Molto rumore per nulla, non ci sono più gli inverni di una volta. Fra poco ci saranno i famosi giorni della "merla"
L'origine della locuzione "i giorni della merla (o Merla)" non è ben chiara. Ad esempio Sebastiano Pauli pubblica nel 1740 due ipotesi di spiegazione:
«"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni: ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato.[2]»
Secondo altre fonti la spiegazione della locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine neri come i maschi della stessa specie, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli femmina e i piccoli furono grigi. La leggenda, infatti, vuole giustificare in maniera favolistica il forte dimorfismo sessuale che si osserva nella livrea del merlo (turdus merula), che è bruna/grigia (becco incluso) nelle femmine, mentre è nera brillante (con becco giallo-arancione) nel maschio.
invece:
Un tempo tutti i merli avevano le penne bianche con il becco e le zampe di un bel colore rosso ciliegia. Verso la fine di gennaio, alle prime luci dell’alba, il merlo, la merla e il merlino uscirono dal pagliaio per andare a fare il nido nel bosco. Lungo la strada incontrarono il vecchio gennaio che se ne andava, e il merlo, scherzando, gli disse che oramai non faceva più paura a nessuno. Allora il vecchione, che era molto permaloso, decise di fermarsi nel bosco, e il giorno dopo, il 29, fece tanto freddo che il merlino, per non restare congelato, dovette rifugiarsi in un camino. Il giorno seguente fece ancora più freddo e anche la merla fu costretta a ripararsi nel camino. Il merlo pensò di averla fatta franca, visto che gennaio non aveva più giorni disponibili, ma il vecchio dispettoso se ne fece prestare uno da febbraio, e così, il 31, il freddo divenne addirittura insopportabile, e anche il merlo, per salvare la pelle, dovette raggiungere al caldo la merla con il suo merlino. In febbraio, quando i tre merli uscirono dal camino, le loro penne, un tempo bianche come una stella, erano tutte coperte di fuliggine e nere come la notte, e il becco e le zampe, da rossi che erano, restarono per sempre gialli come una fetta di polenta.
per non sbagliare mi metto in casa una bottiglia di pregiato Merlot:
alla peggio mi riscaldo.