Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
in inglese americano esiste un termine, "dyke" che in italiano è tradotto malamente con lesbica.
dyke è un termine dispregiativo, comunemente usato come insulto.
un po' come dire frocio e omosessuale tanto per capirci.
dyke è un termine dispregiativo, comunemente usato come insulto.
un po' come dire frocio e omosessuale tanto per capirci.
Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Si dyke lo conosco...però è più traducibile con "camionista" in italiano riferito a una donna.TeNz ha scritto:in inglese americano esiste un termine, "dyke" che in italiano è tradotto malamente con lesbica.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
tzk tzk, mi SOTTOVALUTI: quella reiterazione del facial non e' COMPULZIONE OSSESSIVA ma un LEITMOTIFTeNz ha scritto:barab con tutto il rispetto non ti sembra un comportamento un po' infantile questo reiterare di sborrate in faccia a ogni post?
se hai dubbi sul fatto che il messaggio non sia arrivato, ti assicuro che è arrivato.
anch'io zono un indellettuale mitteleuropeo, jaaah!
Ultima modifica di Barabino il 10/02/2019, 13:15, modificato 1 volta in totale.
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
ti devo smentire, a Tarantino in molti (soprattutto Spike Lee) hanno sempre fatto le pulci
https://www.lastampa.it/2012/12/24/spet ... agina.html
Comunque anche se un po' forzata, non trovo del tutto immotivata la provocazione del moderatore.
L'ipotesi da lui portata non sarebbe (a mio modo di vedere) per nulla simmetrica a quella osservata, e quando si parla di "una squadra di soli neri" mi viene un po' da sorridere, trattandosi di basket; e che Trump non solo sia rosa pallido, ma anche una testa di nerchia che fa veramente niente per non stare sul cazzo un po' a tutti, trovo non si possa omettere così placidamente (al contrario di Obama, che ha sempre un po' fatto l'"amico di tutti", per fare una semplificazione brutale); e come qualcuno ha fatto notare, difficile dare per scontato il contesto con tanta noncuranza; e mi pare insomma che sia una situazione tutto sommato innocua, ma l'interrogativo di Sotto mi pare comunque proponibile per un dibattito oppure no, che tanto è lo stesso, siamo pur sempre dei nick del cui essere umano contenuto ben poco si sa ad esempio, non giurerei sul mio pisello che un utente di colore si sentirebbe particolarmente incoraggiato ad esternare la sua identità etnica così liberamente, di certo preferirebbe mandare via mp la propria confessione a sotto oppure a Obama usando un nick con l'avatar di Trump
https://www.lastampa.it/2012/12/24/spet ... agina.html
la temperatura era 9 sotto zeroBlif ha scritto:Io sarò poco sensibile al problema, ma dalla foto ricavo solo che Obama tiene i caloriferi molto bassi.
Comunque anche se un po' forzata, non trovo del tutto immotivata la provocazione del moderatore.
L'ipotesi da lui portata non sarebbe (a mio modo di vedere) per nulla simmetrica a quella osservata, e quando si parla di "una squadra di soli neri" mi viene un po' da sorridere, trattandosi di basket; e che Trump non solo sia rosa pallido, ma anche una testa di nerchia che fa veramente niente per non stare sul cazzo un po' a tutti, trovo non si possa omettere così placidamente (al contrario di Obama, che ha sempre un po' fatto l'"amico di tutti", per fare una semplificazione brutale); e come qualcuno ha fatto notare, difficile dare per scontato il contesto con tanta noncuranza; e mi pare insomma che sia una situazione tutto sommato innocua, ma l'interrogativo di Sotto mi pare comunque proponibile per un dibattito oppure no, che tanto è lo stesso, siamo pur sempre dei nick del cui essere umano contenuto ben poco si sa ad esempio, non giurerei sul mio pisello che un utente di colore si sentirebbe particolarmente incoraggiato ad esternare la sua identità etnica così liberamente, di certo preferirebbe mandare via mp la propria confessione a sotto oppure a Obama usando un nick con l'avatar di Trump
bisognerebbe chiederlo a Dick van DykeNip ha scritto:Si dyke lo conosco...però è più traducibile con "camionista" in italiano riferito a una donna.TeNz ha scritto:in inglese americano esiste un termine, "dyke" che in italiano è tradotto malamente con lesbica.
dyke è un termine dispregiativo, comunemente usato come insulto.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
In realta' anche solo ipotizzare un presidente degli stati uniti nero che non sia accomodante, buonista e perfino poco nero a livello cromosomico e' un'assurdita', se ci pensi con la necessaria onesta' intellettuale.SoTTO di nove ha scritto:La domanda era semplice. A parti invertite, in un contesto simile quindi con un Obama misogino e accusato da una parte di popolazione di essere razzista , la foto, cancellata in tutta fretta, sarebbe stata male interpreta o capita al volo come in questa occasione?
Quindi a maggior ragione ti rispondo senza esitazione che si', a parti invertite sarebbe stata "capita al volo come in questa occasione". Mi rimane comunque il sospetto che la tua domanda, finalmente esplicitata, sia divenuta di cosi' facile soluzione perche' ti sei sentito costretto ad annacquarla oltremodo. Whitewashed.
Luttazzi sembra una di quelle cose che scappa quando sollevi una pietra. (Renato Schifani)
se hai tipo 40 anni e stappi lo spumante tutto convinto, senza tradire nemmeno una punta di ironia, ti trovo ridicolo. (Fuente)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ho visto il film ieri sera e mi sembra improbabile che qualcuno sano di mente lo ritenga scorretto (purtroppo non un gran film). Non a caso l’articolo è l’ennesimo della serie di chi critica i supposti critici fatto da giornali di destra che si autocompiacciono di “parlar chiaro”Nip ha scritto:Davvero qualcuno si è incazzato per questa cosa? Ma ad esempio Tarantino lo ha sempre fatto e non mi pare gli abbiano mai rotto il cazzo per questo anche perchè lo si percepisce se c'è un'ideologia razzista in sottofondo. Cosa che nelle due scene in questione ovviamente non c'è.Billy Drago ha scritto:CLINT EASTWOOD NON CANDIDATO AGLI OSCAR PERCHÉ NEL SUO FILM APOSTROFA GLI INTERLOCUTORI COME “LESBICHE” E “NEGRI”.
MEGLIO CANDIDARE UNA PELLICOLA MODESTA COME "BLACK PANTHER" SOLO PERCHÉ IL PROTAGONISTA È DI COLORE.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 194719.htm
Altra cosa...ma il termine "lesbiche" è dispregiativo? Non mi pare.
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Comunque, più guardo 'sta foto e meno mi torna: c'è lui in maniche di camicia in mezzo a una mandria di omaccioni col maglione.
Sembra Giuliano Gemma in Arrivano i titani.
Non sarà mica un avvertimento al re dei Cretani, come dire che lui è la mente e loro sono il braccio?
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Il film è bellissimo.GeishaBalls ha scritto:Ho visto il film ieri sera e mi sembra improbabile che qualcuno sano di mente lo ritenga scorretto (purtroppo non un gran film). Non a caso l’articolo è l’ennesimo della serie di chi critica i supposti critici fatto da giornali di destra che si autocompiacciono di “parlar chiaro”Nip ha scritto:Davvero qualcuno si è incazzato per questa cosa? Ma ad esempio Tarantino lo ha sempre fatto e non mi pare gli abbiano mai rotto il cazzo per questo anche perchè lo si percepisce se c'è un'ideologia razzista in sottofondo. Cosa che nelle due scene in questione ovviamente non c'è.Billy Drago ha scritto:CLINT EASTWOOD NON CANDIDATO AGLI OSCAR PERCHÉ NEL SUO FILM APOSTROFA GLI INTERLOCUTORI COME “LESBICHE” E “NEGRI”.
MEGLIO CANDIDARE UNA PELLICOLA MODESTA COME "BLACK PANTHER" SOLO PERCHÉ IL PROTAGONISTA È DI COLORE.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 194719.htm
Altra cosa...ma il termine "lesbiche" è dispregiativo? Non mi pare.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
avevo aperto il topic proprio per sottolineare questa situazione.Nip ha scritto:
in questa epoca non puoi fare più battute. o meglio, chi stabilisce cosa fa ridere e cosa offende?
fare i buu agli uomini di colore è sbagliato.
dire che gli orientali hanno il pene piccolo è sbagliato lo stesso? non si offendono loro? fa piacere sentirsi dire una cosa del genere?
fischiare un giocatore perchè in sovrappeso si può? si? ok, ma non si pensa che quel tipo li magari ci soffre se qualcuno gli dice che è un chiattone? e quante persone soffrono perchè sono cicciottelle e non riescono a dimagrire.
e i calvi? si possono fare battute sui calvi? no perchè so che tanti ragazzi soffrono ai primi diradamenti di capelli.
e quelli con i brufoli? si possono fare battute sulle persone con acne o segni di acne?
e quelli con la forfora? no perchè ce gente che nonostante cure e prodotti produce forfora lo stesso e ne soffre.
ahh che ginepro.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
continua la campagna razzista anti bianchi della cosiddetta attrice Brie Larson colei che interpreterà captain marvel nel prossimo film di super eroi
https://www.louderwithcrowder.com/actre ... hite-male/
https://multiplayer.it/notizie/captain- ... inile.html
già in passato codesta tizia aveva puntato il dito contro i bianchi poichè a suo dire impero del male assoluto,arrivata a dire che l'opinione di un bianco vale zero.
Nel mondo oggi se sei bianco vuol dire che sei peggio di Hitler.Eppure codesta tizia mantiene il suo posticino nel cosiddetto film marvel
penso che nel mondo annata 2018-2019 sia venuto fuori il vero razzismo di una sinistra malata di mente che non vuole l'uguaglianza sociale ma vuole dividere e creare intolleranze.Usando le minoranze come traino per cavalcare questo tipo di odio malato.
https://www.louderwithcrowder.com/actre ... hite-male/
https://multiplayer.it/notizie/captain- ... inile.html
già in passato codesta tizia aveva puntato il dito contro i bianchi poichè a suo dire impero del male assoluto,arrivata a dire che l'opinione di un bianco vale zero.
Nel mondo oggi se sei bianco vuol dire che sei peggio di Hitler.Eppure codesta tizia mantiene il suo posticino nel cosiddetto film marvel
penso che nel mondo annata 2018-2019 sia venuto fuori il vero razzismo di una sinistra malata di mente che non vuole l'uguaglianza sociale ma vuole dividere e creare intolleranze.Usando le minoranze come traino per cavalcare questo tipo di odio malato.
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Per evitare l’accusa di razzismo gli scrittori riscrivono i propri romanzi
Keira Drake, l’autrice di “The Continent”, ha dovuto scrivere una versione "ripulita" della sua opera
Nella satira dello scrittore francese Patrice Jean, “L’homme surnuméraire”, il protagonista è un editor che trova lavoro presso una casa editrice dove ha il compito di rivedere i romanzi allo scopo di “eliminare le parti che feriscono il senso del progresso”. La realtà supera l’immaginazione e adesso sono gli stessi scrittori a dare a una ripulitina ai propri manoscritti per renderli più accettabili. Sul New York Times si racconta la vicenda di Keira Drake, l’autrice di “The Continent”. “Nel marzo 2018 si è realizzato il sogno di una vita: la pubblicazione del mio romanzo d’esordio”, scrive Drake. “Un giorno mi sono svegliata con decine di messaggi sul telefono: ‘Stai bene?’, ‘c’è qualcosa che posso fare?’, ‘è vero?’. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, poi ho scoperto che una polemica sul mio libro era scoppiata su Twitter e che stava diventando più intensa di minuto in minuto”. “The Continent” racconta di una ragazza privilegiata proveniente da una società tecnologicamente avanzata in un continente gelido e in guerra. “Spazzatura razzista”, “disgustoso e razzista”, “spero che non scriva mai più una sola parola” e così via. Il romanzo è accusato di includere stereotipi “feticisti” e di paternalismo razziale, visto che la ragazza bianca protagonista salva tutti gli altri. E cosa fa l’autrice? Autodafé. “Ho potuto vedere i miei errori con chiarezza cristallina. Ero imbarazzata. Ho chiamato l’editore e ho chiesto di ritardare il libro. Una persona mi aveva suggerito il suicidio. Così l’ho riscritto con l’aiuto di quattro ‘lettori sensibili’”. What? Sono editor che, dietro compenso, setacciano un romanzo alla ricerca di “stereotipi” su razza, minoranze e gender. Adesso le case editrici li usano per superare la cesoia politicamente corretta. Stacy Whitman, l’editrice di Tu Books, commissiona lavori ai “lettori sensibili” per la maggior parte dei libri che pubblica. Va da sé che oggi non avremmo i romanzi di William Styron, “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee o “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain.
Dopo sei mesi di lavoro, Keira Drake pubblica la versione “ripulita” di “The Continent”. “Ma gli attacchi sono continuati. Un gruppo ha sostenuto che nessuna modifica sarebbe mai stata sufficiente. Ho scelto di accettare le critiche che ho ricevuto e di riscrivere il mio libro”.
Drake ha rimosso tutte le 24 frasi in cui compaiono le parole “selvaggio”, “primitivo” e “nativo”. Compariamo le due versioni. Quella originale: “Alla luce delle fiamme che si assottigliano, emergono le fattezze del suo viso: zigomi alti, occhi scuri a mandorla che si inclinano delicatamente verso l’alto agli angoli esterni, labbra carnose. La pelle è liscia, la mascella forte”. E quella nuova, ripulita: “Alla luce delle fiamme che si assottigliano, emergono le fattezze del suo viso: occhi scuri, labbra fisse in un’espressione di concentrazione. La pelle è liscia, bronzea alla luce del fuoco, la mascella è nettamente definita”. Al posto di “costruisci muri” subentra un “costruisci torri”. L’elemento incredibile della vicenda è che l’autocensura avvenga adesso sotto la minaccia di un cinguettio sui social. Lo scrittore e premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz nel 1994 scelse di interrompere la ripubblicazione dei “Figli della Medina” perché lo aveva reso inviso agli integralisti islamici, che provarono ad accoltellarlo a morte. Fermare l’uscita di un romanzo per una ridicola accusa di “razzismo” è patetico. Per questo non tutti ci stanno al gioco della purga per farsi accettare. La scrittrice di origine russa Cathy Young spiega: “Alla fine degli anni Trenta, la mia nonna materna ebbe la possibilità di diventare un’autrice per bambini. L’editore le disse che le storie gli piacevano molto, tranne che per un problema: mancava di ‘spirito sovietico’. Con la rapida politicizzazione della cultura americana e più generalmente occidentale, ho spesso ripensato a quell’episodio della mia storia famigliare”. La scrittrice Lionel Shriver ha annunciato: “Il giorno in cui i miei romanzi verranno inviati a un ‘lettore sensibile’ sarà il giorno in cui smetterò”.
Il Foglio
Keira Drake, l’autrice di “The Continent”, ha dovuto scrivere una versione "ripulita" della sua opera
Nella satira dello scrittore francese Patrice Jean, “L’homme surnuméraire”, il protagonista è un editor che trova lavoro presso una casa editrice dove ha il compito di rivedere i romanzi allo scopo di “eliminare le parti che feriscono il senso del progresso”. La realtà supera l’immaginazione e adesso sono gli stessi scrittori a dare a una ripulitina ai propri manoscritti per renderli più accettabili. Sul New York Times si racconta la vicenda di Keira Drake, l’autrice di “The Continent”. “Nel marzo 2018 si è realizzato il sogno di una vita: la pubblicazione del mio romanzo d’esordio”, scrive Drake. “Un giorno mi sono svegliata con decine di messaggi sul telefono: ‘Stai bene?’, ‘c’è qualcosa che posso fare?’, ‘è vero?’. Non avevo idea di cosa stesse succedendo, poi ho scoperto che una polemica sul mio libro era scoppiata su Twitter e che stava diventando più intensa di minuto in minuto”. “The Continent” racconta di una ragazza privilegiata proveniente da una società tecnologicamente avanzata in un continente gelido e in guerra. “Spazzatura razzista”, “disgustoso e razzista”, “spero che non scriva mai più una sola parola” e così via. Il romanzo è accusato di includere stereotipi “feticisti” e di paternalismo razziale, visto che la ragazza bianca protagonista salva tutti gli altri. E cosa fa l’autrice? Autodafé. “Ho potuto vedere i miei errori con chiarezza cristallina. Ero imbarazzata. Ho chiamato l’editore e ho chiesto di ritardare il libro. Una persona mi aveva suggerito il suicidio. Così l’ho riscritto con l’aiuto di quattro ‘lettori sensibili’”. What? Sono editor che, dietro compenso, setacciano un romanzo alla ricerca di “stereotipi” su razza, minoranze e gender. Adesso le case editrici li usano per superare la cesoia politicamente corretta. Stacy Whitman, l’editrice di Tu Books, commissiona lavori ai “lettori sensibili” per la maggior parte dei libri che pubblica. Va da sé che oggi non avremmo i romanzi di William Styron, “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee o “Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain.
Dopo sei mesi di lavoro, Keira Drake pubblica la versione “ripulita” di “The Continent”. “Ma gli attacchi sono continuati. Un gruppo ha sostenuto che nessuna modifica sarebbe mai stata sufficiente. Ho scelto di accettare le critiche che ho ricevuto e di riscrivere il mio libro”.
Drake ha rimosso tutte le 24 frasi in cui compaiono le parole “selvaggio”, “primitivo” e “nativo”. Compariamo le due versioni. Quella originale: “Alla luce delle fiamme che si assottigliano, emergono le fattezze del suo viso: zigomi alti, occhi scuri a mandorla che si inclinano delicatamente verso l’alto agli angoli esterni, labbra carnose. La pelle è liscia, la mascella forte”. E quella nuova, ripulita: “Alla luce delle fiamme che si assottigliano, emergono le fattezze del suo viso: occhi scuri, labbra fisse in un’espressione di concentrazione. La pelle è liscia, bronzea alla luce del fuoco, la mascella è nettamente definita”. Al posto di “costruisci muri” subentra un “costruisci torri”. L’elemento incredibile della vicenda è che l’autocensura avvenga adesso sotto la minaccia di un cinguettio sui social. Lo scrittore e premio Nobel egiziano Nagib Mahfuz nel 1994 scelse di interrompere la ripubblicazione dei “Figli della Medina” perché lo aveva reso inviso agli integralisti islamici, che provarono ad accoltellarlo a morte. Fermare l’uscita di un romanzo per una ridicola accusa di “razzismo” è patetico. Per questo non tutti ci stanno al gioco della purga per farsi accettare. La scrittrice di origine russa Cathy Young spiega: “Alla fine degli anni Trenta, la mia nonna materna ebbe la possibilità di diventare un’autrice per bambini. L’editore le disse che le storie gli piacevano molto, tranne che per un problema: mancava di ‘spirito sovietico’. Con la rapida politicizzazione della cultura americana e più generalmente occidentale, ho spesso ripensato a quell’episodio della mia storia famigliare”. La scrittrice Lionel Shriver ha annunciato: “Il giorno in cui i miei romanzi verranno inviati a un ‘lettore sensibile’ sarà il giorno in cui smetterò”.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Adesso pure gli stereotipi della bellezza sono tabù! E su un romanza di fantascienza oltretutto.
Questo penso sia veramente il punto di non ritorno. Questi invasati che criticano e scrivono sui social non credo che realmente vedano discriminazioni o altro ma penso che inconsciamente lo facciano esclusivamente per una crociata intrapresa, come fosse un gioco, un "caccia all'errore" del politicamente corretto, chi è più bravo a scovarne in ogni dove, anche in modi bizzarri e fantasiosi, vince la palma di Grande Inquisitore Rompicoglioni Assoluto del P.C.. Immagino sian soddisfazioni.
Arriveremo al punto che un paio di generazioni di artisti e intellettuali saranno tarpati da una visione talmente politicamente corretta che le loro opere ne saranno annacquate a tal punto da perdere gran parte della valenza e incisività, avremo così film, libri e programmi stereotipati e senza nessuna forza, che susciteranno poche emozioni e nessuna discussione pregnante, dove si discuterà solo della tecnica di produzione o della scorrevolezza del testo o del filmato; si ritornerà ai caratteri ben distinti, dove i buoni stanno da una parte e i cattivi dall'altra, ben identificabili nelle azioni ma con caratteristiche fisiche e sensibilità uguali ed indistinte. Immagino che nei remake western non ci possano più essere gli indiani dipinti come cattivi e si ricorrerà a fuorilegge multirazziali e una rititolazione come Ombre rosse al massimo sarà un Ombre minacciose (o multicolor); nella Chicago di Al Capone i neri non serviranno solo ai tavoli ma vi dovranno pure essere seduti da gran signori, con sigarone e bombetta, annullando di fatto evidenze storiche riconosciute.
Immagino anche che gli scrittori che non si adegueranno dovranno pubblicare a proprie spese le loro opere (perchè arriverà prima o poi senz'altro un codice deontologico per gli editori a dirci cosa è corretto e cosa no), che saranno diffuse in canali alternativi, il nuovo underground, il nuovo proibito. Poi, un domani, quando la società rinsavirà, si riscopriranno queste opere e questi autori "ribelli" e gli altri, gli adeguati al p.c., saranno relegati in secondo piano.
Scenario che fino a qualche tempo fa sarebbe sembrato fantascientifico, ma plausibile alla luce di questi fatti ... speriamo bene.
Questo penso sia veramente il punto di non ritorno. Questi invasati che criticano e scrivono sui social non credo che realmente vedano discriminazioni o altro ma penso che inconsciamente lo facciano esclusivamente per una crociata intrapresa, come fosse un gioco, un "caccia all'errore" del politicamente corretto, chi è più bravo a scovarne in ogni dove, anche in modi bizzarri e fantasiosi, vince la palma di Grande Inquisitore Rompicoglioni Assoluto del P.C.. Immagino sian soddisfazioni.
Arriveremo al punto che un paio di generazioni di artisti e intellettuali saranno tarpati da una visione talmente politicamente corretta che le loro opere ne saranno annacquate a tal punto da perdere gran parte della valenza e incisività, avremo così film, libri e programmi stereotipati e senza nessuna forza, che susciteranno poche emozioni e nessuna discussione pregnante, dove si discuterà solo della tecnica di produzione o della scorrevolezza del testo o del filmato; si ritornerà ai caratteri ben distinti, dove i buoni stanno da una parte e i cattivi dall'altra, ben identificabili nelle azioni ma con caratteristiche fisiche e sensibilità uguali ed indistinte. Immagino che nei remake western non ci possano più essere gli indiani dipinti come cattivi e si ricorrerà a fuorilegge multirazziali e una rititolazione come Ombre rosse al massimo sarà un Ombre minacciose (o multicolor); nella Chicago di Al Capone i neri non serviranno solo ai tavoli ma vi dovranno pure essere seduti da gran signori, con sigarone e bombetta, annullando di fatto evidenze storiche riconosciute.
Immagino anche che gli scrittori che non si adegueranno dovranno pubblicare a proprie spese le loro opere (perchè arriverà prima o poi senz'altro un codice deontologico per gli editori a dirci cosa è corretto e cosa no), che saranno diffuse in canali alternativi, il nuovo underground, il nuovo proibito. Poi, un domani, quando la società rinsavirà, si riscopriranno queste opere e questi autori "ribelli" e gli altri, gli adeguati al p.c., saranno relegati in secondo piano.
Scenario che fino a qualche tempo fa sarebbe sembrato fantascientifico, ma plausibile alla luce di questi fatti ... speriamo bene.
La via più breve tra due cuori è il pene
Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)
Ad esempio penso al Signore degli Anelli...pensate se uscisse oggi al cinema: i buoni sono tutti bianchi, per lo più nordici, belli, alti, valorosi...mentre la feccia sono gli orchi, scuri, brutti, rozzi e qualcuno pure con i capelli afro. E tra i cattivi ci sono anche gli Haradrim, chiaramente ispirati ai popoli arabi.
E poi ci sono gli uomini che vanno a combattere mentre le donne stanno a casa (a parte un personaggio). Mentre ora al cinema vanno fortissimo i personaggi femminili cazzutissimi, con il fisico da modelle, pesano 50 chili bagnate e fanno il culo a tutti.
Quanto gli romperebbero il cazzo.
E poi ci sono gli uomini che vanno a combattere mentre le donne stanno a casa (a parte un personaggio). Mentre ora al cinema vanno fortissimo i personaggi femminili cazzutissimi, con il fisico da modelle, pesano 50 chili bagnate e fanno il culo a tutti.
Quanto gli romperebbero il cazzo.