[O.T.] Italia-Spagna, culi-in-aria

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pibodio
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[O.T.] Italia-Spagna, culi-in-aria

#1 Messaggio da pibodio »

Qualche giorno fa mi sono trovato a chiaccherare con un amico spagnolo, non ricordo come, è uscito fuori un discorso sulla qualità  della cucina dei nostri due paesi, ero cosi sicuro della italiana da dare per scontato che anche lo spagnolo avrebbe ammesso candidamente la superiorità  della cucina nostrana, invece è partita una discussione accesa, entrambi alla fine urlavamo (mi rendo conto che visti da fuori dovevamo sembrare due coglioni della madonna :lol: ).
A mente fredda mi viene da pensare: "non è che noi italiani siamo un po` troppo orgogliosi della nostra cucina e la sopravvalutiamo?", quante volte vi è capitato che degli amici tornati da un viaggio vi abbiano detto robe tipo: "tutto bellissimo pero la cucina... quando siamo tonati la prima cosa che abbiamo fatto è stata una spaghettata!".
Si considera il miglior chef del mondo un cazzo di spagnolo: Ferran Adrià¡, si parla della nouvelle cousine francese, delle meraviglie della peruviana o della thailandese, della delicatezza della giapponese, noi dove cazzo ci potremmo collocare in una cazzo di classica "ufficiale"?
Mi piacerebbe ascoltare la opinione di chi realmente si occupa di cucina o di chi comuncqe conosce approfonditamente l'argomento, non robe tipo "noi italiani con un piatto di spaghetti alla carbonara ci inculiamo tutti", etc...Conclusione: da un punto di vista oggettivo la cucina italiana come è vista internazionalmente rispetto a quella spagnola?

udp1073
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#2 Messaggio da udp1073 »

Guarda Pibodio, io non mi occupo di cucina se non per interesse personale, non sono uno chef ed anche in cucina non sono un fenomeno (anche se non me la cavo male) peró la cucina italiana è assolutamente apprezzata in tutto il mondo.

Solo questione di sapore? non credo, quello è soggettivo come il gusto per le donne.
Marketing? Probabilmente.

Comunque le Cirque di Sirio Maccioni (hehe ristorante Italiano con nome Francese.. che spettacolo!! oltre il danno la beffa!!) è considerato il punto di riferimento per la gastronomia di new york.. e lo è da circa una 40 d'anni. Stessa cosa per l'Harry's bar di Cipriani. Quello che ci rende grandi è l'originalità , il gusto innato ed ovviamente una cultura per l'ospitalità  che utiliziamo a contorno del buon cibo.

A me il patè fa vomito, ma ci son tatni cibi francesi che mi fanno impazzire. Così come ci sono cibi italiani che non mangerei nemmeno sotto minaccia di un arma ed ho scoperto che la cucina messicana e quella indiana mi piacciono molto molto (ho scoperto quella messicana vera nel 1994 e quella indiana nel 2004).

La cucina Italiana per me è la migliore, ma non esiste un metro univoco per cui ti si possa fornire una risposta definitiva.

Ti lascio con un ultima considerazione: si dice che, in buona sostanza, la cucina francese ha avuto due clamorose accelerazioni: nel 1500, quando era Caterina de Medici a fare da "trend setter" a corte ed essendosi lei portata dall'Italia i suoi cuochi e le sue tradizioni (compreso l'aceto balsamico). L'altra accelerazione, in questo caso anche come diffusione, è stata sotto Napoleone. Napoleone era circondato da cuochi italiani (compresi alcuni che ha reclutato qui dalle mie parti.. che poi sono le mie parti perchè Napoleone vi lasció dei militari dopo aver detto che gli piaceva la nostra bandiera nuova nuova, si il tricolore) quindi mi vien quasi da dire: cucina Francese? no.. cucina Italiana trapiantata! :-)
Ovviamente la cucina prende le peculiarità  delle zone dove si vive, i sapori nel piatto sono i sapori della terra, la Francia ha delle peculiarità , la Spagna altre e l'Italia altre ancora, non credo si potrà  mai dire che una è migliore delle altre, al massimo puoi dire che una ti piace di più!

Io questa sera lasagne al forno, domani a pranzo pollo al curry e domani sera paella! (peró la paella la preferisco di terra!)
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Frank_Buzzurro
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#3 Messaggio da Frank_Buzzurro »

Più che altro bisognerebbe mettersi d'accordo su cosa vuol dire migliore?
Più salutare? Più equilibrata? Più buona?
Alla fine ad uno piace quello che gli pare per cui è una discussione destinata a diventare fine a se stessa se la si imposta in un certo modo.

Certamente la nostra cucina è una delle più apprezzate all'estero, quello sì, ma il discorso diventa leggermente differente e qua lascio la parola agli esperti.
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sonny
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#4 Messaggio da sonny »

il piatto popolare di bilbao sono i piccioni arrosto, non è che la spagna sia fenomenale dal punto di vista dell'alimentazione

della cucina italiana mi piace solo quella emiliana.romagnola e qualcosa di quella lombarda, ritengo il pane e la pasta delle fregature

la mia preferenza va per quella asiatica ed in parte anche a quella est-europea

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pan
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#5 Messaggio da pan »

Italianista convinto, dico che fino a 30 euro non vediamo nessuno, ma sopra i 200 i francesi ci passano.
Gli spagnoli per questo ennesimo sorpasso devono imparare ancora molto. Prima di tutto a fare i vini rossi.

Degli altri gran rispetto per la cucina indiana, per l'asado argentino o uruguayo e le materie prime greche,turche e libiche(sapori ormai introvabili qui).

Il resto, imho, è masochismo.

Aggiungo che non esco dall'Italia da 4 anni,quindi poco aggiornato.
Non seguire le orme degli antichi, ma quello che essi cercarono. (Matsuo Basho,1685) - fa caldo l'Italia è sull'orlo di un baratro e non scopo da mesi (cimmeno 2009) - ...stai su un forum di segaioli; dove pensavi di stare, grande uomo? (sunday silence,2012)

udp1073
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#6 Messaggio da udp1073 »

Pan temo che sia difficile fare anche un confronto sulle fascie di prezzo. Molto dipende dal locale e dal livello di ricercatezza del servizio e dalla presentazione dei piatti.
I francesi hanno la mistica della "mise en place" (ci sono due o tre accenti che mancano ma non so dove trovarli) ovvero la cura della disposizione della pietanza e la successiva guarnitura del tutto: spettacolare, fantastica.. e cazzutissimamente costosa: no dico va ben che la perfezione (ed il demonio) sta nei dettagli.. ma cazzarola se per portarti un involtino con una fetta di insalata ci lavorano in due per 35 minuti.. anche MacDonalds passa nella categoria "200 euri a cranio".
Se vai da Dario Cecchini, il Dante della fiorentina, nel suo ristorante "Solo Ciccia" a Panzano in Chianti vedrai che con 30 euro di buona carne (ed il vino portatelo da casa che nessuno ci bada) mangi quello che da Cracco a Venezia mangi con 400 euro se ti va bene. All'Ambasciata a Quistello (MN) che per anni è stato il miglior ristorante d'Italia, con una carta dei vini da far paura a Dio (bottiglie di 40 anni a 15.000 Euro) mangi bene per 100 Euro ma mangi tortelli di zucca o risotto con i fiori di zucca, entrambi piatti della tradizione contadina mantovana ed entrambi piatti "da cuntadein" ovvero da contadini, piatti poveri e che oggi ti vengono offerti ad un prezzo 10 volte quello reale per il marketing del locale.

E' una questione di marketing, si torna li. I francesi ci hanno battuto alla grandissima nella proposizione del loro stileculinario e quindi hanno la fama di essere l'alto di gamma della gastronomia, noi abbiamo delle eccellenze clamorose che fino a poco tempo fa stavano ben nascoste, quindi percerti aspetti pagiamo lo scotto del marketing sbagliato..
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madball
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#7 Messaggio da madball »

la cucina spagnola non è male, anzi, prendete san sebastian, città  medio/piccola con il + alot numero di stelle michelin; e poi non sotovalutiamo il fattore prezzo: in italia per una pizza di merda e una birra sgasata ci lasci giù anche 20 €....
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udp1073
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#8 Messaggio da udp1073 »

I prezzi della spagna di oggi sono quelli dell'Italia del 1990 o giù di li..
C'è una cosa che mi son dimenticato di dire, in particolare riguardo ai locali di fascia da medio-alta in su: gli hef di questi loacali hanno curriculum costruiti come quelli dei cardio-chirurghi, girano il mondo per fare esperienze specifiche, cominciano a pulire insalata poi finiscono alla gestione di un team di cuochi. Gente che si fa un mazzo da paura e lavora per un numero impressionante di ore (molti, anzi tutti quelli seri, si alzano ad orari assurdi, fanno kilometri assurdi per trovare magari quella particolare spezia.. spettacolari!!). Purtroppo, una volta preparata una pietanza di ottimo sapore, presentazione e qualità viene poi affidata a personale non della stessa competenza. Infatti i camerieri professionali sono merce rara, pagati poco (rispetto agli chef) così fuggono tutti all'estero (Francia ed USA)
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Desmond
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#9 Messaggio da Desmond »

Quella che viene tradizionalmente considerata "cucina italiana", come tutte le cucine mediterranee, è fondamentalmente volgare, nel senso che proviene dal volgo. àˆ la cucina dei cafoni, nata per soddisfare i bisogni di stomaco. Pizze e pizzette, focaccine e mozzarelle. E pasta, chili di pasta. In mille forme e colori, così che il contadino ha l'impressione di mangiare ogni volta qualcosa di diverso.

Ci sono poi quelle aristocratiche, come quella francese. Cucine ricercate ed elaborate, nate nei palazzi imperiali per soddisfare i palati più raffinati ed esigenti di coloro che partecipavano agli opulenti banchetti. Gente che non si accontentava di riempirsi volgarmente lo stomaco con qualcosa di "buono". Quindi presentazioni elaborate con cannella, chiodi di garofano, pepe nero verde e bianco, noce moscata e miele. Spezie provenienti da terre lontane, pesci rari e selvaggine pregiate, segno di ricchezza e di potenza.

Gli italiani che appena tornati dall'estero non vedono l'ora d'inforcar fetuccine mostrano la loro mentalità  volgare. Erano i contadini più arretrati (i cafoni) che quando andavano al mercato guardavano con diffidenza ai frutti esotici, alle merci straniere, ai nuovi sapori. "Quellì là " non sanno come si mangia. Quelli là  non hanno le nostre "buone cose". Il nostro buon vecchio olio d'oliva. Il cafone non sa, visto che non è mai uscito dal suo villaggio, che l'olio d'oliva esiste in tutti i paesi in cui si coltivano le olive.

Il cafone non apprezza la delicatezza della cucina giapponese. Uscito dall'elegante ristorante cinese, nel quale è andato solo perchè oggi "va di moda", afferma di non essere "pieno" e corre dal pizzettaro all'angolo a farsi un trancio, per soddisfare il suo bisogno primordiale: riempire lo stomaco con qualche cosa di "buono", di voluminoso, e soprattutto di "conosciuto". Basta pensare ad Alberto Sordi, con il piattone finalmente pieno di maccaroni, roba sì da carettieri, ma roba conosciuta.

L'aristocratico prova, assaggia, sempre alla ricerca di nuovi sapori e nuove sensazioni. Apprezza la pizza del volgo, ma non rinuncia ai frutti esotici e alle spezie d'oriente. Si concede una voluminosa e ricca paella, ma non per questo disprezza i leggeri e delicati germogli di soia cinese.


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Frank_Buzzurro
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#10 Messaggio da Frank_Buzzurro »

Desmond ha scritto:Quella che viene tradizionalmente considerata "cucina italiana", come tutte le cucine mediterranee, è fondamentalmente volgare, nel senso che proviene dal volgo. àˆ la cucina dei cafoni, nata per soddisfare i bisogni di stomaco. Pizze e pizzette, focaccine e mozzarelle. E pasta, chili di pasta. In mille forme e colori, così che il contadino ha l'impressione di mangiare ogni volta qualcosa di diverso.

Ci sono poi quelle aristocratiche, come quella francese. Cucine ricercate ed elaborate, nate nei palazzi imperiali per soddisfare i palati più raffinati ed esigenti di coloro che partecipavano agli opulenti banchetti. Gente che non si accontentava di riempirsi volgarmente lo stomaco con qualcosa di "buono". Quindi presentazioni elaborate con cannella, chiodi di garofano, pepe nero verde e bianco, noce moscata e miele. Spezie provenienti da terre lontane, pesci rari e selvaggine pregiate, segno di ricchezza e di potenza.

Gli italiani che appena tornati dall'estero non vedono l'ora d'inforcar fetuccine mostrano la loro mentalità  volgare. Erano i contadini più arretrati (i cafoni) che quando andavano al mercato guardavano con diffidenza ai frutti esotici, alle merci straniere, ai nuovi sapori. "Quellì là " non sanno come si mangia. Quelli là  non hanno le nostre "buone cose". Il nostro buon vecchio olio d'oliva. Il cafone non sa, visto che non è mai uscito dal suo villaggio, che l'olio d'oliva esiste in tutti i paesi in cui si coltivano le olive.

Il cafone non apprezza la delicatezza della cucina giapponese. Uscito dall'elegante ristorante cinese, nel quale è andato solo perchè oggi "va di moda", afferma di non essere "pieno" e corre dal pizzettaro all'angolo a farsi un trancio, per soddisfare il suo bisogno primordiale: riempire lo stomaco con qualche cosa di "buono", di voluminoso, e soprattutto di "conosciuto". Basta pensare ad Alberto Sordi, con il piattone finalmente pieno di maccaroni, roba sì da carettieri, ma roba conosciuta.

L'aristocratico prova, assaggia, sempre alla ricerca di nuovi sapori e nuove sensazioni. Apprezza la pizza del volgo, ma non rinuncia ai frutti esotici e alle spezie d'oriente. Si concede una voluminosa e ricca paella, ma non per questo disprezza i leggeri e delicati germogli di soia cinese.


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Cioè fammi capire: ora perchè ad uno piace la cucina italiana diventa autamaticamente un cafone maleducato ottuso? :-?
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madball
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#11 Messaggio da madball »

bel pezzo desomnd :) io quando viaggio (e per fortuna viaggio spesso) cerco sempre di mangiare cucina del posto e di evitare i ristoranti italiani; poi ovvio non tutte le cucine del mondo ho apprezzato, peró ho sempre cercato di farmene una ragione; poi quando torno in italia certo, nonn sono di quelli che al primo autogrill dall'aereoporto si ferma per prendere la pizza spizzico, peró certi gusti (come il caffè o la stessa pasta) devo riassaporarli in tempi ragionevolmente brevi :)
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#12 Messaggio da Parakarro »

Urca che discorsone si potrebbe fare......

Diciamo che l'alimentare è il mio campo :roll:

Quoto il discorso di udp1073 ma ci sarebbe d aggiungere il grande cambiamento fatto con la "cucina nuova" (chiamiamola in italiano che così i franzosi s'incazzano :wink: )

Anche il concetto di PAN è giustissimo:

"Italianista convinto, dico che fino a 30 euro non vediamo nessuno, ma sopra i 200 i francesi ci passano. "

ma:
"Gli spagnoli per questo ennesimo sorpasso devono imparare ancora molto. Prima di tutto a fare i vini rossi. "

Ricorda che i vini rossi italiani fino a 25\30 anni fa ne esistevano di due tipi: MOLTO BUONI, MOLTO SCHIFOSI....

La cucina italiana si è raffinata da pochi anni e le materie prime pure!

Ora peró c'è una tendenza verso il ritorno alle cattive abitudini...Mentre invece la Spagna sta facendo enormi passi in avanti spinta da un giovane gruppo di cuochi che hanno rinnovato in pochi anni il "parco cuochi" della ristorazione spagnola seguendo le orme di Adria'.

udp1073
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#13 Messaggio da udp1073 »

Desmond mio nonno ragionava così, mio padre no. E' da un po che l'italiano ha smesso di essere cafone alla maniera in cui tu lo descrivi. Certo se ti parli del turista per forza che va al villaggio XYZ ai caraibi, l'anno dopo va al villaggio XYZ in africa ed il terzo anno va al villaggio XYZ in asia.. beh quello è esattamente come la sua controparte francese o inglese o americana. Non ci son cazzi, non ha la curiosità  intellettuale, non ha il desiderio di conoscere nuove culture, sapori modi di vivere.
Andare in villaggio turistico è bello, ma fuori dal villaggio c'è un mondo intero da scoprire! C'è un sacco di gente che in quel villaggio vede un posto figo per giocare a calcio.. a quelli del cultura, del cibo o della gente di quel posto non ne fotte un cazzo. Allora ecco l'itaGliano che si lamenta della pasta, l'inglisK che si lamenta della birra ed il franZais che si lamenta del formaggio (ti garantisco che esistono anche all'estero i cafoni!)
Se peró dici del cafone all'italiano che, se beve un espresso, lo vuole buono, in qualunque parte del mondo, beh su questo ti sbagli.
Sull'erudizione del cibo destinato ai nobili.. beh.. adesso chiudo la libreria... oggi posto un paio di mie idee in proposito
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#14 Messaggio da Desmond »

Frank_Buzzurro ha scritto: Cioè fammi capire: ora perchè ad uno piace la cucina italiana diventa autamaticamente un cafone maleducato ottuso? :-?
Ma cucina italiana non è solo pasta e pizza. C'è anche la cazzà¶la, il risotto alla milanese e la polenta e osei, tanto per fare qualche esempio. Da nord a sud, un'infinità  di sapori diversi e tradizioni culinarie diversissime tra loro.

Quello di cui ho parlato, cioè il cafone che va al mercato e guarda con diffidenza alle mercanzie che non conosce, si applica ai cafoni di tutto il mondo e di tutti i paesi. Anche allo spagnolo per cui esiste solo la paella. Anche al fellah egiziano, che al bazar guarda con disprezzo al "cibo degli infedeli". Mentre il califfo, nel suo palazzo, e durante i suoi viaggi, vuole assaggiare cose nuove. Certo sa che nessun altro cibo potrà  dargli le stesse sensazioni dei cibi a cui è abituato per cultura, peró è curioso di provare.

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You_Nerd
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Re: [O.T.] Italia-Spagna, culi-in-aria

#15 Messaggio da You_Nerd »

pibodio ha scritto:Qualche giorno fa mi sono trovato a chiaccherare con un amico spagnolo, .............
Si considera il miglior chef del mondo un cazzo di spagnolo: Ferran Adrià¡, si parla della nouvelle cousine francese,........Conclusione: da un punto di vista oggettivo la cucina italiana come è vista internazionalmente rispetto a quella spagnola?
premesso che l'oggettivita' non la trovi facile, provo a dirti la mia.
per lavoro mi occupo di forniture alla ristorazione di alta qualita'. posso confermarti che adria' rappresenta, a livello europeo, un faro ed un innovatore imitato ed ammirato ovunque. il problema maggiore deriva dal fatto che questo tipo di cucina e' interessante per circa il 10 per cento (esagerando) tra coloro i quali vanno normalmente al ristorante. per cui, le masse ignorano adria', e pensano ancora che in spagna si cucinino topi allo spiedo. la realta', come ti dicevo, e' un'altra, ti basterebbe leggere stefano bonilli, fondatore del gambero rosso, per verificare cosa rappresenti la spagna in termini di cultura culinaria in europa e nel mondo. e noi? semplice, veniamo subito dopo, o al massimo alla pari, con i francesi, gli inglesi, gli americani. il fatto e' che nell'altissima risporazione il principio nazionale non vale piu' molto, se pensi che in italia e' annie feolde (non ricordo di che nazionalita' precisamente.. olandese, boh) la celebratissima chef dell'enoteca pichiorri, di firenze.
ah, un piccolo suggerimento, non parlare piu' di nouvelle cousine: e' morta circa vent'anni fa.

scusate gli errori eventuali, ho scritto senza controllare.
Questo post è stato scritto con elettroni riciclati.

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