Bari-Locali

Scatta il fluido erotico...

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Paul69
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#1 Messaggio da Paul69 »

Mi aiutate a elencare i locali a Bari e Foggia?

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Super Zeta
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#2 Messaggio da Super Zeta »

Quale libro gli consigliamo stavolta? :grin:

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Federico Botticelli
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#3 Messaggio da Federico Botticelli »

L'Arbore e il Banfi ho sentito dire che non siano poi così male, forse un tantino passati di moda, ma ancora piacevoli. :grin:

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dostum
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#4 Messaggio da dostum »

E' con un bel pò di invidia che chiedo agli amici baresi
E' Vero?


Bari Capitale delle Prostitute

Il segreto di Pulcinella Bari, la città della tolleranza . Noi ci chiediamo ove fossero in tutti questi anni polizia e tribunali, visto che una delle voci attive del prodotto interno lordo barese si conferma essere la prostituzione. Ieri alla povera Barbara Montereale, amica della D'Addario, è stata bruciata l'auto e si pensa ad un avvertimento dei "magnacci baresi". A proposito di lupanari, una leggenda del 1700 narra persino d'un mercante barese che, rovinatosi con le stoffe, tornò in fortuna grazie ad un carico di donne acquistato nel porto di Candia e rivenduto nel più grande bordello di Trani. "Vengono presso il consultorio dell'Asl quando stanno davvero male, spesso economicamente - afferma una psicologa barese - quello delle prostitute è un problema serio, per molte donne è l'unico lavoro che da loro indipendenza economica. A Bari la prostituzione è sempre stata sotto gli occhi di tutti, dalle strade con le famose lucciole del Lungomare ai tanti appartamenti nel centro che non hanno mai chiuso i battenti nemmeno dopo la legge Merlin". Ed allora i bliz della Polizia? Quelle organizzazioni criminali sgominate che apparivano sulla cronaca de La Gazzetta del Mezzogiorno? "Non deve chiederlo ad una psicologa della Asl - taglia corto la funzionaria del consultorio - queste domande rivolgetele alla Questura di Bari, non so se esista ancora un ufficio buoncostume, o qualcosa di simile". Da rapida indagine emerge che non è mai esistita la "buoncostume" nelle Questure italiane. Le indagini sul prostitute e sfruttatori vengono di volta in volta assegnate alla squadra mobile od ai vari commissariati. A Bari la forte presenza d'una criminalità violenta e contrabbandiera non pone tra le priorità quella della prostituzione cittadina. "C'è una prevenzione del fenomeno - spiega un funzionario di Polizia - si cerca d'intervenire sulla pratica dello sbarco di ragazze dalle vicine Albania e Jugoslavia, giovani donne che le organizzazioni criminali avviano alla prostituzione. Se si dovesse indagare su tutti i festini che vengono organizzati a Bari e provincia non basterebbero gli uomini dell'intero ministero". In queste parole una profonda verità , Bari è la capitale italiana del fenomeno. Lì, tra feste, ville con piscina e spiagge assolate, si svolge il reclutamento di donne per tutti i livelli di prostituzione. E' un mercato florido. "In genere le donne di piacere baresi - spiega Donato (dirigente d'un gruppo di vigilanza privata pugliese) - vanno anche in pensione intorno ai cinquant'anni, quindi aprono la solita boutique nel centro di Bari, tra via Sparano, via Dante e via principe Amedeo".

Alle extra-comunitarie va peggio, per loro niente liquidazione e lo sfruttamento è totale.

A Bari sei anni fa venne chiusa la prima casa di squillo orientali in Europa, era gestita da una organizzazione criminale cinese e da una donna di origine giapponese legata alle Triadi, la mafia orientale. L'avevano scoperta i Carabinieri della compagnia Bari-Centro a Torre a Mare. Nella villetta si prostituivano giovanissime ragazze cinesi. I costi delle prestazioni oscillavano tra 100 e 300 euro. La clientela era scelta tra professionisti ed imprenditori della Bari-bene. Nel blitz venne trattenuto un cliente di soli 18 anni, figlio di buona famiglia, disse agli inquirenti "vado a puttane da quanto ne ho 13, mi portò mio padre per la prima volta, una specie di battesimo di fuoco, così ti iniziano subito a piacere le donne e capisci l'importanza d'essere maschio". E' un costume ed una tradizione, il maschio deve essere tale e dimostrarlo. Il mestiere del lenone, del magnaccio per intenderci, è anch'essa antica professione barese. Il pappa lì in genere è un bel giovane, aspetto aitante, a mezzo tra un Alain Delon ed un Fabrizio Corona, veste bene, è sempre abbronzato al punto giusto, parla poco e conta su "amici potenti". Lungo un percorso di ampie strade nel centro cittadino si possono scorgere gli storici "caffé dei magnacci" (precisiamo: frequentati dai pappa). Svernano per ore al sole dal caffé Saicaf al Meridionalcaffé e giù seguendo via Conte di Cavour. Poi c'è la passeggiata estiva dei magnacci, costeggia la città vecchia fino al bar Riviera. I papponi si conoscono tutti tra loro, soprattutto si chiamano allegramente, ad alta voce, per soprannome: "Papuicchio", "Mezzquint", "U'sgargiant", "Qualino l'ambiente", "Giacchetta rossa"... Vere e proprie istituzioni. Quando apre i battenti la Fiera del Levante convergono nel Capoluogo anche i magnacci di provincia con la rispettiva merce. Provengono soprattutto dal nord barese, da Terlizzi, Bitonto e Trani. Federico Fellini ebbe occasione di girare a Bari alcune scene delle sue pellicole, ne colse subito l'internazionalità , confessando ad un amico "donne di vita così belle mettono allegria e tristezza, ti chiedi cosa sarà di loro nel tempo".

E quello storico bordello in via Roberto da Bari, una sorta di monumento nazionale al lupanare, che nemmeno la legge Merlin ha mai chiuso. La Questura del capoluogo pugliese, forse per reverenziale rispetto al mestiere più antico del mondo, non ha mai inteso chiuderlo. Si dice lo abbiano frequentato tutti i potenti della città ed anche quelli di passo, e tra loro anche qualche padre costituente. Massimiliano Verdoscia sarebbe per gli investigatori lo "snodo fondamentale" dell'inchiesta. 39 anni, nella sua villa con piscina nel centro residenziale barese di Parchitello, pare selezionasse le donne da servire a feste, parti, fiere, alberghi, avventori occasionali (ricchi arabi a Bari per la Fiera del Levante). "Verdoscia c'hai qualche bella coscia?", pare gli ripetesse ridendo uno dei suoi concorrenti, anche lui sempre abbronzato tra un cocktail e l'altro della movida barese. Giampaolo Tarantini pare si rivolgesse direttamente al grossista, a Verdoscia, ma i prezzi rimanevano alti. La prostituzione barese è tra le più care, roba per ricchi. "Chi non se lo può permettere - diceva innervosito un pappa - che andasse a Rimini, a Cattolica, a Pescara... le slave grezze costano sempre meno dei nostri diamanti lavorati". Gli investigatori ormai considerano Massimiliano Verdoscia uno dei tanti "arruolatori" baresi di ragazze. Insomma le donne rappresentano per gli imprenditori baresi anche un grimaldello che, insieme ai quattrini, permette d'entrare nelle grazie di chi distribuisce appalti e commesse. Sempre una leggenda barese parla di come un ricco commerciante consigli una prostituta ad un amico imprenditore, e per particolari servigi. Le mogli baresi sanno e fanno finta di non vedere. I padri vietano alle figlie di andare a feste su Bari, pena "ti spezzo le gambe". Tutta questa gente ora vede la propria città sui giornali, "Bari città di escort". La città bene non comprende e commenta "mica la città intera, solo quelle dei bordelli".

Ruggiero Capone
MEGLIO LICANTROPI CHE FILANTROPI

Baalkaan hai la machina targata Sassari?

VE LA MERITATE GEGGIA

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