[O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

Scatta il fluido erotico...

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GeishaBalls
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13711 Messaggio da GeishaBalls »

cicciuzzo ha scritto:
09/03/2024, 8:49
Diciamo che chiunque come minimo deve apostrofare il tipo come coglione totale. Poi si racconti il resto se si vuole
Ma secondo te, secondo voi “menti libere”, qualcuno pensa che questo poveraccio abbia fatto bene e che abbia tutte le rotelle a posto? Vi sembra il centro della notizia questa considerazione? Che sia disturbato è sicuro, trattasi di capire se sia ansia, un disturbo ossessivo compulsivo o altro, ma che differenza fa?

Diciamo che un caso singolo non è un trial clinico scientificamente rilevante, come curiosità possiamo dire che a questa persona il grafene 5 G del vaccino non l’ha ammazzato, ecco

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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13712 Messaggio da dostum »

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Parakarro
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13713 Messaggio da Parakarro »

GeishaBalls ha scritto:
06/03/2024, 23:19
Parakarro ha scritto:
06/03/2024, 11:51
si avvicina il 4rto anniversario del primo confinamento

si potrebbe organizzare una fila commemorativa fuori dall'esselunga

o un falò con tutti i manuali (costosissimi) di procedura anti covid che ci hanno obbligato ad avere
Tra una settimana è il quarto anniversario della morte di un anziano collega, scomparso nello stesso giorno della moglie, in ospedale, da soli
io sono di Bg

potrei raccontarti decine di tragedie analoghe
anche di conoscenti e qualche amico.. nemmeno troppo vecchi..

pensa, dopo 4 anni la sanità è pure peggio

però devo allegare il manuale covid aziendale per ogni assunzione o collaborazione... evidentemente sono morti quelli sbagliati

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Drogato_ di_porno
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13714 Messaggio da Drogato_ di_porno »

lo facevo più piddino
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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13715 Messaggio da cicciuzzo »

Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13716 Messaggio da hermafroditos »

cicciuzzo ha scritto:
22/03/2024, 13:10
Siete pronti?

https://www.repubblica.it/salute/2024/0 ... G-P4-S1-T1
Già da anni ahimè. Che posto tremendo il Brasile, e non lo dico con disprezzo, chè un tempo mi affascinava assai. Tuttavia hanno davvero problemi a non finire (e no, non hanno le fogne).

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Gargarozzo
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13717 Messaggio da Gargarozzo »

noi abbiamo le fogne e i relativi topi di fogna (citaz.)
Amicus Plato,
sed magis amica veritas.

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dostum
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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13718 Messaggio da dostum »

Markone cosi finiscono in ortopedia


Fernanda, infermiera del Policlinico Umberto I di Roma, tira un pugno e poi un calcio con tutta la sua forza. “Qui da noi si tocca la decadenza della sanità italiana” sbuffa. “Ai pazienti che montavano l’holter dovevo chiedere di portarsi da casa la reticella per il petto. E loro a volte ci insultavano”.

Valentina, ostetrica al pronto soccorso, fa pratica assestando gomitate grintose alle costole, poi si ferma col fiatone e racconta: “Di recente una paziente mi ha riempito di parolacce e minacciato col casco. Quando mi sono chiusa in una stanza ha tentato di sfondare la porta. Allora ho detto basta e mi sono iscritta a questo corso di autodifesa in ospedale”.

Elena, dottoressa a medicina interna, è accanto a lei a terra distesa su un fianco e sferra calci. Qualche giorno fa in corsia aveva schivato una fiala di fisiologica lanciata da una paziente. “Ero andata a psichiatria per una consulenza. Una volta sono rimasta barricata anch’io per un’ora e mezza in una stanza, con un paziente esagitato fuori”.

Laura, infermiera al day hospital di immunologia, ha dovuto mandar giù gli improperi persino di un paziente che aveva l’ago per l’infusione infilato nel braccio. Ora esegue come da istruzioni la presa al collo e il placcaggio dell’aggressore, impersonato da uno degli istruttori di difesa arruolati dall’ospedale.

Benvenuti al Policlinico Umberto I di Roma. Qui si cura da una parte - con i mezzi limitati che si hanno - e dall’altra si impara a difendersi dalle aggressioni ormai quotidiane di pazienti e parenti. Al “Corso di difesa personale per operatori sanitari” coordinato dal maestro Adolfo Bei e dal campione di judo Michele Vannacci partecipano 5 istruttori e 18 allievi, fra medici e infermieri. Ben 15 sono donne. “La miglior difesa è la fuga”, è l’insegnamento di partenza, ma spesso non basta.

Il corso insegna a bloccare e stendere a terra un aggressore con l’aiuto dei colleghi (a far da cavia sono gli istruttori), a sferrare colpi con la mano aperta per non fare e farsi male con i pugni chiusi, a liberarsi da una presa al polso o al collo, a difendersi con i calci anche quando si è caduti. E poi sempre, non appena possibile, a scappare e chiedere aiuto.

Vedere in posizione di combattimento Claudio, medico radiologo del reparto di oncologia che non ha fatto in tempo nemmeno a togliersi il camice, col cartellino al bavero, le penne nel taschino e qualche capello bianco, è comunque una metafora di come la nostra sanità stia lottando con le unghie e con i denti per non soccombere.
Nemmeno Ippocrate, nel suo giuramento, poteva immaginare che un giorno i suoi eredi avrebbero dovuto studiare come sferrare calci e pugni per difendersi dai loro pazienti.
“Al pronto soccorso gli alterchi sono almeno due o tre al giorno. Qualche volta si arriva alle mani. Tre giorni fa un paziente ha spintonato un medico. Poco prima un ubriaco si era risvegliato, aveva scoperto che gli erano stati tagliati i vestiti e aveva dato in escandescenze. Molte chiamate arrivano da pediatria. I genitori perdono il controllo più spesso degli altri” racconta un agente del posto di polizia del reparto di emergenza dell’Umberto I, che di recente è stato ampliato per far fronte a tutte le chiamate che arrivano dall’interno del Policlinico.

La piaga delle violenze contro il personale
“La violenza che permea la società è entrata anche fra le nostre mura” aggiunge Giuseppe La Torre, epidemiologo, direttore della Medicina del Lavoro all’università La Sapienza e all’Umberto I. E’ stato lui a organizzare questo corso: “Abbiamo avviato un monitoraggio molto attento delle aggressioni in ospedale e ci siamo accorti di quanto il fenomeno sia grave, non solo nel nostro Policlinico”.

Le violenze contro il personale sanitario sono una piaga in tutta Italia. “Ma l’Umberto I è un posto particolare” commenta Anna, infermiera di pronto soccorso. “Copre un’area centrale di Roma che va dalla stazione Termini ai Parioli”. E non è detto che gli sbandati che vivono accanto ai binari siano pazienti più difficili, rispetto a chi viene dai quartieri altolocati.

Violenza senza classe sociale
“Ricordo un uomo benestante che una notte al pronto soccorso ha preso a schiaffi uno studente. La sua presunta colpa: non fargli vedere il figlio, ubriaco, che aveva avuto un incidente. Mi aveva colpito che il ragazzo che aveva bevuto troppo e quello studente che stava lavorando gratis fossero coetanei”.

Elena, la dottoressa di medicina interna, un giorno si è trovata ad avere a che fare con un intero clan di malavitosi di Ostia che pretendeva di visitare un parente. “Alla nostra richiesta di entrare in pochi, il nonno si è messo a urinare in reparto”, racconta.

Il Covid, nei suoi giorni peggiori, aveva almeno smussato le ostilità. “Ma non ci ha insegnato niente. Decisamente non ne siamo usciti migliori, anzi” commenta Andrea, specialista di malattie infettive, con il viso buono di chi frequenta il corso ma si vede che non farebbe mai del male a nessuno.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13719 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13720 Messaggio da Floppy Disk »

Oddio quanti ricordi.
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13721 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Tra i due litiganti, il terzo COVID

#13722 Messaggio da Drogato_ di_porno »

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