Insomma IMHO è una applicazione coerente del metodo Stanislavskij (le prostitute interpretano il ruolo di prostitute ma non è chiaro se anche i clienti fossero "veri"? ma allora perché pagarli?)
oppure la teoria di Vertov la sua teoria, è esposta nel film-manifesto del suo movimento Kinoglaz (Кино-глаз) (1924), dando spazio alla verità, filmando e montando in maniera che l'espressione e i contenuti di ciò che si vuole dire vengano solo ed esclusivamente da ciò che si riprende con fedeltà.
Inchiesta prostituzione, ragazze e clienti “attori” in film hard
Un insospettabile maneggio di Cilavegna veniva usato come set
VIGEVANo
Le indagini che hanno portato all'esecuzione di 40 ordinanze di custodia cautelare nell'ambito di un giro internazionale di prostituzione, hanno fatto emergere un vero e proprio set di produzione per video pornografici.
Prostituzione, maxi retata da Pavia: 40 arresti
Un traffico che ha riguardato più di settanta ragazze straniere costrette con la violenza a prostituirsi
Le prostitute non solo venivano utilizzate per produrre filmini da commercializzare, ma anche per impersonare il ruolo di attrici in finti ciak in cui gli uomini erano impersonati da clienti, a pagamento. Il luogo era in un insospettabile maneggio a Cilavegna (Pavia), in località «Case nuove».
Il regista è stato individuato e indagato in stato di libertà. Le ragazze venivano ingaggiate attraverso l'intermediazione dei propri protettori, in quel caso divenuti «procuratori», per realizzare video con attori italiani dilettanti, in sostanza dei clienti che pagavano per recitare nei film amatoriali, quasi sempre comprendenti qualche genere di particolare perversione. I video poi venivano postati su siti internet criptati, che richiedevano il pagamento di una somma di denaro per visionare il filmato.
Abruzzo sempre più donne costrette alla prostituzione
Cresce la disuguaglianza sociale tra chi possedeva prima della crisi e chi invece non ha nulla. Il caso delle casalinghe escort
In Abruzzo sempre più donne costrette alla prostituzione
ALLARME SOCIALE IN ABRUZZO. La crisi economica, nonostante le parole degli assessori regionali hashtag #lechiacchiereseleportaviailvento, morde e si sta rivelando in tutto il suo orrore. I dati Istat sulla disoccupazione non fanno nemmeno più tanta impressione: un giovane su due, della fascia 15-24 anni, non ha un lavoro. E' tutto normale ormai. La situazione e' così drammatica che, in Abruzzo, dal 2008 gli occupati sono scesa di quasi 50mila unita', meno 6,2% di occupati in 6 anni, su una popolazione di poco più di un milione di abitanti. Numeri da brivido, ovviamente, e che certificano il disastro sociale del Terzo Millennio: aumento dei delitti - Pescara è fra le 15 città più criminali d'Italia - il clientelismo e la disuguaglianza tra chi possedeva qualcosa prima della crisi (i cosiddetti "figli di" e che oggi occupano quei posti di lavoro un tempo riservati alla povera gente) e chi non aveva nulla.
Spaventosissima la situazione delle donne che spesso sono costrette al mestiere pià antico del mondo, con la complicità dei mariti, per riuscire a mandare avanti la famiglia. Naturalemente per quanto ci riguarda non c'è nessuna differenza tra il violinista dell'opera e la escort che vende il proprio corpo: è solo la sopravvivenza nel modo che si conosce, e per questo siamo favorevoli alla regolamentazione del mestiere.
Addirittura clamorosi alcuni annunci di lavoro che compaiono sui siti specializzati in ricerca di personale: "...cerchiamo una ragazza/donna per lavoro di barista, si predilige di forte impatto visivo, molto socievole, ordinata, onesta e che sappia stare al gioco in quanto bar di prevalente presenza maschile, no permalose o con la puzza sotto il naso..."
Inutile dire che anche per le coppie che vorrebbero avere dei figli, sposarsi e programmare una vita dignitosa il futuro è nero nella terra dei "pastori e dei poeti". Con l'introduzione del Jobs Act che prevede tutele crescenti per i lavoratori neoassunti non ci sarà quella iniezione di fiducia che aspettano sia le imprese che il popolo italiano.
Inutili anche le soluzioni urlate e introdotte come la Garanzia Giovani e Welfare to work: serviranno solo ad alleviare temporaneamente la mancanza di reddito per migliaia di giovani abruzzesi e disoccupati over 30.
Re: prostituzione
Inviato: 28/03/2015, 15:30
da dostum
Bisogna farlo anche qui basta colle bamboccione! volete laurearvi?Lavorate per pagare gli studi!
Gb: le tasse universitarie aumentano e anche la prostituzione fra studenti
Il 45% vuole evitare di finire l'università coi debiti accumulati per pagarsi le costose rette nel Regno.
Vendere il proprio corpo per pagarsi la retta o un migliore stile di vita all'università non è affatto un tabù in Gran Bretagna. Anzi, secondo un sorprendente studio condotto dalla Swansea University, il 22% degli studenti negli Atenei del Regno ha considerato come una opzione i cosiddetti lavori nell'industria del sesso, che vanno dalle chat erotiche, agli spogliarelli fino alla vera e propria prostituzione. E il 5% ha ammesso di aver fatto soldi in questo settore: si contano più uomini di donne.
Sarebbero secondo gli esperti, di decine di migliaia di studenti che si sono già 'messi in vendita': un dato allarmante per le università britanniche che dovrebbero offrire sostegno a queste persone. Lo studio, dal titolo emblematico di 'Student Sex Work Project', ha chiesto anche agli studenti di motivare questa scelta. I due terzi afferma che la priorità sono i soldi per uno stile di vita migliore, mentre il 45% vuole evitare di finire l'università coi debiti accumulati per pagarsi le costose rette nel Regno. Ma c'è anche chi mette prima di tutto il piacere fisico.
Si lavora in questo settore per periodi brevi e con orari part-time, meno di cinque ore a settimana, per non togliere troppa attenzione agli studi.
Re: prostituzione
Inviato: 28/03/2015, 15:41
da federicoweb
ma questa pagina web escortexpo l' avete vista?????????
Coppia litiga, arrivano i carabinieri e scoprono spaccio e prostituzione
Trentenni nei guai: da una violenza domestica i militari risalgono ad una rete criminale
FORLI' - Lei accusa lui, lui accusa lei. Finiscono entrambi agli arresti. E’ la storia della strana coppia, lui forlivese di 38 anni, lei paraguaiana di 36 finiti nei guai per spaccio di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione. Tutto è cominciato l’altra mattina, intorno alle 10.30 in via Raffaelli, a San Martino in Strada. La donna era scesa in strada dopo una lite furibonda con il compagno. In ciabatte e in stato confusionale ha chiesto aiuto ad una ambulanza che passava di lì per caso. Una volta in ospedale, la donna, che ha riportato anche lesioni guaribili in dieci giorni, ha chiesto l’intervento dei carabinieri dicendosi vittima del compagno.
Gli uomini dell’Arma arrivati sul posto hanno notato l’atteggiamento della donna un po' sopra le righe, tanto da supporre l’assunzione di sostanze stupefacenti, poi confermata dalle analisi tossicologiche. Dai racconti della giovane è emerso che i due avevano litigato proprio per motivi legati alla droga. Lui, secondo le accuse di lei, era dedito allo spaccio. I carabinieri hanno così proceduto a perquisire l’abitazione dove convive con il compagno, dove sono stati trovati circa 3 grammi di cocaina, 20 tra marijuana e hashish già suddivisi in dosi, oltre a materiale per il confezionamento, bilancino di precisione e una somma in contanti di 710 euro, ritenuto provento dell’attività di spaccio delle sostanze stupefacenti.
Nel corso della perquisizione i militari hanno anche rinvenuto un contratto di locazione di un appartamento nel centro storico di Forlì. L’affitto dell’appartamento era intestato alla donna che però non ci ha mai abitato e che, secondo gli accertamenti, veniva destinato allo sfruttamento della prostituzione. Nella casa di appuntamenti in via Bella, traversa di corso Diaz, i carabinieri hanno trovato due giovani donne dominicane che si prostituivano. Per stare lì pagavano una cifra di 50 euro al giorno. E ci restavano per circa dieci, quindici giorni per poi lasciare il passo ad altre straniere provenienti da altre città. L’appartamento è stato quindi posto sotto sequestro. A quanto pare l’uomo avrebbe indicato la compagna come unica responsabile dell’attività. Secondo i carabinieri però i due sarebbero soci in affari tanto da denunciarli in concorso per sfruttamento della prostituzione e spaccio di droga.
Ieri mattina in tribunale si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto. Il giudice Trerè (Pm Lucia Spirito), ha disposto gli arresti domiciliari a carico dell’uomo (difeso dagli avvocati Principato e Romagnoli), mentre a carico della donna(difesa dall’avvocato Malpezzi) ha disposto l’obbligo di firma. Il processo vero e proprio si svolgerà il 21 aprile.
Re: prostituzione
Inviato: 14/04/2015, 10:48
da manigliasferica
Prostituzione, a processo a 89 anni
la «madame» del rione Monti
La donna gestiva un giro di ragazze sudamericane sfruttate a prezzi stracciati. Già venti anni fa era stata processata
ROMA - Il mestiere più antico del mondo gestito da una maitresse di provata esperienza. Marisa Maurizi, 89 anni, è stata rinviata a giudizio per sfruttamento della prostituzione per aver organizzato un bordello «low cost» tra le vie del rione Monti.
Il precedente
Una situazione che avrà provocato alla signora una dejà vu poiché,ventuno anni fa, l’allora sessantanovenne signora Maurizi fu arrestata per la stessa ragione. Insieme con altre due coetanee, aveva messo in piedi un giro d’affari di tutto rispetto nello stesso quartiere. L’unica differenza tra il passato e il presente è la tariffa imposta alla clientela della sua squadra di cortigiane. Nei ruggenti anni Novanta si pagavano 1000 lire al minuto per trascorrere il tempo con le «squillo» gestite dalla maitresse. Soldi cui andava aggiunta la prestazione da 100 mila lire. Ora la signora aveva abbassato le pretese, pretendeva solo trenta euro dai frequentatori. La crisi, insomma, morde.
Le ragazze sfruttate
Pure la nazionalità delle donne che si era affidata alla signora è cambiata. Alla fine del secolo scorso bussavano alla porta albanesi, oggi si rivolgevano a lei ragazze provenienti dal Sud America. Della donna e delle sue amiche maitresse all’epoca i vicini dissero: «Brave signore, tanto gentili». Chissà cosa diranno della Maurizzi alcuni abitanti del quartiere quando, alla prima udienza, saranno ascoltati dal pm Mario Pesci.
Tutti a Rabat Sabato Sera! (faranno anal?)
رفعه في الحمار
La capitale mondiale della prostituzione? Non è il Sud-est asiatico! Benvenuti, invece, in Marocco: fra Marrakech, Fes, Rabat, Tangeri e Casablanca si contano più di circa 50mila prostitute, di cui le 19mila intervistate che risultano essere analfabete, divorziate o vedove di un'età compresa fra i 18 e i 20 anni. Le giovani – come racconta Libero - si riuniscono nelle brasserie, nei negozi di moda o nei fast food per trovare la clientela e si vendono a un prezzo che varia fra i 500 ai 700 dirham corrispondenti a 50/70 euro.
Come riporta Dagospia le ragazze si offrono in maniera totalmente autogestita, gareggiano con le colleghe provenienti dall'Africa centrale e le più belle arrivano a richiedere cifre pari a 300 euro con cena a carico del cliente. La loro fama si estende anche in Europa e in Arabia Saudita, creando così un vero e proprio turismo sessuale ad alta richiesta con tanto di recensioni, tour per i turisti più esigenti, luoghi e tariffe. Ma le donne oramai sfiorite e disperate del quartiere ebraico Mellah prendono 20 dirham, ovvero 2 euro italiani nei pressi del suk. L'Islam grida allo scandalo ma la povertà nel paese è tanta.
