubblica. Eletto ad Agrigento. Membro del Ccd, è stato sindaco di Agrigento. Nell'aprile 2001 ha subito una condanna in primo grado a 1 anno e mezzo di reclusione per avere permesso l¹abusivismo edilizio in cambio di vantaggi elettorali. Con Sodano sono stati condannati a un anno di reclusione anche alcuni suoi ex assessori. Gli imputati, secondo l¹accusa, non avrebbero posto in essere nè provvedimenti nè iniziative per bloccare l¹abusivismo edilizio tra il 1991 e il 1998, non solo nella Valle dei Templi, ma in tutta la città .
Squeglia, Pietro
Deputato della Repubblica, Ppi. Ex sindaco di Marcianise, in Campania, politicamente molto vicino a Ciriaco De Mita. àˆ stato arrestato per irregolarità edilizie avenute nel 1986 e processato per altri abusi, sempre nel settore delle costruzioni. Assolto, è stato candidato dall
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Caro Clamas, ti ringrazio per gli insulti gratuiti che ho molto gradito
Quelle che chiami signorilmente stronzate sono semplicemente fatti. Sentenze, atti della Repubblica italiana ma che te lo dico a fare? Tu vivi felice sulla tua nuvoletta e io non voglio certo disturbarti.
Mi sono sempre domandato se ci fosse in Italia qualcuno realmente convinto che il centro destra fosse composto da persone oneste che stanno ben governando nell'interesse dell'Italia.
Ne ho trovato uno.
Tanti complimenti
ciao
Quelle che chiami signorilmente stronzate sono semplicemente fatti. Sentenze, atti della Repubblica italiana ma che te lo dico a fare? Tu vivi felice sulla tua nuvoletta e io non voglio certo disturbarti.
Mi sono sempre domandato se ci fosse in Italia qualcuno realmente convinto che il centro destra fosse composto da persone oneste che stanno ben governando nell'interesse dell'Italia.
Ne ho trovato uno.
Tanti complimenti
ciao
Sono MOLTO FIERO di essere DI DESTRA non del centro destra come FINI.
Il mio primo voto lo diedi all'ONOREVOLE ALMIRANTE vero uomo con 8 cazzi e 25 coglioni!
Sono sempre stato di destra e mi vanto di questo!
Peró parlo in prima persona e non con articoli presi di qua e di là .
Inoltre dovresti conoscermi per sapere la mia storia e quella della mia famiglia,sapere di una persona a cui ero molto legato che quasi ha dato la vita per questo paese,beh di certo non era un partigiano,ma un Graduato del Regno d'Italia.
Questa persona GRANDE FASCISTA non è stata piegata neanche dagli operai della Fiat nel "mitico" 68 ed ha continuato a difendere la propria bandiera come oggi faccio io!
Inoltre vorrei ricordarti amici cari finiti a San Vittore grazie a quelli che han mangiato nei tavoli dove non erano invitati.
Parlami di te , non riferire cose inventate da giornalisti arrivisti prese di qua e di là !
Ciao con simpatia perchè neanche la politica riesce a farmi incazzare.
Il mio primo voto lo diedi all'ONOREVOLE ALMIRANTE vero uomo con 8 cazzi e 25 coglioni!
Sono sempre stato di destra e mi vanto di questo!
Peró parlo in prima persona e non con articoli presi di qua e di là .
Inoltre dovresti conoscermi per sapere la mia storia e quella della mia famiglia,sapere di una persona a cui ero molto legato che quasi ha dato la vita per questo paese,beh di certo non era un partigiano,ma un Graduato del Regno d'Italia.
Questa persona GRANDE FASCISTA non è stata piegata neanche dagli operai della Fiat nel "mitico" 68 ed ha continuato a difendere la propria bandiera come oggi faccio io!
Inoltre vorrei ricordarti amici cari finiti a San Vittore grazie a quelli che han mangiato nei tavoli dove non erano invitati.
Parlami di te , non riferire cose inventate da giornalisti arrivisti prese di qua e di là !
Ciao con simpatia perchè neanche la politica riesce a farmi incazzare.

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- Primi impulsi
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- Iscritto il: 02/05/2001, 2:00
Giornalista arrivista chi va contro il padrone mediatico italiano?
Al massimo sono giornalisti autolesionisti!
Clamas difendi le tue idee con fatti e riscontri oggettivi . Con queste frasi ti tiri la zappa sui piedi da solo
p.s.
non ho nessuna intenzione di farti cambaire idea, so benissimo che è tempo perso. Vivio felice con la tua idea, io faró altrettanto peró le repliche si fanno documentandosi non con il bla bla bla e le frasi fatte.
Prova a contestare una sola riga di quanto ho postato. Ovviamente voglio riferimenti precisi altrimenti è inutile
ciao
Al massimo sono giornalisti autolesionisti!
Clamas difendi le tue idee con fatti e riscontri oggettivi . Con queste frasi ti tiri la zappa sui piedi da solo
p.s.
non ho nessuna intenzione di farti cambaire idea, so benissimo che è tempo perso. Vivio felice con la tua idea, io faró altrettanto peró le repliche si fanno documentandosi non con il bla bla bla e le frasi fatte.
Prova a contestare una sola riga di quanto ho postato. Ovviamente voglio riferimenti precisi altrimenti è inutile
ciao
- Inchiostro Simpatico
- Veterano dell'impulso
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- Iscritto il: 01/05/2001, 2:00
La politica fa sempre discutere e dividere!!!
Cerchiamo di postare senza mandare a quel paese l'altro; ognuno ha le sue idee ma le deve esprimere con pacatezza!
Grazie
Cerchiamo di postare senza mandare a quel paese l'altro; ognuno ha le sue idee ma le deve esprimere con pacatezza!
Grazie
Non sottovalutate la potenza di questo utente
[url=http://www.superzeta.it/viewtopic.php?t=5578&highlight=vademecum]Vademecum sul P2P[/url]
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- Frisco_Kid
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- Iscritto il: 14/05/2001, 2:00
Proprio come fanno i 50mila soldatini inviati nel golfo da un testa di cazzo di destra americano e da un testa di cazzo di sinistra(?) inglese.clamas ha scritto:Questa persona GRANDE FASCISTA non è stata piegata neanche dagli operai della Fiat nel "mitico" 68 ed ha continuato a difendere la propria bandiera come oggi faccio io!
- funkydream
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Ue', Zanoni, qua si continua a scrivere di politica a tutto tondo, leggo forumisti che mandano post non inerenti al porno di almeno 10.000 caratteri e altri che amano le dittature morte del passato e tu non scrivi niente?
Sono io l'unico che e' stato caldamente invitato con messaggio privato e poi in modo ufficiale a "levarsi dai coglioni" (cito testualmente) perche' posta argomenti politici e non abbastanza pornoi?
Che e' stato da te definito un provocatore "senza argomenti e senza cultura storica" (leggere i post, prego)?
Che continua a essere trattato con arroganza (vedi post sui taxisti)?
Secondo me tu vedi in giro alcuni bruscolini, ma la vista corta ti impedisce di vedere le grosse travi di tua competenza.
Io credo che la tua sia una questione personale nei miei confronti: come tanti non ami le voci fuori dal coro, d'altronde lo hai anche ammesso: preferisci una dittatura manifesta (almeno si conosce il nemico), che una democrazia fasulla (leggiti il post da te inviato a me del 9.12.02)
Sono io l'unico che e' stato caldamente invitato con messaggio privato e poi in modo ufficiale a "levarsi dai coglioni" (cito testualmente) perche' posta argomenti politici e non abbastanza pornoi?
Che e' stato da te definito un provocatore "senza argomenti e senza cultura storica" (leggere i post, prego)?
Che continua a essere trattato con arroganza (vedi post sui taxisti)?
Secondo me tu vedi in giro alcuni bruscolini, ma la vista corta ti impedisce di vedere le grosse travi di tua competenza.
Io credo che la tua sia una questione personale nei miei confronti: come tanti non ami le voci fuori dal coro, d'altronde lo hai anche ammesso: preferisci una dittatura manifesta (almeno si conosce il nemico), che una democrazia fasulla (leggiti il post da te inviato a me del 9.12.02)
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Accetto le tue critiche che in parte condivido pure.
Ti tratto con arroganza e ho qualcosa di personale contro di te? Possibile ma che ci posso fare se scrivi, te lo ripeto, molte cazzate disinformate?
Ti ho trattato male sulla questione taxisti? Perchè non mi dimostri che sbaglio?
La questione di fondo è sempre la stessa: tu scrivi solo di politica (con questo nick...)e questo non mi sta bene. Scorpio, per fare un esempio, scrive di politica ma molto di porno. Queste cose te le avevo già spiegate ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non amo le voci fuori dal coro? No se sono disinformate e gratuitamente provocatorie.
Le frasi di Clamas a cui fai riferimento a mio avviso,offendono l'intelligenza, il buon senso e la verità storica. Le accetto perchè lui, come Scorpio, parla di politica in un post ogni 100, l'esatto tuo contrario.
Ultima considerazione generale. Il mondo è sempre pieno di gente che vuole insegnarmi a fare il moderatore, eppure gli altri forum hanno meno utenti, meno messaggi e copiano pure i nostri post.
Saró un cretino ma un cretino di talento non credi?
Che dici, mi devo bannare da solo?
Ti tratto con arroganza e ho qualcosa di personale contro di te? Possibile ma che ci posso fare se scrivi, te lo ripeto, molte cazzate disinformate?
Ti ho trattato male sulla questione taxisti? Perchè non mi dimostri che sbaglio?
La questione di fondo è sempre la stessa: tu scrivi solo di politica (con questo nick...)e questo non mi sta bene. Scorpio, per fare un esempio, scrive di politica ma molto di porno. Queste cose te le avevo già spiegate ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Non amo le voci fuori dal coro? No se sono disinformate e gratuitamente provocatorie.
Le frasi di Clamas a cui fai riferimento a mio avviso,offendono l'intelligenza, il buon senso e la verità storica. Le accetto perchè lui, come Scorpio, parla di politica in un post ogni 100, l'esatto tuo contrario.
Ultima considerazione generale. Il mondo è sempre pieno di gente che vuole insegnarmi a fare il moderatore, eppure gli altri forum hanno meno utenti, meno messaggi e copiano pure i nostri post.
Saró un cretino ma un cretino di talento non credi?
Che dici, mi devo bannare da solo?
