Hendrix
Blackmore
Slash
Knopfler
Gilmour
Clapton
Page
Santana

Adesso sì che si fa sul serio. Visti gli scontri molto interessanti, ci tengo ad argomentare in parte le mie preferenze:

Jimi Hendrix vs Robert Fripp: C'è poco da dire per quanto riguarda questa sfida, stimo molto Fripp e quello che ha fatto con i King Crimson, ai suoi tempi si discostò da quanto fatto da molti dei suoi contemporanei - ad esempio Clapton - che basarono il loro rock sul blues, cercò invece di incentrare la sua musica prendendo spunto principalmente dal jazz, e ci riuscì egregiamente, ma contro Hendrix - almeno per me - non c'è storia, Hendrix è il chitarrista per antonomasia. Se vuoi capire cosa si prova ad essere fatti, lascia perdere laccio emostatico e siringa e metti su Voodoo Child, la sensazione sarà la stessa, anzi, questa è roba che non nuoce alla salute. Immenso.

Ritchie Blackmore vs Eddie Van Halen: Probabilmente lo scontro più duro. Qui mi tocca fare un passo indietro; durante la fase a girone unico Blackmore non era rientrato tra le mie preferenze, al contrario di Van Halen, ma adesso ribalto tutto e do il mio voto a Ritchie. Quel che ha fatto con i Deep Purple e subito dopo con Ronnie James Dio rimarrà nella storia della musica, le note – pur non essendo melodicamente complicate – di Smoke on the Water sono tra le più famose della musica, per non parlare di Highway Star, specialmente l'esecuzione in “Live in Japan”. Peccato per la piega presa con la nascita dei Blackmore's Night, personalmente l'ho travata una cosa pietosa, de gustibus. Di Van Halen c'è poco da dire; tecnicamente ineccepibile, probabilmente il migliore dei 40 chitarristi (qui si aprirebbe un discorso infinito tra quelli che appoggiano i vari Satriani, Morello, Vai...) sotto l'aspetto tecnico, ma se mi chiedessero chi tra Eddie e Ritchie ha regalato di più alla musica rock/metal, allora direi sicuramente il secondo. Il mio voto va a lui.

Brian May vs Slash: Apprezzo quanto fatto da Slash con i Guns N' Roses (anche se ci sarebbe da discutere sulla parabola discendente di Slash e del gruppo), trovo stupendo il lavoro di chitarra che c'è dietro a canzoni come Sweet Child O' Mine o November Rain, magari non sarà nulla di eccelso, ma non ho mai basato il mio gusto per la musica prendendo in considerazione la tecnica (oddio, è importante anche quella, ma non quanto l'emotività, almeno per me), e non comincerò di sicuro adesso, è uno di quei chitarristi che ascolto più volentieri e che mi emoziona con alcuni suoi lavori. In questo scontro però non c'è storia; Brian May ha fatto, insieme a mostri sacri come Page, Gilmour o Knopfler, la storia della musica rock, ogni volta che lo ascolto e come se fosse la prima, mi sorprende come se fosse il mio primo ascolto. La metà della discografia dei Queen è opera sua, irriducibile sognatore. Valore imprescindibile della mia vita.

Mark Knopfler vs Joe Satriani: Altro scontro complicato, ma la pesantezza storica fa molto. Adoro entrambi, Joe Satriani è un vero fenomeno; ho ascoltato fino allo sfinimento Surfing with the Alien e Flying in a Blue Dream, creatività e bravura allo stato puro, ma il mio voto va a Knopfler. Potrà pur essere giudicato negativamente per l'abbigliamento "poco" rock con cui era solito presentarsi sul palco, potrà anche essere discutibile la sua carriera post Dire Straits, ma l'artista è indiscutibile, vero poeta e romantico della chitarra, le sue note sono dolci e armoniose, poi il suo fingerpicking rendeva (rendeva, sì) il suono della sua chitarra molto raffinato, anche durante i live era pulitissimo. Non posso che votare lui.

David Gilmour vs Steve Vai: Premetto che conosco molto poco Steve Vai, ma in ogni caso la mia scelta sarebbe stata scontata. David Gilmour è inarrivabile, artista formidabile, compositore eccezionale e autore a dir poco incantevole. La maggior parte delle canzoni dei Pink Floyd che più apprezzo e ascolto sono state scritte proprio da lui, la sua chitarra è di difficile descrizione, onirismo allo stato puro. Non votarlo sarebbe un delitto.

Eric Clapton vs Angus Young: Altro scontro interessante, per loro due mi tocca dividermi in due distinti periodi della mia vita; Angus è uno dei chitarristi che ascolto più volentieri, ha cominciato a far parte della mia esperienza musicale quando ero ancora un ragazzino, chitarrista formidabile e figura a dir poco eccentrica (certo, c'è di peggio in giro) con i suoi pantaloncini da scolaretto e quella coppola, lo adoro. Poi però ho scoperto i Cream, ho scoperto le prodezze di Clapton, ho scoperto tutto un mondo, credo che cominciò così la mia nuova concezione di rock, e di conseguenza l'amore che tutt'ora ho per il blues.

Jimmy Page vs Frank Zappa: Mi dispiace molto per Zappa, ma in questa sfida si scontra contro un muro di cemento armato. Page è Page, c'è poco da dire, chitarrista stupefacente (lasciatemi passare il doppio senso), qualcosa di allucinante. Molti si soffermano al classico assolo di Stairway to Heaven, ma io gli preferisco di gran lunga quel tocco malinconico, direi quasi struggente di Since I've Been Loving You. Prestazioni orgasmiche, null'altro da dire. Zappa, per quanto sia tra i miei preferiti, in questo caso non ha alcuna possibilità, lui era genio e sregolatezza, era solito cimentarsi in un tipo di musica che non tutti possono o vogliono capire, penso sia tra i più incompresi artisti rock, o per lo meno non ha avuto il giusto riconoscimento.

Carlos Santana vs Stevie Ray Vaughan: Altro scontro interessante. Carlos Santana è riuscito a fondere rock e musica latina, che di certo non sono due generi che vanno molto d'accordo, un esempio lampante di questa cementificazione di genere si può tranquillamente sentire in Moonflower, tra le mie preferite. Dall'altra parte però c'è Vaughan, ed io, da amante della fusione rock/blues, non posso che votarlo. Lo conobbi grazie ad un amico che diverse candeline peste fa mi regalò un suo album, Texas Flood, amore a primo ascolto. Pride and Joy, Texas Flood e Testify (che consiglio vivamente di ascoltare) sono le mie tracce preferite, amenismo (scusatemi la storpiatura del termine, ma non posso dire altrimenti) allo stato puro.

Personalmente trovo molto più stimolante un chitarrista magari non eccezionale (anche se non è il caso di Vaughan) tecnicamente, ma che riesce a trasmettermi emozioni anche senza "strafare", credo che l'esempio perfetto possa essere riassunto in questi due video:





Se dovessi scegliere tra queste due cover di Voodoo Child, sceglierei sicuramente quella di Vaughan, per quanto ammiri Zakk Wyle, trovo fin troppo lezioso questo suo modo di strafare, alla lunga risulta stucchevole, è come se si snaturasse la canzone. Capisco perfettamente che ognuno cerca di lasciare la propria impronta, il proprio marchio di fabbrica, anche perché è sacrosanto che un artista si cimenti in una cover interpretandola come meglio crede, farla uguale a quella originale dimostrerebbe scarsa originalità, ma lo trovo eccessivo.
La versione di Zakk, sotto il punto di vista tecnico non può essere giudicata negativamente, ascoltando questa cover resti a bocca aperta per la bravura, ma tutto li, dopo un po' giuro che quasi mi annoia.
Detto questo, non dico che non apprezzi i chitarristi dalla tecnica eccelsa, li ascolto volentieri e ne resto affascinato, ma certi virtuosismi, certi eccessi, sono esagerati.
Parere Personale, ovviamente.

certi virtuosismi, certi eccessi, sono esagerati

Jeff Loomis, ex sanctuary, ex nevermore e ora sia solista (ormai da tempo) che come membro (non si sa quanto stabile o no) degli sciagurati arch enemy di Michaele Amott (un altro che con la chitarra fa quello che vuole). posato come esempio del quote sopra: benchè coi nevermore abbia scritto cose splendide senza esagerazioni da guitar hero, al primo disco solista, da cui è estratta Jato Unit" (che vede la partecipazione di Ron Jarzombek, già whatchtower, spastick inc e blotted science, iper tecnico dallo stile "matematico") ci ha dato dentro di matto .
col secondo, da cui vengono le prime due, già si è calmato con una metà da mal di testa, l'altra con brani anche cantati o acustici più facili da ascoltare.
un tipo simpaticissimo e alla mano.

Hendrix
Van Halen
May
Knopfler
Gilmour
Clapton
Zappa
Vaughan

Condivido il discorso di Edonis. Per lo stesso motivo, avevo postato il video di SRV con Albert King. Per il rispetto enorme che SRV mette nei confronti di King, a prescindere da tecnica, velocità, ecc. Perché suonare buona musica è bellezza, e la bellezza è equilibrio.

Hendrix
Blackmore
Slash
Knopfer
Gilmour
Young (ma anche Clapton...)
Page
Santana

Loris Batacchi ha scritto:

Ecco, per quanto bravo possa essere questo ragazzo, e non lo nego affatto, non riesco a farmi prendere da questo tipo di esecuzioni, le apprezzo dal punto di vista tecnico (per quanto le mie nozioni in merito siano mediocri), ma non riesco proprio ad appassionarmi. E' come scegliere tra un piatto di lasagne fatte da tua madre e quelle invece fatte al ristorante, sicuramente quelle fatte dallo chef saranno migliori "tecnicamente", ma vuoi mettere le lasagne di tua madre? Meglio quelle, no?
Parlo da ignorante, ma credo che la tecnica non dovrebbe essere mai fine a se stessa, non dovrebbe essere mai il punto centrale, andrebbe utilizzata con parsimonia, senza esagerare. Vedere un chitarrista che per 1-2 minuti di fila suona la chitarra a velocità folli, non mi emoziona, mi lascia sbalordito per la bravura, ma nient'altro.
Un po' come quei record di velocità delle automobili, ogni anno c'è una casa automobilista che se ne esce fuori con nuovi record di velocità, ma la velocità non è tutto; la Bugatti Veyron Super Sport è l'auto più veloce del mondo (430 kmh), eppure nel circuito di Top Gear ha beccato 3 secondi sul giro secco dalla Pagani Huayra (che paga una differenza di 80 kmh).
Eric Clapton non è di certo un fulmine di guerra, non per niente lo chiamano Mr. Slowhand, ma gli basta pizzicare le corde della sua Fender Stratocaster per zittire questi fenomeni (e non dico "fenomeni" in senso dispregiativo, lo sono davvero).

l'ho messo apposta perchè loomis in questi video fa proprio lo shredder metal oriented puro. non c'è da aspettarsi molto altro.

Loris Batacchi ha scritto:l'ho messo apposta perchè loomis in questi video fa proprio lo shredder metal oriented puro. non c'è da aspettarsi molto altro.

Esiste sul serio un genere musicale chiamato così?

no
shredder che ha un backgroud principalmente metal. a differenza di kiko loureiro che, pur facendo metal (seppur molto diverso), nei dischi solisti di metal non ci mette nulla, loomis, specialmente nel primo, non nasconde affatto il suo genere di origine.

Tra i due, preferisco senza ombra di dubbio Kiko Loureiro.
Rimanendo in tema di chitarristi sudamericani, faccio il nome di Charlie Parra del Riego.

Hendrix

Blackmore

Slash

Satriani

Gilmour

Young

Page

Santana

E' già dura adesso, figuriamoci le semifinali

Edonis ha scritto: Ecco, per quanto bravo possa essere questo ragazzo, e non lo nego affatto, non riesco a farmi prendere da questo tipo di esecuzioni, le apprezzo dal punto di vista tecnico (per quanto le mie nozioni in merito siano mediocri), ma non riesco proprio ad appassionarmi. E' come scegliere tra un piatto di lasagne fatte da tua madre e quelle invece fatte al ristorante, sicuramente quelle fatte dallo chef saranno migliori "tecnicamente", ma vuoi mettere le lasagne di tua madre? Meglio quelle, no?
Parlo da ignorante, ma credo che la tecnica non dovrebbe essere mai fine a se stessa, non dovrebbe essere mai il punto centrale, andrebbe utilizzata con parsimonia, senza esagerare. Vedere un chitarrista che per 1-2 minuti di fila suona la chitarra a velocità folli, non mi emoziona, mi lascia sbalordito per la bravura, ma nient'altro.
Un po' come quei record di velocità delle automobili, ogni anno c'è una casa automobilista che se ne esce fuori con nuovi record di velocità, ma la velocità non è tutto; la Bugatti Veyron Super Sport è l'auto più veloce del mondo (430 kmh), eppure nel circuito di Top Gear ha beccato 3 secondi sul giro secco dalla Pagani Huayra (che paga una differenza di 80 kmh).
Eric Clapton non è di certo un fulmine di guerra, non per niente lo chiamano Mr. Slowhand, ma gli basta pizzicare le corde della sua Fender Stratocaster per zittire questi fenomeni (e non dico "fenomeni" in senso dispregiativo, lo sono davvero).

Mi hai fatto ricordare un concerto, credo degli Extreme, dove suonava l'ottimo Bettencourt.

Beh, non ricordo che occasione fu, ma invitarono sul palco quel vecchio volpone di Joe Walsh che rispose alle bordate tecniche di Nuno con due accordacci blues. Beh, Nuno quasi piangeva dalla gioia. Se non sbaglio si inginocchiò in adorazione di quei tre accordi

ma sto filmato è reale o taroccato?

Dimebag Darrell,assenza grave

Capitanvideo ha scritto:

Edonis ha scritto: Ecco, per quanto bravo possa essere questo ragazzo, e non lo nego affatto, non riesco a farmi prendere da questo tipo di esecuzioni, le apprezzo dal punto di vista tecnico (per quanto le mie nozioni in merito siano mediocri), ma non riesco proprio ad appassionarmi. E' come scegliere tra un piatto di lasagne fatte da tua madre e quelle invece fatte al ristorante, sicuramente quelle fatte dallo chef saranno migliori "tecnicamente", ma vuoi mettere le lasagne di tua madre? Meglio quelle, no?
Parlo da ignorante, ma credo che la tecnica non dovrebbe essere mai fine a se stessa, non dovrebbe essere mai il punto centrale, andrebbe utilizzata con parsimonia, senza esagerare. Vedere un chitarrista che per 1-2 minuti di fila suona la chitarra a velocità folli, non mi emoziona, mi lascia sbalordito per la bravura, ma nient'altro.
Un po' come quei record di velocità delle automobili, ogni anno c'è una casa automobilista che se ne esce fuori con nuovi record di velocità, ma la velocità non è tutto; la Bugatti Veyron Super Sport è l'auto più veloce del mondo (430 kmh), eppure nel circuito di Top Gear ha beccato 3 secondi sul giro secco dalla Pagani Huayra (che paga una differenza di 80 kmh).
Eric Clapton non è di certo un fulmine di guerra, non per niente lo chiamano Mr. Slowhand, ma gli basta pizzicare le corde della sua Fender Stratocaster per zittire questi fenomeni (e non dico "fenomeni" in senso dispregiativo, lo sono davvero).

Mi hai fatto ricordare un concerto, credo degli Extreme, dove suonava l'ottimo Bettencourt.

Beh, non ricordo che occasione fu, ma invitarono sul palco quel vecchio volpone di Joe Walsh che rispose alle bordate tecniche di Nuno con due accordacci blues. Beh, Nuno quasi piangeva dalla gioia. Se non sbaglio si inginocchiò in adorazione di quei tre accordi

capitano, capisco il tuo discorso ma se si vanno ad ascoltare certi chitarristi si sa già a cosa si va incontro. si può parlare per ore del tocco, dei quattro accordi messi bene, delle esagerazioni tecniche ecc...
quello che mi sforzo di fare è cercare di capire il perchè uno prende una via o sceglie uno stile e poi vedere se mi piace.
così si riescono ad apprezzare ugualmente lentoni blues alla warren haynes (lo adoro, da solo, coi fratelli allman e gov't mule)


e cose cervellotiche alla ron jarzombek


il discorso del tocco, della piacevolezza d'ascolto, ecc... regge fino a un certo punto. imho