(ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

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Salieri D'Amato
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#796 Messaggio da Salieri D'Amato »

Concordo con la visione di Bauman evidenziata da Gaston. I sociologhi oggi sono quelli che riescono meglio a captare i momenti storici e i cambiamenti.

Invece Floppy mi sembri indietro di qualche anno. Non è più solo consumismo generico, ma "consumismo mirato". Ormai abbiamo tutto e non ci basta più neppure l'ultimo modello, per essere veramente "felice" debbo avere qualcosa di più esclusivo, da sbandierare ... la felpa della Ferragni, come la Ferragni, subito e non tra 20 giorni, che tra venti giorni il trendy è passato. Poi la posto sui social e mi staglio tra la folla e sono "felice".
Quindi non "più ho più sono felice", ma "per essere felice continuamente devo avere il prodotto del momento, anzi dell'istante".
Che è un errore grave non ci piove, ma non solo a livello filosofico ma proprio di mentalità, di appiattimento dei valori, di senso della vita, ecc.. Sul fatto che in una tale società i valori del corpo, come li chiami, siano stati risolti e quindi da una parte è bene, è vero, ma era vero anche 30 o 40 anni fa, anzi direi che su questo versante stiamo peggiorando, il welfare è in decrescita ma non è che questo cosa può invertire il trend di cui si discute, tanto è vero che spesso si privilegia il superfluo di tendenza rispetto all'essenziale, come non pagare la rata del mutuo, mangiare al risparmio, ma non poter esimersi dal comprare l'ultimo telefonino della Apple, avessero gli altri a pensare che sono un pezzente.
Poi è chiaro che paesi che lottano per la libertà o dove vi sono guerre o fame sfuggono a queste analisi, ma il discorso verteva su società economicamente avanzate e stabili come la nostra.
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hermafroditos
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#797 Messaggio da hermafroditos »

Salieri D'Amato ha scritto:
21/12/2023, 15:36
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Concordo con la visione di Bauman evidenziata da Gaston. I sociologhi oggi sono quelli che riescono meglio a captare i momenti storici e i cambiamenti.

Invece Floppy mi sembri indietro di qualche anno. Non è più solo consumismo generico, ma "consumismo mirato". Ormai abbiamo tutto e non ci basta più neppure l'ultimo modello, per essere veramente "felice" debbo avere qualcosa di più esclusivo, da sbandierare ... la felpa della Ferragni, come la Ferragni, subito e non tra 20 giorni, che tra venti giorni il trendy è passato. Poi la posto sui social e mi staglio tra la folla e sono "felice".
Quindi non "più ho più sono felice", ma "per essere felice continuamente devo avere il prodotto del momento, anzi dell'istante".
Che è un errore grave non ci piove, ma non solo a livello filosofico ma proprio di mentalità, di appiattimento dei valori, di senso della vita, ecc.. Sul fatto che in una tale società i valori del corpo, come li chiami, siano stati risolti e quindi da una parte è bene, è vero, ma era vero anche 30 o 40 anni fa, anzi direi che su questo versante stiamo peggiorando, il welfare è in decrescita ma non è che questo cosa può invertire il trend di cui si discute, tanto è vero che spesso si privilegia il superfluo di tendenza rispetto all'essenziale, come non pagare la rata del mutuo, mangiare al risparmio, ma non poter esimersi dal comprare l'ultimo telefonino della Apple, avessero gli altri a pensare che sono un pezzente.
Poi è chiaro che paesi che lottano per la libertà o dove vi sono guerre o fame sfuggono a queste analisi, ma il discorso verteva su società economicamente avanzate e stabili come la nostra.
Non me ne volere, ma non solo credo che quanto scritto da Floppy sia super-corretto, ma trovo anche non necessario andare a scomodare la buonanima di Bauman (e qui mi riferisco anche a gaston). Nessuno vuole mettere in discussione quanto detto da lui e la sua legacy, ma in termini di comunicazione il mondo cambia così in fretta che quanto il suo pensiero può trovare solo in parte applicazione circa quanto accade hinc et nunc.
Mi pare inoltre che stiate sopravvalutando un po' troppo la sfera d'influenza degli influencer (pun intended), cadendo nello stesso errore di Balocco che si è ritrovata in perdita e con il buon nome macchiato dopo aver deciso di collaborare con Ferragni.

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SoTTO di nove
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#798 Messaggio da SoTTO di nove »

Drogato_ di_porno ha scritto:
21/12/2023, 14:49
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Ce la vedo la Ferragni che tenta di sembrare una qualunque.
Amò, mi faccio vedere tutta struccata, con la faccia da cane bastonato, trovami qualcosa di merdoso da mettere.
A Chiaretta, peggio di sta specie di pigiamino da 600 euro non teniamo. Proviamo a vedere se li followwer ci cascano e pensano che l'hai comprato al discount dove vanno tutti sti pezzenti che ora vogliono i nostri soldi de sto cazzo di pandoro. .
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Salieri D'Amato
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#799 Messaggio da Salieri D'Amato »

E perchè te ne devo volere? Come Floppy non ne deve volere a me. Si discute e ognuno esprime le proprie considerazioni e si mette in contrapposizione con gli altri, non è che si deve arrivare a una sintesi comune.

E se il pensiero di Bauman ti pare superato dai cambiamenti sociali repentini, trovo che Floppy si sia espresso concettualmente ante-Bauman, quindi ancor più sorpassato dai cambiamenti. I concetti di base sono giusti ovviamente, ma per me c' è stata evoluzione rispetto a certi tratteggi della società.

Non so se sopravvaluto la sfera d'influenza degli influencer, ma diciamo che mio malgrado la percepisco sempre più invasiva e attrattiva. Se la socialità oggi è vissuta soprattutto attraverso i social, ecco che i personaggi, i guro, le guide spirituali diventano appunto chi meglio li cavalca ed emerge negli stessi.
Negli anni 70/80 c'è stato il fenomeno del divismo, in cui venivano divinizzati assi dello sport, attori iconici, cantanti, ecc., oggi siamo arrivati all'influencerismo, i cui protagonisti possono essere anche dei signor nessuno che riesce ad attrarre like e visualizzazioni social. I protagonisti sono molto più frammentati e meno iconici, spesso nascono e spariscono nel giro di brevissimo tempo.
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Floppy Disk
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#800 Messaggio da Floppy Disk »

Salieri D'Amato ha scritto:
21/12/2023, 16:18
E se il pensiero di Bauman ti pare superato dai cambiamenti sociali repentini, trovo che Floppy si sia espresso concettualmente ante-Bauman, quindi ancor più sorpassato dai cambiamenti. I concetti di base sono giusti ovviamente, ma per me c' è stata evoluzione rispetto a certi tratteggi della società.
Non proprio. Nel senso: il discorso di Bauman ha un che di moralistico ma non lo respingo in toto, se non nella misura in cui sembra far riferimento ad un presunto avvizzimento dei valori morali del presente rispetto al passato. Senza voler giustificare le pigrizie morali odierne, credo sia una stupidaggine: in passato si aveva molto meno rispetto della vita umana, si agiva in base a regole e schemi morali che col senno di poi si sono rivelati cretini, bigotti o viziati da basi concettuali fallaci, e in proporzione vigeva molta più violenza che oggi. Credo che l'unica cosa che sia oggettivamente peggiorata nei secoli è il clima e lo stato generale del pianeta.

Per il resto,
Non so se sopravvaluto la sfera d'influenza degli influencer, ma diciamo che mio malgrado la percepisco sempre più invasiva e attrattiva. Se la socialità oggi è vissuta soprattutto attraverso i social, ecco che i personaggi, i guro, le guide spirituali diventano appunto chi meglio li cavalca ed emerge negli stessi.
Negli anni 70/80 c'è stato il fenomeno del divismo, in cui venivano divinizzati assi dello sport, attori iconici, cantanti, ecc., oggi siamo arrivati all'influencerismo, i cui protagonisti possono essere anche dei signor nessuno che riesce ad attrarre like e visualizzazioni social. I protagonisti sono molto più frammentati e meno iconici, spesso nascono e spariscono nel giro di brevissimo tempo.
Invece Floppy mi sembri indietro di qualche anno. Non è più solo consumismo generico, ma "consumismo mirato". Ormai abbiamo tutto e non ci basta più neppure l'ultimo modello, per essere veramente "felice" debbo avere qualcosa di più esclusivo, da sbandierare ... la felpa della Ferragni, come la Ferragni, subito e non tra 20 giorni, che tra venti giorni il trendy è passato. Poi la posto sui social e mi staglio tra la folla e sono "felice".
Quindi non "più ho più sono felice", ma "per essere felice continuamente devo avere il prodotto del momento, anzi dell'istante".
Che è un errore grave non ci piove, ma non solo a livello filosofico ma proprio di mentalità, di appiattimento dei valori, di senso della vita, ecc.. Sul fatto che in una tale società i valori del corpo, come li chiami, siano stati risolti e quindi da una parte è bene, è vero, ma era vero anche 30 o 40 anni fa, anzi direi che su questo versante stiamo peggiorando, il welfare è in decrescita ma non è che questo cosa può invertire il trend di cui si discute, tanto è vero che spesso si privilegia il superfluo di tendenza rispetto all'essenziale, come non pagare la rata del mutuo, mangiare al risparmio, ma non poter esimersi dal comprare l'ultimo telefonino della Apple, avessero gli altri a pensare che sono un pezzente.
Vero, ma continuano a sembrarmi più delle ulteriori evoluzioni (o degenerazioni) degli schemi sociali degli scorsi decenni che un loro cambiamento netto. Alla fine tutto nasce con l'ondata di benessere post WW2, perché non occorre ricordare che prima si viveva in povertà estrema, la vita più o meno era dura per tutti (specie per chi viveva in campagna) e arrivare a 60 anni era già tanto. L'abbondanza di beni e risorse alimentate da scienza, tecnologia e uno scenario politico finalmente pacifico - almeno in Europa - ha contribuito a risolvere molti problemi pratici che prima pesavano come montagne ma ha altresì dato a molte persone - forse tutti noi ad un certo punto della vita - l'illusione che il consumare, l'avere era il mezzo per risolvere problemi più esistenziali. Cosa che si è dimostrata falsa, ma continuo a non vedere una cesura netta tra epoca pre Internet ed epoca social. Parentesi nerd: Tolkien, con l'immagine dei re di Numenor ossessionati dall'immortalità e dal passato glorioso dei loro antenati cristallizzato nella pietra delle varie lapidi funerarie, ci aveva visto lungo su questo aspetto della società moderna ma lui era anche un antimodernista convinto che aveva vissuto l'orrore delle trincee.

Sul privilegiare il superfluo sono d'accordo, ed è legato alla logica dell'apparire belli, di successo e prestanti davanti gli altri. Su una cosa Bauman ha ragione: la società attuale non tollera l'infelicità, come pare non tollerare vecchiaia, deficit fisici e psicologici e tutto ciò che sembra incrinare quell'illusoria patina dorata che ci siamo costruiti sopra. Il punto è che oggi certi problemi - non tutti, certo - abbiamo la possibilità di risolverli, mentre in passato dovevamo attaccarci al tram per usare un eufemismo. Inoltre parlare di società non deve diventare una comoda scappatoia per esternalizzare i nostri limiti. Prima ho detto "la società non tollera" ma avrei dovuto dire "molti di noi non tollerano". Se ci facciamo suggestionare da vari pensieri senza fondamento, è in gran parte colpa nostra e non dei vari influencer di turno.
I'm a humanist. Maybe the last humanist.

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hermafroditos
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#801 Messaggio da hermafroditos »

Floppy Disk ha scritto:
21/12/2023, 16:54
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Salieri D'Amato ha scritto:
21/12/2023, 16:18
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E se il pensiero di Bauman ti pare superato dai cambiamenti sociali repentini, trovo che Floppy si sia espresso concettualmente ante-Bauman, quindi ancor più sorpassato dai cambiamenti. I concetti di base sono giusti ovviamente, ma per me c' è stata evoluzione rispetto a certi tratteggi della società.
Non proprio. Nel senso: il discorso di Bauman ha un che di moralistico ma non lo respingo in toto, se non nella misura in cui sembra far riferimento ad un presunto avvizzimento dei valori morali del presente rispetto al passato. Senza voler giustificare le pigrizie morali odierne, credo sia una stupidaggine: in passato si aveva molto meno rispetto della vita umana, si agiva in base a regole e schemi morali che col senno di poi si sono rivelati cretini, bigotti o viziati da basi concettuali fallaci, e in proporzione vigeva molta più violenza che oggi. Credo che l'unica cosa che sia oggettivamente peggiorata nei secoli è il clima e lo stato generale del pianeta.

Per il resto,
Non so se sopravvaluto la sfera d'influenza degli influencer, ma diciamo che mio malgrado la percepisco sempre più invasiva e attrattiva. Se la socialità oggi è vissuta soprattutto attraverso i social, ecco che i personaggi, i guro, le guide spirituali diventano appunto chi meglio li cavalca ed emerge negli stessi.
Negli anni 70/80 c'è stato il fenomeno del divismo, in cui venivano divinizzati assi dello sport, attori iconici, cantanti, ecc., oggi siamo arrivati all'influencerismo, i cui protagonisti possono essere anche dei signor nessuno che riesce ad attrarre like e visualizzazioni social. I protagonisti sono molto più frammentati e meno iconici, spesso nascono e spariscono nel giro di brevissimo tempo.
Invece Floppy mi sembri indietro di qualche anno. Non è più solo consumismo generico, ma "consumismo mirato". Ormai abbiamo tutto e non ci basta più neppure l'ultimo modello, per essere veramente "felice" debbo avere qualcosa di più esclusivo, da sbandierare ... la felpa della Ferragni, come la Ferragni, subito e non tra 20 giorni, che tra venti giorni il trendy è passato. Poi la posto sui social e mi staglio tra la folla e sono "felice".
Quindi non "più ho più sono felice", ma "per essere felice continuamente devo avere il prodotto del momento, anzi dell'istante".
Che è un errore grave non ci piove, ma non solo a livello filosofico ma proprio di mentalità, di appiattimento dei valori, di senso della vita, ecc.. Sul fatto che in una tale società i valori del corpo, come li chiami, siano stati risolti e quindi da una parte è bene, è vero, ma era vero anche 30 o 40 anni fa, anzi direi che su questo versante stiamo peggiorando, il welfare è in decrescita ma non è che questo cosa può invertire il trend di cui si discute, tanto è vero che spesso si privilegia il superfluo di tendenza rispetto all'essenziale, come non pagare la rata del mutuo, mangiare al risparmio, ma non poter esimersi dal comprare l'ultimo telefonino della Apple, avessero gli altri a pensare che sono un pezzente.
Vero, ma continuano a sembrarmi più delle ulteriori evoluzioni (o degenerazioni) degli schemi sociali degli scorsi decenni che un loro cambiamento netto. Alla fine tutto nasce con l'ondata di benessere post WW2, perché non occorre ricordare che prima si viveva in povertà estrema, la vita più o meno era dura per tutti (specie per chi viveva in campagna) e arrivare a 60 anni era già tanto. L'abbondanza di beni e risorse alimentate da scienza, tecnologia e uno scenario politico finalmente pacifico - almeno in Europa - ha contribuito a risolvere molti problemi pratici che prima pesavano come montagne ma ha altresì dato a molte persone - forse tutti noi ad un certo punto della vita - l'illusione che il consumare, l'avere era il mezzo per risolvere problemi più esistenziali. Cosa che si è dimostrata falsa, ma continuo a non vedere una cesura netta tra epoca pre Internet ed epoca social. Parentesi nerd: Tolkien, con l'immagine dei re di Numenor ossessionati dall'immortalità e dal passato glorioso dei loro antenati cristallizzato nella pietra delle varie lapidi funerarie, ci aveva visto lungo su questo aspetto della società moderna ma lui era anche un antimodernista convinto che aveva vissuto l'orrore delle trincee.

Sul privilegiare il superfluo sono d'accordo, ed è legato alla logica dell'apparire belli, di successo e prestanti davanti gli altri. Su una cosa Bauman ha ragione: la società attuale non tollera l'infelicità, come pare non tollerare vecchiaia, deficit fisici e psicologici e tutto ciò che sembra incrinare quell'illusoria patina dorata che ci siamo costruiti sopra. Il punto è che oggi certi problemi - non tutti, certo - abbiamo la possibilità di risolverli, mentre in passato dovevamo attaccarci al tram per usare un eufemismo. Inoltre parlare di società non deve diventare una comoda scappatoia per esternalizzare i nostri limiti. Prima ho detto "la società non tollera" ma avrei dovuto dire "molti di noi non tollerano". Se ci facciamo suggestionare da vari pensieri senza fondamento, è in gran parte colpa nostra e non dei vari influencer di turno.
Non volevo mettere troppa carne al fuoco, ma è opportuno ricordare che Bauman ha agito nel solco di un contesto intellettuale - quello dell'accademia europea anni '70 di ispirazione marxista - in cui scardinare la convenzione nelle humanities e nelle scienze sociali non solo era accettato, ma addirittura incoraggiato. Per quanto personaggi come lui e Foucault abbiano fatto la storia del pensiero, ciò che è scritto nei loro testi presenta numeri limiti non solo dal punto di vista teorico, ma anche per quanto riguarda l'applicazione pratica nella società.
Quelle teorie erano e restano decisamente affascinanti, tuttavia trovavano un grosso limite proprio nell'approccio squisitamente/in gran parte marxista (che tu hai definito moralista, aggettivo comunque pertinente) allo studio dell'essere, non tenendo conto della complessità dei fattori politici, economici e culturali che contribuiscono a plasmare lo spirito di una determinata società. Anche la famosa questione della ricerca della felicità come pretesto per criticare il capitalismo tende a lasciare il tempo che trova, non tenendo conto di società e culture che di certo non erano capitaliste e che tuttavia professavano - per quanto fosse possibile in società pre-industriali o in cui l'industrializzazione era solo agli albori - la ricerca spasmodica dei piaceri e dei divertimenti. Penso alla Francia e alla Gran Bretagna nel corso del 18esimo secolo o al Giappone del periodo Edo.

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Salieri D'Amato
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#802 Messaggio da Salieri D'Amato »

Ma voi andate indietro nel tempo e su quello non posso sostanzialmente che concordare.
Ma Gaston ci aveva parlato di un'analisi di Bauman (che io ammetto di non conoscere se non di nome) sull'evoluzione dell'ultimo decennio e poco più, che confermava le mie impressioni. E a questo step e a quel preciso passaggio di Bauman che ci riferivamo. Poi se le sue teorie erano moralistiche o marxiste poco mi tange nella questione, in questo caso faceva un'analisi, un riscontro della mutevole e mutata realtà che rispecchiavano anche la mia visione.
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#803 Messaggio da Drogato_ di_porno »


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hermafroditos
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Re: (ot) Truffe, imbrogli, raggiri, trappole per gonzi

#804 Messaggio da hermafroditos »

Salieri D'Amato ha scritto:
22/12/2023, 0:45
Ma voi andate indietro nel tempo e su quello non posso sostanzialmente che concordare.
Ma Gaston ci aveva parlato di un'analisi di Bauman (che io ammetto di non conoscere se non di nome) sull'evoluzione dell'ultimo decennio e poco più, che confermava le mie impressioni. E a questo step e a quel preciso passaggio di Bauman che ci riferivamo. Poi se le sue teorie erano moralistiche o marxiste poco mi tange nella questione, in questo caso faceva un'analisi, un riscontro della mutevole e mutata realtà che rispecchiavano anche la mia visione.
Ti sei incaponito con la questione dell'andare indietro nel tempo :D Il fatto qui non è guardarsi indietro, ma avere una visione altra. Non è che Bauman rappresenti il dogma ultimo della sociologia, dopo di lui ci sia il nulla e non siano previsti altri approcci all'osservazione della società, anzi.
Ti ricordo peraltro che la buonanima è scomparsa nel 2017, un anni prima dell'exploit di Black Lives Matter, due anni prima del discorso di Greta Thunberg al Forum di Davos, tre anni prima della pandemia. Il mondo in questi anni è drasticamente cambiato.

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