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(o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:05
da Super Zeta
Ieri ho incontrato per strada un mio antico compagno di scuola
Gli ho chiesto cosa facesse nella vita ora e ha iniziato a dirmi che aveva lavorato 10 anni da Prada
Gli ho chiesto allora cosa facesse per loro e da lì ho iniziato a non capirci nulla
Mi dava risposte con termini vuoti e generici
Vi è mai capitato? Chiedete ad uno che lavoro fa e vi risponde in modo incomprensibile
La roba più gettonata sono le terminologie inglesi
Magari fai un lavoro da 600 euro al mese ma visto che il capo o la società di turno non ti vuole pagare tanto almeno ti regala un bel nome ampolloso tipo "marketing advertiser manager developper"
Nella mia zona ci sono molti marchi della moda e nei bar circostanti ci sono eserciti di impiegate che faticano ad arrivare a fine mese ma in virtù del nomignolo che si sono viste regalare dal furbone di turno si sentono anche in dovere di venire in ufficio griffate perchè "altrimenti che figura ci faccio"
La gente ha bisogno di aggrapparsi alle illusioni delle parole per non fare i conti con la realtà

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:11
da Beetlejuice67
Fortunatamente,qua ancora chiamiamo i vari mestieri col loro nome.

Un "operatore ecologico" è ancora uno spazzino e una "barmaid" è ancora un'apprendista barista .
Quasi quasi apro un ristorante e fra gli altri assumo anche un "Kitchen Clean Manager",o lavapiatti.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:14
da Pim
hai incontrato Raoul?!?!?!??!

:-)

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:15
da XCLARAX
a me fa ridere invece quando ti chiedono:
'ma tu cosa fai nella vita?'
e tu magari rispondi: 'sono videomaker o faccio installazioni o suono o ecc.'
e di solito controbbatono: 'sì ok ma di lavoro che fai?'

dannati mediomen

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:16
da marziano
molto vero.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:20
da marziano
mi viene inevitabilmente in mente questa serie di risposte:

vado allo spazio Oberdan
vivo all'Isola
vivo sui Navigli
vivo in Buenos Aires
voglio un loft
compro i Taschen
faccio lo Ied
faccio filosofia in statale
faccio lettere
faccio la Naba
facevo Brera

me ne andrò da Milano
facevo la cameriera
faccio la barista anzi no la barman
faccio la dj
organizzo feste
faccio la grafica
faccio la copy
faccio tante foto in digitale
quanta creatività

etc. etc.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:21
da Len801
Eravamo a cena un paio d'anni fa in una festa annuale culturale.
Nel nostro gruppo di una diecina di persone si era inserito uno che era abbastanza conosciuto (faceva un poco di rappresentanza sociale e politica). A un certo punto lui parlava vagamente delle cose che faceva per la comunita italiana nella nostra citta. Uno coraggioso nel nostro gruppo gli ha chiesto ma che cosa fai esattamente, che titolo(i) hai.
Dopo varie domande e +35 minuti non e' stato capace di dirci NULLA. A un certo punto ci mostro' il suo biglietto di vista dove c'era soltanto scritto il suo nome (e # di tel). Ci guardavamo in faccia sbigottiti e per molti minuti ci fu un silenzio mortale e nessuno parlava piu'. La piu' strana serata/festa mai passata con questa persona. Eppure era un'italiano che era arrivato dall'Italia da pochi anni e non aveva problemi di esprimersi in italiano (anche se noi eravamo della 2a e 3a generazione di emigranti).

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:22
da CanellaBruneri
Un topic a cui pensavo anche io da tempo, ma non osavo.

L'uso dell'inglese è diventato una specie di Grammelot che nasconde i lavori più sottopagati ed ineffabili che ci siano.

Non sono certo un complottista, ma dilettandomi di semiotica e semantica, osservo che la definizione astrusa di un lavoro nasconde sempre un meccanismo di controllo del vero potere sul lavoratore.

Spesso la parola chiave è "manager": secondo il modello Mcdonald corrisponde a quello che nelle fabbriche si chiamavano "capetti", e cioè figure di base che grazie ad una parvenza di carica spezzavano e spiazzavano il blocco operaio, soprattutto nei momenti caldi.

negli USA, ad esempio esiste la figura vice-presidente nelle grandi compagnie,il quale generalmente non conta un cazzo.

Questo esperimento di controllo ha comunque origine nei totalitarismi del '900, primo vero esperimento "in vivo" di biopolitica.

Basti pensare, restando in Italia, al "capocaseggiato" durante il regime Fascista: il semplice conferimento di un gallone qualsiasi legava le sorti di un individuo al regime, attribuendo un potere fittizio, si riusciva ad organizzare il consenso, soddisfacendo la "ferita narcisistica" dell'individuo, rendendolo inconsapevolmente complice

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:32
da marziano
Dir. of Account Services, detto anche Director of Client Services
Account Director, detto anche Group Mgmt. Supervisor
Management Supervisor
Account Supervisor
Sr. Account Executive ovvero Account Executive
Jr. Account Executive ovvero Assistant Account Executive

ovviamente nulla di tutto ciò significa un beneamato cazzo, è un mero flatus vocis da rimpire anche con la più insignifcante delle mansioni mantenendo al contempo un tono politically correct.
siccome il politically correct - cioè quella sostanziale ipocrisia di chi non chiama mai le cose con il loro nome - viene dal mondo aglosassone anche la sua terminologia è esito dell'importazione.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:35
da rufus t


citazione d'obbligo

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:36
da Len801
CanellaBruneri ha scritto:Un topic a cui pensavo anche io da tempo, ma non osavo.

L'uso dell'inglese è diventato una specie di Grammelot che nasconde i lavori più sottopagati ed ineffabili che ci siano.
In un ufficio di avvocati o notari in Nord America, se sei abbastanza importante ti affibiano il titolo di "associate" (socio, socio in affari).
La cosa piu' ridicola per questo titolo lo ha creato qualche anno fa la grande catena di magazzini Wal-Mart. Ogni impiegato (anche quello che fa la pulizia, il cassiere, ecc) viene chiamata un "associate" (socio). Queste persone lavorano in gran parte "part-time" e a salario minimo.

Ricordo anche anni fa nella ditta per cui lavoravo. Erano anni difficili e degli aumenti non se ne parlava proprio.
A un certo punto la sede sociale per cercare di premiere la classa esecutiva e dargli un aumento, gli hanno affibiato titili di "vice-president". Immagina un capo reparto con 3 impiegati in un piccolo ufficio, che tutto ad un colpo viene considerato un vice-presidente. Tutti ridevano datosi che quel titolo non significava un fica secca.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:38
da Stef
Len801 ha scritto:Queste persone lavorano in gran parte "part-time" e a salario minimo.
Sopratutto si fanno fregare a tempo pieno.

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 18:56
da Defender
http://www.ildeboscio.com/2011/10/18/si ... avoro-fai/

:)

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Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 19:03
da scb
Fenomeno che ho riscontrato per lo più a Milano, e per lo più con terroni trapiantati a Milano.
Non so se è un caso o piuttosto vi sia un nesso scientifico.

Le mie esperienze cono tutte riconducibili ai miei coetanei ( quindi poco più che trentenni, diciamo tra i trenta ed i trentacinque), che a seguito del diploma o della laurea si trasferiscono, vanno via dai nostri paesini pugliesi per approdare a Milano.

Solitamente sono figli di famiglie benestanti, con il papà piccolo imprenditore pieno di soldi. Sono riusciti ad evadere dalla microrealtà che ha reso ricco il padre, e lui di riflesso. L'ambizione massima è quella di "andare sù" geograficamente parlando.

Normalmente, grazie alle costosissime lauree ottenute, riescono a piazzarsi in istituti di credito o affini.
Fanno una vita abbastanza di merda, guadagnando una miseria abbrutendosi quotidianamente in una realtà nella quale sono sempre e comunque considerati poco o nulla.

Ma tutto ciò ha un perchè, uno scopo recondito: l'apoteosi festiva. Alle feste comandate "scendono". Arrivano da noi a branchi, per godersi tre giorni di ferie a casa. E ovviamente le uscite serali, le rimpatriate in quei tre giorni, la dicono lunga di chi sono e a cosa ambiscono.

Ostentano la classica qualifica inglese, ed ovviamente la perfetta conoscenza della movida milanese.

Segue

Re: (o.t.) Sì, però... che lavoro fai?

Inviato: 29/03/2012, 19:08
da rufus t
Defender ha scritto:http://www.ildeboscio.com/2011/10/18/si ... avoro-fai/

:)

30 professioni sotto i 2000 euro che in inglese suonano meglio

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manca il paper clonator