(erano ancora i primi anni novanta dove non era prassi andare filati all'università) erano mediamente più intelligenti di quelli che decisero di proseguire.
È però cambiato veramente tutto da quell'epoca. Oggi sia per i tecnici (a parte gli indirizzi più professionalizzanti) ed i licei l'università è d'obbligo.
Oggi rappresenta, come già scritto, un punto di partenza migliore.
Per entrare nel mondo del lavoro può darsi.
Ma allora perchè siamo in crisi se comunque il numero dei laureati è cresciuto? Se prima non era indispensabile andare all'università e l'Italia girava a mille perchè adesso che i giovincelli ci vanno continuiamo a peggiorare?
Non è che sono altri i motivi che vedono l'Italia in declino e non il numero totale dei laureti?
Perchè non credo che aumentare la pancia dei laureati, quelli che se ne potevano pure stare a casa che non sarebbe cambiato nulla, sia decisivo per dare impulso alla nazione.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
eppure quasi 500 visite e solo 20 voti dicono molto.
è un taboo?
Molti che visitano sono gli stessi che hanno visitato al messaggio precedente. (di quelle 500 visite almeno una decina sono le mie.)
Molti altri che visitano sono lurker. Non ci vuole una laurea per capirlo.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Non è che sono altri i motivi che vedono l'Italia in declino e non il numero totale dei laureti?
Perchè non credo che aumentare la pancia dei laureati, quelli che se ne potevano pure stare a casa che non sarebbe cambiato nulla, sia decisivo per dare impulso alla nazione.
Infatti scappano all'estero .
Credo però sia un discorso complicato, andrebbe differenziato per aree geografiche, tipo di laurea, settore economico etc.
Nella vita c'è una sola regola...purtroppo l'ho dimenticata. The Crew.
Dicono che sono i cervelli che scappano all'estero. Io mi riferivo a quelli che si laureano ma che rimangono acculturati come chi va a lavorare subito dopo il diploma.
Insomma non credo che le menti portate a sfruttare la conoscenza che deriva dal fare l'università ci rinuncino perchè siamo in Italia. Quelli vanno all'università più facilmente del periodo dove l'Italia prosperava.
è la massa che laureata o meno (perchè magari in Italia per molti è meglio trovarsi un lavoro subito e quindi rinuncia a studiare) rimane della stessa stoffa.
Per fare un esempio pratico. Se io fossi andato all'università avrei solo migliorato le statistiche di chi ha una laurea. Sarei rimasto la stessa risorsa umana che sono oggi.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Per fare un esempio pratico. Se io fossi andato all'università avrei solo migliorato le statistiche di chi ha una laurea. Sarei rimasto la stessa risorsa umana che sono oggi.
Bof....in effetti mi ero iscritto al DAMS per fare il regista ma sono quasi certo che sarei cmq finito nell'azienda di famiglia ugualmente.
“Il più bravo, anche se è il più bravo e ne si ammiri il talento, non può prendersi tutto”
eppure quasi 500 visite e solo 20 voti dicono molto.
è un taboo?
Se non sbaglio non è la prima volta che tenti di trarre conclusioni sulla base della scarsa adesione ai tuoi sondaggi, sembri non considerare il fatto che nei forum è molta più la gente che legge di quella che scrive. Per curiosità, questo "molto" di cui parli cosa sarebbe?
bisogna capire se le visite sono di utenti registrati o no e se sono accessi singoli o plurimi o se plurimi intraday contano come uno.
se fossero accessi singoli di registrati dicono che la gente non vuole dire neppure in via anonima se è laureata o no, come se fosse un taboo.
peccato perché se il campione diventasse significativo - e potessimo sapere se lo è - dovremmo vedere via via la stessa proporzione del paese reale.
La verginità è un ottima cosa perché capisci meglio cosa è vero e cosa invece è falso.
Gli accessi sono accessi. Ci sono topic con milioni di visite. Il topic del calcio è oltre gli otto milioni.
Come spiegato io ho appena fatto un nuovo accesso. Credo sia ininfluente anche il fatto di essere registrati. Vengono conteggiati tutti.
e gli stessi registrati sono in maggioranza profili che non scrivono mai.
Dòni, sa tirìa e cul indrìa, la capela la'n va avantei / Donne, se tirate il culo indietro, la cappella non va avanti. BITLIS
Quando la fatica supera il gusto e ora di lasciar perdere la Patacca e attaccarsi al lambrusco. Giacobazzi
Diploma di istituto tecnico, mai iscritto all’università.
Degli oltre cento colleghi alle mie dipendenze i laureati sono l’80%, lo specifico per dire che la laurea è un punto di partenza migliore del non laurea, ma poi devi continuare a formarti, leggere, essere curioso. Mi sembra sopravvalutata la laurea se sento parlare persone che non leggono che un paio di libri l’anno
l'industria italiana in mano a geisha!!!!
(questo si chiama humblebragging)
Not really. Non sono né orgoglioso né imbarazzato di non avere una laurea, mi sembra bello se uno riesce a studiare e laurearsi ma non mi sembra così importante (per uno della mia età quando i laureati erano pochi). Partecipo volentieri a questa discussione, ma mi sembra più importante chiedere “quanta formazione hai fatto lo scorso anno, quanti libri ai letto negli ultimi due mesi?”
avere una laurea e’ fondamentale. non deve essere per forza relazionata al proprio lavoro.
storia medievale per uno che fa il ragioniere o il poliziotto o l’infermiere per esempio andrebbe benissimo.
e’ segno di disciplina, interesse, curiosita’, intelligenza.
associare la laurea a un punto migliore di partenza per il lavoro con l’obiettivo di fare piu’ soldi e’ un ottimo modo per non riuscirci.
Sono tutte qualità correlate ad aver avuto un’infanzia piena di esperienze positive, che è correlata a genitori che si possono permettere di avere figli a carico per altri 4 o 5 anni. Non è stato il mio caso, non ero così motivato, disciplinato eccetera per studiare e laurearmi allo stesso tempo. La mia seconda moglie ha preso la laurea mentre lavorava a tempo pieno (dice che non lo farebbe mai più)
Laureati e pIl.
Secondo me non c’è una correlazione diretta assoluta ma un rapporto c’è.
La società’ e’ diventata estremamente più complessa e regolata da norme rispetto a qualche decennio fa.
Quindi ad esempio in molti settori amministrativi ci vuole qualcuno che conosca il diritto in maniera non improvvisata e non da autodidatta.
Essendoci più norme ,responsabilità e sanzioni anche in campo tecnico si usano gli ingegneri anche solo per controllare processi che prima non erano monitorati in maniera professionale.
La gestione contabile finanziaria delle imprese e’ molto più complessa di una volta
Pertanto e’ diminuita là possibilità di improvvisarsi in molti ruoli facendo leva solo sulla capacità personale.
In banca il ragioniere non arriva più molto lontano.
Poi molti studiano anche per questioni di prestigio.
Ora che succede ? Tutti studiano e molti lavori a cavallo fra artigianato e industria non attirano piu’ e poi ci sono i cinesi per questo , anche se l’economia italiana e’ rimasta ancorata alle piccole imprese.
Tutti questi laureati si trovano di fronte un mondo di piccole imprese che da un lato avrebbe bisogno di loro per affrontare la complessità dall’altro offre poche prospettive e scarsa stabilità.
L’economia italiana aveva molti ignoranti geniali e capaci che facevano successo, adesso con la
Quinta elementare non fai più nulla, studi, ma il tessuto economico di piccole imprese e’ oggi una realtà un po’ sfigata in confronto al gigantismo che avanza dovunque.
Il laureato e’ piu’ stupido del non laureato ?
Non necessariamente. L’intelligenza pura e le qualità psicofisiche correlate ad essa sono una questione di genetica non di laurea.E’ possibile che un non laureato abbia più capacità di un laureato, così come c’è sicuramente qualcuno che ha potenzialmente un fisico migliore, ma non curato ed allenato, rispetto ad uno sportivo professionista.
Va detto che studiare sui libri , spesso scritti male o malissimo, cose astratte è sempre lontane dalla pratica, scoraggia molte persone a volte le piu’ sveglie
Andando oltre all'aspetto del lavoro e dei soldi, credo che ci siano ambiti/apsetti della vita in cui non fa alcuna differenza essere laureati o meno.
In altri invece e' molto importante. Per esempio, aver portato a termine una tesi sperimentale e saper leggere BENE i dati di una ricerca, secondo me, e' fondamentale.
leggevo ieri su una rivista di management che in un mondo sempre più orientato verso l'AI diventa meno indispensabile la conoscenza appresa nei corsi di laurea STEM, le lauree che "impediscono" ai giovani immessi nel mondo del lavoro la trafila di stage, tirocini ecc..... ed il ritorno in auge delle materie umanistiche che meglio valorizzano i principi della comunicazione e dell'empatia. ovviamente è un articolo, ma questo solo per dire che ciò che vale oggi non vale domani ed è diverso da ieri
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione
ma sono quasi certo che sarei cmq finito nell'azienda di famiglia ugualmente.
