[OT] Allegri altra leggina contro rete e forum

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Kronos
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[OT] Allegri altra leggina contro rete e forum

#1 Messaggio da Kronos »

continuate a votarli, mi raccomando :D

http://punto-informatico.it/2641517/PI/ ... ifica.aspx


Roma - Il Governo pone la fiducia sul discusso disegno di legge in materia di intercettazioni e la blogosfera ne fa le spese rischiando di essere "chiusa per rettifica". àˆ questo il senso di quanto è accaduto nelle scorse ore in Parlamento, dove per effetto dell'approvazione del maxi-emendamento presentato dal Governo sta per diventare legge l'idea - di cui si è già  discusso sulle colonne di questa testata - di obbligare tutti "i gestori di siti informatici" a procedere, entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto pubblicato.

Non dar corso tempestivamente all'eventuale richiesta di rettifica potrà  costare molto caro a blogger, gestori di newsgroup, piattaforme di condivisione di contenuti e a chiunque possa rientrare nella vaga, generica e assai poco significativa definizione di "gestore di sito informatico": la disposizione di legge, infatti, prevede, in tal caso, una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire.

Tanto per esser chiari e sicuri di evitare fraintendimenti quello che accadrà  all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà  inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità  di diffusione della notizia da rettificare. àˆ una brutta legge sotto ogni profilo la si guardi ed è probabilmente frutto, in pari misura, dell'analfabetismo informatico, della tecnofobia e della ferma volontà  di controllare la Rete degli uomini del Palazzo.
Provo a riassumere le ragioni di un giudizio tanto severo.
L'intervento normativo in commento mira, nella sostanza, a rendere applicabile a qualsiasi forma di comunicazione o diffusione di informazioni online - avvenga essa in un contesto amatoriale o professionale e per scopo personale, informativo o piuttosto commerciale - la vecchia disciplina sulla stampa dettata con la Legge n. 47 dell'8 febbraio 1948 e, in particolare, il suo art. 8 relativo ad uno degli istituti più controversi introdotti nel nostro ordinamento con tale legge: l'obbligo di rettifica.

La legge sulla stampa, tuttavia - come probabilmente è noto ai più - costituisce una delle poche leggi vigenti scritte e discusse direttamente in seno all'assemblea costituente ormai oltre sessant'anni fa ed ha, pertanto, già  mostrato in diverse occasioni un'evidente inadeguatezza a trovare applicazione nel moderno mondo dei media che poco o nulla ha a che vedere con quello avuto presente dai padri costituenti. Si tratta, per questo, di una legge che avrebbe richiesto un intervento di "aggiornamento" urgente, competente ed approfondito o, piuttosto, meritato di essere mandata in pensione dopo oltre mezzo secolo di onorato servizio. Contro ogni legittima aspettativa, invece, Governo e Parlamento hanno deciso di affidarle addirittura la disciplina della Rete ovvero della protagonista indiscussa di una delle più grandi rivoluzioni del mondo dell'informazione nella storia dell'uomo. Difficile, in tale contesto, condividere la scelta del Palazzo.

Ma c'è di più.
Sono anni che si discute ad ogni livello - nelle università , nelle aule di giustizia e, persino, in Parlamento ed a Palazzo Chigi - della possibilità  e opportunità  di estendere in tutto o in parte la disciplina sulla stampa e, in particolare, le disposizioni dettate in materia di obbligo di registrazione delle testate, a talune forme di comunicazione e diffusione delle informazioni online senza che, sin qui, si sia arrivati ad alcuna conclusione sicura e condivisa.

La brutta ed ambigua riforma dell'editoria introdotta con la legge n. 62 del 2001, il famoso DDL Levi ribattezzato l'ammazza blog presentato e poi ritirato, il DDL Cassinelli ovvero il "salvablog" tuttora in attesa di essere discusso alla Camera dei Deputati e la "storica" condanna dello storico Carlo Ruta per stampa clandestina pronunciata dal Tribunale di Modica in relazione alla pubblicazione del blog dello studioso siciliano sono solo alcuni dei provvedimenti e delle iniziative che hanno, negli ultimi anni, alimentato - in Rete e fuori dalla Rete - un dibattito complesso ed articolato senza vincitori nè vinti. L'entrata in vigore della nuova disciplina sulle intercettazioni vanificherà  e polverizzerà  il senso di questo dibattito stabilendo, una volta per tutte, che la disciplina sulla stampa - o almeno una parte importante di essa - si applica a qualsiasi forma di comunicazione e diffusione di informazioni nel cyberspazio.

Difficile resistere alla tentazione di definire dilettantistica, approssimativa ed irresponsabile la scelta del legislatore che è entrato "a gamba tesa" in questo dibattito ultradecennale ignorandone premesse, contenuti e questioni e che ora rischia di infliggere - non so dire se volontariamente o inconsapevolmente - un duro colpo alla libertà  di manifestazione del pensiero nel cyberspazio modificandone, per sempre, protagonisti e dinamiche.
Nel Palazzo, domani, qualcuno - nel tentativo di giustificare questo monstrum giuridico liberticida e anti-Internet - dirà  che è giusto pretendere anche da blogger, gestori di piattaforme di condivisione di contenuti e titolari di qualsiasi altro tipo di sito Internet la pubblicazione di una rettifica laddove loro stessi o i propri utenti pubblichino contenuti non veritieri o ritenuti lesivi dell'altrui reputazione o onore. Libertà  fa rima con responsabilità  è il ritornello che sento già  risuonare nel Palazzo.

Il problema non è, tuttavia, il ritornello che non si puó non condividere, quanto, piuttosto, le altre strofe della canzone per restare nella metafora ovvero le modalità  attraverso le quali il legislatore ha preteso di raggiungere tale ambizioso risultato. Provo a riassumere il mio punto di vista.

The web is not the press (or tv) si potrebbe dire con uno slogan e non è, pertanto, possibile nè opportuno applicare ad ogni forma di comunicazione online la speciale disciplina dettata per l'informazione professionale. Dovrebbe essere evidente ma così non è. Gestire le richieste di rettifica, valutarne la fondatezza e, eventualmente, darvi seguito è un'attività  onerosa che mal si concilia con la dimensione "amatoriale" della più parte dei blog che costituiscono la blogosfera e rischia di costituire un elemento disincentivante per un blogger che, pur di sottrarsi a tali incombenti e alle eventuali responsabilità  da ritardo (una multa da 25 milioni di vecchie lire per aver tardato a leggere la posta significa la chiusura di un blog!), preferirà  tornare a limitarsi a leggere il giornale o, piuttosto postare solo su argomenti a basso impatto mediatico, politico e sociale e, come tali, insuscettibili di "disturbare" chicchessia. Allo stesso modo, il gestore di una piattaforma di condivisione di contenuti o, piuttosto, di social networking che, per definizione, non produce le informazioni che diffonde, ricevuta una richiesta di rettifica non potrà , in nessun caso, in 48 ore, verificare con l'autore del contenuto la veridicità  dell'informazione diffusa e, quindi, l'effettiva sussistenza o meno dell'azionato diritto di rettifica.

Risultato: o si doterà  - peraltro non a costo zero - di una struttura idonea a pubblicare d'ufficio tutte le rettifiche ricevute o, peggio ancora, deciderà  di rimuovere tutti i contenuti che formino oggetto di un altrui istanza di rettifica tanto per porsi al riparo da eventuali contestazioni circa la forma, i caratteri e la visibilità  della rettifica stessa.

Sembra, in altre parole, evidente che la nuova legge produrrà  quale effetto pressochè immediato quello di abbattere sensibilmente la vocazione all'informazione diffusa che ha, sin qui, costituito la forza del web come primo spazio davvero libero - o quasi-libero - di divulgazione di quello straordinario patrimonio di pensieri e notizie che, sin qui, i media professionali non hanno in parte potuto e in più parte voluto lasciar filtrare per effetto dei forti ed innegabili condizionamenti che i poteri politici ed economici da sempre esercitano sulle testate giornalistiche cartacee, radiofoniche o televisive che siano. Da domani, quindi, i nemici della libertà  di informazione avranno un pericoloso strumento per far passare la voglia a tanti blogger nostrani di dire la loro ed ad altrettanti "giornalisti diffusi" di raccontare storie inedite via Facebook, YouTube o MySpace.

Ma c'è ancora di più.
Il senso dell'obbligo di rettifica previsto nella vecchia legge sulla stampa risiede nella circostanza che in sua assenza il cittadino che si senta diffamato o avverta l'esigenza di "rettificare" un'informazione diffusa da un giornale non potrebbe farlo o meglio resterebbe esposto all'arbitrio del direttore della testata, libero di pubblicare o non pubblicare la rettifica. Non è così, tuttavia, nella più parte dei casi in Rete dove - salvo eccezioni - chiunque puó pubblicare una precisazione, un commento, un altro video o, piuttosto, condividere un link su un profilo di Facebook per replicare e/o rettificare l'altrui pensiero. àˆ questo il bello dell'informazione non professionale online ed è questa una delle ragioni per le quali l'informazione in Rete è - sebbene ancora per poco - più libera di quanto non lo sia quella tradizionale.

E per finire, dopo il danno la beffa.
Mentre, infatti, la nuova legge impone a chiunque utilizzi la Rete per comunicare o diffondere contenuti e/o informazioni gli obblighi caratteristici dei produttori professionali di informazione, continua a non riconoscergli pari diritti: primo tra tutti l'insequestrabilità  di ogni contenuto informativo diffuso a mezzo Internet alla stessa stregua di un giornale. In questo modo si sarebbe, almeno, potuto dire "onori e oneri" mentre, così, l'informazione in Rete finisce con l'essere svilita ad un'attività  pericolosa, onerosa e mal retribuita o, nella più parte dei casi, non retribuita affatto. Basterà  la passione ad indurre i protagonisti del cosiddetto web 2.0 a resistere anche a tale ulteriore aggressione o, questa volta, getteranno la spugna consegnando la Rete ai padroni dell'informazione di sempre?
Chiediamocelo e, soprattutto, chiediamolo a chi ha voluto questa nuova inaccettabile legge ammazza-Internet.

Guido Scorza
www.politicheinnovazione.eu
"Duca conte buonasera..sono le 17...le serviamo un tè?" Maurizio Liberti, 25.03.2007
"Sono venuto qui per disgustarmi! oh! Voglio vomitare! oh! siete un cess.... cessi! cessi, diceva toto'! cessi! la banda! cessi!" Carmelo Bene, 1995

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appulos
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#2 Messaggio da appulos »

E' uno dei principali pilastri nella costruzione di una dittatura quello di convogliare l'informazione e disciplinarla secondo il piacimento dei regnanti affinche' diventi solo progradanda e non denuncia della verita'.
Ovviamente tutto cio' e' anticostituzionale..........ma quando cazzo mai in Italia si e' rispettata quella carta straccia scritta nel 48?

MiniMe
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#3 Messaggio da MiniMe »

blog su domini esteri, o .org o .net
informazione vera e riconosciuta, certificata e certificabile.
essere preparati a 2 3 causette contro i miliardi dei signori ricchi o a rettificare i blog.

personalmente mi documento, studio, scrivo cose vere e non mi lascio intimidire.
che mi facciano causa... soldi non ne ho, casa non ne ho, cosa mi pignorano?
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El Diablo
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#4 Messaggio da El Diablo »

MiniMe ha scritto:blog su domini esteri, o .org o .net
informazione vera e riconosciuta, certificata e certificabile.
essere preparati a 2 3 causette contro i miliardi dei signori ricchi o a rettificare i blog.

personalmente mi documento, studio, scrivo cose vere e non mi lascio intimidire.
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Il pisello. 8) :-D
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#5 Messaggio da MiniMe »

El Diablo ha scritto:
MiniMe ha scritto:blog su domini esteri, o .org o .net
informazione vera e riconosciuta, certificata e certificabile.
essere preparati a 2 3 causette contro i miliardi dei signori ricchi o a rettificare i blog.

personalmente mi documento, studio, scrivo cose vere e non mi lascio intimidire.
che mi facciano causa... soldi non ne ho, casa non ne ho, cosa mi pignorano?
Il pisello. 8) :-D
e ce n'è da pignorare allora 8)

scherzi a parte, se mi rompessero i coglioni sul blog potrei iniziare una crociata personale.
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Mavco Pizellonio
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#6 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Guido Scorza ha scritto: quello che accadrà  all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà  inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità  di diffusione della notizia da rettificare.
Non è verosimile, e vi prego di correggermi se sbaglio.

Se io scrivo al gestore di superzeta.it per chiedergli di cancellare il messaggio dell'utente Helmut, che potere ho di vincolare il gestore ad assecondare la mia richiesta?

In altre parole, non si rende obbligatorio il ricorso a un'autorità  terza che stabilisca che quella cosa scritta dall'utente Helmut su quel forum non ci puó stare?

Mi pare che questo aspetto nell'articolo non venga considerato, ma è importante per molti motivi.
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MiniMe
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#7 Messaggio da MiniMe »

Mavco Pizellonio ha scritto:
Guido Scorza ha scritto: quello che accadrà  all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque potrà  inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a seconda della modalità  di diffusione della notizia da rettificare.
Non è verosimile, e vi prego di correggermi se sbaglio.

Se io scrivo al gestore di superzeta.it per chiedergli di cancellare il messaggio dell'utente Helmut, che potere ho di vincolare il gestore ad assecondare la mia richiesta?

In altre parole, non si rende obbligatorio il ricorso a un'autorità  terza che stabilisca che quella cosa scritta dall'utente Helmut su quel forum non ci puó stare?

Mi pare che questo aspetto nell'articolo non venga considerato, ma è importante per molti motivi.
se la legge dice sul serio questo, il gestore è tenuto a farlo se con motivazioni plausibili.
Se io voglio la rettifica sul messaggio di docu perchè mi sta sul cazzo, il gestore si riserva di non rettificare perchè non esiste motivazione.
Se docu mi offende la modalità  di rettifica si dovrebbe limitare ad una modifica in termini di linguaggio credo, e fin qui ci puó anche stare.
Ma se la rettifica è contenutistica questa legge dà  un potere immenso alla gente comune che, a seconda dell'inclinazione politica, puó far eliminare qualsiasi tendenza propagandistica o diffamatoria dei blog.
Questo varrebbe sia per chi si pronuncia appartenente ad una qualsiasi cellula dannosa secondo la legge [BR, nazisti, terroristi di sorta] sia per gente come Grillo e Travaglio.
Mi informo e vi faccio sapere.
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Drogato_ di_porno
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#8 Messaggio da Drogato_ di_porno »

appulos ha scritto:E' uno dei principali pilastri nella costruzione di una dittatura quello di convogliare l'informazione e disciplinarla secondo il piacimento dei regnanti affinche' diventi solo progradanda e non denuncia della verita'.
Ovviamente tutto cio' e' anticostituzionale..........ma quando cazzo mai in Italia si e' rispettata quella carta straccia scritta nel 48?
per colpa tua SZ ha appena ricevuto una mail con l' obbligo di rettifica: "...dall' uso che ne ha fatto il governo la costituzione" - si legge - "non puó essere definita carta straccia, bensì carta da cesso".
“E' vero che in Russia i bambini mangiavano i comunisti?"
"Magari è il contrario, no?"
"Ecco, mi sembrava strano che c'avessero dei bambini così feroci.”

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Mavco Pizellonio
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#9 Messaggio da Mavco Pizellonio »

MiniMe ha scritto: Ma se la rettifica è contenutistica questa legge dà  un potere immenso alla gente comune che, a seconda dell'inclinazione politica, puó far eliminare qualsiasi tendenza propagandistica o diffamatoria

E' questo che non mi torna.

A giudicare il contenuto non puó che essere un'autorità  terza.

Ricorrere all'autorità  terza vuol dire avere una forte motivazione ma soprattutto i mezzi per agire.

Anche solo per questo - oltre che per la difficoltà  a contestare una libertà  di espressione che rimane comunque garantita da altri principi, e che questa legge non cancella - la "gente comune" non puó avere accesso a quel potere che le attribuisci.

Altri possono.
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#10 Messaggio da MiniMe »

Mavco Pizellonio ha scritto:
MiniMe ha scritto: Ma se la rettifica è contenutistica questa legge dà  un potere immenso alla gente comune che, a seconda dell'inclinazione politica, puó far eliminare qualsiasi tendenza propagandistica o diffamatoria

E' questo che non mi torna.

A giudicare il contenuto non puó che essere un'autorità  terza.

Ricorrere all'autorità  terza vuol dire avere una forte motivazione ma soprattutto i mezzi per agire.

Anche solo per questo - oltre che per la difficoltà  a contestare una libertà  di espressione che rimane comunque garantita da altri principi, e che questa legge non cancella - la "gente comune" non puó avere accesso a quel potere che le attribuisci.

Altri possono.
questo accade se il dominio è il tuo.
Su www.mavcopizellonio.it puoi scrivere quello che ti pare, il pinco pallino che vuole romperti i coglioni si prende carico di comunicare con te che puoi decidere o meno di rettificare.

Su mavcopizellonio.splinder.com il gestore è splinder, il che implica che se a MiniMe tira il culo chiede la rettifica al gestore minacciando causa e appellandosi alla legge.
Vedrai che il gestore se ne batte di te e si evita cause e pugnette varie.
Al massimo se ne lava le mani chiedendoti di assumerti la piena responsabilità , ma di rado accade.
Su splinder mi hanno censurato parecchie volte senza chiedere nemmeno.
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Mavco Pizellonio
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#11 Messaggio da Mavco Pizellonio »

Ho capito.

Ma sei io creo un blog con un gestore con il culo in Danimarca?
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#12 Messaggio da MiniMe »

Mavco Pizellonio ha scritto:Ho capito.

Ma sei io creo un blog con un gestore con il culo in Danimarca?
ora dipende se la legge è applicata alla persona fisica o al blog.
Se tu sei residente qua e la legge è sul redattore, allora non conta una ceppa.

Calcola che "El Pais" s'è preso la denuncia lo stesso.
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El Diablo
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#13 Messaggio da El Diablo »

E con questa legge diamo il benvenuto alla dittatura su Internet.
Comunque il nano è una merda, e tuti i politici sono delle merde.
Adesso chiederanno di rettificare questo mio commento.
In rete il panico è dilagante, si legge di tutto, auahuauahauah.
E' davvero un ottimo periodo per puntarsi una pistola alla tempia e premere il grilletto.
Il nano di merda Berlusconi deve rettificare tutte le STRONZATE CHE HA DETTO IN QUESTI ANNI, così come TUTTI GLI ALTRI POLITICI DI MERDA.
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#14 Messaggio da El Diablo »

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Ultima modifica di El Diablo il 11/06/2009, 17:59, modificato 1 volta in totale.
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#15 Messaggio da El Diablo »

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Ultima modifica di El Diablo il 11/06/2009, 17:59, modificato 1 volta in totale.
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