[O.T.] NHL

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Re: [O.T.] NHL

#106 Messaggio da texdionis »

Nikita Kucherov (Tampa Bay Lightining) è diventato il settimo giocatore in attività a disputare almeno sette stagioni da almeno trenta reti segnate. Gli altri sono Alex Ovechkin (17), Auston Matthews (11), Steven Stamkos (8), David Pastrnak e Connor McDavid (7)

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Re: [O.T.] NHL

#107 Messaggio da texdionis »

Hockey, lo scudetto torna nelle mani del Renon
Sconfitti 3-2 dopo i supplementari i campioni uscenti del Cortina alla Ritten Arena a Collalbo

Tutto esaurito alla Ritten Arena di Collalbo per un Renon, che dopo un match combattuto contro i campioni d'Italia uscenti del Cortina, vince il titolo nazionale per la sesta volta: 3 a 2 il punteggio finale. Partono meglio gli ampezzani che si portano subito in vantaggio; il Renon costruisce il gioco, il Cortina attendista approfitta delle occasioni e si arriva ai supplementari, che si protraggono per appena quindici secondi.

Per i Buam decisiva la seconda rete di Szypula dopo quella di Marzolini.
Incontenibile la gioia degli altoatesini: le finali delle scorse annate non sono andate come speravano, e questo titolo pesa tantissimo.

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#108 Messaggio da texdionis »

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Auston Matthews è il primo a sfondare quota 40 gol in questa regular season (in 46 partite)

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#109 Messaggio da texdionis »

Il campione che non fu: il “Balotelli” dell’hockey Alexandre Daigle

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Alexandre Daigle ebbe una carriera che la maggior parte dei giocatori di hockey potrebbero soltanto sognare, collezionando 616 partite in NHL.
Eppure invece di essere ricordato per i risultati ottenuti in carriera, lo si menziona per quanto non ottenuto.

La prima scelta assoluta degli Ottawa Senators nel Draft del 1993, tutti pensavano a Daigle come la prossima stella di mercato della lega, mentre i fans riponevano tutte le loro speranze nel fenomeno junior franco-canadese.
Daigle stabilì il medesimo record di 51 punti totali per tre volte nell’arco di dieci stagioni, ma non divenne mai realmente la superstar dell’hockey professionistico che tutti si attendevano. Dopo quattro stagioni e mezza avrebbe lasciato Ottawa e giocato per sei squadre diverse durante la sua carriera in NHL.

Così mentre i fans, gli esperti e i media si sarebbero da allora interrogati sulle cause della sua mancata esplosione, oggi Daigle è il protagonista di un nuovo documentario in onda su Prime Video, dal titolo Chosen One (Il prescelto) , in cui ha la possibilità di offrirci le sue riflessioni sull’andamento della sua carriera sportiva.
Adesso 48enne e residente a Montreal, la sua vita è molto diversa di quando era una “teenage star” e il suo volto si vedeva ovunque su giornali, riviste e TV dipinto come il futuro fuoriclasse dell’hockey.
“Non mi riconosce più nessuno” ha detto Daigle in un’intervista al Daily Hive di Toronto. “Il tempo passa, e i media si occupano di gente nuova”.
Il documentario ci rivela nei dettagli di come Daigle, che era stato capace di realizzare la bellezza di 137 punti in appena 53 partite con i Victoriaville Tigres nell’annata 1992-93 del suo draft, ebbe vita dura al momento di mantenersi all’altezza delle aspettative, una volta tra i professionisti.
Ci svela inoltre di come l’hype creatosi intorno a lui, alla pari di giocatori altrettanto celebrati dell’hockey odierno, quali Connor McDavid e Connor Bedard, ebbero un impatto notevole sulla sua psiche di ragazzo quindicenne, e di come non riuscì a riprendersi da quel danno, mentre si faceva notare più per le sue doti fisiche ma fuori del campo anzichè in gara, risucchiato dalle sirene del successo.
Il supporto della psicologia applicata allo sport, oggi imprescindibile per ogni squadra professionistica, all’epoca avrebbe probabilmente potuto essergli di aiuto nel preservare il suo equilibrio e impedirgli di diventare un talento completamente scoppiato intorno ai 25 anni.

Nell’ultima parte della sua carriera Daigle approdò in Europa, al Davos in Svizzera, dove rigenerato e più maturo contribuì alla vittoria di due campionati mostrando sprazzi di quel talento che ben altra sorte avrebbe meritato.
Si è ritirato nel 2010 e lavora oggi nell’industria cinematografica.


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#110 Messaggio da texdionis »

FORSE NON TUTTI SANNO CHE....

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Un francobollo celebrativo emesso dalla Canada Post nel 2020 (in alto la cartolina), ha ricordato la Coloured Hockey League of the Maritimes festeggiandone i 125 anni dalla fondazione. La CHL è un importante frammento di storia dell’hockey su ghiaccio: lo si scopre osservando in filigrana quel francobollo, punto di visione da cui ne emerge una storia incredibile generata manco a dirlo dalla mente di un visionario. Anzi due, Henry Sylvester Williams ed il fratello James Borden, padri battisti che compresero l’enorme importanza sociale e politica dello sport, applicando di fatto rudimentali ma efficaci regole di marketing alla chiesa e utilizzando proprio l’hockey su ghiaccio come strumento.


Siamo nell’America di fine’800 dove sono in vigore le leggi Jim Crow, quindi all’apice del razzismo, con regole che impongono in gran parte del paese la separazione tra bianchi e neri. Nelle scuole pubbliche, sui mezzi di trasporto, al ristorante ed in moltissimi altri luoghi ci sono apposite zone riservate ai neri, e questa regola vale anche per lo sport; quindi, se vuoi dare vita ad un’attività sportiva che comprende giocatori di colore, devi farlo relegando l’attività stessa ai soli neri.

“Poco male” pensano Henry e James, la lega si farà comunque, perché i religiosi vogliono aiutare proprio le minoranze tramite lo sport, che serve per fare aggregazione e mettere assieme le famiglie. Di laghi ghiacciati ce ne sono in abbondanza, e poi quella diceria che i neri soffrono il freddo non è neppure vera, quindi che hockey sia!

Il primo ingaggio della Coloured Hockey League si gioca il 27 febbraio 1895 al Dartmouth Curling Rink: sul ghiaccio amico gli Eurekas sfidano i Jubilees, la partita finisce 1 a 1, anche sei i Jubilees scalfiscono (nel vero senso della parola visto che i montanti erano in legno) due pali della gabbia avversaria. Il pubblico accorso in massa si diverte, i cronisti presenti raccontano di uno sport diverso da quello che era l’hockey su ghiaccio visto sino a quel momento nei tornei dilettantistici: ora si fa sul serio. Il torneo comprende una dozzina di franchigie, in rappresentanza di altrettante chiese, lo showtime pre gara come lo conosciamo oggi non esiste: è una funzione religiosa ad anticipare le ostilità, presumibilmente per richiesta diretta dello “sponsor”.

Il progetto funziona, anche se i mezzi sono molto limitati e la maggior parte delle partite si gioca sui laghi ghiacciati, cosa che almeno all’inizio limita la crescita della lega. Negli anni successivi arrivano anche Africville Sea-Sides e Halifax Stanley, due ottime squadre e ora i laghi non bastano più, quindi gli organizzatori bussano alle porte dei vari stadi del ghiaccio. Ma a loro, ai neri, il ghiaccio è concesso solo a partire dalla fine di gennaio, quando i tornei amatoriali dei bianchi sono terminati. Questo non scoraggia gli organizzatori che nelle poche settimane a loro disposizione organizzano una competizione di alto profilo, che fa registrare una crescita tecnica del movimento non indifferente.

Si introducono nell’hockey giocato una serie di innovazioni a diversi livelli, con regole meno stringenti che trasformano il gioco in più fisico e spettacolare, molto simile a quello odierno. Arrivano i primi efficaci schemi di gioco ma non solo, visto che durante una partita il portiere Henry “Braces” Franklyn degli Halifax Eureka lascia la posizione eretta, alla quale erano abituati i portieri nell’hockey, per scendere sul ghiaccio quasi in spaccata. “A farfalla”, nel tentativo riuscito di parare un disco, creando di fatto lo stile che oggi conosciamo.
Sempre in CHL è partito dal bastone dell’afro-canadese Eddie Martin, anche lui giocatore degli Halifax Eureka, il primo slap shot in un campionato professionistico.

Aggregazione, divertimento e innovazione sono un propulsore incredibile che spinge la locomotiva della CHL verso un florido orizzonte, aumenta la visibilità e il pubblico. Il movimento desta sempre più curiosità e qualcuno propone persino tornei misti! Tornei misti tra bianchi e neri? Non ci siamo, ora è decisamente troppo, serve fare qualcosa e serve farlo subito, anzi forse non serve fare proprio nulla.

La stampa smette di scrivere di questa lega di neri: un solo articolo, pure negativo, tra il 1905 e il 1906, poi in maniera quasi contemporanea i palazzetti del ghiaccio chiudono le porte alle squadre di colore. Niente ghiaccio, neppure nei periodi morti, meglio tenere le piste vuote e non incassare che far giocare quelli della CHL. La lega prova a tornare sui laghi ghiacciati, ma a un campionato di quelle dimensioni ora le piste naturali non bastano più e il meccanismo si inceppa. La Coloured Hockey League resiste ancora qualche anno prima di sciogliersi, perdendo la sua partita più importante, quella contro l’ignoranza.
L’hockey si sa è fatto anche di statistiche, e i numeri ci dicono che la National Hockey League (NHL) nacque solo 23 anni dopo la fondazione della CHL; bisognerà invece aspettare ben sessantatré anni prima che la Hockey Hall of Fame accolga il primo giocatore nero, Willie O’Ree.

Dalla Rubrica "Alla Balaustra" dell'esperto di sport americani Marco Giannatiempo
https://www.varesenews.it/2024/01/ghiac ... o/1827400/

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Re: [O.T.] NHL

#111 Messaggio da texdionis »

Edmonton ha messo il turbo e vede la vetta

Un catastrofico start aveva allontanato gli Oilers da ogni discussione di vertice e messo seri dubbi nel roster a sostegno della coppia più forte NHL, quasi incapace di scortarla verso un’obbligata cavalcata da postseason.
Perplessità drammatiche, dato che il gruppo ormai assieme da anni non riusciva a terminare i match senza subire meno di 4 reti e andare in svantaggio per primo, dando perciò a Connor McDavid e Leon Draisaitl il fardello di muovere il disco troppo vicino allo slot e non in ampie transizioni, utilizzando il proprio genio esclusivamente in superiorità numerica.

Da metà novembre in poi, il karma che ha investito Jay Woodcroft, subentrato nel 2021 a Dave Tippett, salvando sostanzialmente la stagione ai blue orange & white, ha permesso allo skipper degli Hartford Wolf Pack AHL – affiliati dei Rangers – di salire in sella qui ad Edmonton e riportare i buoi nella stalla.

Con coach Kris Knoblauch al timone di comando infatti, gli Oilers hanno messo la marcia alta ed iniziato a vincere e convincere, difendendo in blocco e dalla zona neutrale, diventando perciò la miglior retroguardia NHL con 2.42 gol incassati per game, secondi dietro a Winnipeg.

In attacco poi, oltre alle due superstar (27 punti), si sono guadagnati la menzione d’onore Foegele e McLeod, adesso imprescindibili scorer in un gioco d’incanto più corale, produttivo e meno apatico, nel quale tocco ed esperienza potrebbe apportare un veterano del calibro di Corey Perry, fresco di fiducia annuale a 775.000$.
Cinque punti di ritardo da Vegas sono nulla rispetto alle tetre titubanze novembrine, e il 26-6-0 firmato Knoblauch comporta oggi una pts % addirittura superiore ai Knights (.656).

I Blue Jackets 2016 sono stati raggiunti, e se dopo l’attuale extended break il primato verrà ritoccato si agguanteranno niente meno che i Penguins a firma Lemieux-Jagr annata 1993, sebbene il prossimo avversario sarà proprio la corazzata di Vegas.

Il punto numero 800 alla 683° gara, che rende Draisaitl il quarto più veloce di sempre a raggiungerlo, non poteva che arrivare in power play, col one-timer e grazie all’assistenza di McDavid, forse miglior one-two punch contemporaneamente sul ghiaccio mai esistito nella storia.
Difatti, dopo molti esperimenti del passato, quando per “allungare” climax e shift qualitativi la combo veniva spesso divisa, si è poi sostanzialmente deciso di renderli inseparabili, generando quindi top line in full ed even strenght e la prima unità da power play ingestibili per le difese altrui, con statistiche sulle aspettative dei gol tuttora egregie (111.7 su una media NHL di 98.5), permettendo inoltre a un terzo violino quale Zach Hyman di sfruttare le loro transizioni geometriche, velocità e capacità di rilascio disco per performare la bellezza di 30 reti, sfiorando il podio dei mostri sacri Matthews, Reinhart e Pastrnak!

I servigi di McDavid e Draisaitl sono assicurati in questo lato di Alberta fino alla stagione 2025/26, quando il tedesco andrà in UFA un anno prima del celeberrimo collega, anche se il portafoglio di Daryl Katz per mano di Ken Holland dovrebbe a breve mettere sul piatto della bilancia una (scontata) offerta faraonica per l’iconico duo, perfino superiore agli 8,5 e 12,5 mln di cap hit odierni, equivalenti però a garanzia annuale di contendere la Stanley Cup.
Negli ultimi 7 tornei i Big Two sono stati nominati migliori giocatori della stagione regolare addirittura 4 volte (3 Hart il canadese e 1 il teutonico) ed hanno confezionato ben 13 chiamate come all star combinate.

Ciò che impressiona è l’età perfetta per proseguire ancora a lungo il proprio regno, un dominio non esclusivo ma a vantaggio del gruppo, visto che 27 e 28 anni negli sport a stelle e strisce corrispondono appieno al prime time di ogni atleta.

Edmonton, nonostante il penoso avvio stagionale, ha sempre permesso ai commensali della coppia dei sogni di mantenere infatti un plus/minus abbondantemente positivo con Hyman, Nugent-Hopkins e Bouchard, oramai affidabili partner di un power play al 27.1%.

di Lucio Diloreto
https://www.playitusa.com/nhl/2024/01/1 ... -la-vetta/

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È fatta: le stelle della Nhl torneranno alle Olimpiadi

#112 Messaggio da texdionis »

Le discussioni erano avviate da tempo, e non più di un paio di mesi fa il presidente della Federhockey internazionale, il francese Luc Tardif, non aveva nascosto il suo ottimismo. Adesso, però, sembrerebbe che la situazione si sia finalmente sbloccata: la Nhl, per bocca del suo portavoce Gary Bettmann, nelle prossime ore annuncerà il suo ritorno ai Giochi olimpici dalla prossima edizione, nel 2026, che si terrà a Milano-Cortina.

Questo, almeno, è ciò che si legge sul sito dell'emittente canadese Tsn. E sarà un annuncio storico, siccome è da dieci anni esatti – cioè dall'edizione del 2014 in Russia, a Sochi – che i big della Nhl non potevano metter piedi ai Giochi: in quell'occasione i canadesi conquistarono l'oro battendo la Svezia in finale. Nel 2025 (ossia un anno prima della rassegna a cinque cerchi) verrà probabilmente allestito un quadrangolare fra Canada, Finlandia, Svezia e Stati Uniti. L'ultima volta che la Nhl aveva organizzato una Coppa del mondo era stato nel 2016, quando il Canada sconfisse in finale il Team Europe.
https://www.laregione.ch/sport/hockey/1 ... key-tardif

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In edicola da oggi

#113 Messaggio da texdionis »

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"Imprese. Storie di hockey e di amicizia" non è un romanzo, non è un saggio, non è un manifesto ideologico, non è un'autobiografia, non è una guida di viaggio, non è un insieme di cronache sportive, non è una guida all'ascolto di musica, alla lettura di libri, fumetti, alla visione di film, non è una collezione di recensioni di videogiochi. Cioè, non è una sola di queste cose, ma è un po' di tutte.
E soprattutto è il primo libro che parla dell'Hockey in Italia, da Milano e per il mondo.
"Talvolta Impresa può sembrare un termine abusato quando si parla di sport, eppure se l'argomento fosse l'epica classica - per fare un esempio - non avremmo la stessa sensazione di eccesso illegittimo; ci sembrerebbe pienamente legittimo. È questo il grosso malinteso che serpeggia specialmente entro la classe intellettuale: valutare lo sport nel recinto di tempo e spazio della partita, gara o come la si vuole chiamare. Lo sport, invece, è ciò che abbiamo di più vicino alla narrazione dell'epica e al suo potere evocativo, da cui ricavare metafore, insegnamenti, condivisione e certo, indubbiamente, anche intrattenimento. Ma quest'ultimo punto, come Leonardo Gobbi sa bene ("non esiste il divertimento quando segui la tua squadra"), è solo accessorio. Quello che interessa a un tifoso è la storia, una storia che segue da anni, colma di un'infinità di altre storie al suo interno, da raccontare e farsi raccontare, a cui appassionarsi e di cui sentirsi parte. Per Leonardo, l'hockey è stata una storia tanto coinvolgente da farlo salire su aerei intercontinentali; seguire la Nazionale ai Mondiali nelle città meno accattivanti d'Europa e sostenere, praticamente da solo, il tifo per i nostri colori; coltivare sogni; fronteggiare delusioni; nutrire l'indispensabile orgoglio e magari, alla fine, essere l'unico presente per poterci raccontare un'Impresa."

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Re: [O.T.] NHL

#114 Messaggio da texdionis »

Il missile di Laughton dei Philadelphia Flyers a segno contro i Seattle Kraken

<blockquote class="twitter-tweet" data-media-max-width="560"><p lang="en" dir="ltr">What. A. Shot. 😳<br><br>📺: <a href="https://twitter.com/ESPNPlus?ref_src=tw ... SPNPlus</a> ➡️ <a href="https://t.co/FmPv8M6v1l">https://t.co/FmPv8M6v1l</a> <a href="https://t.co/8keXAt6RT6">pic.twitter.co ... </p>&mdash; NHL (@NHL) <a href=" 11, 2024</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

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Una "Netflix dello sport": nasce la joint venture tra Disney, Fox e Warner Bros

#115 Messaggio da texdionis »

I media americani si uniscono per lo sport. Un’azione che ha origine negli Stati Uniti, ma che promette di influenzare anche al di là dell’Atlantico, coinvolge tre giganti dei media che si uniscono per farsi valere e aprirsi la strada nell’ambito dell’offerta sportiva.

Disney (tramite ESPN), Fox e Warner Bros Discovery hanno deciso di collaborare per costituire una nuova joint venture che offrirà sport in streaming tramite una piattaforma unificata, includendo i canali sportivi delle rispettive società e alcuni servizi direct-to-consumer. Come spiega Il Sole 24 Ore, l’annuncio di questa iniziativa è stato fatto tramite una nota congiunta delle tre società e il lancio è previsto per l’autunno.


I contenuti della piattaforma
Dopo l’annuncio della jv, si inizia a comprendere come sarà strutturata l’offerta della piattaforma. Si prevede che questa nuova app includerà i diritti sportivi delle tre società, compresi i canali ESPN, TNT, FS1, Abc e Fox, e offrirà una vasta gamma di contenuti sportivi, tra cui:

NFL
NBA
MLB
NHL
Calcio europeo
Eventi sportivi universitari
Formula 1
Tennis
Golf
Ciclismo
Tuttavia, i contenuti detenuti da altre società come NBC, CBC, Paramount o Amazon rimarranno esclusi da questa operazione.

Le ragioni dell’intesa
Questa iniziativa nasce dalla necessità di affrontare l’aumento dei costi dei diritti sportivi e il declino della TV via cavo negli Stati Uniti, che ha portato alla perdita di abbonati. Il prezzo del nuovo servizio, previsto intorno ai 50 dollari al mese secondo Morgan Stanley, rimane ancora incerto.

Le grandi aziende tecnologiche come Apple, Meta, Google e Amazon potrebbero avere un ruolo significativo nel promuovere lo streaming e competere per i diritti sportivi. Questo accordo, infatti, richiama alla mente precedenti collaborazioni nel settore dello streaming, come nel caso di Hulu. Tuttavia, l’emergere di questa “Netflix dello sport” presenta una potenziale minaccia per le pay TV e per altri servizi di streaming sportivo.

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Re: [O.T.] NHL

#116 Messaggio da texdionis »

Intanto nuova vittoria nella serata di domenica per i Vancouver Canucks, che all’overtime sono andati ad imporsi per 3-2 in casa dei Washington Capitals.

I canadesi con questo successo hanno rafforzato il loro primato nell’intera lega con un bottino di 76 punti in 53 partite.


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Re: [O.T.] NHL

#117 Messaggio da texdionis »

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Che mazzata :flash:

il bello è che i Canucks ne hanno segnati sette...

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Re: [O.T.] NHL

#118 Messaggio da texdionis »

I Pittsburgh Penguins, dopo la numero 66 del "Magnifico" Mario Lemieux ora ritirano anche la maglia numero 68 dell'"eterno" Jaromir Jagr, attivo sul ghiaccio ancora fino a tempi recenti.

Qui un interessante excursus formato intervista sul giocatore


https://www.playitusa.com/nhl/2024/02/1 ... omir-jagr/

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Il Servette si laurea Campione d'Europa

#119 Messaggio da texdionis »

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Il Servette ha conquistato la Champions Hockey League.


In finale i ginevrini hanno sconfitto per 3-2 lo Skelleftea alle Vernets, conquistando come prima squadra elvetica il trofeo della competizione da quando è rinata nel 2014. In vantaggio al 5'30» grazie a Berthon, la truppa di Cadieux ha poi risposto al pareggio di Dzierkals (11'35") sfruttando al meglio un powerplay con i sigilli di Manninen e Winnik in meno di un minuto a cavallo del 18'.

Gli scandinavi si sono riportati sotto con Heikkinen al 48'09», ma il ginevrini hanno resistito all'assalto finale degli ospiti.

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Re: [O.T.] NHL

#120 Messaggio da texdionis »

Una magia di Quinton Byfield (LA Kings)

<blockquote class="twitter-tweet" data-media-max-width="560"><p lang="en" dir="ltr">Quinton Byfield&#39;s incredible solo effort gets more impressive each time you watch it. 👑<a href="https://twitter.com/HyundaiCanada?ref_s ... iCanada</a> Electric Goal of the Week <a href="https://t.co/9n8kcZu1pn">pic.twitter.co ... </p>&mdash; NHL (@NHL) <a href=" 23, 2024</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

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