[O.T.] DIBATTITO SUL FEDERALISMO FISCALE
Inviato: 07/11/2008, 12:45
PREFAZIONE
Il disegno di legge delega sul federalismo fiscale sappiamo che e' stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre 2008.
"Fare il federalismo fiscale, data la costituzione vigente in Italia, è un obbligo" ha dichiarato il ministro dell'economia e delle finanze,Giulio Tremonti.
Detto questo pero' io vorrei cominciare dall' A,B,C...
1) Che cosa si intende per devoluzione
E' il processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali.
Un caso di devoluzione recente si è avuto nell'ex Unione sovietica, che è stata inizialmente sostituita dalla Csi, ossia la Comunità di Stati indipendenti, che di fatto svolge un ruolo limitato ad una limitata libera circolazione di persone e merci (ma ci sono le frontiere).
In questo caso la devoluzione ha costituito il presupposto per acquisire una piena indipendenza rispetto alle altre repubbliche "sovietiche".
2)Che cosa si intende in generale per federalismo
Per federalismo si intende un'organizzazione di Stati o di altri enti territoriali (es. Regioni) che si associano per conferire ad un'organizzazione sovranazionale (lo Stato federale) delle competenze e quindi dei poteri, con la conseguente rinuncia alla propria sovranità nazionale.
In definitiva con il federalismo vi sono delle organizzazioni autonome che ritengono più utile delegare alcuni dei propri compiti ad un'altra organizzazione, che se ne occupa per tutte le organizzazioni che si sono associate, in quanto si confida che una struttura più grande possa svolgere meglio quei compiti (es. politica estera, difesa, gestione dell'economia).
Fenomeni di questo tipo sono stati sperimentati in America, con gli Stati americani che si sono federati negli Usa, e si stanno sperimentando in Europa, con l'Unione europea, che si basa sulla rinuncia alla sovranità nazionale dei Paesi nazionali in alcuni settori (es. gestione dell'economia, moneta), che sono gestiti in modo autonomo dalle autorità comunitarie.
3) Che cosa si intende in Italia per federalismo
In Italia il termine federalismo è utilizzato generalmente per rivendicare una maggiore autonomia delle Regioni, o di gruppi di Regioni (la cd. Padania).
Si tratta perció di un fenomeno inverso al federalismo in senso stretto, poichè questo si basa su organizzazioni già autonome che vogliono federarsi, e non, come nel caso italiano, di enti che appartengono ad uno Stato unitario, dal quale si vogliono acquisire competenze (es. le Regioni italiane che toglierebbero allo Stato italiano le competenze, per esempio, in materia di istruzione).
Il processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali si chiama devoluzione, che è un termine che solo recentemente viene utilizzato.
Il nostro Paese è stato finora basato sul regionalismo, ossia su un sistema basato su limitate autonomie delle Regioni, mentre allo Stato competeva tutto quanto non era esplicitamente delegato alle Regioni.
4)Cosa significa federalismo fiscale
Per federalismo fiscale si intende la possibilità per le Regioni e gli enti locali (Province e Comuni) di imporre tasse per finanziare le proprie spese.
Questo già avviene in quanto le Regioni incassano l'addizionale regionale dell'Irpef e l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive.
Allo stesso modo le Province incassano un'imposta propria la Ipt, l'imposta provinciale sui trasporti, così come i Comuni che possono contare sull'Ici, l'imposta comunale sugli immobili e sull'addizionale comunale dell'Irpef.
5) Il federalismo fiscale è necessario?
Il federalismo fiscale è strettamente legato al processo di regionalizzazione (o federalismo, come alcuni preferiscono chiamarlo) avviato con la "vecchia" legge costituzionale 3/2001, che ha ampliato i compiti delle Regione e degli altri enti locali.
E' evidente che se aumentano i compiti delle Regioni e degli enti locali, e contestualmente si riducono i trasferimenti dello Stato, risulta necessario per questi enti applicare una propria tassazione per poter svolgere i compiti loro affidati.
6) La finanza delle Regioni
Le Regioni godono di una importante autonomia impositiva, per coprire diverse voci di spesa, fra cui primeggia quella relativa alla sanità .
Nel complesso le Regioni italiane spendono 160 miliardi di euro l'anno, coperti, oltre che con i trasferimenti statali, anche dalle seguenti principali imposte:
1) Irap: è l'imposta regionale sulle attività produttive, ed ha come base imponibile non il reddito, ossia utili, bensì anche alcuni costi, fra cui quelli del lavoro; l'aliquota oscilla tra il 4% e il 5% a seconda delle Regioni;
2) l'aliquota addizionale regionale all'Irpef: questa aliquota, introdotta se non ricordo male , è sempre rimasta allo "0,9%";
3) compartecipazione alle accise sulla benzina e su altre imposte.
7) La finanza delle Province
Le Province godono di un'autonomia impositiva e finanziaria, sancita dall'art. 119 Cost.
Negli ultimi anni vi è una progressiva riduzione dei trasferimenti erariali, a fronte di una devoluzione di gettito di imposte (Rcauto), addizionali (Enel e Tassa smaltimento rifiuti), nonchè di imposte proprie (Ipt) rendendo le Province, in un certo qual modo, meno dipendenti dal sistema di contribuzioni e trasferimenti da parte dello Stato.
Sono 5 le voci che compongono le entrate delle Province:
Titolo I:
entrate tributarie in cui compaiono, tra le altre, RCAuto, addizionale Enel e IPT;
Titolo II:
entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti in cui compaiono le risorse provenienti da Stato e Regioni e organismi comunitari, nonchè le risorse per le funzioni delegate;
Titolo III:
entrate extratributarie, composte dai proventi per i servizi pubblici o da beni provinciali, nonchè gli utili provenienti da aziende e società ;
Titolo IV:
entrate derivanti da alienazione, trasferimenti di capitali e da riscossione di crediti;
Titolo V:
entrate derivanti da accensioni di prestiti.
8 La finanza dei comuni
Le entrate dei Comuni si articolano in 3 voci:
1) entrate tributarie: comprendono l'Ici, l'Imposta Comunale sugli Immobili, l'addizionale Comunale dell'Irpef, la Tosap, che rappresenta la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, l'Imp, ossia l'imposta comunale sulla pubblicità realizzata attraverso cartelloni, l'addizionale comunale sui consumi elettrici delle utenze domestiche, e la compartecipazione al gettito Irpef, nella misura del 6,5%, che ormai sostituisce il 50% dei trasferimenti statali, per un ammontare di circa 5,5 mld di euro;
2) entrate extratributarie: affitti da immobili comunali, tariffe per servizi pubblici locali, Tarsu, ossia tariffa per la raccolta dei rifiuti urbani, concessioni edilizie, canoni idrici, ecc.;
3) trasferimento dello Stato: circa 5,5 mld di euro.
Su alcune percentuali credo di aver sbagliato comunque.
Sappiamo benissimo che il Federalismo Fiscale si fara' perche' Bossi ha minaccito di far cadere il governo e non solo,e questa volta il caro Silviuccio dovra' sottostare alle regole della Lega se vuole ambire alla poltrona di Presidente della Repubblica.
Che fine fara' l'Italia con il federalismo e qual e' il futuro che si prospetta?
Quale destino riservera' il Sud ?
Il disegno di legge delega sul federalismo fiscale sappiamo che e' stato approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il 3 ottobre 2008.
"Fare il federalismo fiscale, data la costituzione vigente in Italia, è un obbligo" ha dichiarato il ministro dell'economia e delle finanze,Giulio Tremonti.
Detto questo pero' io vorrei cominciare dall' A,B,C...
1) Che cosa si intende per devoluzione
E' il processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali.
Un caso di devoluzione recente si è avuto nell'ex Unione sovietica, che è stata inizialmente sostituita dalla Csi, ossia la Comunità di Stati indipendenti, che di fatto svolge un ruolo limitato ad una limitata libera circolazione di persone e merci (ma ci sono le frontiere).
In questo caso la devoluzione ha costituito il presupposto per acquisire una piena indipendenza rispetto alle altre repubbliche "sovietiche".
2)Che cosa si intende in generale per federalismo
Per federalismo si intende un'organizzazione di Stati o di altri enti territoriali (es. Regioni) che si associano per conferire ad un'organizzazione sovranazionale (lo Stato federale) delle competenze e quindi dei poteri, con la conseguente rinuncia alla propria sovranità nazionale.
In definitiva con il federalismo vi sono delle organizzazioni autonome che ritengono più utile delegare alcuni dei propri compiti ad un'altra organizzazione, che se ne occupa per tutte le organizzazioni che si sono associate, in quanto si confida che una struttura più grande possa svolgere meglio quei compiti (es. politica estera, difesa, gestione dell'economia).
Fenomeni di questo tipo sono stati sperimentati in America, con gli Stati americani che si sono federati negli Usa, e si stanno sperimentando in Europa, con l'Unione europea, che si basa sulla rinuncia alla sovranità nazionale dei Paesi nazionali in alcuni settori (es. gestione dell'economia, moneta), che sono gestiti in modo autonomo dalle autorità comunitarie.
3) Che cosa si intende in Italia per federalismo
In Italia il termine federalismo è utilizzato generalmente per rivendicare una maggiore autonomia delle Regioni, o di gruppi di Regioni (la cd. Padania).
Si tratta perció di un fenomeno inverso al federalismo in senso stretto, poichè questo si basa su organizzazioni già autonome che vogliono federarsi, e non, come nel caso italiano, di enti che appartengono ad uno Stato unitario, dal quale si vogliono acquisire competenze (es. le Regioni italiane che toglierebbero allo Stato italiano le competenze, per esempio, in materia di istruzione).
Il processo di riduzione delle competenze di uno Stato e la loro contemporanea attribuzione alle Regioni e agli enti locali si chiama devoluzione, che è un termine che solo recentemente viene utilizzato.
Il nostro Paese è stato finora basato sul regionalismo, ossia su un sistema basato su limitate autonomie delle Regioni, mentre allo Stato competeva tutto quanto non era esplicitamente delegato alle Regioni.
4)Cosa significa federalismo fiscale
Per federalismo fiscale si intende la possibilità per le Regioni e gli enti locali (Province e Comuni) di imporre tasse per finanziare le proprie spese.
Questo già avviene in quanto le Regioni incassano l'addizionale regionale dell'Irpef e l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive.
Allo stesso modo le Province incassano un'imposta propria la Ipt, l'imposta provinciale sui trasporti, così come i Comuni che possono contare sull'Ici, l'imposta comunale sugli immobili e sull'addizionale comunale dell'Irpef.
5) Il federalismo fiscale è necessario?
Il federalismo fiscale è strettamente legato al processo di regionalizzazione (o federalismo, come alcuni preferiscono chiamarlo) avviato con la "vecchia" legge costituzionale 3/2001, che ha ampliato i compiti delle Regione e degli altri enti locali.
E' evidente che se aumentano i compiti delle Regioni e degli enti locali, e contestualmente si riducono i trasferimenti dello Stato, risulta necessario per questi enti applicare una propria tassazione per poter svolgere i compiti loro affidati.
6) La finanza delle Regioni
Le Regioni godono di una importante autonomia impositiva, per coprire diverse voci di spesa, fra cui primeggia quella relativa alla sanità .
Nel complesso le Regioni italiane spendono 160 miliardi di euro l'anno, coperti, oltre che con i trasferimenti statali, anche dalle seguenti principali imposte:
1) Irap: è l'imposta regionale sulle attività produttive, ed ha come base imponibile non il reddito, ossia utili, bensì anche alcuni costi, fra cui quelli del lavoro; l'aliquota oscilla tra il 4% e il 5% a seconda delle Regioni;
2) l'aliquota addizionale regionale all'Irpef: questa aliquota, introdotta se non ricordo male , è sempre rimasta allo "0,9%";
3) compartecipazione alle accise sulla benzina e su altre imposte.
7) La finanza delle Province
Le Province godono di un'autonomia impositiva e finanziaria, sancita dall'art. 119 Cost.
Negli ultimi anni vi è una progressiva riduzione dei trasferimenti erariali, a fronte di una devoluzione di gettito di imposte (Rcauto), addizionali (Enel e Tassa smaltimento rifiuti), nonchè di imposte proprie (Ipt) rendendo le Province, in un certo qual modo, meno dipendenti dal sistema di contribuzioni e trasferimenti da parte dello Stato.
Sono 5 le voci che compongono le entrate delle Province:
Titolo I:
entrate tributarie in cui compaiono, tra le altre, RCAuto, addizionale Enel e IPT;
Titolo II:
entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti in cui compaiono le risorse provenienti da Stato e Regioni e organismi comunitari, nonchè le risorse per le funzioni delegate;
Titolo III:
entrate extratributarie, composte dai proventi per i servizi pubblici o da beni provinciali, nonchè gli utili provenienti da aziende e società ;
Titolo IV:
entrate derivanti da alienazione, trasferimenti di capitali e da riscossione di crediti;
Titolo V:
entrate derivanti da accensioni di prestiti.
8 La finanza dei comuni
Le entrate dei Comuni si articolano in 3 voci:
1) entrate tributarie: comprendono l'Ici, l'Imposta Comunale sugli Immobili, l'addizionale Comunale dell'Irpef, la Tosap, che rappresenta la tassa per l'occupazione del suolo pubblico, l'Imp, ossia l'imposta comunale sulla pubblicità realizzata attraverso cartelloni, l'addizionale comunale sui consumi elettrici delle utenze domestiche, e la compartecipazione al gettito Irpef, nella misura del 6,5%, che ormai sostituisce il 50% dei trasferimenti statali, per un ammontare di circa 5,5 mld di euro;
2) entrate extratributarie: affitti da immobili comunali, tariffe per servizi pubblici locali, Tarsu, ossia tariffa per la raccolta dei rifiuti urbani, concessioni edilizie, canoni idrici, ecc.;
3) trasferimento dello Stato: circa 5,5 mld di euro.
Su alcune percentuali credo di aver sbagliato comunque.
Sappiamo benissimo che il Federalismo Fiscale si fara' perche' Bossi ha minaccito di far cadere il governo e non solo,e questa volta il caro Silviuccio dovra' sottostare alle regole della Lega se vuole ambire alla poltrona di Presidente della Repubblica.
Che fine fara' l'Italia con il federalismo e qual e' il futuro che si prospetta?
Quale destino riservera' il Sud ?