[O.T.] Aria di fascismo

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Gargarozzo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1081 Messaggio da Gargarozzo »

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"Bruno Neri (cerchiato) rifiuta di dare il saluto fascista prima dell'amichevole della Fiorentina col Montevarchi. Italia, 1931"

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1082 Messaggio da dostum »

Nella FATIDICA giornata dell otto settembre

Appendere una foto va considerato un atto di manifestazione del pensiero discutibile ma tutelato da un principio costituzionale




Modica, giudici: esporre immagini del Duce al bar non è apologia di fascismo

I giudici del tribunale del Riesame di Ragusa hanno stabilito che l'esposizione della foto del Duce in un locale pubblico non è apologia del fascismo. L'immagine di Mussolini, sequestrata dai carabinieri dopo la segnalazione di una ragazza, è stata restituita al titolare dell'esercizio commerciale di Modica che aveva fatto nascere il caso.


L'immagine di Benito Mussolini che esibisce la mascella volitiva potrà dunque tornare al suo posto assieme alla citazione che l'accompagnava. Ma il proprietario del locale apprezzato per le granite e i gelati artigianali, Giuseppe Spadaro, non sa ancora cosa fare. Come aveva già dichiarato ai giudici, sostiene anche adesso che non aveva intenzione di fare propaganda politica. "Non ho tempo - dice - per pensare a queste cose. Non parteggio per nessuno. E di Mussolini so solo quello che mio nonno mi raccontava quando ero bambino".

La foto aveva suscitato le proteste di una cliente che prima ne aveva chiesto la rimozione e poi si era rivolta ai carabinieri. Con il sequestro dell'immagine era partita anche un'indagine che ora il tribunale del Riesame ha ridimensionato.

Per i giudici, l'esposizione della foto va considerata un atto di manifestazione del pensiero discutibile ma tutelato da un principio costituzionale. Non basta per ipotizzare la ricostituzione del partito fascista. E non si può ravvisare nemmeno "l'astratta considerabilità del reato di apologia del fascismo". Non basta a supportare questa tesi la frase che accompagnava la foto: "Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi abbraccia".

Ma se non c'era una motivazione politica perché Spadaro l'ha scelta e l'ha esposta in pubblico? "Semplicemente - risponde il titolare del bar Fucsia - perché mi era piaciuta. Riflette un mio punto di vista. Mi sembra una frase come tante
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OSCAR VENEZIA
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1083 Messaggio da OSCAR VENEZIA »

Se segmentiamo Mussolini separando le sue frasi dall'auhoritarismo e dalla insipienza nella gestione della guerra I accorgiamo che e' sempre piu' che condivisibile.
"L'aratro traccia il solco ma la spada lo difende " che gli vuoi dire ? E' apologia del fascismo ?
Ma mi faccia il piacere, sono ovvietà ormai misconosciute.

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cicciuzzo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1084 Messaggio da cicciuzzo »

Probabile la stessa cosa anche per quanto riguarda Poi Pot e Stalin
Il sentimento più sincero rimane sempre l'erezione

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dostum
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1085 Messaggio da dostum »

Jhumpa Lahiri : “A Roma avverto un ritorno al fascismo e non mi sento più sicura”

Al Festivaletteratura di Mantova con la scrittrice Premio Pulitzer che da anni si divide tra la Capitale e gli Stati Uniti dove insegna scrittura creativa


Quando vedi da lontano una come Jhumpa Lahiri, anche se l'hai già incontrata tante volte, sarà sempre quella sua bellezza antica e fuori dal comune a colpirti, quell'eleganza innata e migliorata ancora di più nel tempo. Da vicino, poi, a conquistarti sarà quel mix magnetico tra il suo sguardo e la voce dal tono sempre basso e pacato con cui può dirti qualsiasi cosa. Nata a Londra da genitori bengalesi e cresciuta negli Stati Uniti, ha sempre avuto un rapporto conflittuale con tutte le definizioni che le sono state attribuite negli anni. "Prima di essere una scrittrice di bestseller (da L'interprete dei malanni a La moglie, da L'omonimo a Una nuova terra e molti altri, da noi pubblicati da Guanda, ndr) e la vincitrice del Premio Pulitzer, sono una donna che ha iniziato a leggere e a scrivere proprio per sbarazzarsi dell'identità che avevo", ci spiega a Mantova, dove è ospite della ventiduesima edizione del Festivaletteratura che quest'anno ha registrato più di centomila presenze in quattro giorni.

In uno dei chioschi della bella città lombarda ha presentato "Dove mi trovo" (Guanda), il primo romanzo da lei scritto direttamente in italiano tre anni fa, un libro tutto diviso in piccoli capitoli incentrati su una donna autonoma, moderna, vulnerabile e nevrotica che vive da sola. "Fare la solitaria - le farà dire l'autrice – è diventata il mio mestiere, è una disciplina". "Il mio personaggio riflette molto su questa sua condizione – ci dice – una solitudine molto forte che la fa essere in tensione tra l'esserci e il non esserci, tra l'abitare un luogo e l'andarsene, un po' come è successo a me che avevo quell'ansia di lasciare Roma e la mia vita". La Lahiri, infatti, dopo diversi anni trascorsi nella Capitale, oggi vive a Princeton, dove insegna scrittura creativa all'università, "un concetto un po' strano, perché non è facile trasmettere qualcosa di cui non esiste alcuna ricetta".

Leggendo i suoi libri, attraverso le storie dei suoi personaggi, emerge spesso quella sua voglia di uscire da qualcosa: cos'è per lei la scrittura?

"Non è mai un dialogo con il pubblico, ma con altri scrittori e con altri testi. È per me un atteggiamento, una condizione, un'abitudine, è un viaggio che compio prima di tutto per me stessa, una sorta di isola deserta dove non c'è nessuno se non io, un luogo necessario per pensare, vedere e quindi scrivere della vita in totale tranquillità. Tutto accade lì, in quella zona. Quando scrivo, cerco sempre di replicare ciò che vedo, la condizione della solitudine assoluta. Scrivo per soddisfare una mia esigenza strana e intensa, solo così potrò soddisfare anche chi mi legge".

Tutto questo lo trasmette anche ai suoi studenti?

"Certamente, oltre a farli leggere, indicandogli autori e strategie. L'importante è leggere in maniera ampia, scatenata e continua".

Scrive in italiano: perché?

"Perché la vostra lingua, che ho imparato tardi, a quarant'anni, è uno spazio privato in cui mi sento più libera e alleggerita, un qualcosa di cui mia madre mi rimprovera ogni tanto, perché lei come mio padre, che conosce l'inglese e il bengalese e non l'italiano, non possono leggerlo, se non quando – spero - verrà tradotto".

Che rapporto ha con loro?

"I miei genitori sono rimasti molto colpiti dal modo in cui cerco di fare un affresco del loro luogo, il mettere radici in un nuovo tutto. Da piccola mi colpiva il loro sforzo nel far studiare me e i miei fratelli, la loro ansia dovuta all'averci fatto vivere in un posto che non era il nostro Paese, per questo li ho sempre ammirati. Ogni tanto papà, a tavola, ricordava quando arrivarono negli Usa nel 1961. Io, da parte mia, ho cercato di ringraziarlo scrivendo un racconto in cui mi sono immedesimata in lui, sono diventata mio padre e così facendo lui ha capito molte cose. Mi ha ringraziata e io ne sono stata felice".

Quelle storie partono, dunque, tutte da loro e da quella realtà?

"Tutti i miei libri non sono racconti autobiografici, ma vengono dalla mia realtà e nascono per capire i miei genitori, per riportare loro un mondo perso e tutta quella sofferenza che era dietro quella scelta di vivere negli Stati Uniti. L'italiano in questo mi ha aiutato molto: è una lingua che mi fa sentire bambina, ma anche adulta, perché adesso scrivo per me e non sento più quel peso che avevo prima".

Roma amata e criticata, cos'è, cosa rappresenta e come reagisce al malessere continuo che si avverte vivendo in quella città?

"Penso che il rapporto cambi e sia già cambiato. Prima rappresentava una cosa, adesso ne rappresenta un'altra ancora, così come la lingua. Tutto parte da un colpo di fulmine, con l'innamoramento, ma adesso mi trovo in una nuova fase del rapporto, sia con l'italiano come lingua che con Roma come città. Roma è una parte di me, anche quando torno o me ne vado. C'è un rapporto che esiste, ma mi fa pensare molto; esserci è tutto ed è difficile vivere in assenza, ma ci provo".

Di recente ha dichiarato che lì più che mai, oltre che in Italia, ha avvertito una sorta di ritorno del fascismo, ci spieghi meglio.

"Il versante politico è per me molto problematico , Roma la vedo peggiorata. C'è sì il problema della spazzatura, ma ancora più forte è l'ostilità verso lo straniero che percepisco ogni giorno sempre di più, è una cosa che non posso perdonare. Prima lo facevo, e mi dicevo: lasciamo stare. Ora no, perché vedo una realtà politica e un atteggiamento pericoloso".

Lo sente su di se?

"Sì, l'ho già subito tutto questo. Mi è chiaro: gli sguardi di alcune persone sono diversi. Alcuni mi prendono per turista, parlo italiano ma non lo sono. C'è il mondo che ho creato io con questa accoglienza da parte di tutta la comunità letteraria e culturale che è meravigliosa, ho conosciuto tante persone che mi vogliono bene ed ho instaurato amicizie; sono sempre benvenuta, c'è il calore umano del mio quartiere, Trastevere, ma dall'altro lato sto anche male. Sono cauta e quando vado al bar mi chiedo: chi ha votato per Salvini? Forse quello lì davanti a me? Tutto questo mi fa paura".

Ha mai pensato di andarsene?

"Tre anni fa avrei detto che volevo stare solo a Roma e in nessun altro posto, adesso apprezzo molto la mia romanità acquisita nel tempo e il mio lavoro che mi regala tante cose profonde, ma l'idea di avere un'altra base e un altro appiglio non mi dispiace, perché non riesco a capire la direzione di questo Paese, dell'Italia. Ogni tanto sento amici che mi dicono di stare attenta perché in giro c'è un sentimento che non va bene per me e per chiunque altro sia diverso".

Adesso che ha preso un anno sabbatico ha deciso però di tornarci: perché?

"Il rapporto è già cambiato ed è più reale. Ho deciso di tornarci nonostante la situazione politica che c'è e nonostante quello che leggo sui giornali. Tutto il linguaggio mi lascia sgomenta e mi terrorizza. La caccia allo straniero c'è e io sono ovviamente coinvolta. Non sono solo la scrittrice Jhumpa Lahiri, ma sono prima di tutto una donna e la mia vita quotidiana è un'altra cosa. Mi muovo, viaggio, vado in una trattoria dove non mi conoscono e avverto tutto questo. Lo ripeto: in quei momenti ho paura".

In questo suo nuovo romanzo, "Dove mi trovo", la città è un'interlocutrice privilegiata, ci sono i luoghi ben descritti, ma alla fine – come scrive – "l'ambientazione non c'entra nulla". È così anche nella sua vita?

"Sì, è così. Pensavo che Roma fosse la soluzione per me, per fuggire dalla mia sofferenza di stare in America che non era il mio Paese. Vengo a Roma, penso che ce l'ho fatta, sono felice, ma in realtà c'è una condizione dentro di me che devo tollerare e cercare di superare. La scrittura viene sempre da una sofferenza e non va via e forse devo creare lo spazio per vedere le cose sempre con un po' distanza e cercare di non attaccarmi. Ero molto legata a Roma, in maniera viscerale, ora non lo so più".

Roma l'ha delusa?

"No, non mi ha delusa , è più un rapporto amaro e reale, una sorta di rapporto di lunga durata".

Questo succede in tutti i migliori rapporti, o no?

"Sì, è come il matrimonio, tu devi accettare tutto, anche la noia e le liti..."

Anche il tradimento?

"Speriamo di no! (ride, ndr). Forse un tradimento un po' sì, perché Roma mi vuole bene e Roma se ne frega di me, ma questo lo fa un po' con tutti, anche Fellini lo diceva".

Lui, in realtà diceva che Roma è – lo citiamo – una puttana...

Sì, è così, è una puttana, ma è impossibile non innamorarsene
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}}Tristan
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1086 Messaggio da }}Tristan »


“Dimenticate il post-fascismo, quello che stiamo vivendo è il pre-fascismo”
. L’editoriale di Fintan O’Toole
Il giornalista, scrittore e critico teatrale irlandese ha pubblicato un articolo d'opinione che è stato condiviso centinaia di migliaia di volte sui social, in cui parla anche di Matteo Salvini
[Scopri]Spoiler
Per capire cosa sta succedendo nel mondo adesso dobbiamo riflettere su due cose. Una è che siamo in un periodo di prova. L’altra è che ciò che viene testato è il fascismo – una parola che dovrebbe essere utilizzata con attenzione ma a cui non bisogna sottrarsi ora che appare così chiaramente all’orizzonte. Dimenticate il post-fascismo, quello che stiamo vivendo è il pre-fascismo.

È facile liquidare Donald Trump come un ignorante, anche perché lo è. Ma lui comprende bene una cosa: il test marketing. Si è costruito sulle pagine di gossip dei tabloid newyorkesi, dove le celebrità sono create seminando storie oltraggiose che puoi confermare o negare in base a come si evolvono. E si è ricostruito in reality in cui la sceneggiatura varia in base agli indici d’ascolto. Metti qualcosa lì, tiralo via, aggiusta, vai di nuovo.

Il fascismo non si sviluppa improvvisamente nelle democrazie. Non è facile portare le persone a rinunciare alle loro idee di libertà e civiltà. Devi fare delle prove che, se sono fatte bene, servono a due scopi. Fanno abituare le persone a qualcosa che inizialmente rifiutano e ti consentono di affinare e calibrare. Questo è ciò che sta accadendo adesso e saremmo sciocchi a non capirlo.

Uno degli strumenti di base del fascismo è la manipolazione delle elezioni – l’abbiamo visto testare alle elezioni di Trump, al referendum sulla Brexit e (con meno successo) alle presidenziali francesi.

Un altro è la generazione di identità tribali, la divisione della società in polarità reciprocamente esclusive. Il fascismo non ha bisogno di una maggioranza – di solito arriva al potere con circa il 40 per cento di supporto e poi usa il controllo e l’intimidazione per consolidare quel potere. Quindi non importa se la maggior parte delle persone ti odia, almeno finché il tuo 40 per cento ti è devoto in modo fanatico. Anche questo è stato testato.

E naturalmente il fascismo ha bisogno di una macchina di propaganda così efficace da creare per i suoi seguaci un universo di “fatti alternativi” impenetrabili alle realtà indesiderate. Ancora una volta, il test su questo è molto avanzato.


Confini morali
Ma quando tutto questo è stato fatto, c’è un ulteriore passo cruciale, di solito il più complicato di tutti. Bisogna minare i confini morali, assuefare le persone ad accettare atti di estrema crudeltà. Come i segugi, le persone devono essere insanguinate. Bisogna dare loro il gusto della brutalità. Il fascismo ci riesce costruendo il senso di minaccia nei confronti di un gruppo esterno detestato.

Questo consente ai membri di quel gruppo di essere de-umanizzati. Una volta che ciò è accaduto, si può gradualmente alzare la posta in gioco, lavorando per fasi, dal rompere le finestre allo sterminio.

È questo ulteriore passo che viene testato adesso. Lo sta facendo in Italia il leader di estrema destra Matteo Salvini.

Come andrebbe se respingessimo le barche dei rifugiati? Facciamo una proiezione del censimento di tutti i Rom e vediamo quali pulsanti premerà il nostro audience. Ed è stato testato da Trump: vediamo come i miei sostenitori reagiscono ai bambini che piangono nelle gabbie. Mi chiedo come andrà a finire con Rupert Murdoch.

Vedere, come ha fatto la maggior parte dei commentatori, la traumatizzazione deliberata dei bambini migranti come un “errore” da parte di Trump è un’ingenuità colpevole. È un periodo di prova – e la sperimentazione è stata un enorme successo.

L’affermazione della scorsa settimana (giugno 2018, ndt), quando Trump ha detto che gli immigrati “infestano” gli Stati Uniti è un test-marketing per capire se i suoi sostenitori siano pronti per il prossimo passo avanti nel linguaggio, che è ovviamente “parassiti”.

E generare immagini di bambini piccoli trascinati via dai loro genitori è una prova, per vedere se queste parole possono essere trasformate in suoni e immagini. Era sempre un esperimento – è finito (ma solo in parte) perché ha ottenuto i risultati.

Bambini “subdoli”
I risultati sono stati abbastanza soddisfacenti. C’è una buona notizia su due fronti. Primo, Rupert Murdoch è contento – i suoi portavoce di Fox News si sono superati in una mancanza di tatto barbara: facendo i versi di animali non appena veniva nominata la sindrome di Down, descrivendo i bambini come attori.

L’hanno fatta fino in fondo: anche i bambini marroni sono bugiardi. Quei singhiozzi di angoscia sono tipici del comportamento manipolativo degli estranei che arrivano a infestarci – non dovremmo temere una razza i cui bambini possono essere così subdoli? Secondo, i sostenitori più accaniti lo hanno adorato: il 58 per cento dei repubblicani è a favore di questa brutalità. I punteggi di approvazione complessivi di Trump sono fino al 42,5 per cento.

Questo è molto incoraggiante per l’agenda pre-fascista.

Il processo di emarginazione è iniziato nel mondo democratico. I muscoli di cui le macchine della propaganda hanno bisogno per difendere l’indifendibile vengono ridimensionati. Milioni e milioni di europei e americani stanno imparando a pensare l’impensabile.

E allora che succede se quei neri annegano in mare? Che succede se quei bambini marroni sono segnati per tutta la vita? Hanno già, nella loro mente, varcato i confini della moralità. Sono, come Macbeth, “ancora immaturi nell’agire”. Ma i test saranno perfezionati, i risultati analizzati, i metodi perfezionati, i messaggi affinati. E poi le azioni seguiranno.

L’editoriale di Fintan O’Toole è stato pubblicato su The Irish Times il 26 giugno 2018 con il titolo originale: “Trial runs for fascism are in full flow“
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Gargarozzo
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1087 Messaggio da Gargarozzo »

Sempre bella come la prima volta

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1088 Messaggio da dostum »

NERO DI MAGGIO

Firenze 1928, incontro Hitler-Mussolini: il personaggio di Bruno Arcieri si affaccia sulla scena della storia italiana

«Ho preso in mano il libro pensando di sfogliarlo soltanto e invece l'ho letto d'un fiato» - Tullio Kezich, Sette

«Fedelmente ricalcato nelle geografie in bianco e nero dell'epoca, il romanzo si giustifica nell'originalità dell'impianto, nella fotografia smorzata o accecante dei caratteri, portandoci a spasso in una dimensione di delirio quasi onirico, ma purtroppo parte integrante del nostro passato» - Sergio Pent, La Stampa

Primavera del 1938: Adolf Hitler e Benito Mussolini cementano le basi della loro funesta alleanza. Preludio simbolico dell'asse è la visita del Führer in Italia: Roma, Napoli e, per ultima, Firenze. Pochi giorni prima dell'arrivo dei due dittatori sulle rive dell'Arno, però, viene scoperto il cadavere di una prostituta. Un caso ordinario, a prima vista. Eppure gli esponenti fiorentini del regime iniziano a tremare... Affetto da un'inguaribile curiosità «professionale», il giovane capitano dei Carabinieri Bruno Arcieri, appena arrivato a Firenze da Milano, dà inizio a un'inchiesta testarda, più volte ostacolata da personaggi oscuri. Colpo di scena dopo colpo di scena, delitto dopo delitto, Arcieri, nel nome della giustizia, dovrà ingaggiare un'ultima, disperata battaglia contro il colpevole e, allo stesso tempo, contro le tragiche condotte squadristiche che hanno avvelenato la vita quotidiana e politica del nostro Paese durante il ventennio nero. Serrato e documentato romanzo storico dalle tinte gialle, "Nero di maggio" segna l'atto di nascita della figura di Bruno Arcieri, la sua prima avventura, l'esordio di una lunga serie di indagini che, attraverso l'evoluzione del personaggio, darà modo a Leonardo Gori, e ai suoi lettori, di ripercorrere decenni cruciali della storia italiana.
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1089 Messaggio da dostum »

Aha

Sennò perché si chiama calcio-BALILLA?
http://www.novecento.org/dossier/medite ... -fascismo/
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1090 Messaggio da dostum »

Nazimocciosi

Gravissimo atto di vandalismo a Desio (Mb). Le panchine colorate poche settimane fa dai bambini, nell’ambito di un progetto educativo della scuola Tolstoj e dell’associazione Desio Città Aperta, col patrocinio del comune, sono state imbrattate dai vandali.
Stamattina alcuni passanti hanno notato sulle panchine disegni osceni, parolacce, bestemmie e, quel che è ancora più grave, una svastica
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1091 Messaggio da Gargarozzo »

balkan oggi era con me, quindi è scagionato (a meno che non era con lui a fargli da palo :-D ). Beh diciamo che ha un bel po' più buon gusto di questi bimbiminkia pseudonazisti...

p.s.: mi ha detto di riferire anche a te che tornerà, quindi riferisco pure a te che almeno per ora non è in un cimitero a far compagnia ad altri forumisti del passato
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1092 Messaggio da dostum »

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1093 Messaggio da Wes »

Siamo nell'era dei diritti per tutti, ma proprio tutti!
E allora anche la Mussolini si arroga il diritto di denunciare chiunque offenda il nonno on-line...ahahahahah!!!!!

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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1094 Messaggio da }}Tristan »

Beh dai...dal suo punto di vista ci può anche stare, è il giusto contrappasso sia per la "serietà" dei fascisti in incognito che di chi facendo finta di non vedere la descrive come solo una macchietta.
Dopotutto è solo colpa nostra, le avessimo dato più credito quando puntava a fare la "playmate" :wink: con le tette al vento adesso non avremmo una fascista che denuncia chi offende il nonno dittatore ma che dimentica di esserlo quando il marito va a scoparsi le ragazzine minorenni.


“DUCIONA”, A NOI! - ALESSANDRA MUSSOLINI SFIDA GLI “HATER” DI NONNO BENITO: “DENUNCERO’ CHI LO OFFENDE SUI SOCIAL” - E POI METTE 'LIKE' A PIOGGIA AI COMMENTI "ZUCKERBERG EBREO" E ''GLI ANTIFASCISTI SONO TUTTI SOROSIANI”

Da it.blastingnews.com
Ieri mattina, su Twitter, la Mussolini ha pubblicato il seguente monito: ''Avviso ai naviganti: legali al lavoro per verificare il politically correct di Facebook e altri social riguardo a immagini e/o frasi offensive nei confronti di Benito Mussolini.

Un like equivoco e le critiche sui social

Di fronte all'annuncio di Alessandra Mussolini, sono stati moltissimi i commenti e le critiche mosse dagli iscritti ai social. In molti hanno ricordato all'onorevole ciò che suo nonno ha commesso, proclamando le leggi razziali e piegando l'Italia alla dittatura. ''La Mussolini ha detto che querela chiunque insulti suo nonno, io dovrei querelare tutta la sua famiglia per quello che suo nonno ha fatto al mio'' scrive un utente, a cui fa eco una frase simile: ''Alessandra, hai una vaga idea di quanto ci siamo offesi noi per il fatto che tuo nonno abbia fatto trucidare i nostri di nonni?''

C'è poi chi ricorda l'esistenza dell'apologia di fascismo, contrariamente a quella di antifascismo: ''La Legge prevede la denuncia solo per chi inneggia a suo nonno'' rimarca un profilo. Infine, a Il Messaggero non è sfuggito il like ceduto dalla Mussolini ad un certo commento. Il messaggio recita: ''Facebook è di Zuckerberg, che è ebreo. Non è un caso che applichino il politicamente corretto imposto dai media ebraici''. Se sia stata una svista o meno non è certo. Sicuramente appare come un contenuto che potrebbe far discutere, così come quel ''Gli antifascisti sono tutti sorosiani, e con questo ho detto tutto'' in cui nuovamente si vede il like dell'esponente.
Vederla fare porno credo sarebbe stato epico...
rigorosamente interacial :lol:
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Re: [O.T.] Aria di fascismo

#1095 Messaggio da Paperinik »

"E' impossibile", disse il cervello.
"Provaci!", sussurrò il cuore.
"Vai via, brutto!", urlò la ragazza.

06/06/2019 FIRENZE LIBERA
https://www.youtube.com/watch?v=0Zp9AmCfWbI

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