[O.T.] TeleVisioni - Media & Regime
Inviato: 22/06/2011, 16:20
Prendo a prestito il titolo di una rubrica di Aldo Grasso e quello della sezione dedicata all'argomento dal Fatto Quotiano per fare un punto sulla televisione (e sui media in generale)... non essendo opportuno, io credo, inserire questo argomento (e, mi auguro, questo dibattito) all'interno di altri thread.
Un paio di giorni fa, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nella sua relazione annuale al Parlamento, ha gettato un allarme circa "la mancanza di concorrenza" che "mette a rischio la vitalità del sistema economico". Ha parlato di prezzi stabiliti da cartelli imprenditoriali e da burocrazie, di danno evidente per i cittadini, di richiami inascoltati sul conflitto d'interesse, di neostatalismo, di pratiche discutibili sulla concessione dei mutui da parte delle banche: ha parlato di questo e di altro ancora.
http://www.corriere.it/economia/11_giug ... 9138.shtml
... la politica, due ore dopo, ha fatto finta di niente, ed è tornata ad occuparsi di Pontida e di fiducia al governo.
Settimana scorsa, il presidente dell'AGCOM, Corrado Calabrò, nella sua relazione annuale al Parlamento, ha parlato di evidente squilibrio della raccolta pubblicitaria (a tutto vantaggio di Mediaset, nonostante perda la battaglia degli ascolti), della necessità di avere una RAI "che presti maggiore attenzione alla qualità del servizio" e dell'esigenza di avere una governance RAI che presti maggior attenzione alla competizione sul mercato della raccolta pubblicitaria, argomento quest'ultimo che non piace alla classe politica e alla concorrenza di settore (Mediaset, La7, Sky).
http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... -17674614/
Anche su questo la politica ha fatto spallucce. Evidentemente, il fatto che Mediaset perde la battaglia degli ascolti (38% contro il 41% della RAI), eppure aumenti clamorosamente la raccolta pubblicitaria del 10% (passando dai 2500 milioni del 2009 ai 2750 del 2010), mentre quella della RAI è praticamente la stessa dell'anno precedente, non è degno di riflessione.
O di inquietudini...
Non bastasse questo, veniamo a sapere da un'inchiesta della magistratura che Bisignani era, di fatto, il presidente e il direttore generale ombra della RAI, e che Masi (grande nemico di Santoro e grande fan del cavaliere) era, in sostanza, un pupazzo nelle mani dell'ex-piduista e condannato in via definitiva per la maxi-tangente Enimont.
E, così, mentre un consigliere di maggioranza della RAI si spinge a dire che bisogna normalizzare RaiTre, omogenizzandola con l'offerta dalle altre due reti, il neo direttore RAI, Lorenza Lei, fa a meno di Santoro, di "Vieni via con Me" (la trasmissione di maggior successo della Rai nel 2010), rende impossibile la firma del contratto della Gabanelli (non assicurandole protezione legale... la stessa protezione legale che, invece, è stata assicurata, e per tre anni, a Giuliano Ferrara!), fa penare Fazio, Floris e la Dandini.
E mentre si tengono in piedi trasmissioni flop, si rinuncia incompresibilmente a successi televisivi clamorosi (AnnoZero e Vieni via con me, su tutti), e non si mettono alla porta (e nemmeno si discutono) direttori di telegiornali che hanno depauperato il patrimonio di ascolti e di credibilità dell'azienda pubblica, le aziende del Cavaliere sorridono... e si permettono pure di prendere per il culo (Piersilvio dice che a lui sarebbe piaciuto mettere sotto contratto Floris... ).
Fossimo un paese più serio, ci sarebbe già materiale sufficiente per denunciare non solo politicamente ma anche penalmente e civilmente questi servi irresponsabili.
Invece, siamo l'Itaglia.
E la televisione itagliana, in fondo, con i suoi ignobili palinsesti ci rappresenta perfettamente.
Ah, ieri Ballarò è stato, per l'ennesima volta, il programma più visto della serata. Oramai anche lui, come AnnoZero, viaggia intorno al 20% di share.
Motivo in più, mi pare di aver capito, per rendergli la vita (e il rinnovo) difficile.
In un sistema libero e concorrenziale, i network nazionali si metterebbero in fila e farebbero di tutto per mettere sotto contratto Santoro o Floris... ma la stessa cosa si può dire per Fazio, Saviano o Travaglio.
Nel nostro sistema berlusconizzato, invece, devono scusarsi e dire grazie se qualcuno gli fa firmare un contratto...
Un paio di giorni fa, il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, nella sua relazione annuale al Parlamento, ha gettato un allarme circa "la mancanza di concorrenza" che "mette a rischio la vitalità del sistema economico". Ha parlato di prezzi stabiliti da cartelli imprenditoriali e da burocrazie, di danno evidente per i cittadini, di richiami inascoltati sul conflitto d'interesse, di neostatalismo, di pratiche discutibili sulla concessione dei mutui da parte delle banche: ha parlato di questo e di altro ancora.
http://www.corriere.it/economia/11_giug ... 9138.shtml
... la politica, due ore dopo, ha fatto finta di niente, ed è tornata ad occuparsi di Pontida e di fiducia al governo.
Settimana scorsa, il presidente dell'AGCOM, Corrado Calabrò, nella sua relazione annuale al Parlamento, ha parlato di evidente squilibrio della raccolta pubblicitaria (a tutto vantaggio di Mediaset, nonostante perda la battaglia degli ascolti), della necessità di avere una RAI "che presti maggiore attenzione alla qualità del servizio" e dell'esigenza di avere una governance RAI che presti maggior attenzione alla competizione sul mercato della raccolta pubblicitaria, argomento quest'ultimo che non piace alla classe politica e alla concorrenza di settore (Mediaset, La7, Sky).
http://www.repubblica.it/economia/2011/ ... -17674614/
Anche su questo la politica ha fatto spallucce. Evidentemente, il fatto che Mediaset perde la battaglia degli ascolti (38% contro il 41% della RAI), eppure aumenti clamorosamente la raccolta pubblicitaria del 10% (passando dai 2500 milioni del 2009 ai 2750 del 2010), mentre quella della RAI è praticamente la stessa dell'anno precedente, non è degno di riflessione.
O di inquietudini...
Non bastasse questo, veniamo a sapere da un'inchiesta della magistratura che Bisignani era, di fatto, il presidente e il direttore generale ombra della RAI, e che Masi (grande nemico di Santoro e grande fan del cavaliere) era, in sostanza, un pupazzo nelle mani dell'ex-piduista e condannato in via definitiva per la maxi-tangente Enimont.
E, così, mentre un consigliere di maggioranza della RAI si spinge a dire che bisogna normalizzare RaiTre, omogenizzandola con l'offerta dalle altre due reti, il neo direttore RAI, Lorenza Lei, fa a meno di Santoro, di "Vieni via con Me" (la trasmissione di maggior successo della Rai nel 2010), rende impossibile la firma del contratto della Gabanelli (non assicurandole protezione legale... la stessa protezione legale che, invece, è stata assicurata, e per tre anni, a Giuliano Ferrara!), fa penare Fazio, Floris e la Dandini.
E mentre si tengono in piedi trasmissioni flop, si rinuncia incompresibilmente a successi televisivi clamorosi (AnnoZero e Vieni via con me, su tutti), e non si mettono alla porta (e nemmeno si discutono) direttori di telegiornali che hanno depauperato il patrimonio di ascolti e di credibilità dell'azienda pubblica, le aziende del Cavaliere sorridono... e si permettono pure di prendere per il culo (Piersilvio dice che a lui sarebbe piaciuto mettere sotto contratto Floris... ).
Fossimo un paese più serio, ci sarebbe già materiale sufficiente per denunciare non solo politicamente ma anche penalmente e civilmente questi servi irresponsabili.
Invece, siamo l'Itaglia.
E la televisione itagliana, in fondo, con i suoi ignobili palinsesti ci rappresenta perfettamente.
Ah, ieri Ballarò è stato, per l'ennesima volta, il programma più visto della serata. Oramai anche lui, come AnnoZero, viaggia intorno al 20% di share.
Motivo in più, mi pare di aver capito, per rendergli la vita (e il rinnovo) difficile.
In un sistema libero e concorrenziale, i network nazionali si metterebbero in fila e farebbero di tutto per mettere sotto contratto Santoro o Floris... ma la stessa cosa si può dire per Fazio, Saviano o Travaglio.
Nel nostro sistema berlusconizzato, invece, devono scusarsi e dire grazie se qualcuno gli fa firmare un contratto...