[OT] Dios, Patria, Libertad: tutti in Repubblica Dominicana!
Inviato: 28/06/2015, 14:15
Ho visto che manca un topic dedicato alle mete caraibiche in generale e alla Repubblica Dominicana più in particolare, posto che comincio a conoscere molto bene e che, visti i recenti sviluppi della mia vita privata, sarà probabilmente il mio buen retiro.
Intanto però ci vado in vacanza una volta all'anno e quest'anno punto a farmi un mese pieno, per rilassarmi palle all'aria e visitare quello che ancora mi manca.
In un momento storico in cui ogni posto vacanziero può tramutarsi in una tomba dorata per colpa di quattro beduini demmerda, ecco che sciropparsi 10 ore di volo circa (unica nota negativa) diventa una scelta sensata per trascorrere una vacanza rilassante in un paese meraviglioso e circondati da gente sempre allegra e ospitale.
Economicamente vale ancora la pena, ma ho la sensazione che pure qui ben presto se vorrai tenere un tenore di vita europeo, toccherà un pelo di più mettersi le mani "in berta", come si dice dalle mie parti. Ma in realtà, chi se ne fotte, tra farseli ciucciare in Italia e farseli ciucciare là, meglio la seconda...là di sicuro ciucciano meglio e con più stile
Sviluppare una intro della Repubblica è uno scherzo non da poco e francamente mi trovo in difficoltà. Facciamo che butto là un po' di pastura e chi vuole fare domande o contribuire, sarà il benvenuto.
Fabri e la Pimpi ci sono stati recentemente (ci siamo pressoché sfiorati, magari la prossima volta, se ci sarà per loro una prossima volta, ci si becca in pieno) e potranno pure loro contribuire se vorranno.
Intanto facciamo chiarezza su un punto: il paese si chiama Repubblica Dominicana e non Santo Domingo, che ne è la capitale, come troppo spesso si sente dire dall'itagliano medio (dove sei stato in vacanza? A Santo Domingo...poi si scopre che è stato al villaggio Dominicus a Bayahibe o a Punta Cana...dall'altra parte dell'isola! Tanto vale che vadano ad Haiti allora, deficienti). Ma non c'è da stupirsi visto che per certa gente, tutto ciò che è a est di Vienna è Russia
Santo Domingo è una bella città, abbastanza moderna, ma con angoli pregni di storia ed architettura, che regalano un atmosfera magica. Passeggiare per la Zona Coloniale la sera è un qualcosa di magico e rilassante. Idem il tramonto sul malecòn. In ogni dove, nell'aria riecheggiano merengue e bachata...dopo un po' tenderebbero a riecheggiarti pure nelle palle, ma in realtà nessun'altra musica sarebbe appropriata ai luoghi, neppure il rimbombante reggeaton che viene sparato fuori dalle autoradio dei tamarri locali.
La rogna peggiore della capitale è il traffico: un casino da far sembrare Napoli un'isola deserta. Là dentro vige veramente la legge del più forte e primeggia solo il più prepotente. Io, conoscendo i miei limiti, mi rifiuto categoricamente di mettere la mia vita e i miei nervi a repentaglio e, da buon comandante, cedo sempre il ponte di comando alla lupa per farmi entrare in porto sano e salvo
.
C'è un solo posto, fuori dalla capitale, dove guidare può essere più pericoloso e dove bisogna essere più guardinghi dei coguari: Boca Chica.
La lupa la chiama il Vietnam. Qua non esistono regole o alcun codice della strada. Macchine, motorette con intere famiglie a bordo (ne ho viste più di una con 5 passeggeri a bordo, incastrati in modo pittoresco), Tir chilometrici e guaguas (i furgoncini che fungono da trasporto locale) fanno un po' quel cazzo che gli pare. A questi bisogna aggiungerci aspiranti suicidi e mute di cani randagi (in tristezza se la giocano a filo con i colleghi moldavi) che decidono che per attraversare la strada è meglio buttarsi e sperare, che invecchiare aspettando al margine di una strada. Alla sera, senza illuminazione pubblica, il coefficiente di difficoltà aumenta vertiginosamente. È da anni che, ad ogni campagna elettorale, qualcuno promette di costruire un passante per tagliar fuori sto inferno, ma puntualmente una volta eletto s'intasca i soldi pubblici non facendo più un cazzo. Tutto il mondo è paese.
Boca Chica è un posto che non mi attira comunque. È la spiaggia più vicina alla capitale (dista poco più di una ventina di km) ed è la meta principale dei viaggi della speranza di molto molti morti di figa. Qua la patata ti viene tirata in faccia ad ogni passo, solo che con questa è pure facile beccarsi qualche malattia venerea. Prostituzione (anche minorile) ai massimi livelli. Uno che conosco raccontava che con dei suoi amici appena arrivati, erano entrati in un bar e tempo 5 minuti c'era una che gli pompava l'uccello direttamente al bancone del bar, mentre sorseggiava una birra Presidente ghiacciata... 'somma un bel posticino. Tuttimodi, la peggio feccia italica che becco in aereo e che sbarca a Las Americas, ha come destinazione finale Boca Chica. Io la evito molto volentieri.
Poco più in là per andare al mare ci sono posto molto più tranquilli e carini, come Juan Dolio o Guayacanes, meta di stranieri in ritiro tutto l'anno o di dominicani nel week end. Certo, specie a Guayacanes, alla domenica puoi beccare el pueblo che viene a bagnarsi e far baccano, però in linea di massima sono posti molto rilassanti dove asciugarsi le ossa e indorarsi le chiappe.
Spostandosi verso est, si arriva a La Romana, l'altro aeroporto internazionale più importante dell'isola, da dove si raggiunge rapidamente Bayahibe. Da qui partono le escursioni in catamarano per le isole Sahona e Catalina...due angoli di paradiso. L'escursione in catamarano è una figata, ma se si vuole qualcosa di più tranquillo ed esclusivo, ho un contatto direttamente a La Romana: un tedesco trasferitosi là e che organizza escursioni private con le sue barche. L'anno scorso ci ha fatto risalire un tratto del Rio Chavòn (dove hanno girato Apocalypse Now), pescato, c'ha portato da soli alla Sahona e fatto fare snorkeling vicino alla barriera. Abbiamo mangiato aragosta e bevuto birra ghiacciata, passando una giornata magnifica. Il prossimo anno ci torniamo e ci porterà a fare snorkeling "alla parete": un punto in cui la barriera corallina finisce e si spalanca un abisso.
Andando verso nord, l'anno scorso, ho visitato Puerto Plata, ma non mi ha entusiasmato per niente. Posto senza attrattive particolari.
Scendendo lungo la costa per tornare verso la capitale, si passa per Sosùa e Cabarete. La prima è un ex puttanaio che andava in voga alcuni anni fa, caduta in disgrazia dopo l'esplosivo introiamento di Boca Chica, che ha di fatto calamitato tutte le mignotte dell'isola. Cabarete invece è molto carina ed è un ottimo posto dove fare surf. C'ho passato qualche ora di relax e al massimo ho beccato diverse botteghe con ragazze haitiane sulla porta che offrivano massaggi di dubbia natura.
Scendendo ancora e restando ad est dell'isola, si arriva nella penisola di Samanà. Ecco, qua mi ci trasferirei domani stesso. A Las Terrenas sembra di stare veramente ai Caraibi, ma in quei Caraibi con una marcata atmosfera afro. Un posto che è un incanto. Paesetto di dimensioni ridotte sul mare con monti con foreste lussureggianti alle sue spalle. Qua la comunità francese è molto numerosa e ha prodotto un insediamento massiccio di haitiani e il proliferare di carinissimi bistrot in riva al mare. Ma l'effetto del posto in generale a me è piaciuto da matti. Poco distanti ci sono spiagge meravigliose come Playa Bonita e Playa Cosòn. A Playa Cosòn, proprio sulla spiaggia bianca e sotto le palme c'è la baracca da Luis, un chiosco dove ti cucinano alla plancha aragoste freschissime o il mero (un pesce molto pregiato simile al branzino), dove puoi farti una piña colada o un agua de coco preparate al momento. Te ne stai là, davanti al mare e te ne sbatti di tutto. Un paradiso...
Vabbè dai...dopo la promozione turistica...chiudo con un accenno da sviluppare poi con foto e video riguardo alle bellezze locali. Le donne sono molto belle davvero e le trovi di tutti i colori...dalle mulatte dalla pelle color caffelatte alle progressivamente sempre più scure, fino alle haitiane dalla pelle color ebano. Ci sono anche bianche con i capelli biondi e gli occhi chiari, che sembrano crucche
In generale ho notato un'altezza media piuttosto elevata e più che restare colpito dai culi, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle tette... Qua si beccano meloni enormi e sodi, da farti sbroccare.
Il must, specie tra le giovanissime, è tette grosse, vita strettissima e culo più tondo e sporgente possibile. Andare in una discoteca qualsiasi de La Venezuela, come è chiamata la zona della vita notturna della capitale, è da farsi scoppiare testa e tega...con tutti sto culotti che vibrano al ritmo del reggeaton. Da mal di testa!
Di contro c'è da dire che pure la concorrenza è agguerritissima e i ragazzi possono essere veramente molto belli, specie i mulatti: alti, con fisico scolpito e più o meno pompato, ma comunque sempre pompato, è piuttosto scafati nel rimorchio, ma comunque pacifici e per nulla attacca brighe. In generale, nei locali la gente va per ballare e divertirsi, non principalmente per rimorchiare. Gli attaccabrighe e rissaioli non appartengono a questa cultura. Magari se vai a fare il coglione in qualche barrio, un paio di rate te le porti a casa, ma in generale è un posto sempre molto tranquillo.
Vabbè, adesso ci mollo e posto un po' di foto e video, che v'ho tediato che basta per oggi
Intanto però ci vado in vacanza una volta all'anno e quest'anno punto a farmi un mese pieno, per rilassarmi palle all'aria e visitare quello che ancora mi manca.
In un momento storico in cui ogni posto vacanziero può tramutarsi in una tomba dorata per colpa di quattro beduini demmerda, ecco che sciropparsi 10 ore di volo circa (unica nota negativa) diventa una scelta sensata per trascorrere una vacanza rilassante in un paese meraviglioso e circondati da gente sempre allegra e ospitale.
Economicamente vale ancora la pena, ma ho la sensazione che pure qui ben presto se vorrai tenere un tenore di vita europeo, toccherà un pelo di più mettersi le mani "in berta", come si dice dalle mie parti. Ma in realtà, chi se ne fotte, tra farseli ciucciare in Italia e farseli ciucciare là, meglio la seconda...là di sicuro ciucciano meglio e con più stile

Sviluppare una intro della Repubblica è uno scherzo non da poco e francamente mi trovo in difficoltà. Facciamo che butto là un po' di pastura e chi vuole fare domande o contribuire, sarà il benvenuto.
Fabri e la Pimpi ci sono stati recentemente (ci siamo pressoché sfiorati, magari la prossima volta, se ci sarà per loro una prossima volta, ci si becca in pieno) e potranno pure loro contribuire se vorranno.
Intanto facciamo chiarezza su un punto: il paese si chiama Repubblica Dominicana e non Santo Domingo, che ne è la capitale, come troppo spesso si sente dire dall'itagliano medio (dove sei stato in vacanza? A Santo Domingo...poi si scopre che è stato al villaggio Dominicus a Bayahibe o a Punta Cana...dall'altra parte dell'isola! Tanto vale che vadano ad Haiti allora, deficienti). Ma non c'è da stupirsi visto che per certa gente, tutto ciò che è a est di Vienna è Russia

Santo Domingo è una bella città, abbastanza moderna, ma con angoli pregni di storia ed architettura, che regalano un atmosfera magica. Passeggiare per la Zona Coloniale la sera è un qualcosa di magico e rilassante. Idem il tramonto sul malecòn. In ogni dove, nell'aria riecheggiano merengue e bachata...dopo un po' tenderebbero a riecheggiarti pure nelle palle, ma in realtà nessun'altra musica sarebbe appropriata ai luoghi, neppure il rimbombante reggeaton che viene sparato fuori dalle autoradio dei tamarri locali.
La rogna peggiore della capitale è il traffico: un casino da far sembrare Napoli un'isola deserta. Là dentro vige veramente la legge del più forte e primeggia solo il più prepotente. Io, conoscendo i miei limiti, mi rifiuto categoricamente di mettere la mia vita e i miei nervi a repentaglio e, da buon comandante, cedo sempre il ponte di comando alla lupa per farmi entrare in porto sano e salvo

C'è un solo posto, fuori dalla capitale, dove guidare può essere più pericoloso e dove bisogna essere più guardinghi dei coguari: Boca Chica.
La lupa la chiama il Vietnam. Qua non esistono regole o alcun codice della strada. Macchine, motorette con intere famiglie a bordo (ne ho viste più di una con 5 passeggeri a bordo, incastrati in modo pittoresco), Tir chilometrici e guaguas (i furgoncini che fungono da trasporto locale) fanno un po' quel cazzo che gli pare. A questi bisogna aggiungerci aspiranti suicidi e mute di cani randagi (in tristezza se la giocano a filo con i colleghi moldavi) che decidono che per attraversare la strada è meglio buttarsi e sperare, che invecchiare aspettando al margine di una strada. Alla sera, senza illuminazione pubblica, il coefficiente di difficoltà aumenta vertiginosamente. È da anni che, ad ogni campagna elettorale, qualcuno promette di costruire un passante per tagliar fuori sto inferno, ma puntualmente una volta eletto s'intasca i soldi pubblici non facendo più un cazzo. Tutto il mondo è paese.
Boca Chica è un posto che non mi attira comunque. È la spiaggia più vicina alla capitale (dista poco più di una ventina di km) ed è la meta principale dei viaggi della speranza di molto molti morti di figa. Qua la patata ti viene tirata in faccia ad ogni passo, solo che con questa è pure facile beccarsi qualche malattia venerea. Prostituzione (anche minorile) ai massimi livelli. Uno che conosco raccontava che con dei suoi amici appena arrivati, erano entrati in un bar e tempo 5 minuti c'era una che gli pompava l'uccello direttamente al bancone del bar, mentre sorseggiava una birra Presidente ghiacciata... 'somma un bel posticino. Tuttimodi, la peggio feccia italica che becco in aereo e che sbarca a Las Americas, ha come destinazione finale Boca Chica. Io la evito molto volentieri.
Poco più in là per andare al mare ci sono posto molto più tranquilli e carini, come Juan Dolio o Guayacanes, meta di stranieri in ritiro tutto l'anno o di dominicani nel week end. Certo, specie a Guayacanes, alla domenica puoi beccare el pueblo che viene a bagnarsi e far baccano, però in linea di massima sono posti molto rilassanti dove asciugarsi le ossa e indorarsi le chiappe.
Spostandosi verso est, si arriva a La Romana, l'altro aeroporto internazionale più importante dell'isola, da dove si raggiunge rapidamente Bayahibe. Da qui partono le escursioni in catamarano per le isole Sahona e Catalina...due angoli di paradiso. L'escursione in catamarano è una figata, ma se si vuole qualcosa di più tranquillo ed esclusivo, ho un contatto direttamente a La Romana: un tedesco trasferitosi là e che organizza escursioni private con le sue barche. L'anno scorso ci ha fatto risalire un tratto del Rio Chavòn (dove hanno girato Apocalypse Now), pescato, c'ha portato da soli alla Sahona e fatto fare snorkeling vicino alla barriera. Abbiamo mangiato aragosta e bevuto birra ghiacciata, passando una giornata magnifica. Il prossimo anno ci torniamo e ci porterà a fare snorkeling "alla parete": un punto in cui la barriera corallina finisce e si spalanca un abisso.

Andando verso nord, l'anno scorso, ho visitato Puerto Plata, ma non mi ha entusiasmato per niente. Posto senza attrattive particolari.
Scendendo lungo la costa per tornare verso la capitale, si passa per Sosùa e Cabarete. La prima è un ex puttanaio che andava in voga alcuni anni fa, caduta in disgrazia dopo l'esplosivo introiamento di Boca Chica, che ha di fatto calamitato tutte le mignotte dell'isola. Cabarete invece è molto carina ed è un ottimo posto dove fare surf. C'ho passato qualche ora di relax e al massimo ho beccato diverse botteghe con ragazze haitiane sulla porta che offrivano massaggi di dubbia natura.
Scendendo ancora e restando ad est dell'isola, si arriva nella penisola di Samanà. Ecco, qua mi ci trasferirei domani stesso. A Las Terrenas sembra di stare veramente ai Caraibi, ma in quei Caraibi con una marcata atmosfera afro. Un posto che è un incanto. Paesetto di dimensioni ridotte sul mare con monti con foreste lussureggianti alle sue spalle. Qua la comunità francese è molto numerosa e ha prodotto un insediamento massiccio di haitiani e il proliferare di carinissimi bistrot in riva al mare. Ma l'effetto del posto in generale a me è piaciuto da matti. Poco distanti ci sono spiagge meravigliose come Playa Bonita e Playa Cosòn. A Playa Cosòn, proprio sulla spiaggia bianca e sotto le palme c'è la baracca da Luis, un chiosco dove ti cucinano alla plancha aragoste freschissime o il mero (un pesce molto pregiato simile al branzino), dove puoi farti una piña colada o un agua de coco preparate al momento. Te ne stai là, davanti al mare e te ne sbatti di tutto. Un paradiso...
Vabbè dai...dopo la promozione turistica...chiudo con un accenno da sviluppare poi con foto e video riguardo alle bellezze locali. Le donne sono molto belle davvero e le trovi di tutti i colori...dalle mulatte dalla pelle color caffelatte alle progressivamente sempre più scure, fino alle haitiane dalla pelle color ebano. Ci sono anche bianche con i capelli biondi e gli occhi chiari, che sembrano crucche

In generale ho notato un'altezza media piuttosto elevata e più che restare colpito dai culi, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle tette... Qua si beccano meloni enormi e sodi, da farti sbroccare.

Il must, specie tra le giovanissime, è tette grosse, vita strettissima e culo più tondo e sporgente possibile. Andare in una discoteca qualsiasi de La Venezuela, come è chiamata la zona della vita notturna della capitale, è da farsi scoppiare testa e tega...con tutti sto culotti che vibrano al ritmo del reggeaton. Da mal di testa!
Di contro c'è da dire che pure la concorrenza è agguerritissima e i ragazzi possono essere veramente molto belli, specie i mulatti: alti, con fisico scolpito e più o meno pompato, ma comunque sempre pompato, è piuttosto scafati nel rimorchio, ma comunque pacifici e per nulla attacca brighe. In generale, nei locali la gente va per ballare e divertirsi, non principalmente per rimorchiare. Gli attaccabrighe e rissaioli non appartengono a questa cultura. Magari se vai a fare il coglione in qualche barrio, un paio di rate te le porti a casa, ma in generale è un posto sempre molto tranquillo.
Vabbè, adesso ci mollo e posto un po' di foto e video, che v'ho tediato che basta per oggi
