Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

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Barabino
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#241 Messaggio da Barabino »

Billy Drago ha scritto:Ha scatenato un'ondata di indignazione popolare questa foto dell'attore Stefano Accorsi in cui degusta una pizza in piazza San Marco a Venezia alle 2.00 di notte.

Il Popolo del Web sostiene che non si può trattare piazza San Marco come se fossero i giardini pubblici.

Clicca qui e condividi la tua indignazione per fermare questo scempio.
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Porello: e' un attore di teatro, e' inevitabile che mangia qualcosa alle undici di sera :no:
1) l'ignoranza crea, la cultura rimastica.
2) dopo cena non è mai stupro.
3) "Cosa farebbe Kennedy? Lo sai che se la farebbe!"
4) le donne vogliono essere irrigate, non ignorate

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}}Tristan
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#242 Messaggio da }}Tristan »

Leggo un po’ dovunque che questa foto ha creato una polemica, l’Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Venezia ha detto tramite il suo direttore: “Se una persona di livello come Accorsi, che spesso è stato indicato come esempio di cliente ideale, si mangia una pizza al taglio seduto su un tavolo di piazza San Marco, allora forse è un turismo senza speranza. Accorsi si è preso una pizza? Se la porti in camera, non ci si può comportare così, trattando la piazza come se fossero giardini pubblici.

Tanto più se era vestito in quel modo". Ora... capisco che il turismo selvaggio di chi butta rifiuti per terra, si fa il bagno nelle fontane e getta i mozziconi ovunque vada contrastato ma se alle 2 passate di notte l’unico posto aperto è una pizzeria (che fa un’ottima pizza) e uno se la mangia sui tavolini di un locale (pubblico) chiuso, in una delle piazze più belle del mondo, non mi sembra che sia mancanza di rispetto o di decoro.

Anzi, mi sembra un bellissimo modo di godere della Bellezza d’Italia. Tanto più se poi si butta il cartone della pizza nell’apposito cestino... ma invece forse è solo perché l’ho mangiata in smoking e con le mani? Chiedo venia, però... mi sono attenuto al Galateo
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Billy Drago
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#243 Messaggio da Billy Drago »

Hanno scatenato una feroce ondata di indignazione popolare e di proteste:

- il primo giorno di scuola del figlio di Bonolis presso una scuola privata;
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 182975.htm

- Nina Moric, Corona e il figlio tutti assieme sul lettone;
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 182971.htm

- Una concorrente di Miss Italia con la gamba bionica.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media ... 182982.htm

Condividete se siete indignati anche voi.

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}}Tristan
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#244 Messaggio da }}Tristan »

questa è troppo bella, ero indeciso se metterla qui o nelle notizie divertenti :lol: :lol:


iPhone grandi per mani donne, critica delle femministe
Stampa inglese, accolto con rabbia anche stop a versione SE
[Scopri]Spoiler
Troppo 'grandi' per le mani femminili. Questa la critica mossa dalle femministe in Gran Bretagna ad Apple per gli ultimi 'Melafonini', tra cui anche i nuovi modelli di IPhone X. A riferirlo è il Telegraph, secondo cui vi è stata una risposta con rabbia anche "alla notizia che la società tecnologica interromperà l'iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo" . Questo perché dato che la mano femminile media è più corta di un pollice in larghezza rispetto a quella maschile, le donne denunciano aver bisogno di dispositivi più piccoli.

La larghezza dello schermo dei nuovi modelli di iPhone X va da 5,8 pollici a 6,5 pollici, rispetto al più piccolo iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo, 4 pollici. Caroline Criado Perez, una nota attivista, ha rivelato al quotidiano britannico di aver sviluppato lesioni da sforzi ripetitivi usando un telefono che era troppo grande per la sua mano. "Le donne comprano più iPhone rispetto agli uomini, mi disorienta che Apple non progetti pensando ai nostri corpi. Dovremmo essere arrabbiate per questo, stiamo pagando denaro come gli uomini per un prodotto che non funziona altrettanto bene per noi". Mentre Jess Phillips, parlamentare laburista di Birmingham Yardley, ha sottolineato: "in tutto il design e lo sviluppo tecnologico lo standard predefinito è sempre quello che si addice a un uomo: le aziende devono migliorare nel riconoscere che la loro idea di normalità deve tenere conto di tutti i loro clienti". Secondo un'altra tesi il problema deriva dal fatto che Apple non ha tante donne al vertice della società.

Anche la scrittrice Zeynep Tufekci, che collabora con New York Times e vive negli Usa, sociologa esperta di tecnologie, conclude "'Benvenuti in schermi grandi' dice Apple e le donne come me con le mani piccole che hanno bisogno di un telefono più sicuro costantemente rischiano di perderlo".
mi rimane il dubbio...per non essere maschilisti si torna agli schemini mini mini mini?
il mio da 6,2 (sei virgola due) "polli" mi rende maschilista o solo complice dei maschilisti?
e gli uomini con le mani piccole?
cosa dimostrerebbe?
e chi ha problemi di vista?
e chi ha problemi di vista ed è pure donna?
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Lebowski
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#245 Messaggio da Lebowski »

semplice. essere maschilista è una virtù.
è importante esserlo al giorno d'oggi.

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}}Tristan
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#246 Messaggio da }}Tristan »

rimangono i dubbi sulla dimensione delle mani e gli altri interrogativi
===========================================

Asia Argento minaccia di portare Rose McGowan in tribunale se l'attrice non si rimangerà le accuse a proposito della presunta relazione sessuale con l'ex attore bambino Jimmy Bennett. "Cara Rose, è con sincero rammarico che ti do 24 ore per ritrattare e scusarti delle orrende bugie che hai detto il 27 agosto nei miei confronti", ha avvertito la Argento su Twitter.
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"Se non fai qualcosa subito, non ho altra scelta che avviare subito l'azione legale", prosegue l'attrice che un anno fa con la McGowan e' stata tra le prime donne a uscire allo scoperto denunciando l'ex boss di Miramax, Harvey Weinstein, di stupri e abusi sessuali. Il 27 agosto Rose McGowan aveva rotto i ponti con Asia Argento confermando che la sua compagna Rain Dove aveva ricevuto le confidenze dell'attrice sul rapporto sessuale con Bennett quando lui aveva 17 anni, minorenne cioè per lo stato di California. Rain Dove aveva denunciato Asia alla polizia.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#247 Messaggio da Souther082 »

Lebowski ha scritto:semplice. essere maschilista è una virtù.
è importante esserlo al giorno d'oggi.
imho puoi aspirare/sognare un mondo maschilista quanto vuoi... e di essere un "virtuoso" maschilista qualsiasi cosa sia la tua concezione di questo concetto quanto vuoi o...se dovessi fare i money... di comprarti tutte le troie "innamorate" e fedeli/che condividono la tua causa quanto vuoi ....ma imho... certe robe e sensazioni continuerai a vederli col cannocchiale.... :imslow: :awww: :lol:

imho sfigato sei...sfigato rimani!
__________
Uno scorpione vuole attraversare un fiume, ma non sa nuotare. Chiede a una rana di traghettarlo. La rana non si fida, ma lo scorpione la rassicura: “se ti pungessi annegherei”. La rana generosamente accetta, ma a metà percorso lo scorpione la colpisce con il suo aculeo velenoso. La rana, disperata e morente, gli chiede “Perché?”. Lo scorpione, prima di morire annegato, risponde “È la mia natura” ( favola)

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#248 Messaggio da Blif »

}}Tristan ha scritto:rimangono i dubbi sulla dimensione delle mani e gli altri interrogativi
===========================================

Asia Argento minaccia di portare Rose McGowan in tribunale se l'attrice non si rimangerà le accuse a proposito della presunta relazione sessuale con l'ex attore bambino Jimmy Bennett. "Cara Rose, è con sincero rammarico che ti do 24 ore per ritrattare e scusarti delle orrende bugie che hai detto il 27 agosto nei miei confronti", ha avvertito la Argento su Twitter.

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#249 Messaggio da TeNz »

Ex nihilo, nihil.
Ti ho detto la mia opinione, che onestamente vale quanto la tua se non di più, ma non ti voglio convincere, fai come cazzo vuoi. (cit.)

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#250 Messaggio da }}Tristan »

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#251 Messaggio da }}Tristan »

le conseguenze di un movimento che da affermazione dei diritti si è trasformato in caccia alle streghe e soprattutto strumento, non convenzionale, di potere

LA CADUTA DI BURUMA – “GIUSTIFICA UN MOLESTATORE”, LO SCRITTORE FUORI DALLA “NEW YORK REVIEW OF BOOKS” PER AVER OSPITATO UN SAGGIO CONTRO IL 'METOO' - IL DIRETTORE DELLA BIBBIA DEI "RADICAL CHIC" AVEVA OSPITATO UN ARTICOLO DI UN MUSICISTA DENUNCIATO PER VIOLENZA SESSUALE… --->> poi assolto

Anna Lombardi per la Repubblica
[Scopri]Spoiler
La caduta degli uomini: mai titolo fu più profetico. Perché a determinare l' uscita dello scrittore di origine olandese Ian Buruma dalla direzione della più prestigiosa rivista letteraria d' America, quella New York Review of Books che il padre del New Journalism Tom Wolfe definì «lo strumento teorico dei radical chic», è stata proprio la scelta di dedicare il numero che approderà in edicola il prossimo 11 ottobre alla condizione maschile nell' era del MeToo.

Una copertina costruita con tre saggi. Uno dei quali firmato dal musicista anglo-iraniano Jian Ghomeshi, a lungo popolare conduttore radiofonico per la canadese Cbc, poi caduto in disgrazia dopo le accuse di violenze sessuali e fisiche rivoltegli da almeno venti donne, che hanno denunciato percosse e tentativi di soffocamento durante i rapporti.

Accuse che hanno portato nel 2015 al suo arresto ma dalle quali è stato poi assolto perché - secondo i giudici - le tre principali accusatrici avevano dato versioni discordanti e confuse.

Nell' articolo Ghomeshi si descrive come un «paria» che oggi è «costantemente alle prese con la versione malvagia di me stesso cristallizzata online». Non solo: lamenta la sua condizione di ex celebrity un tempo amatissimo dai fan che ora al massimo può «aspirare a esibirsi nei karaoke di periferia di New York».

Un' auto-lamentazione sotto il titolo anche qui indicativo di "Riflessi di un hashtag" - con chiaro riferimento al movimento MeToo - che ha fatto gridare allo scandalo prima di essere stampata: costringendo la rivista a pubblicare - seppure non proprio in evidenza - l' articolo sul sito venerdì dopo che le prime indiscrezioni e i primi commenti sono apparsi sui social.
(...)

Buruma, a capo della New York Review of Books da appena un anno, subentrato alla direzione di Robert Silvers che fondò la rivista con Barbara Epstein nel 1963, ha spiegato le sue ragioni parlando con Isaac Chotiner di Slate. Ma incalzato sulle accuse di violenza rivolte a Ghomeshi ha detto: «Non ho elementi per giudicare».

Sottolineando però che l' uomo è stato comunque assolto dalla giustizia visto che le violenze sono sempre avvenute in contesti di rapporti consensuali: «Non conosco l' esatta natura dei suoi comportamenti. Né è qualcosa che mi riguarda o preoccupa particolarmente. Mi interessava pubblicare il punto di vista di qualcuno lapidato dall' opinione pubblica: come ci si sente quando accade. Non era un modo per giustificarlo o sminuire la natura dei suoi comportamenti».

Lo scrittore è un osservatore acuto e spesso controcorrente del mondo contemporaneo, autore fra gli altri saggi e romanzi da Assassinio ad Amsterdam, un reportage sull' omicidio del regista di destra Theo Van Gogh da parte di un fondamentalista islamico. E proprio a Repubblica aveva confessato, prendendo la direzione, di voler aprire la nobile rivista alle voci più diverse - compresi commentatori di destra: «Se è la persona giusta per il tema giusto - perché no?» Ma è proprio questo che gli viene ora rimproverato: insieme al fatto che i comportamenti di Ghomeshi non lo "preoccupavano". Dimissioni o licenziamento? Il suo caso già divide il mondo intellettuale. «Mi dispiace ma penso che sia ingiusto licenziarlo per questo» scrive su Twitter l' editorialista del Financial Times Simon Kuper. E le sue difese prende anche una firma della sinistra intellettuale Usa come James Walcott, che tra l' altro è tra gli autori chiamati da Buruma a scrivere su questo numero dedicato a The Fall of Men. Vittime del politicamente corretto?

Commenta il prof di giornalismo della New York University Jay Rosen: «Se vuoi rompere un silenzio che tu pensi sia ingiusto, prima assicurati che l' articolo sia davvero ben scritto, onesto... E che dica la verità».
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#252 Messaggio da bellavista »

}}Tristan ha scritto:questa è troppo bella, ero indeciso se metterla qui o nelle notizie divertenti :lol: :lol:


iPhone grandi per mani donne, critica delle femministe
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Troppo 'grandi' per le mani femminili. Questa la critica mossa dalle femministe in Gran Bretagna ad Apple per gli ultimi 'Melafonini', tra cui anche i nuovi modelli di IPhone X. A riferirlo è il Telegraph, secondo cui vi è stata una risposta con rabbia anche "alla notizia che la società tecnologica interromperà l'iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo" . Questo perché dato che la mano femminile media è più corta di un pollice in larghezza rispetto a quella maschile, le donne denunciano aver bisogno di dispositivi più piccoli.

La larghezza dello schermo dei nuovi modelli di iPhone X va da 5,8 pollici a 6,5 pollici, rispetto al più piccolo iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo, 4 pollici. Caroline Criado Perez, una nota attivista, ha rivelato al quotidiano britannico di aver sviluppato lesioni da sforzi ripetitivi usando un telefono che era troppo grande per la sua mano. "Le donne comprano più iPhone rispetto agli uomini, mi disorienta che Apple non progetti pensando ai nostri corpi. Dovremmo essere arrabbiate per questo, stiamo pagando denaro come gli uomini per un prodotto che non funziona altrettanto bene per noi". Mentre Jess Phillips, parlamentare laburista di Birmingham Yardley, ha sottolineato: "in tutto il design e lo sviluppo tecnologico lo standard predefinito è sempre quello che si addice a un uomo: le aziende devono migliorare nel riconoscere che la loro idea di normalità deve tenere conto di tutti i loro clienti". Secondo un'altra tesi il problema deriva dal fatto che Apple non ha tante donne al vertice della società.

Anche la scrittrice Zeynep Tufekci, che collabora con New York Times e vive negli Usa, sociologa esperta di tecnologie, conclude "'Benvenuti in schermi grandi' dice Apple e le donne come me con le mani piccole che hanno bisogno di un telefono più sicuro costantemente rischiano di perderlo".
mi rimane il dubbio...per non essere maschilisti si torna agli schemini mini mini mini?
il mio da 6,2 (sei virgola due) "polli" mi rende maschilista o solo complice dei maschilisti?
e gli uomini con le mani piccole?
cosa dimostrerebbe?
e chi ha problemi di vista?
e chi ha problemi di vista ed è pure donna?

Ci sono ache gli iphone piccoli, il modello SE
E anche quello normale è piccolo
Poi c’È il plus che è grande

Quindi queste invece di comprarsi il modello piccolo si vogliono conprare il modello grande e poi lamentarsi che è grande..... genio :)
Qui habet, dabitur ei. E comunque: Stikazzi

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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#253 Messaggio da }}Tristan »

non proprio così...

il riferimento era ai nuovi modelli
La larghezza dello schermo dei nuovi modelli di iPhone X va da 5,8 pollici a 6,5 pollici, rispetto al più piccolo iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo, 4 pollici.
le lamentele
vi è stata una risposta con rabbia anche "alla notizia che la società tecnologica interromperà l'iPhone SE, che ha uno schermo più piccolo"
"Le donne comprano più iPhone rispetto agli uomini, mi disorienta che Apple non progetti pensando ai nostri corpi. Dovremmo essere arrabbiate per questo, stiamo pagando denaro come gli uomini per un prodotto che non funziona altrettanto bene per noi"
"in tutto il design e lo sviluppo tecnologico lo standard predefinito è sempre quello che si addice a un uomo: le aziende devono migliorare nel riconoscere che la loro idea di normalità deve tenere conto di tutti i loro clienti"
il complotto
Secondo un'altra tesi il problema deriva dal fatto che Apple non ha tante donne al vertice della società.
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#254 Messaggio da }}Tristan »

aggiornamento sul "caso Buruma"

BUFERA SU BURUMA: “SONO IO IL NUOVO BERSAGLIO SOCIAL", DOPO L'ADDIO, PARLA L'EX DIRETTORE DELLA "NYRB", NEI GUAI PER L'ARTICOLO DI UN PRESUNTO MOLESTATORE: "VOLEVO DEDICARE UNA COPERTINA AL CASO DEGLI UOMINI CHE SULL'ONDA DEL MOVIMENTO METOO, ANCHE SE NON SONO STATI CONDANNATI DALLA LEGGE, SONO STATI FALCIATI DAI SOCIAL. E HO SUBITO LA STESSA SORTE: STANNO METTENDO ALLA GOGNA ANCHE ME"….

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Non è ironico? Volevo dedicare una copertina al caso degli uomini che sull' onda del movimento MeToo, anche se non sono stati condannati dalla legge, sono stati falciati dai social. E ho subito la stessa sorte: stanno mettendo alla gogna anche me».

A 24 ore dall' abbandono della direzione della New York Review of Books, Ian Buruma affida a un giornale, olandese come lui, le uniche dichiarazioni. Parla a Vrij Nederland - storica rivista culturale, nata durante l' opposizione nazista - non per campanilismo, ma perché una sua intervista era già in programma ed era necessario aggiornarla. Poche battute dopo le polemiche per quella copertina intitolata La caduta degli uomini: dove il pezzo più contestato è dell' ex conduttore radiofonico Jian Ghomeshi, che in Canada 24 donne avevano accusato anche di percosse. In otto lo avevano denunciato: ma era stato prosciolto.

La scelta di dargli la parola era stata discussa in redazione e decisa, dice Buruma, col consenso dell' editore Rea S. Hederman. Che nel frattempo ha cambiato idea: «Non mi ha licenziato» chiarisce l' ex direttore «mi sono dimesso io. Ho capitolato davanti alle pressioni dei social e degli editori universitari che minacciavano di boicottare la rivista».
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Re: Politically Correct: punto di non ritorno? (OT)

#255 Messaggio da }}Tristan »

beh se il bambino a 3 anni ha capito di essere donna non vedo motivi per non fargli fare gli spettacoli da drag queen..
ma porca puttana...spero riesca a viversela la sua vita...perchè vestirsi da donna alquanto sessualizzata a 9 anni che male può fare?
immagino le proteste dell'associazione pedofili per abbassare l'età...
e mi chiedo chi vada a vedere questi "spettacoli" dato che farebbe schifo anche senza la questione gender

‘MIO FIGLIO, UNA PICCOLA DRAG QUEEN’ – JASON, 11 ANNI, SI ESIBISCE SUI PALCHI AMERICANI E CANADESI INDOSSANDO I PANNI DI ‘SUZANBEE ANTHONY’: NEL SUO GUARDAROBA TUTÙ, PAILLETES E BOA DI PIUME – I GENITORI LO INCORAGGIANO E LO PORTANO IN TOUR: “È FELICE, DALL’ETÀ DI 3 ANNI SI VESTE DA DONNA E L’ANNO SCORSO HA FATTO IL SUO COMING OUT” – MA LE CRITICHE SI SPRECANO…

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Jason non si è mai sentito un bambino. Dall’età di 3 anni ha iniziato a indossare i vestiti delle sorelle e pochi anni fa ha espresso ai suoi genitori la volontà di diventare una piccola drag queen. Una scelta che è stata assecondata da Victoria e Greg, che hanno sempre appoggiato il loro bimbo, sapendo che ciò che sentiva in fondo al cuore lo avrebbe aiutato a non sentirsi diverso.

Oggi Jason Thomas Kerr, del Missouri, ha 11 anni e da due anni si esibisce sui palchi di Stati Uniti e Canada come ‘SuzanBee Anthony’. Una scelta che ha attirato sulla famiglia una serie di critiche, ma anche tanti attestati di stima per il coraggio mostrato da Jason.

Ora l'aspirante drag diva ha un guardaroba con più di 25 abiti, compresi tutù rosa, gioielli, boa di piume e paillettes. «Adora esibirsi, gli dà tanta fiducia. C'è sicuramente una differenza tra Jason e SuzanBee - ha raccontato Victoria, la madre - Jason tende ad essere un po' timido, ma poi sale sul palco come SuzanBee e diventa molto sfacciato.

Siamo felici che sia contento di esibirsi e che si senta completo. Non me ne frega niente di quello che la gente pensa di me, so che alcune persone hanno una mente chiusa rispetto alla cultura gay. Jason non è il figlio che mi aspettavo di avere, mi aspettavo che a lui piacessero i camion e che si sporcasse lavorando la terra, ma per me lui è perfetto così».

Da quando ha iniziato a esibirsi, SuzanBee ha lavorato in progetti di raccolta fondi per la Fondazione Aids e in occasione di numerosi eventi Pride, da Oklahoma City a Montreal.

«Mio figlio è sempre stato effeminato, ma un anno fa è stato normale per lui confidarsi con noi – ha concluso Victoria – Lo ha fatto con naturalezza e questo perché noi non lo abbiamo mai fatto sentire diverso. Saremo sempre con lui e lo aiuteremo a combattere i bulli e la gente che lo vorrà discriminare».
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