prostituzione

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dostum
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Re: prostituzione

#1441 Messaggio da dostum »

Bel Modo di passare il Tempo


Nuoto, Trials, choc a Omaha: arrestato Graham per istigazione alla prostituzione

Il capo allenatore del club Wolverine, uno dei più prestigiosi, nei guai per aver adescato una ragazza che gli chiedeva un passaggio in strada ma che nascondeva la vera identità

Brutta, bruttissima avventura ai Trials americani per Kelton Graham, capo allenatore del club Wolverine (Michigan), uno dei più prestigiosi per il nuoto di alto livello. La polizia lo ha arrestato per aver adescato una ragazza che gli chiedeva un passaggio in strada ma che nascondeva la vera identità: era una poliziotta. Il tecnico alla vista di una ragazza molto bella non ha resistito alla tentazione di abbordarla, ma il tentativo è stato maldestro anche perché la prostituzione negli Usa è illegale.



subito licenziato — Il tecnico è stato arrestato ieri sera alle 22.40 davanti all'hotel dei nuotatori di fronte la piscina nel Century Center. L'operazione è scattata perché la federazione americana è a caccia di allenatori pedofili, battaglia che da anni ha portato alla radiazione di decine di allenatori. Graham è stato subito licenziato dal club e squalificato dalla federazione americana con un provvedimento disciplinare immediato. Il tecnico verrà stato scarcerato su cauzione dopo un giorno di fermo in attesa del processo. La prostituzione non è tollerata durante le gare ai Trials. Sembra che altri 11 persone siano nel mirino della polizia. Il tecnico è uno dei più esperti e lavorava come responsabile per il Wolverine dal 2011 e nel club da 10 anni. Negli ultimi 10 anni, Usa swimming ha espulso circa 40 allenatori per comportamenti illeciti, sia nei confronti di minori che di donne. E' stato varato dall'associazione un codice.
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Barabino
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Re: prostituzione

#1442 Messaggio da Barabino »

Ma il referendum per l'abolizione della L.Merlin che fine ha fatto? :gomma:

Mi ricordo benissimo che un paio di anni fa avevo firmato in comune :-D

E poi la mia famiglia ha un immobile commerciale fuori dal paese (quindi irrangiungibile per i piccoli pipparoli senza motorino) che, ristrutturandolo opportunamente, si presterebbe benissimo allo scopo :023
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
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Fred Connelly
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Re: prostituzione

#1443 Messaggio da Fred Connelly »

Era organizzata dalla Lega Nord quindi non c'è da meravigliarsi che fosse una buffonata a scopo promozionale. Perchè dico "buffonata"? Perchè notoriamente hanno tutte le capacità per raccogliere le firme necessarie vista la loro presenza in centinaia e centinaia di assemblee elettive istituzionali, inoltre nulla vietava loro di formare un comitato promotore per unire le forze, ma guardacaso ciò che ne hanno tratto è stata sostanzialmente tanta pubblicità ed una serie infinita di inviti televisivi e radiofonici (per non parlare della presenza sui giornali) per Salvini. La raccolta si è evidentemente risolta in un nulla di fatto, forse non per caso... :roll:

Tra l'altro stanno in Parlamento da 30 anni: come mai non hanno mai fatto calendarizzare una discussione per una legge che regolamentasse i business legati al sesso dove non vi è schiavitù?
Da sempre i leghisti paiono essere interessati più che altro alle poltrone (e ai relativi stipendi, presigio sociale e visibilità) che alla risoluzione concreta delle problematiche dei cittadini. Se la Lega Nord lo volesse, in due mesi si raccoglierebbero le firme: è evidente che andare al voto su questo tema non è un loro reale interesse.

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Barabino
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Re: prostituzione

#1444 Messaggio da Barabino »

maledetti :evil:
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dboon
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Re: prostituzione

#1445 Messaggio da dboon »

"Iniziano oggi anche i poliziotti del Reparto a Cavallo della Polizia di Stato"

http://www.newsrimini.it/2016/07/operaz ... spulsioni/
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ariston
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Re: prostituzione

#1446 Messaggio da ariston »

salve a tutti non so se avete letto la notizia che sta facendo discutere la "camera" in questi giorni sul nodo prostituzione.
ecco un piccolo pezzo dell'articolo:
Chi viene beccato ad andare con le prostitute rischia multe fino a 10mila euro e il carcere fino a un anno se le 'condotte' sono reiterate. E' quanto previsto dal disegno di legge presentato ieri alla Camera, con il quale viene introdotto il reato di acquisto dei servizi sessuali. Come scrive 'Studio Cataldi', il ddl, che ha come prima firmataria Caterina Bini del Pd, ha avuto il sostegno bipartisan di molti deputati.

ecco l'articolo:
http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/ ... refresh_ce

con queste leggi la i nostri inutili politici arrivano a fare leggi proibizionistiche laddove neanche il Vaticano aveva osato fare.
la prostituzione è importantissima in una società sana, logico che ci vogliano controlli più accurati e che magari venga legalizzata ancora meglio, perdipiù è anche terapeutica, previene da molte malattie (fare sesso).

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Drogato_ di_porno
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Re: prostituzione

#1447 Messaggio da Drogato_ di_porno »

Tra i nuovi lavori del sesso ce n’è uno nuovo che sta prendendo sempre più piede. La cameriera che ti fa le pulizie in casa, completamente nuda. Il costo fisso è di 270 euro l’ora ma con un totale di mille euro avrai anche un “lieto fine”. Tra i clienti ci sono prevalentemente uomini single ma anche coppie sposate. La richiesta più assurda? Fare i bisogni in salotto e poi di ripulire tutto, e fare la caccia al tesoro: doveva trovare dieci sex toy nascosti nella stanza e di usarli, per mille euro in più…

C’è un sacco di gente che attualmente fa le pulizie di casa a pagamento, girando completamente nuda. Una di queste lavoratrici si chiama Micah e su Reddit ha invitato gli utenti a fare qualsiasi domanda per soddisfare le loro curiosità. Si scopre che sì, non si tratta solo di rendere le stanze linde e pinte: “Faccio sesso, ma a mia discrezione. Se il cliente non mi piace, non mi rendo disponibile. In genere i clienti mi chiedono se possono avere l’upgrade, a volte però mi pagano solo per guardare”.

Il cliente tipico, riporta The Sun, è uomo sui trent’anni, bianco, single, guadagna tra i 50.000 e i 90.000 euro l’anno, ma Micah la chiamano anche studenti del college, lesbiche, coppie sposate, tutti disposti a pagare un po’ di più per avere una cameriera bella e svestita intorno. Il guadagno è alto: 135 euro l’ora per indossare una lingerie sexy, 270 euro l’ora per pulire totalmente nuda, 900 euro l’ora se ci si aggiunge del sesso. Stipendio mensile: 24.000 euro, perché è impiegata quasi solo nei weekend. Cosa fanno mentre lei lavora? La guardano, si masturbano, qualcuno l’aiuta a pulire.
"Kindly separated by nature and a wide ocean from the exterminating havoc of one quarter of the globe" (Thomas Jefferson)
“Per nostra fortuna la natura ed un vasto oceano ci separano dalle devastazioni sterminatrici di un quarto del globo” (Thomas Jefferson)

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Edonis
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Re: prostituzione

#1448 Messaggio da Edonis »

Nella prossima vita voglio nascere vagina.
"L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio, ma incoscienza".
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
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dboon
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Re: prostituzione

#1449 Messaggio da dboon »

Vanno con una prostituta di 63 anni e cercano di derubarla: in manette

http://www.ravennatoday.it/cronaca/vann ... nette.html
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dostum
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Re: prostituzione

#1450 Messaggio da dostum »

Sono Fottute


Le prostitute al pari di qualsiasi altro professionista devono pagare le tasse, a confermarlo, dopo numerose sentenze “minori”, arriva anche la Cassazione.

Per la Corte suprema la prostituzione è assimilabile al lavoro autonomo se svolta in forma abituale, oppure rientra nella categoria dei “redditi diversi” se svolta in forma occasionale. I giudici della Cassazione evidenziano che l’esercizio della prostituzione, abituale o occasionale che sia (a patto, però, che sia svolta autonomamente), “genera un reddito imponibile ai fini IRPEF” e che “il requisito della abitualità è invece rilevante ai diversi fini dell'assoggettamento dei proventi dell'attività di prostituzione anche alla imposizione indiretta”, ovvero l’IVA.

Quindi, secondo la sentenza della Cassazione, le prostitute autonome (quindi non soggette a tratta o sfruttamento della prostituzione) devono pagare l’IRPEF sui proventi dell’attività sessuale e in caso di “abitualità” delle prestazioni anche l’IVA.

Il tema della prostituzione in Italia è molto delicato e dibattuto. La posizione dello Stato, in questo senso, è abbastanza ambigua: la prostituzione in Italia non è illegale, ma essendo una pratica “contraria al buon costume” non è regolamentata dalla Stato e quindi non soggetta ad un regime di tassazione ad hoc.

In molti Paesi europei che hanno adottato il modello cosiddetto regolamentarista, vige una legge che disciplina espressamente la tassazione del reddito derivante da prestazioni di natura sessuale. In questi Paesi, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Austria, Germania, Lettonia e Svizzera, l’esercizio della prostituzione è considerato attività produttiva a tutti gli effetti e quindi tassabile (con proventi interessanti per le casse dello Stato).

Le prostitute in questo caso hanno diritti e doveri simili a quelli dei lavoratori autonomi con accesso alla previedenza e possibilità di essere rappresentati dalle sigle sindacali. Al contrario, in Italia vige il modello cosiddetto abolizionista: la prostituzione è considerata “fatto non penalmente rilevante”, anche se intorno all’attività di prostituzione ruota tutta una serie di reati quali lo sfruttamento, l’induzione e il favoreggiamento. Nel Belpaese, quindi, le prostitute o i clienti delle prostitute non commettono alcun reato anche se praticano un'attività contraria al buon costume. L’unica attività illecita è quella di intermediazione e favoreggiamento della prostituzione svolta dal cosiddetto protettore (o magnaccio) oppure il reato di sfruttamento della prostituzione da parte di colui che dà in affitto un appartamento per lo svolgimento dell’attività sessuale con un canone di locazione “eccedente rispetto al canone di mercato”.

Ma torniamo alla sentenza della Cassazione. I giudici della Corte suprema sono stati sollecitati sul caso di una donna che, pur non avendo mai fatto una dichiarazione dei redditi, è risultata ai controlli della Guardia di Finanza proprietaria di immobili, di auto di lusso e intestataria di locazioni immobiliari e numerosi conti correnti.

La donna ha fatto ricorso contro l’accertamento dell’Agenzia delle Entrate sostenendo la non tassabilità dei redditi perché provenienti della sua attività di prostituta. Ma i giudici della Cassazione le hanno dato torto con sentenza numero 15596 che afferma "la natura reddituale attribuita ex lege ai proventi delle attività illecite, con la conseguente tassabilità quali "redditi diversi", comporta, a maggior ragione, che venga riconosciuta natura reddituale all'attività di prostituzione, di per sé priva di profili di illiceità, attività parzialmente tutelata dallo stesso ordinamento civile che comprende la prestazione sessuale dietro corrispettivo nella categoria della obbligazione naturale, la quale, se non consente il diritto di azione, attribuisce alla persona che ha svolto l'attività di meretricio il diritto di ritenere legittimamente le somme ricevute in pagamento della prestazione”.

L’obbligo al pagamento delle tasse per le prostitute trova conferma nella normativa europea che inquadra i servizi delle prostitute come "prestazione di servizi retribuita". In Italia, però, la prostituzione non è regolamentata e quindi manca una specifica disposizione che preveda un chiaro regime fiscale per l'attività di prostituzione. Forse sarebbe l’ora di iniziare a pensarci davvero.
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Salieri D'Amato
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Re: prostituzione

#1451 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ricordo che alcuni anni fa un paio di trasmissioni televisive (una era sicuramente Le iene) provarono a regolarizzare l'attività di prostituta per poter pagare le tasse, andando all'uffico IVA, INAIL, INPS, ecc. ...... ma niente, non ci fu niente da fare, non riuscirono nell'intento, mancando una regolamentazione e il riconoscimento della professione. L'unica soluzione che qualcuno, tra le righe, gli prospettò, fu quello di iscriversi come libera professionista dell'intrattenimento, cura della persona o qualcosa di simile. Ma era chiaramente un escamotage per permettergli di pagare le tasse se proprio insisteva.

Quindi per lo Stato c'è l'obbligo di pagare le tasse, ma non ti indica il modo!
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dostum
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Re: prostituzione

#1452 Messaggio da dostum »

Le Boddane

Acireale (Catania) - Di giorno irreprensibili impiegate con ruoli di responsabilità in settori pubblici, nel tempo libero prostitute e tenutarie di uno strutturato ed efficiente giro di squillo che esercitavano in appartamenti presi in affitto in centro città e nell'immediata periferia acese, dove intrattenevano facoltosi imprenditori, commercianti e impiegati provenienti da tutta la Sicilia, in cambio di denaro e costosi regali.


Trema l’Acireale bene finita nell’inchiesta della magistratura etnea che ha indagato 13 persone accusate, a vario titolo, di favoreggiamento e induzione alla prostituzione. Contatti e luoghi di incontro venivano gestiti telefonicamente. I rapporti si consumavano in appartamenti messi a disposizione da una delle indagate. Più raramente in auto, in qualche caso nel retro bottega di attività commerciali. Le prestazioni variavano dalle cento, alle diverse migliaia di euro, richiesti per incontri di gruppo.


Ammucchiate, anche con trenta partecipanti, secondo quanto sarebbe emerso dalle intercettazioni telefoniche intercorse tra, «Giusy la Parrucchiera», la più giovane, di bell’aspetto del gruppo, residente ad Acireale, e un’altra donna che si faceva chiamare Federica, la quale avrebbe garantito sulla sicurezza del rapporto. A capo dell’organizzata gestione del sesso a pagamento, c’erano due insospettabili signore di buona famiglia, entrambe sposate e impiegate con ruoli apicali in enti pubblici. Attorno a loro agivano diversi procacciatori di potenziali clienti, i quali dopo aver testato personalmente le capacità amatorie delle signore coinvolte, promuovevano contatti con altri uomini in cambio di sconti sulle future prestazioni. Più delicata la posizione di un ispettore di polizia municipale, di un impiegato delle poste e di un bancario, che rischiano una pesante imputazione per aver incoraggiato prestazioni a pagamento. Tutto filava a meraviglia, almeno sino a quando uno dei clienti, un agente di commercio residente a Palermo, ma spesso in visita ad Acireale per affari, non si è invaghito di una delle signore. La donna nel tentativo di allontanare il focoso amante ha scatenato la scomposta reazione dell’uomo che ha ripreso con il telefonino le scene di sesso, inviandole al marito. Da qui è partita l’inchiesta che promette nuovi e clamorosi colpi di scena.
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Re: prostituzione

#1453 Messaggio da Blif »

dostum ha scritto:e un’altra donna che si faceva chiamare Federica, la quale avrebbe garantito sulla sicurezza del rapporto.
Effettivamente, scopare con Federica è il sesso più sicuro che ci sia. :DDD
Ille ego, Blif, ductus Minervæ sorte sacerdos (ბლუფ)

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Re: prostituzione

#1454 Messaggio da Rodomonte »

Picchiate e torturate: viaggio nell’orrore delle schiave del sesso

http://www.lastampa.it/2016/10/02/itali ... agina.html

Maimuna la salvano in un modo che buca il cuore. Perché la sua è una storia sbagliata che alla fine diventa giusta. O per lo meno sopportabile, perché in effetti «giusta» non può diventarlo più. Non si sa ancora quanti anni abbia. Ma presumibilmente, osservandola nella notte di questo sabato bagnato, mentre tiene gli occhi bassi nel gigantesco parcheggio di Perugia dove fino a pochi minuti fa si vendeva per trenta euro a clienti bavosi , non arriva a diciotto. È sottile, spaventata, piena di incubi e di freddo ed è evidente che oramai considera la sua bellezza una complicazione sgradita.
Le avevano detto: sei carina, ti portiamo in Italia e ti troviamo un lavoro. Con gli occhi grandi che hai ci sarà la gara per farti fare la baby sitter. O magari l’assistente parrucchiera. Farai i soldi, aiuterai i tuoi. Gran posto l’Europa.
È partita da Benin City quattro mesi fa. Da tre è costretta a battere per ripagare un debito di 50mila euro che non sapeva neanche di avere contratto. «O ci dai i soldi o massacriamo la tua famiglia». Intanto hanno violentato lei, che in Italia è arrivata via mare, passando dalla Libia e adesso vuole solo che tutto finisca prima che il dolore la divori.
È diventata una delle centomila ragazze di strada vittime della tratta e del racket che si vendono per magnaccia, maman, padroni, boss e padroncini, quasi tutti controllati dalla mafia albanese, da Torino a Palermo. Il 36% di loro viene dalla Nigeria come la piccola Maimuna, il 22% dalla Romania, il 10,5% dall’Albania, il 9% dalla Bulgaria e il 7% dalla Moldavia. Le restanti sono ucraine, o magari cinesi. Le italiane (che sempre più spesso lavorano in casa) sfiorano appena l’1%. C’è crisi per tutto. Non per il commercio sessuale. Importiamo ragazzine come se fossero divani o prosciutti. Le statistiche del Rapporto Globale sul traffico di esseri umani, unite a quelle del Ministero della Giustizia fanno impressione, ma non bastano a far sì che lo Stato si muova.
Allora si muove l’associazionismo, a partire dalla Comunità Giovanni XXIII, di Rimini, quella fondata da don Benzi e che adesso si affida a don Aldo Bonaiuto, un prete quarantenne che di don Benzi era il braccio destro e che ogni fine settimana, da quattordici anni, a mezzanotte si presenta al parcheggio di Pian di Massiano, a Perugia appunto, per fare una cosa apparentemente velleitaria: pregare.
Organizza un grande cerchio con una trentina di amici, frati, volontari e due o tre ragazze che negli anni l’associazione ha portato via dal marciapiede, poi accende il microfono per le Ave Maria. Prima però grida: «Sisters, sisters, sisters, come here», come se stesse parlando con la notte. Invece parla alle nigeriane che per mezzora lasciano la strada, escono dal bosco e dalle macchine e si uniscono a lui cantando, arrivando alla spicciolata sotto gli occhi dei papponi che guardano torvi da lontano. Stanotte sono otto. E sembrano tutte bambine.
Maimuna finisce per caso di fianco a Maleva, che è fragile come uno spaghetto e di anni ne ha 22 e da poco più di dodici mesi vive in una delle case della Giovanni XXIII. Anche lei viene da Benin City. Anche lei è stata violentata in Libia dopo avere attraversato il deserto nascosta sotto una coperta nel retro di un pick up. «Poi mi hanno chiuso in un compound assieme a centinaia di persone di cui non capivo la lingua, finché un giorno ci hanno detto: correte verso il mare, la barca vi aspetta. Ho sgomitato, mi sono aggrappata a una corda, sono salita a bordo. Non c’era cibo, non c’era acqua, solo il mare sterminato. Mi sono affidata a Dio, finché una nave ci ha preso a bordo vicino a Lampedusa. Mi hanno curato e dato da mangiare. E finalmente ho dormito. Poi sono scappata verso Torino. Credevo che là ci fosse il lavoro che mi avevano promesso. Invece c’era solo la strada. “Ci devi 35mila euro. Se non ce li dai indietro uccidiamo tua sorella piccola”. Piangevo. La maman, la donna che ci controllava in casa, mi ha insultato pesantemente prima di aggiungere: che piangi a fare, a tutte noi è andata così. Pensavo che volevo morire. La morte non poteva essere peggio di quello schifo. Ma è arrivato don Aldo, il mio nuovo papà. E con lui Marina, la mia mamma. E ho trovato nuove sorelle e nuova speranza. Così non voglio più morire».
È questa la storia che racconta a Maimuna ed è come se le stesse dando dell’acqua dopo la traversata del Sahara. Anche don Aldo parla con la bambina. «Vuoi che qualche pazzo di strada distrugga la tua vita? Vuoi davvero stare dentro questo orrore? Vieni con noi. Ti proteggiamo. Ti diamo un lavoro. Ti facciamo vedere che l’Italia può essere anche un bel posto». Lei ha sul viso un’espressione molto compresa, perché sa che ogni errore le può essere fatale. Pensa. Guarda per terra. Prende il cellulare. Si allontana dicendo, «ho un debito, come posso fare?». Chiama la maman, è prigioniera. Quella le dice: «torna subito qui». Ed è come se la paralizzasse. «Che succede alla mia famiglia?», chiede Maimuna a don Aldo. «Sanno che sei in strada?». «No». «Non succederà niente a loro e se vieni con noi potrai chiamarli per raccontare che va tutto bene». Sono tante quelle che la Giovvanni XXIII ha salvato - salvato sì - ma tante sono scappate. E quando scappano è difficile che finisca bene. «Che cosa vuoi fare piccola Maimuna?».
I bordelli olandesi
Succede raramente che una ragazza dica di sì. Però succede. «E’ la nostra pesca miracolosa», dice don Aldo, che nel pomeriggio era seduto in una delle sue case protette per spiegare ancora una volta la guerra che combatte ogni giorno. «Abbiamo fatto anche una campagna pubblicitaria. Si chiama “Questo è il mio corpo”, perché il racket della prostituzione viola la dignità umana e i clienti sono complici. Quando sento parlare di ritorno alle Case Chiuse mi viene la pelle d’oca. È gente che dice le cose senza sapere niente. Assieme alle organizzazioni criminali dobbiamo punire i clienti». Tu sei un prete cattolico don Aldo, è ovvio che parli cosi. «Lo sono. Ma sono soprattutto una persona che cerca una risposta pratica. E guardo quello che succede nel resto del mondo». Cita i dati del Dutch Policy on Prostitution, osservatorio di Amsterdam: il 75% delle donne presenti nei bordelli olandesi e tedeschi è lì contro la propria volontà. «Non è un caso se Germania e Olanda sono in testa alle classifiche della tratta». E poi racconta i casi di Svezia, Finlandia, Norvegia, Islanda, Irlanda del Nord e Francia dove il «modello nordico» punisce anche il cliente con multe salate. «In Svezia la prostituzione è diminuita del 65%, in Norvegia del 60%. Anche l’opinione pubblica che prima vedeva la multa come una violazione delle libertà personali oggi ha cambiato idea. Noi in questi anni abbiamo accolto più di settemila ragazze. Ottocento in questa casa. Credi che ce ne fosse anche solo una che si vendesse per scelta? Ma non importa che tu creda a me. Importa che tu parli con loro». Loro, che in casa vivono come si fa nelle famiglie. Condividendo il cibo, le fatiche domestiche, i tentativi di rinascere, l’impossibilità di dimenticare.
L’orecchio strappato
Ci sono le ragazze nigeriane. E ci sono le ragazze dell’est. Nadia viene dalla Romania e porta i capelli legati in uno chignon che le lascia scoperte le orecchie. Uno gliel’hanno dovuto ricostruire. Il destro. «Me l’hanno strappato con una pinza». Ha gli occhi mobili, inquieti. Anche se deve raccontare un incubo che ha quasi dieci anni. Era appena diventata maggiorenne. «Due persone che allora consideravo amiche, anzi parenti, sono venute a casa e mi hanno detto: in Italia c’è l’opportunità di guadagnare. Pensavo di venire a fare la baby sitter. Mi hanno sbattuta in strada. Con violenza. Io mi prostituivo e loro mi controllavano. Un giorno non ce l’ho fatta più. Volevo smettere e loro mi hanno picchiata selvaggiamente. Con un bastone. Dopo avermi strappato l’orecchio con le pinze e i capelli a mani nude. Me li hanno portati via a ciocche». Le hanno bucato un polmone, rotto tre costole, spaccato le ginocchia. Ma quella sera stessa l’hanno costretta a tornare a vendersi. Le ferite alle ginocchia le hanno chiuse con del nastro adesivo. Era più morta che viva. Ma un cliente l’ha caricata ugualmente. È svenuta. A quel punto le sue compagne hanno chiamato la polizia. Quando l’hanno fatta uscire dalla macchina rantolava. All’ospedale i medici hanno detto solo: «Pochi minuti ancora e ci restava secca». Oggi anche lei va in giro per strada con don Aldo a parlare con le connazionali. E a farle ragionare è la più brava di tutti. «E’ una cosa che dà un senso alla mia vita. Ma se devo andare in giro in città per conto mio preferisco ancora di no». È bella e ferita. Si alza per preparare la cena.
La storia di Ivana è diversa solo in qualche dettaglio. La mamma alcolizzata, la vita con la nonna, la promessa di un lavoro, le botte e le lacrime. «Mi ha portata in Italia un’amica d’infanzia. Mi facevano prostituire a Lido di Savio minacciando di ammazzare mia nonna. Ed è lì che un signore mi ha tolto dalla strada e mi ha fatto arrivare a Rimini». È costretta a portarsi dietro questa amarezza strisciante chissà fino a quando, ma giorno dopo giorno la sua vita prende una forma diversa.
Sono le dieci di sera. Don Aldo è pronto alla partenza per Perugia. Ivana guarda Maleva. «Forza, che è ora di andare». E lo dice con un’ombra di tenerezza intorno alla bocca.
La scelta di Maimuna
Perugia è divisa in due zone. Da una parte le bianche, dall’altra le nere. Don Aldo si ferma prima dalle bianche, parla con loro, mentre i magnaccia gli accendono addosso i fari. Le ragazze dicono: «E’ uno squallore, ma dobbiamo pagare l’affitto, mantenere il bambino», sono turbate, sbrigative, tristi, ma nessuna di loro rifiuta il numero della Giovanni XXIII. «Chiamerai?». «Chi lo sa». La prossima settimana i volontari dell’associazione torneranno e, conoscendo in anticipo l’inarrivabile bellezza dei volti mai visti, se non troveranno loro parleranno con le colleghe. Intanto don Aldo sale a Pian di Massiano, la preghiera inizia, le nigeriane arrivano, e Maleva parla con Maimuna, che lì per lì si accontenterebbe banalmente di un luogo dove sia possibile sparire, ma che adesso pensa che forse esiste qualcosa di più. Don Aldo le dice ancora: «Dai vieni». Lei risponde d’istinto: «Va bene, portatemi via» con la voce sottile. Apre il cellulare, toglie la scheda che consente alla maman di controllarla. Due papponi la guardano male, ma c’è troppa gente per intervenire. Maleva le apre lo sportello. E prima di farla salire l’abbraccia.
« Bestemmiando fuggì l'alma sdegnosa
Che fu sì altiera al mondo e sì orgogliosa »
Ariosto "Orlando furioso"
Morte Rodomonte.

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Re: prostituzione

#1455 Messaggio da Minko1981 »

Barabino ha scritto:maledetti :evil:
:-D
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